Obiettivo Trop Model

gennaio 09, 2011

La montagna dei turisti, quella delle pecore ed una rettifica

Innanzitutto la rettifica che mi sembra doveroso. Marzia di Pascolo Vagante (pls check la barra qua a fianco) ha commentato il mio post sulla faccenda dei lupi ed ha precisato che

"non sono mai stati dati animali in sostituzione di quelli uccisi dal lupo, ma solo rimborsi.nessun pastore accetterebbe una pecora "qualsiasi" al posto della sua. a noi sembrano tutte uguali, ma... non è così per il resto... oh, se ce ne sarebbe da discutere...!!!"

A me era stato detto da una fonte che pensavo attendibile ma Marzia è sicuramente molto meglio informata e quindi se lei dice che è così, è così davvero.

Come ho cercato di scrivere nel mio post io sono convinta che la presenza in montagna delle greggi e delle mandrie e comunque di quel minimo di attività produttive che ancora restistono non possa che essere un bene, un grande bene. E le ragioni mi paiono talmente ovvie e tante da non valer neanche la pena di elencarle. Poi penso che chiunque si conquisti il pane quotidiano (anche se magari è tanto pane, e mi sa che non è questo il caso, per lo meno non spesso) facendosi un paiolo tanto, ecco penso che questo qualcuno vada rispettato, ammirato e possibilmente non gli vadano messi ulteriori bastoni nelle ruote. Che di parolai che di valore aggiunto non ne portano ed in compenso si riempiono le tasche se ne vedon talmente tanti che al disgusto ci siamo abitutati, putrtoppo (e pure questo non dovrebbe esistere ma tant'è una non può nemmeno convivere con il mal di fegato, me thinks).

Detto questo però dico anche che di santi non ce ne sono e che tutti e quanti hanno torti e ragioni.

Io credo di appartenere al tipo di escursionista che rispetta la montagna e tutto sommato la teme anche (e secondo me non fa male temere la natura, tutta). Noi non abbiamo mai raccolto un fiore o un'erba o portato via alcunchè. Non invadiamo i terreni recintati a pascolo. Teniamo le cane legate non appena ci rendiamo conto della presenza di attività zootecniche e così come quando c'è pericolo che facciano qualche idiozia. Non frequentiamo i parchi da quando abbiamo le cane per il semplice motivo che se lo facessimo dovremmo tenerle legate sempre. Ci scegliamo i percorsi più lontani dai centri abitati e leghiamo i cani quando arriviamo in prossimità di qualche borgata. Seguiamo i sentieri e ben difficilmente calpestiamo i prati o il sottobosco. Compriamo formaggio direttamente in alpeggio tutte le volte che possiamo e se non possiamo, lo compriamo dai produttori che vendono al mercato (da uno in particolare anche se ssappiamo che è piuttosto discusso hahaha! ma questo è un altro discorso). E compriamo all'80% verdure a km 0 dai produttori. Abbiamo raccolto escrementi delle nostre pelose in situazioni tali da stupire le persone che ci hanno visto, in molti casi abbiamo ricevuto apprezzamenti proprio per questo. Ovviamente non lasciamo porcherie nostre, nemmeno i noccioli della frutta per dire o le bucce del salame, e se troviamo delle porcate altrui ce le portiamo a valle. Cerchiamo di non fare cazzate e se le facciamo è solo per ignoranza o per errore e consapevoli di questo leggiamo, ci guardiamo attorno e parliamo con la gente per colmare tutte quelle falle che sicuramente abbiamo.

Insomma, il BID ed io cerchiamo di esprimere in tutto quello che facciamo RISPETTO per il luogo in cui siamo e le popolazioni che lo abitano e/o ci lavorano.

Ma esprimere rispetto significa anche sentirsi in diritto di essere rispettati e quando percorro un sentiero e lo trovo sbarrato dal filo di recinzione del pascolo io in genere mi incazzo. Così come mi infastidisco quando trovo pascoli recintati a perdita d'occhio anche in totale assenza di bestiame. O quando mi viene impedito di tenere le cane libere in un parco naturale con la motivazione che diversamente la fauna locale rischia di essere danneggiata e poi nello stesso luogo in cui io debbo tenere le mie due pelose al piede ecco che ci trovo i merenderos che fanno i barbeque nelle aree attrezzate (e sottolineo che la richiesta non riguarda l'incolumità dei turisti bensì quella della fauna protetta che sicuramente non viene disturbata da radioline, fuochi e costine assortite, no?) Così, tanto per fare alcuni esempi.

E mi imbizzarrisco anche quando leggo un'intervista* ad un pastore dove questi dice che il diritto di pascolo lui ce l'ha perchè ha pagato il fitto o perchè le terre sono di sua proprietà e che pertanto non accetta che qualcuno vada a dirgli cosa deve fare e poi poffarre!! giù in valle nelle fabbriche e negli uffici mica nessuno entra a dare disposizioni per questo e per quello, no? O quando in un altro brano* leggo del fastidio di fronte al divieto di buttare giù alberi per favorire il pascolo "anche un albero piccolo".

E, da quel che ho potuto leggere* fin'ora, mi sembra di aver capito che questo nostro lupo cattivo rompa alquanto le palle in particolare ai pastori perchè un conto è dar la larga alle bestie e non preoccuparsi più di quanto necessario ed un altra tenerle raccolte e spostarle con gli accorgimenti del caso perchè il nostro Ezechiele non ci faccia pranzo cena e colazione. E io la capisco eccome, povera gente, e dico e ripeto che se ti fai un culo a capanna per guadagnarti il pane hai la mia ammirazione tanto per cominciare, di default. Ma la pastorizia errante non la ordina il dottore e se la vuoi fare lo saprai bene che è una vita grama, no? E se nel passato era un tot più semplice perchè i tuoi nonni avevano risolto radicalmente il problema del predatore sui nostri monti non è che questa semplicità non avesse poi i suoi lati bui visto che la proliferazione di ungulati, cinghiali e compagnia bella non mi pare neanche questa una gran figata. E non mi piace neanche un pò che gli abbattimenti selettivi degli ungulati si rendano necessari e servano a giustificare la caccia, per esempio ....

Poi io mi rendo conto di essere tanticchia ignorante, di conoscere un poco solo le nostre montagne (le famose montagne olimpiche, grrrr) e mi piacerebbe avere l'occasione di discutere con chi ne sa e/o che la pensa in modo diverso ma purtroppo l'altra sera alla conferenza coloro che stanno nelle stanze dei bottoni (sebbene in quel caso fosse piuttosto una stanzetta dei bottoncini) avevano deciso che il tutto doveva stare entro certi limiti e che di rischi di rissa ne avevano già corsi fin troppi e pertanto bella eh la discussione ma adesso anche basta! grazie a tutti e andate a nanna che si fa tardi ...

E sempre sul fronte delle cose che non dovrebbero esistere, nel mio personale libro claro, c'è tutta la sovrastruttura dello sci alpino. Tutti quei km di piste e di impianti di risalita che se in inverno sono brutti durante tutte le altre stagioni sono orrendi. Tutta quella neve finta sparata anche quando non ce ne sarebbe poi tutto sto bisogno. Tutto quel che la neve finta lascia nel terreno e sugli alberi (che questa è una roba che non ho ancora capito bene ma ho letto che nell'acqua della neve finta verrebbe utilizzato un batterio che contribuirebbe a modificare il modo in cui il cristallo di neve si forma rendendolo molto più adesivo alle superfici e pertanto meno 'squaglievole' mah ... sarà vero?). Tutti quegli invasi realizzati nelle montagne per raccogliere l'acqua ed impedirne la dispersione (la perdita .... uh?) ma in realtà per alimentare gli impianti di innevamento artificiale. I tracciati delle piste che modificano la montagna, le piste stesse che non servono ad altro se non a buttarcisi giù sempre più veloci, lavorate in modo che le difficoltà naturali non esistano quasi più, solo km e km da macinare con gli sci ultimo grido. E poi quando accade l'imprevisto ci si sfranteca e magari ci si ammazza pure perchè andare veloce non vuole necessariamente dire saper sciare ...

E questo è la disneyland di cui forse parlava MammAm qualche commento fa, e sembra una sovrastruttura che sta sopra a tutto, indiscussa, indiscutibile e in costante espansione (quantomeno negli ultimi anni di neve abbondante). Due mondi contigui ma distanti anni luce dove il secondo, quello posticcio, schiaccia il primo ma ciò nondimeno esiste e si espande senza limiti. Paesi interi che sono in quel luogo ma potrebbero anche essere altrove per il legame che hanno con il territorio.

Una barbarie che genera mostri che non hanno nessuna consapevolezza di cosa vuol dire montagna e che pertanto non sono non rispettano ma nemmeno vedono quel che invece dovrebbe essere inevitabile, ineludibile e protetto.

3 commenti:

Mammamsterdam ha detto...

Noi da qualche anno abbiamo il Parco del gran Sasso e dei monti della laga su quel territorio dove da bambini andavamo nei weekend a fare campeggio selvaggio, noi, la tenda, i cani e i piumini di mia madre che campeggio selvaggio si, ma lei voleva dormire su un materassino con il piumino e i cuscini.

Ci accampavamo vicino a un fontanile, ma non appiccicati, costruivano o riciclavamo un focolare di sassi e ci cucinavamo con cognizione di causa, mio padre chiacchierava con i pastori, d'inverno ci incastravamo nella neve sennò mio padre non si divertiva e così siamo cresciuti.

Mio zio ingegnere che ha preso parte annissimi fa a uno studio esplorativo del parco esprimeva così la contraddizione: queste sono zone in via di abbandono, i paesi si svuotano quindi non c'è rischio di edilizia selvaggia, anzi. Nel momento in cui fai un parco arriva il turismo. devi costruire strutture ricettive e le attività tradizionali devono far spazio a tutto ciò.

È esattamente successo tutto questo. è UN BENE, È UN MALE? considerato che da quando Ryan Air atterra a pescara c'e stato il boom del rudere ristrutturato, forse è meglio che a nessuno venga in mente di costruire albergoni e chalettini a schiera così romantici signora mia, ma dotati dei confort moderni.

Intanto il terremoto ci ha pensato lui a far dare una calmata a idee troppo disenyficose e le attività tradizionali con quel po' di turismo hanno di cui vivere.

Io ancora non ne vengo fuori, ma se dovessero fare la pista da sci, a parte la funivia che doveva riaprire a giorni ma non ce la fanno, non sarei contenta. Da noi è ancora tutto su scala abbastanza ridotta d mantenere il bello, il romantico e l'autentico e comunque abbastanza in espansione da permettere a chi ama queste zone e ci vuole rimanere o tornare di inventarsi qualcosa per farlo. Il resto è nel futuro che non ci è dato conoscere.

I pastori nel frattempo sono soprattutto balcanici e gli Aromatario di Castel del Monte, l'ultima famiglia di pastori transumanti, è da un bel po'di anni che fa altro e altrove. In compenso il pecorino canestrato di castel del Monte è un rpesidio slow food e gli arrosticini provengono dall'europa dellést congelati.

Ma vuoi mettere il romanticismo dell'arrosticino sul Gran Sasso?

marzia ha detto...

ce n'è veramente tanto da dire... perchè non è che se fai veramente bene il tuo lavoro di pastore, azzeri il rischio di attacchi da lupo. lo riduci soltanto.
i pastori di un tempo dal lupo si difendevano sparando, o con le luere (buche mascherate da rami, collocate in punti di passaggio obbligato), per uccidere il predatore.
anche il ladro che ti svaligia la casa (mi auguro di no, ma è un esempio che faccio spesso, per aiutare chi pastore non è a capire) magari lo fa per mangiare o per dare da mangiare ai suoi "cuccioli". tu lo giustifichi o ti arrabbi come il pastore?
...ma ne parleremo dal vivo, una volta lo faremo, così cercherò di farti altri esempi e di spiegare cosa vuol dire essere pastori...

per i fili nei sentieri, in parte ti do ragione. dove c'è il sentiero bisognerebbe mettere quelle apposite maniglie isolate con il gancio, per dare modo a chi passa di aprire e chiudere.
ahimè, cosa succede? che gli incivili passano, aprono e poi non richiudono... e le bestie scappano... così, per colpa di un imbecille, pagano tutti i turisti civili che invece avrebbero rispetto.
a volte ci sono fili tirati ed apparentemente non ci sono le bestie perchè o sono in un'altra parte della montagna (non stanno sempre ferme nello stesso posto), oppure perchè il margaro ha preparato il recinto per spostarle poi nei giorni successivi. servono ore, anche giorni per piazzare fili e picchetti (tutto portato a spalle, se non c'è una strada) e non è che puoi permetterti di fare solo quello tutto il giorno

i cinghiali proliferano perchè i cacciatori li mettono... ed il lupo non risolve affatto il problema dei cinghiali!

grazie al pascolamento puoi fare tante gite in montagna... non ce ne rendiamo conto, ma la maggior parte degli spazi aperti ad una certa quota esiste grazie al lavoro di generazioni e generazioni del passato. poi c'è stato un periodo di grande abbandono ed anche i pascoli in certe zone si sono ridotti. il comune di usseaux da anni fa pascolare al gregge di passaggio zone abbandonate, per evitare che si richiudano tra cespugli ed alberi. tagliare un albero non sempre è un male, e te lo dico da laureata in scienze forestali

...per oggi la finisco qui...

Anonimo ha detto...

Si, mi rendo conto che da tre prospettive in fondo stiamo dicendo grosso modo la stessa cosa, ci vorrebbe il patentino per gitante corretto e prudente, ci tocca invece essere contenti se non buttano troppe monnezze in giro, quelli che ci rovinano l'esperienza a noi.

Mammamsterdam