Obiettivo Trop Model

gennaio 29, 2009

Casalinghitudine

Un post di ieri di Monica mi ha fatto voglia di scrivere in materia sebbene abbia già commentato da lei. Mi ripeterò dunque, anche perchè ho già fatto qualche cenno in passato.

Dunque sono a casa. Dopo un autunno in cui ho lavorato a scartamento ridotto, oggi sono definitivamente a casa. E non me ne dispiaccio neanche un pò. Tanto per iniziare.

Diciamo che sono un pò inquieta, questo si. Il periodo non è esattamente dei migliori per sapere che un introito economico verrà meno, l'olandese ed io non siamo sposati e quindi qualche tutela mi manca, ho vissuto fino ad oggi consapevole e fiera della mia totale autonomia, sapendo che qualsiasi cosa accadesse io me la sarei potuta cavare in virtù delle mie forze ... insomma, non è che la casalinghitudine io la affronti a cuor leggero.

Ciò non di meno ne sono lieta e se la scuola mi avesse confermato l'incarico, non avrei ovviamente rinunciato ma non ne sarei stata lieta.

Ho sempre lavorato, fatta eccezione per le due maternity leave dei figli ed al tempo non mi sarebbe mai passato per la mente di scegliere di stare a casa, anche potendo. Il lavoro era un valore assoluto e l'autonomia economica pure, prima ancora del bisogno che era oggettivo e che avrebbe comunque sbarrato la strada a qualsiasi velleità. Nel '94 l'azienda per la quale lavoravo fece la prima campagna di incentivo alle dimissioni ed a me non passò manco per la testa. Poi, a livello razionale, la leva principale era sicuramente quella del non poterselo permettere ma dentro di me non avrei saputo che farmene di un'identità casalinga. Nel 2002, secondo giro di incentivo, la mia situazione personale era cambiata, il lavoro era diventato una fatica priva di stimoli, ho acchiappato la cassa e sono fuggita. Trasformando così un potenziale problema aziendale (e mò a questa che le facciamo fare) in un problema squisitamente personale (e mò che faccio?).

Per la prima volta mi sono dovuta confrontare con una me stessa non più legata ad un contesto professionale, che poi a ben guardare il lavoro è davvero la tua seconda casa, famiglia, etc (alle volte anche la prima, ma questo è un altro par di maniche).

Ho passato settimane a non sapere come passavo le giornate. Insomma, quelle passavano ma io non avrei saputo dire che avevo fatto nel frattempo. A peggiorar le cose - paradossalmente - il fatto di avere un aiuto domestico 5 gg/settimana per 3 h, giustificatissimo fintanto che lavoravo ma da casalinga assolutamente superfluo. Il fatto era però che questa persona aveva bisogno di questo lavoro ed io non volevo farle pagare la mia scelta irrazionale di prendere e scappare. Volevo capire cosa fare dei miei ossi prima di lasciarla, in tutto o in parte, a casa. Ho passato così quasi un anno, assaporando praticamente una licenza sabbatica e prendendo la casalinghitudine per il verso 'giusto' (se esiste). E quindi, passato lo straniamento delle primissime settimane, vai di palestra, letture ed attività ludiche varie. Sono persino dimagrita di ben 11 kg!!!

Poi alla fine del 2003 ho ripreso a lavorare (grazie alla solita raccomandazione, claro, sennò col cavolo!!). E di fare la casalinga non se n'è più riparlato sebbene il ritmo fosse ormai decisamente inferiore di quello passato (e per fortuna).

Oggi sono di nuovo a casa ma la musica è ben diversa. Ho ancora un aiuto domestico, per due vv/settimana, quindi condivido con qualcuno le cose più moleste ma non credo che questo sia determinante. Ancora oggi, come allora, non voglio farle pagare le mie decisioni e la lascerò a casa solo se e quando riterrò che il suo ruolo sia davvero ridondante o quando il piano di controllo dei costi domestici me lo imporrà.

Non ho bambini piccoli e questo è un altro tassello a mio vantaggio: non ho ritmi o tempi obbligati.

Forse la mia è quindi la crema della casalinghitudine, forse quindi non posso parlare in modo proprio. Non so. Sta di fatto che mi piace. Mi piace avere intorno uno spazio armonioso ed ordinato, di sicuro senza eccessi ma senza neanche il bordello che caratterizzava casa nostra un tempo. Mi piace sapere che gli armadi non vomitano panni quando apro le porte. Mi piace sapereche non ho depositi di polvere dove non metto gli occhi o che non allevo squadre di acari per ogni dove. E mi piace soprattutto per me stessa ed in subordine per i miei 'coinquilini' (al momento l'olandese e la princispessa). Quindi è innanzitutto una roba per me, questa del piacere della cura della tana.

Poi, mi piace prendermi cura dell'olandese, anche se lui la prende un pelino troppo sul serio e direi che si è trasformato in un principe arabo più che un calvinista nordico ... Ma mi piace l'idea, sbollita finchè vogliamo, che lui ed io siamo un tiro a due e ci occupiamo insieme di produrre il benessere della nostra famiglia, sebbene in modi differenti. Mi piace anche pensare di supportarlo dove lui fallisce, di fatto il nostro è geniale ma allo stesso tempo completamente svanito e se non avesse la sottoscritta che tiene fermo il timone si sarebbe già sfrantecato da qualche parte di sicuro (o avrebbe un'altra timoniera, savasandir). Insomma un pò di sano senso di potere da faccio tutto io ;-))) ???

Non chiedo nulla alla princispessa e probabilmente faccio male ma avrei dovuto farlo molto prima - tanto per iniziare - come prassi pedagogica ma di questo scriverò uno di questi giorni. Inoltre sento questa come la MIA casa, di MIA responsabilità. Un giorno lei avrà la SUA e non saranno fatti miei. Non credo proprio, infatti, che sarò mai la tipa che va a stirare a casa della figlia/o o la nonna che guarda i nipotini, se non in modo assolutamente estemporaneo.

Dulcis in fundo, mi piace avere tempo per trasformare incombenze ripetitive e noiose in qualcosa di stimolante e divertente. La cucina innanzitutto. Ieri ho fatto il suikerbrood olandese perchè andavo a trovare mia madrina e so che lei ed il marito sono golosissimi. Con le chiare avanzate ieri sera ho fatto le meringhe: assolutamente eco-insostenibili, btw, 2 ore e mezza di cottura!! Ne ho fatte sette o otto, mi sono costate una fortuna direi, e poi qua non c'è nessuno che se le mangia. Insomma, cucina a componente più ludica che altro, direi. Ho fatto anche le scorze d'arancia candite. E questo per parlar solo degli ultimi giorni. Insomma, la princi sostiene che se da piccola mi avessero regalato il dolce forno oggi non starei a giocare con il forno vero ....

Leggo in rete anche il blog di lisa che è una mamma a tempo pieno. Mi ricorda molto mia sorella, per la quale sono sempre stata a metà strada tra invidia e compatimento. Non credo che gli inverni asserragliata in casa, magari da sola, ad accudire due nani malati a turno siano estremamente motivanti per il mestiere di cura. Non tornerei indietro a quando i ragazzi erano piccoli, tanto per dire. Insomma, la mia è una dimensione ludica della casalinghitudine? Probabilmente si. Magari non fa testo ....

gennaio 26, 2009

Post AL servizio ...

... MIO.

Mò qua lo scrivo. Che è pur vero che non mi legge nessuno, ma è sempre più pubblico della mia testa no? Pure Outlook non va bene, non lo uso più da quando non posso inviare mail da dentro ma solo vedere le mail che sono già nell'account di fastweb.

Allora, questa è la TO DO LIST, inclusiva di data di creazione e (spero) data di spunta. Se non lo faccio, CHE PESTE MI COLGA

26/1 riordinare stipo delle spezie
26/1 portare i cuscini a rifare <-- semi fatto (debbo ancora portare le fodere) 2/2
26/1 portare i pantaloni dell'olandese dalla sarta <-- semi fatto (debbo ancora ritirarli) 2/2
26/1 progettare il nuovo armadio lavanderia
26/1 acquistare il nuovo armadio lavanderia
26/1 andare dagli eporediesi
26/1 riordinare i libri e creare scaffale per quelli ancora da leggere <-- fatto 2/2

mò vediamo cosa mi sono dimenticata e quando spunto cosa

NON E' UN PAESE PER GIOVANI ...

Allora, per fare una cosa ben fatta bisognerebbe cercare le fonti, andarsi a leggere il testo della disposizione e cercare di capirlo meglio. Ma non ne ho voglia, mi fido di Repubblica e comunque non è la prima volta che i sindaci e/o le amministrazioni locali si producono in perle di prima grandezza. Quindi lo posto così come l'ho letto, con gli occhi ancora sgranati per l'incredulità.

... ho appena letto sul sito di Repubblica questa incredibile notizia per cui a Lucca il nuovo regolamento comunale per bar, locali e ristoranti si esprimerebbe in questi termini

"al fine di salvaguardare la tradizione culinaria e la tipicità architettonica, strutturale, culturale, storica e di arredo non è ammessa l'attivazione di esercizi di somministrazione, la cui attività svolta sia riconducibile ad etnie diverse". E la norma vale anche in caso di subentro.

Quindi nel centro storico di Lucca non si potrà più mangiare kebab ma nemmeno greco, piuttosto che messicano o francese ... e l'arredamento del locale dovrà essere confacente al centro storico, con sedie in legno ed arredo elegante e il personale dovrà essere dotato di eleganti divise. Nel menù dovrà esserci almeno un piatto tipico lucchese, prodotto con ingredienti locali.

Inoltre gli esercenti dovranno assicurare non solo che gli avventori non facciano casino consumando in strada cibi e bevande ma pure che non vadano a farlo seduti sui gradini di monumenti nei pressi del locale

Che poi mi piacerebbe proprio vedere stuoli di bartender o di ristoratori che pattugliano i pressi del locale per scacciare avventori seduti su scalini 'di chi è questo avventore qua?' 'lo scaccio io o lo fai tu?' 'mi faccia vedere lo scontrino'

Adesso, che fossimo un paese di idioti non v'era dubbio ma fino a questo punto ....

Bufala saggia

Allora, c'è un mail che gira in rete da un pò dove si vorrebbe che Bill Gates sia andato in una High School americana ed abbia fatto un discorso elencando 11 regole d'oro per adolescenti. La faccenda così riferita è una bufala ma la sostanza non lo è perchè in realtà le regole di cui sopra esistono davvero e sono tratte da un libro 'Dumbing down our kids' di un tale Charles Sykes.

Siccome mi paiono sensate le schiaffo qua, che presto o tardi qualcosa ci faccio. Sono un pò 'brunettiane' ed ho dovuto adattarle un pò alla nostra situazione ma tutto sommato il messaggio resta. D'altro canto (dubitare sempre, no? avere una certezza pare brutto da queste parti) mi viene anche da riflettere che gli anni della scuola sono proprio quelli in cui, all'interno di una rete di protezione e in un momento della loro vita in cui non ci si aspetta ancora nulla da loro, i ragazzi sono liberi di sperimentare l'impegno ed il disimpegno, di essere cazzari e di non esserlo. Non esisterà più un altro periodo nella vita in cui il conto non ti venga immediatamente presentato. Quindi la vera pietra filosofale sarebbe riuscire a garantire loro questa incredibile opportunità ma senza che questo gli faccia perdere di vista la realtà.

Come si potrebbe fare? Io non so se ci sono riuscita. I miei due sembrano abbastanza responsabili ma non credo che abbiano sfruttato a fondo tutte le loro chances, che si siano preparati bene alla vita. Soprattutto il bartender che forse avrebbe potuto sfruttare meglio le sue doti naturali. Il dubbio mi viene più forte però quando guardo i figli di mia sorella. Lei è una mamma a tempo piena, un perfezionista pazzesca che ha sempre interpretato il suo ruolo al massimo delle sue capacità. Fare la mamma, la moglie e la padrona di casa ha significato arrivare a tutto, pensare tutto, fare tutto e tutto nel migliore dei modi possibili.

Ha prodotto tre bestie con un sacco di pretese e poco senso di realtà, si aspettano sempre che qualcuno gli tolga le castagne dal fuoco e combinano bordelli uno appresso all'altro. Non si sentono di dover qualcosa a qualcuno, dei due il contrario. Specialmente la più grande. Non c'è nulla che li possa fermare se sono intenzionati ad ottenere qualcosa, e se per arrivare dove vogliono devono prendere a calci proibizioni e divieti, so be it. Quello voglio e quello debbo ottenere.

Sono figli del loro tempo? sono uguali ai miei solo che io non lo vedo? c'era un modo per ottenere qualcosa di diverso.

Queste sono domande per le quali NON ho risposta. Torniamo alle regole, và!!

RULE 1
Life is not fair - get used to it. La vita è ingiusta, comincia a farci l'abitudine

RULE 2 The world won't care about your self-esteem. The world will expect you to accomplish something BEFORE you feel good about yourself.
Al mondo non frega niente della tua autostima. Ci si aspetta che tu abbia concluso qualcosa di buono PRIMA di essere orgoglioso di stesso

RULE 3 You will NOT make 40 thousand dollars a year right out of high school. You won't be a vice president with car phone, until you earn both.
Non guadagnerai 40000$/anno appena uscito dalla scuola superiore. Non sarai un presidente con auto di lusso prima di essertelo guadagnato

RULE 4 If you think your teacher is tough, wait till you get a boss. He doesn't have tenure.
Se pensi che il tuo professore sia tosto, aspetta di avere un capo. E' una faccenda di possesso ...

RULE 5 Flipping burgers is not beneath your dignity. Your grandparents had a different word for burger flipping they called it Opportunity. Servire hamburger non è da sfigati. I tuoi genitori lo definivano un Opportunità

RULE 6 If you mess up, it's not your parents' fault, so don't whine about your mistakes, learn from them. Se t'incasini non è colpa dei tuoi genitori, quindi smettila di lamentarti ed impara dai tuoi errori

RULE 7 Before you were born, your parents weren't as boring as they are now. They got that way from paying your bills, cleaning your clothes and listening to you talk about how cool you are. So before you save the rain forest rom the parasites of your parent's generation, try delousing the closet in your own room.
Prima che tu nascessi i tuoi genitori non erano così noiosi come oggi. Lo sono diventati pagando i tuoi conti, occupandosi di te ed stando appresso ai tuoi problemi. Pertanto, prima di partire per salvare le foreste dell'amazzonia dai guasti prodotti dalla generazione dei tuoi vecchi, comincia con il dare una ripulita alla tua stanza

RULE 8 Your school may have done away with winners and losers, but life has not. In some schools they have abolished failing grades and they'll give you as many times as you want to get the right answer. This doesn't bear the slightest resemblance to ANYTHING in real life.
A scuola si occupano di non invadere la tua privacy, non pubblicano i non ammessi o le insufficienze e ti danno un sacco di opportunità per rimediare le materie 'sotto'. Nella vita non è così, PER NIENTE.

RULE 9 Life is not divided into semesters. You don't get summers off and very few employers are interested in helping you find yourself. Do that on your own time.
La vita non è divisa in quadrimestri, le vacanze estive non durano tre mesi e pochissimi datori di lavoro sono interessati ad aiutarti a trovare te stesso. Dovrai farlo a tue spese

RULE 10 Television is NOT real life. In real life people actually have to leave the coffee shop and go to jobs.
La televisione NON è la vita reale. Nella vita reale la gente deve darsi da fare ed imparare un mestiere

RULE 11 Be nice to nerds. Chances are you'll end up working for one. Vedi di essere gentile con i secchioni. Ci sono ottime probabilità che finirai alle dipendenze di uno di loro

gennaio 25, 2009

La princispessa

E c'è pure lei. Ma ne parliamo domani che ora sono stanca e scriverei solo fesserie

Il pranzo della domenica

Oggi domenica casalinga. Che implica papà a pranzo. Che è una bella rottura di palle, diciamocelo. In effetti il ritmo da risveglio tardi, passeggiatina senza meta magari facendo correre un pò il cane, svacco sul divano e via così cazzeggiando sarebbe apprezzabile. Ma papà aspetta le domeniche in cui noi siamo in città e deluderlo non mi piace ergo ... vai di fornelli.

Poi lui arriva intorno alla mezza, senza grosse speranze di mangiare alla sua solita ora. E in effetti io arrivo sempre lunga perchè poi alla fine di tempo ne perdo assai e spesso mi incasino. Oggi siamo arrivati a ridosso delle due, tantoperdire.

Quando arriva ha un discorso pronto da sciorinare, si prepara la scaletta, perdire. E allora vai di Berlusconi di qua e di là con alti lai sulla di lui facciatostaggine, disonestà etc etc. Oppure smania sul papa e/o accoliti e la più recente esternazione. Oppure gli intrighi di famiglia, che lui ci tiene a che tutti vadano d'accordo ma Mazarino in confronto era nessuno, con il bisogno che ha di parlare ed esprimere il proprio parere pianta su di quei bordelli che lèvati!! E mia sorella ed io, che della congiunta non possiamo che parlar male, abbiamo di buono che ce la suoniamo e ce la cantiamo tra di noi ma poi quando siamo tutti insieme righiamo parecchio dritto. E se non ci si mettesse di mezzo lui a dar colpi al cerchio ed alla botte facendo incazzare tutti e quanti per par condicio, insomma probabilmente si svilupperebbe un pò meno entropia.

Ma vabbè, che iddio me lo conservi che mi viene il magone solo al pensiero.

Menù di oggi: pasta con gamberetti e carciofi, orata al forno e puntarelle alla romana. Però ieri mi ero allargata un pò troppo comprando il pesce al mercato e quindi oggi pomeriggio ho preparato anche il sugo con le vongole, lo userò in settimana o lo congelo, non so ancora. Tra l'altro: due kg di vongole e c'è uscito un sughetto piuttosto striminzito (chissà se c'è un periodo più o meno favorevole per le vongole? mah, queste erano vuote), due orate (e ci abbiamo mangiato in quattro, porzioni mica esagerate eh?!!), un paio di manciate di gamberi grigi (anche questi piccolini per la verità, patisce il freddo il pesce? mi sa di si), totale: 52 pleuri!!!! sticazzi. E poi dice mangia pesce che fa bene e non fa ingrassare. Ci abbiamo mangiato in quattro a pranzo ed ora ci esce ancora la pasta per una volta. Conveniva la pizza probabilmente.

Il bartender

Qualche tempo addietro mammamsterdam mi suggerì di testimoniare sul blog il parenting ex-post. Come dire, quando pensavate di esservela sfangata ecco che i figli fanno vent'anni e comincia un'altra odissea.


Ed io sono entrata in thinking mode.


Da quando il bartender ha avuto la bella idea di togliersi di torno qua la vita scorre senza le turbolenze a cui lui ci aveva abituato. Non lo vediamo più tornare a casa ubriaco, magari dopo aver schiantato la vettura contro ignoti. Non lo vengono più a cercare i caramba a casa, trasformando gli ignoti in noti. Non abbiamo più un orso letargico sul divano alle tre del pomeriggio. Non arrivano più multe per sosta vietata, circolazione in ZTL, e compagnia cantante. Non si sovvenzionano più i carrozzieri delle zone limitrofe. Insomma la vita è diventata una noia. O quasi.


Allora, in questa gradevole e rilassata situazione, il materiale su cui riflettere non è tantissimo, per fortuna, ovvero gli accadimenti non sono molti. Ma è complesso, per sfortuna.

Ti trovi a riflettere sull'intemperanza del bartender che non gli pare il vero di mandare esplicitamente a hahare il capo e che quindi mò tiene il probblema di riparare al casino oppure andare a lavorare altrove. Ma il fanciullo ha difficoltà serie con il lasciare andare e quindi perdere l'ambiente in cui lavora oggi gli ruga assai. Per non parlar del fatto che questo non è periodo in cui si lavori granchè in giro per locali, i 3 gradi sotto zero costanti da più di un mese non agevolano la notte cittadina.

Il bartender ha problemi nel rispettare l'autorità costituita: se uno è autorevole lui può trasformarsi in uno schiavo perchè non sa fare calcoli tipo io ho dato x ergo lui ora mi deve dare y sennò io ci perdo. Ma se uno, capo incluso, cerca di essere autoritario senza essere autorevole ... è finita (ed in genere il bartender ci rimette la pelle).

Il bartender dà quel che si sente di dare, il resto non gli interessa. Qualche volta quel che lui si sente di dare è di più di quel che riceve, ma non importa. In questi casi lui nega l'evidenza peggio di un marito fedifrago.

Il bartender vive fuori di casa da qualche mese. Ha due roomate, due ragazze. Tra tutti e tre non ne fanno uno sano, di testa intendo. E non voglio nemmeno sapere cosa circola da quelle parti in termini di sostanze psicoattive.

Il bartender è come quei bambini che scambiano la notte per il giorno: infatti dorme minimo fino alle quattro, di pomeriggio. Di notte lavora (quando lavora) e poi si sbatte in giro per la movida cittadina. Lui va in giro in ore in cui la gente per bene dorme. Io non ci voglio nemmeno pensare a quanti piccoli deliquenti piuttosto che fori de capoccia girano per la città quando ci gira lui. Non voglio nemmeno pensare, su una scala da uno a dieci, quanto alterato sia.

Da quando il bartender non vive più in casa la sua vita è diventata altra, separata da me. E questa è la vera novità, che a dirla così è ovvia ma io non ci avevo riflettuto sopra, prima. Sono certa che i miei pareri non siano irrilevanti ma spesso è meglio non fidarsi e farsi i fatti propri visto che si rischia di ottenere il risultato opposto, così per spirito di contraddizione. Qualsiasi novità il bartender me/ce la deve comunicare, possibilmente seduta stante. Ma si tratta sempre di aneddotica, il più delle volte superficiale o già metabolizzate. Ad esempio stamattina ore 10 scarse lui ci telefona, strano a quest'ora dorme della grossa, sarà ancora sveglio, uscito adesso da qualche locale, giusto!! non era ancora andato a dormire. Peccato chiamasse da Genova. Lui sta a Torino. Mah ... e dormire? e se si sbatte perchè gli viene un colpo di sonno?

Il bartender, se ha delle grane profonde, le tiene per sè, non te le dice. Se ha delle sofferenze non lo puoi sapere, lui le chiude a chiave nel profondo e non le tira fuori. E tu qualche volta le intuisci e la sua sofferenza ti scava dentro. E vorresti proteggerlo ma sai che non puoi, non puoi proteggerlo dalla sua vita, dal suo karma. Puoi solo sperare che non sia brutto.

Mia zia mi chiede, ripetutamente, ma tu non sei preoccupata?? No, non sono preoccupata. Perchè ho deciso di non esserlo. Perchè la mia preoccupazione non cambierebbe una virgola ed a me non piace fare sforzi inutili. Certo che non ci debbo pensare. Perchè sennò mi preoccupo. Parecchio

gennaio 24, 2009

Sogni

Stasera ho scritto questa mail. All'amore cuscinetto dei miei vent'anni, perso di vista per trenta e ritrovato oggi grazie a fb. E' stato colui che mi ha curato dal mio primo - e unico - strazio d'amore e quello che ne ha fatto le spese. Grazie a lui mi sono rimessa insieme e sono ripartita. Con un altro. Non un granchè come gesto, lo ammetto. Però siamo stati insieme un anno e mezzo, forse due. E quando è finita ho cercato davvero di non farla finire, ho teorizzato di tutto da Simone De Beauvoir a Lou Von Salomé ... peccato che poi alla fine io fossi solo io, piccola e borghese nonostane la militanza politica .... e le soluzioni di vita avventurose non potevano davvero interessarmi.

Stanotte l'ho sognato e gliel'ho scritto. Questa la mia replica alla sua risposta. La lascio qui perchè questo mio libro segreto ne conservi traccia

Cmq è curioso davvero le cose che riaffiorano dal profondo ed i simboli che scegliamo per rappresentarle. Vassapere, cena fetente a parte, che ci avevo che mi ronzava per la testa. Fatto sta che la sensazione che avevo nel sogno era quella di essere stata colta in fallo, con la mia vita piccola piccola ma serena, con le mie contraddizioni, i miei sogni nel cassetto (destinati a stare li direi a sto punto), le mie voglie e le mie sagge frenate, le mie consapevolezze, insomma tutto quanto fa spettacolo. Ma uno spettacolo un pò ordinario sul quale si abbatteva la scure del giudizio: banale, pensavo tu volassi invece ....

Chissà poi perchè tu. Forse eri la vecchia me stessa? Mah ... assapere!!

Ma anche no, và.

Sono anni che ho deciso di lasciar stare i fantasmi a meno che pestino forte i piedi. E va bene così. I miei figli mi prendono per il culo perchè ho porte fermamente chiuse. Mia figlia dice che rifuggo da tutto ciò che fa piangere. Ed è vero perchè ci sono fette intere (musiche in particolare ma anche persone o luoghi)che ho bandito e che non amo stuzzicare per nessuna ragione. Quel che non sa mia figlia è che non sto scappando ma sto conservando gelosamente e solo per me quei simboli e non li voglio tirar fuori perchè non li voglio condividere, non li voglio corrompere, li voglio conservare tanto intonsi quanto posso. Molti sono ricordi di sofferenze. O di grandi tenerezze, al limite della sofferenza. Altri sono fasi della vita, sepolte ma ancora vive, che non ha senso andare a risvegliare, tanto non possono tornare.

E tu? che ci hai nei cassetti?

Ciau nè

PS si si lo so che non ti piace scrivere, fa niente ;-) lassa stà

gennaio 23, 2009

Grande Brezny!!

Questa, nell'oroscopo di questa settimana, mi è proprio piaciuta

Nei prossimi mesi non farai la storia. Contribuirai, invece, a dare vita a una vicenda interessante e importante, che avrà come protagonisti delle persone semplici, prive di potere politico e capacità belliche. Ma saranno ricche di grazia potente, di forza soffusa e di intelligenza appassionata.

Ma figo!!!! Grazie 1000 perchè non l'avrei ma detto visto, tra le altre cose, che l'episodio paradossale della scuola citato in un post precedente è terminato con un nulla di fatto. E quando dico nulla intendo proprio nulla. Nel senso che ho scritto loro una prima mail dicendo che accettavo l'incarico e che volevo incontrarli per definire i dettagli (dettagli, poi: quante ore in quali classi, quanto e quando intendevano pagarmi ---> bruscolini insomma). Zero risposta. Allora, il giorno dopo, ho chiamato e madama era in classe ('ma l'avverto e le chiedo di chiamarla'). Ovviamente non mi ha richiamata. Ho riprovato e nessuno ha risposto. Oggi sono finalmente riuscita a beccarla e la signora 1) non si ricordava chi ero 2) quando si è finalmente ricordata mi ha detto che non ne avevano più bisogno perchè nel frattempo avevano assegnato l'incarico alla professoressa di diritto.

Temo che, come supponevo, questo comportamento la dica lunga sulla scrupolosità con cui selezionano e gestiscono gli insegnanti che debbono andare di fronte a questi ragazzi. Poveri illusi, i ragazzi e le famiglie intendo. Che senso ha mantenerli a scuola obbligatoriamente fino a 16 anni se poi la scuola si comporta come io ho visto (presso questa scuola - si direbbe - e pure presso le altre che ho conosciuto in questi quattro anni).

Vabbè, nemmeno io so se sono contenta, dispiaciuta o preoccupata. Ho voglia di stare un pò casa, mi dispiace essermi beccata un picche per aver voluto riflettere se potevo essere all'altezza dell'incarico o meno, e sono certa che tra breve inizierò a preoccuparmi del mancato income. Insomma l'en plein.

Vabbè ma poi Brezny dice che yesss, I can e quindi va bene così. Vassapere, magari fanno reginetta pureammè

gennaio 22, 2009

Biancaneve e il presidente

Avrei un bordello di cose da fare tra cui, trascurabile dettaglio, due fatturine (che tanto non mi pagheranno chissà fino a quando ma tentar m'è d'obbligo, savasandir) ma ci ho mille millanta pensieri che mi frullano per la capa e debbo scriverli.

Che questo saideffect d'u bloggu non me l'aspettavo (anche se l'avevo letto da qualcuna) che tu sei lì che ci hai uno straccio di pensiero per la testa e poi ti dici che devi scriverlo 'ncoppa o' bloggu e scrivi e cancelli e riscrivi, sempre nella tua testa, e poi ti dici fammelo scrivere per davvero che mi annoio da sola a furia di pensarci.

Allora, probabilmente la morale della favola è che sono discendente diretta di Biancaneve o giù di lì perchè a me st'abbuffata di Obama presidente è piaciuta.

Tanto per incominciare mi è piaciuto un presidente che dice, al discorso inaugurale mica pizza e fichi, 'siamo nella merda ma se ci lavoriamo su possiamo uscirne' (ehm ... l'estrema sintesi è del tutto personale). Salta agli occhi la differenza con un tot di buffoni da queste parti che non solo minimizzano, ma hanno anche la faccia tosta di dire che 'si va beh andrà un pò peggio, ma in fondo torneremo poi solo ai numeri di due anni fa e non si stava mica male due anni fa, no?'. DEFICIENTE, vai a dirglielo a quelli che hanno perso il lavoro o rischiano di perderlo o sono in cassa etc etc etc. Oppure (Tremonti da Fazio, domenica sera) 'che cacchio abbassiamo le tasse a fare se poi la gente guarda il tg e gli vien l'angoscia e si chiude in casa e non esce a spendere?'. Ergo il tg da adesso in poi lo facciamo uguale a quello di Paperopoli così stiamo tutti più sereni.

E poi, saltando di palo in frasca dalla mia fine analisi politica a qualcosa più in linea con lo spirito ombelicocentrico di questi miei scritti, mi è piaciuto vedere questa coppia. Perchè io avrò anche voglia di credere ai telefoni bianchi, perchè sono una babbiona romantica e un pò sbollita, ma a me questi due paiono autentici. Mi pare che siano davvero una coppia e che davvero quel che sono riusciti a fare lo abbiano fatto insieme. Sono un'illusa? Mah ... probabilmente. Ma voglio esserlo. A me pare che lei lo guardasse come una guarda IL SUO UOMO e come se fosse pronta a sorreggerlo e come lo abbia sorretto fino ad adesso. E mi pare che lui la guardasse come qualcuno che lo sa e che gliene è grato.

Forse era solo scenografia magistrale americana all'opera, ma io non voglio che sia così. Io voglio crederci. Che per me il valore del mio rapporto con l'olandese, a questo punto, è proprio in questo essere compagni, più che in qualsiasi altra cosa. Oggi che l'andro/menopausa ha fatto sbollire l'ormone ed il sesso è sicuramente più una passeggiatina che una corsa selvaggia, oggi che la passione mi annoia anche un pò, oggi che non importa dove tu sia l'importante è che io sappia che ci sei e ci sarai, oggi che so cosa pensa prima che lo sappia lui ... insomma oggi il valore della sua presenza nella mia vita è come distillato alla sua pura essenza: io e lui insieme siamo qualcosa in più della somma delle nostre parti e questo ci consente di attraversare la vita con una marcia in più.

Ma non è finita qua.

Perchè, allontandomi per un attimo dal mio ombelico, ho anche pensato che se io fossi un'afroamericana sarei proprio contenta di vedere una famiglia nera abitare la casa bianca senza essere il custode o il giardiniere. Ed avrei proprio voglia di crederci che, nella mia nazione, se solo lavori sodo e sei determinato puoi arrivare dove vuoi. E se potessi crederci in questo modo nella mia nazione, mi piacerebbe proprio.

Ieri il Buongiorno di Gramellini terminava così:

'.... Certo che invidia'

gennaio 19, 2009

IO NON VORREI (anzi, non voglio)

Nei giorni scorsi, mentre io me la spassavo in Sicilia, su mammamsterdam c'è stata una civile discussione sul testamento biologico (http://testamentobiologico.ilcannocchiale.it/ per chi volesse firmare l'appello). Purtroppo io non ho partecipato impegnata com'ero a far la vita della sibarita ma mi è rimasta la voglia di dir la mia (che il tema è caro al mio cuoricino, come a tanti).

E quindi lo faccio qua, che sennò una si chiede che cavolo lo scrivo a fare 'stubloggu?

Tanti anni fa a mia nonna venne un'emoragia cerebrale devastante per via della rottura di un'aneurisma. Subì un'intervento, stette 40 giorni in coma e poi si svegliò. E non era esattamente un bello spettacolo perchè quelli che si svegliano, si alzano, si lavano la faccia e chiedono notizie dei familiari più prossimi esistono solo nei film. Io ero ragazzina ma mi ricordo molto bene la fatica e le lacrime spese nel cercare di recuperare il recuperabile. Non ricordo bene quanti anni avesse al tempo, immagino qualcosa tra i 65 ed i 70 ed inoltre aveva una gamba ed un piede lesi dalla polio, ricominciare a camminare alla meno peggio fu una fatica improba e dolorosa. Non recuperò più la parola e venne fuori una roba strana che lei evidentemente pensava una cosa e ne diceva un'altra con effetti alle volte anche molto buffi. E lei era la prima a riderne. Alle volte. Altre piangeva di frustrazione. Io ho dei ricordi dolcissimi di quel periodo perchè lei aveva perso le asperità dell'adulto ed era tornata ad essere ingenua e dolce come una bambina. E' sopravvissuta ancora otto anni ed io ringrazio il cielo di averla avuta con noi.

Ciò NONOSTANTE

Io non vorrei, per nessuna ragione al mondo, che la stessa cosa capitasse a me.
Io non vorrei vivere come lei ha vissuto gli ultimi otto anni.
Io non vorrei essere privata della possibilità di comunicare.
Io non vorrei essere esposta a mani altrui, indifesa ed impudica.
Io non vorrei ritrovarmi a mendicare gocce di vita perchè il mio spirito di sopravvivenza ha preso il sopravvento
Io non vorrei vivere inebetita dai farmaci per potermi liberare dal dolore

Io non credo che chi vive in condizioni che IO ritengo subumane sia un poveretto, credo anzi che il primo diritto sia di essere accompagnati nella malattia senza sofferenze. Non ammiro chi fa scelte drastiche semplicemente perchè non li capisco ma neanche li compatisco o vado dettando cosa queste persone dovrebbero o non dovrebbero fare.

E allora perchè, altrui scale di valori debbono influenzare la mia vita quando il contrario non accade? Perchè per legge mi dev'essere negata una possibilità così importante quando questa non toglie niente agli altri?

Qualcuno dice che è molto più facile prendere una decisione così drastica circa la propria vita quando si è sani e ben disposti e che poi magari al momento buono cambi idea. Oppure che non si sa mai, magari non era quella la tua ora.

NON IMPORTA. Io potrei sbagliarmi. Io sono un essere fallibile. Accetto il rischio. E non vedo proprio cosa ci sia di male nel desiderare di essere sani e ben disposti, accettare che il gioco può finire e disporre per se stessi che non è il caso di insistere, quando non ce n'è non ce n'è.

Ed io so che tutti i miei famigliari lo sanno che questo è quello che voglio o che non voglio. E so che loro farebbero il possibile per garantirmelo. Ma non è giusto, non si possono gravare le persone che ami con la responsabilità di una scelta così diffcile.

Quindi voglio poter scrivere su un documento cosa voglio e cosa non voglio. Affidare questo documento ad un notaio o a chi per esso. Attaccarmi una medaglietta al collo o farmi tatuare un simbolo da qualche parte, per quel che importa.(Insomma il modus operandi si trova a volerlo trovare). E voglio star tranquilla che non mi succedano schifezze varie. Che la mia vita può terminare quando il fato lo vorrà senza che nessuno si senta in diritto di sostuirsi al fato stesso.

Io davvero mi domando come sia possibile che qualcuno si possa opporre (qualcuno onesto, insomma, non un politico)

IO NON CI AVREI CREDUTO

Santi numi.


Un mese fa tornavamo da Ameland e se qualcuno mi avesse detto che, meno di un mese più tardi, sarei andata a Palermo e poi ad Agrigento; avrei rivisto Sonia, Roberta, Cettina e Maurizietto; conosciuto Rosaria, Vincenzo e Gigi ....


beh ... io davvero non ci avrei creduto!!


E invece è successo. Santi numi. Sono ancora sbalordita, ancora mi debbo aripijare!! Insomma, venerdì siamo andati a Palermo, pomeriggio cittadino naso all'insù a respirare l'aria, riempirmi gli occhi di contrasti, le orecchie di suoni, il naso di odori e la bocca di sapori.



Piccola capatina al Ballarò sabato mattina


e poi l'autobus per Agrigento. Ad Agrigento la scoperta di cosa è riuscita a mettere insieme una piccola donna pazza, coraggiosa, sfrontata, sognatrice, sola e mal accompagnata.


Poi una serata di festa.





Poi una giornata di relax e poi di nuovo Palermo.

Colori, calore, sole, aria fresca, amici, burdiello .... insomma, di tutto.

gennaio 16, 2009

Partiam ... partiam ...

... e domani si va a Palermo!!! E ad Agrigento sabato.

Che figo. Mi piacerebbe tantissimo andare a Ballarò e/o alla Vuccirìa ma non credo che ci riusciremo. Ho un'idea fantastica di Palermo, penso ai vecchi palazzi in degrado, penso al Gattopardo e pure a Montalbano. Un pò di timore di sostituire queste immagini con una realtà priva di fascino. Vedremo.

Ad Agrigento incontreremo di nuovo un'amica conosciuta a Lampedusa tanti anni fa. Sono 6 anni che non ci vediamo. Lei gestiva il ristorante ed il bar nel campeggio in cui noi andavamo ed i primi anni era ancora una Lampedusa selvaggia e bellissima. S. metteva su il Bolero di Ravel a tutto volume la mattina presto. Tu ti svegliavi, aprivi la finestra su quel panorama mozzafiato, sentivi la musica e pensavi "Lampedusa".

E poi le feste in terrazza con la musica fino a tardi e le persone del paese che venivano a ballare in campeggio. E tutti ciucchi che poi il mattino dopo ti sembrava di avere i cerchi della stufa sulla testa con tutta la stufa, altro che mal di testa!! E quella volta che io mi intignai a fare un'escursione con Lega Ambiente e ci trovammo alle otto il mattino dopo la festa ed io volevo morire che la Caipirinha che faceva C. era una specie di annientatore liquido di neuroni.

E R. con la sua storia travagliata e la sua aria da ragazzina. Viveva 6 mesi all'anno sull'isola e ci campava i mesi restanti a Milano. Ci rivedremo domani sera dopo ... quanto? 3 anni!!!

Che bello. Sono contenta. Davvero

gennaio 14, 2009

Ma sono io che sono fuori o ....

... è il paradosso che è diventato lo standard?

Oggi sono andata a prendere contatto con questa realtà di docenza che mi si è prospettata. Scuola professionale orafi e Agenzia Formativa. Quindi stiamo parlando di contesti che ormai conosco a menadito, tanto per iniziare. E poi si parla di fondi comuni. Ed una spera (che la speranza è l'ultima a morire) di trovare un minimo di serietà, una volta tanto. E si illude che la scuola orafi è una roba talmente specifica che per forza di cose un tot di sostanza in più ci dev'essere per forza.

Allora, arrivo lì in quanto docente di Gestione Aziendale, con un curriculum di 800h/anno di docenza nelle scuole professionali turistico ed alberghiero e non solo. Materie: Tecniche di vendita, Mktg, MarComm, Comunicazione, Organizzazione Aziendale, Informatica, Inglese. Che in quanto a materie spaiate tra di loro già mi sembra che non si scherzi affatto. Preciso di essere lì per la Gestione Aziendale. Sicura che non sia Marketing? Yesss, sicura. Ma se si trattasse di Marketing va bene uguale. Mercato del lavoro o Obbligo Formativo? La seconda che hai detto, cara. Bene, venga che le racconto il programma.

Cito testuale dall'introduzione della Unità Formativa che mi verrebbe affidata:

Asse Culturale Storico Sociale
... si fonda su tre ambiti di riferimento: epistemologico, didattico, formativo. Le competenze relative all'area storica riguardano, di fatto, la capacità di percepire gli eventi storici nella loro dimensione locale, nazionale, europea e mondiale e di collocarli secondo le coordinate spazio-temporale, cogliendo nel passato le radici del presente. Se sul piano epistemologico i confini tra la storia, le scienze sociali e l'economia sono distinguibili, più frequenti sono le connessioni utili alla comprensione della complessità dei fenomeni analizzati. Comprendere la continuità e la discontinuità, il cambiamento e la diversità in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in dimensione sincronica attraverso il confronto tra aree geografiche e culturali è il primo grande obiettivo dello studio della storia. Il senso dell'appartenenza, alimentato dalla consapevolezza da parte dello studente di essere inserito in un sistema di regole fondato sulla tutela e sul riconoscimento dei diritti e dei doveri, concorre alla sua educazione alla convivenza ed all'esercizio attivo della cittadinanza.

E qui mi fermo ma potrei proseguire con la cosiddetta microprogrammazione e se ne leggerebbero delle belle. Ora, qualcuno mi spiega che caspita c'entra tutto ciò con la GESTIONE AZIENDALE?

Se ne deriva che se io prendessi minimamente sul serio quanto sopra mi ritirerei in buon ordine e direi che non sono all'altezza di insegnare tutto ciò a dei ragazzi nè tantomeno passare loro nozioni di Educazione Civica (diritti e doveri del cittadino, organizzazione dello Stato, degli Enti locali e dell'unione europea, etc etc) che io sono ben lungi dal possedere e che comunque sono sufficientemente delicati in quanto tematiche da trasferire a dei giovani adulti da non poter essere improvvisati.

Siccome però è dal 2003 che bazzico st'ambiente e so che nessuno, a parte mammà e papà quando iscrivono la creatura, prende sul serio proprio niente, farò in mondo di trovare un manuale di storia dei primi anni delle superiori e, se lo trovo, un manuale di Educazione Civica e risponderò di sì. Tanto fatturar bisogna, no??

Insomma mi sono fatta dare programmi ed orari. E quando sono uscita la direttrice - con la quale nonostante avessimo appuntamento non è stato possibile parlare perchè lei è arrivata un'ora in ritardo e poi aveva i colloqui con le famiglie dei ragazzi - mi ha chiesto 'Quando comincia???'. E bell'effatto il colloquio con la futura docente di tre classi (1°, 2° e 3° per giunta!! così il guaio lo facciamo su tutto il percorso).

Come dicevo, io st'incarico se solo posso lo prendo ma ... poveri ragazzetti!!!

gennaio 12, 2009

Già che ci siamo ...

... un'occhiata a cosa dice Brezny per questa settimana

Ariete (21 marzo - 19 aprile)
Da quando è senatore, l'ex candidato alla presidenza degli Stati Uniti John McCain ha sempre difeso gli interessi dei nativi americani. Come presidente della Commissione affari indiani, ha promosso sette disegni di legge in loro favore. Alle ultime elezioni presidenziali, però, la maggior parte dei nativi americani ha votato per Barack Obama. Come ha spiegato lo scrittore Sherman Alexie, diversamente da altri gruppi etnici i nativi non votano solo per i loro interessi ma per quelli di tutti. E hanno visto in Obama un presidente migliore. Nelle prossime settimane, Ariete, datti da fare per il bene comune, non solo per il tuo.


Ma che le dinamiche siano davvero queste francamente non ci credo tanto ma la frase di chiusura è comunque da prendere in seria considerazione, con o senza l'oroscopo.

Va bene, Rob, ci si prova.

E finalmente ...

... dopo settimane pasticciate tra vacanze, festività e compagnia bella si riparte con la normale routine!!

Una cosa che trovo enormemente faticosa infatti è il mantenimento del ritmo normale in condizioni poco stabili. Sono parecchio disordinata e dispersiva e riesco a sopravvivere soltanto a patto di un rigido controllo su me stessa, che perdo senza rimedio di fronte alla mancanza di routine. Quando poi l'alterazione prosegue o si ripete a breve ecco che io salto tranquillamente da situazione eccezionale a situazione eccezionale e non riesco a ristabilire un ordine ragionevole.

Figurarsi quindi un mese di dicembre iniziato con dieci giorni di vacanza (Ameland) e quindi partenza che spezza una settimana e arrivo che ne spezza un'altra. Subito dopo il Natale e tutto quanto segue, rientro all'Epifania e nuova settimana spezzata. Insomma, quaranta giorni di disastro per la sottoscritta.

Debbo avere davanti a me una distesa di giornate tranquille e normali per poter riprendere ad agire con il pilota automatico ed essere pertanto sicura di arrivare a fare tutto. Diversamente mi incasino e comincio a dimenticarmi le cose, a farle malamente o solo in parte, a vivere di surgelati e di cene davanti alla televisione, a smettere di andare a correre con relative frustrazioni ciccesche ... il tutto ovviamente si traduce poi in un sostanziale senso di inadeguatezza e di colpa per non essere all'altezza delle mie stesse aspettative. Insomma, mi sa che sono patologica ma non ce la posso fare. E più passa il tempo più la faccenda peggiora. Non immagino che ne sarà delle povere anime dei miei figli aqquacentanni che mi rimbambisco di pianta ...

Oggi quindi la giornata è già partita da un paio di orette, sono ragionevolmente organizzata, tra un pò arriva la signora che mi dà una mano in casa. L'olandese è a Vienna per un congresso, la princispessa a scuola per un esame (diociscampi), il barman in montagna a sciare (e speriamo che non ne combini una delle sue). Ho portato il cane al parco per più dei soliti 5 minuti, iniziato ad impostare il lavoro in casa per passare la mano a madama, veloce passata sui blogs e telefonatine di lavoro poi si prosegue come da piano.

La sensazione è quella dell'ordine, del controllo, tutto va come dovrebbe, non ci sono sorprese da gestire. Noioso? Cioè, mi domando, si resiste a lungo così? In effetti non ricordo molti periodi come questo, la sensazione è quella di vivere nel perenne casino. Ma se mi guardo con onestà debbo ammettere che non è vero. Che non ho ormai da tempo situazioni di vero casino da gestire. Non è ovviamente sempre stato così anzi, ci sono stati lunghissimi periodi che se ci penso adesso mi chiedo come sia possibile che io ce l'abbia fatta.

In realtà la mia vera paura è che a forza di gestire il nulla mi si atrofizzi il cervello (o che sia già accaduto). Che diventi anche io (o che sia già diventata) quella razza di commare che si stravolge alla minima alterazione della sua norma, che non è in grado di gestire l'emergenza, che si lamenta e soffre a 360°. Persona che io detesto (vedi post precedente).

Mah ... sono un pò confusa.

gennaio 10, 2009

Ho pure preso un'altra decisione

... ovvero che alla fine se questo blog lo legge qualcuno o no beh, non me ne frega granchè. E quindi ho cambiato descrizione. Il senso di questo strumento è fermare delle idee. Punto. E poi magari un giorno lo consegnerò ai miei figli. In realtà mi ci ero già messa, durante i viaggi in treno a Milano. Ho un file, l'ho chiamato Delirii e l'intenzione era quello di scriverne un pezzo tutti i giorni, nel viaggio di andata. Ma dopo un pò ho perso il filo, mò stiamo a vedere qua, con tutta la mia incostanza, dove arriverò

gennaio 09, 2009

O santi numi ...

... aggi'a a lavvurà. Pare. Forse.


Ergo siamo già qua a smentire il post di belle intenzioni di qualche giorno fa. Pare infatti che ci sia un incarico di docenza che mi aspetta. Davvero la realtà supera la fantasia. Quando ti sbatti per trovare lavoro e ti fai venire i patemi sicuro come l'oro che trovi poco e male. Poi decidi che la sorte ti è benigna nel tuo destino di disoccupazione e trac! ti piovono le offerte sulla testa da direzioni impreviste ed insperate.


Il che porterebbe acqua al mulino dei vari approcci niu eig che dicono che ciò che fai di buono ti ritorna, piuttosto della storia delle pietre nello stagno che fanno i cerchi etc etc etc. Che sono tutte menate molto affascinanti quando sei dal culo e speri che qualcuno una mano d'aiuto te la dia. Quelle cose a cui ti attacchi per evitare di attaccarti alla corda saponata. Ma che, viste con un minimo di sobrietà fanno parecchio cacare.

E invece fosse? ma anche no, và.


Comunque oggi mi arriva questa proposta che, se va in porto, mi porterebbe di nuovo a far lezione a scuola. Vabbè la solita serie B: obbligo scolastico. Ovvero creature che veramente di stare dietro i banchi ne farebbero volentieri a meno. Molto volentieri. Creature che se le metti a lavorare sono persino contente e che non vedono una ragione una per imparare anche un paio di nozioni teoriche. In genere è come remare in salita. A meno che la scuola non riesca a farsi percepire come una roba seria. Allora può funzionare (a patto di non pretendere chissà che, ovvio). Ma se i ragazzi sgamano che nessuno ci crede, o che il tutto è solo una questione di interessi, o che in un modo si predica e in un altro si razzola .. hai finito. Non ci cavi più un ragno da un buco e per soprammercato devi pure fare attenzione a non prendertele perchè molti dei ragazzotti non provengono esattamente dalla stessa classe sociale del piccolo lord Fauntleroy.


A questo giro però a) sono più piccoli delle volte precedenti b) la scuola potrebbe essere seria. Il che POTREBBE PORTARE ad una esperienza di docenza valida. E sarebbe poi proprio una bella novità. Perchè nonostante tutte le contraddizioni e le frustrazioni degli ultimi quattro anni, io ai ragazzi continuo a credere, anche quando sono truzzetti con lo span intellettuale di una gallina. E sperare di contribuire un pochino a farli ragionare sulla realtà che li circonda (e nella quale dovranno inserirsi prima o poi), sperare di aver contribuito a dar loro degli strumenti per affrontare questa realtà ... insomma è piuttosto ambizioso ma è una bella speranza.

Vabbè, mò stiamo a vedere questa come finisce ....

Non so nemmeno come cominciare

Ma questi pensieri debbo provare a fermarli.

Premessa doverosa: fino ad oggi ho letto insistentemente blog altrui senza (quasi) mai commentare. Una sorta di voyerismo buono: la volontà di capire una persona attraverso i suoi scritti, le sue emozioni, le sue affermazioni e prese di posizione. Poi, da quando ho deciso di entrare anche io in questo gioco del blog, ho cominciato a commentare perchè mi sono detta che se il dado era tratto tanto valeva giocare. In realtà non mi piace far parte del coretto dei fan di questo o quel blogger e quindi evito di scrivere se non ho una particolare simpatia per l'autrice/ore o se non ho qualcosa di sensato da dire. Vabbè sensato a parer mio, claro.

In questo stato d'animo sono arrivata su di un bel post di Zauberei circa l'orrore che sta accadendo a Gaza. Ho commentato. Un commento un pò naif che mi ha procurato una piccola bacchettata sulle dita. Del resto in un blog ad alto contenuto intellettuale come quello, la mia voce ignorantona suona stonata ed ancor grazie che abbia meritato una risposta invece della totale incuria che altre volte ho raccolto (es il 'padrone di casa' che risponde al commento prima ed a quello dopo il tuo ed a te non ti caga manco di striscio).

Da Zaub ho proseguito verso Marckuck, Agata, Marte e finalmente Vik. Tra gli altri, perchè molti sono gli scritti che ho letto e molti i dati, i fatti, le dati e le ricostruzioni storiche.

Io ho sempre ritenuto la questione israelo-palestinese troppo difficile per sentirmi in grado di esprimere granchè data la mia abissale ignoranza. Ma oggi, sebbene disinformata e rozza, non posso che continuare a pensare FORTISSIMAMENTE che quello che Israele sta facendo a Gaza è intollerabile e deve essere fermato. Ed il pensiero corre a Sabra e Shatila, purtroppo. Ma non solo. E non solo a me. E questo mi conforta nel pensare che sicuramente sono ignorante ma evidentemente non sono la sola.

A prescindere da quanto la posizione di Hamas sia odiosa (nonostante democraticamente eletta).

E non c'è riscostruzione storica nè ragione politica che tenga.

gennaio 07, 2009

E del paese ne vogliamo mostrare??

Non facciamoci mancare niente, questa è la piazza oggi





E questo è il fante, o milite ignoto, o alpino della seconda guerra ... veramente non lo so, ma visto così sembra un'elegantissimo indù ...

Ed ecco le foto




Questo è un angolo della terrazza, una delle cose più belle della nostra casa. E' un giardino senza tutte le rogne ed i costi. Noi siamo incastonati in una casa di ricchi che, in quanto tali, ci hanno riservato spazi ben delimitati, stile riserva indiana per intenderci.


E facendo così ci hanno fatto un gran favore perchè siccome LORO sono ricchi, spendono un'iradiddio per la manutenzione del giardino. E se la pagano. Noi il giardino ce lo godiamo dalla terrazza, che non è come essere giù, è vero, soprattutto in certe serate caldissime che il prato sicuramente sarebbe più gradevole. Ma quando vedo i giardinieri che, due volte al mese, vengono a pettinare i fili d'erba, o quanto vedo i litri d'acqua che corrono tutta l'estate (alla faccia del consumo consapevole) ... beh, me ne rallegro assai.


Questo è il nostro olandesino pattinatore, è talmente brutto che diventa bello ... ce lo regalarono i genitori dell'olandese e rimase nel bagagliaio della vettura per un'eternità, pesava un pacco! Una volta presi l'ammiraglia di casa per andare a Milano per lavoro e diedi un passaggio ad una collega. Quando aprii il bagagliaio per metterci la sua borsa, la poveretta a momenti ci rimase secca: la 'creatura' stava là in tutto il suo splendore, dimensioni bambino di sei anni!!


Nevica??? naaa ....

Se piovesse direi che diluvia. Siccome nevica non so nemmeno bene cosa dire.

Ho fatto delle foto ma ora non trovo il cavetto ergo ... prima lo cerco e poi le pubblico. Comunque in terrazza ne avrò una bella trentina di centimetri e non accenna a smettere. Ho due sole memorie di nevicate analoghe in città: il gennaio 1985 e l'anno successivo. Lo ricordo con estrema chiarezza perchè il bartender è nato ad inizio febbraio '85. Alla fine di gennaio nevicò per tre giorni. Ne mise giù un'esagerazione. Quando smise di nevicare una mia amica del corso di preparazione al parto mi propose di andare a fare un giro in centro per vedere se potevamo ancora approfittare dei saldi per le ultime necessità per i bambini. Abitava in collina ed aveva una Lada Niva 4x4. Bene! andiamo. Era tipo il 28 o 29 gennaio. Passammo un pomeriggio di shopping compulsivo lasciando il centro dopo che l'ultima serranda si era abbassata. E tutte tranquille tornammo indietro: lei mi accompagnò ad una fermata di autobus comoda e proseguì per casa sua, in collina.

Arrivammo più o meno alla stessa ora e trovammo i rispettivi mariti con i capelli dritti in testa e praticamente arrampicati sui muri che stavano decidendo di cominciare il giro dei reparti maternità degli ospedali cittadini. Chiaramente era epoca ante comunicazione mobile di alcun genere.

Non furono esattamente carini, nel il mio nè il suo, nei loro commenti al nostro rientro.

Lei partorì il 3 febbraio. Io il 12.

gennaio 06, 2009

All'anima della neve!!!

Ma quanto cacchio nevica????

Siamo tornati a casa e, da stamane, non ha ancora smesso di nevicare. Se non fossi così pigra mi industrierei a fare qualche foto. Non ne ho voglia, lo farò domani.

Mi solleva il pensiero che di noi nessuno è obbligato ad uscir di casa domani. Fino ad un anno fa l'olandese viaggiava quasi tutti i giorni in macchina verso Milano, una giornata come questa mi avrebbe mandata su per i muri dall'ansia al pensiero delle condizioni del traffico sull'autostrada.

Fino a qualche mese fa il bartender, finito di lavorare, avrebbe fatto il suo giro per locali e poi sarebbe tornato a casa, guidando, nelle ore piccole dell'alba e la sottoscritta si sarebbe mangiata anche i gomiti dall'ansia al pensiero di come sarebbe tornata a casa la carne della sua carne ... Ora per fortuna la creatura abita in centro, nel clou della movida cittadina e se torna a casa (sua) sbronzo innanzitutto ci torna a piedi e poi .. occhio che non vede ...

Sulla princispessa, per fortuna, grossi dubbi non ce ne sono: come la temperatura scende ed il tempo peggiora si rintana sotto un mucchio di maglioni e non ne spunta più nemmeno il naso. Se non fosse che poi si trova i morosi spersi nella campagna e pretende di raggiungerli tornando a casa, in macchina, nelle ore piccole del mattino ...

Insomma, si va a migliorare, ammettiamolo (poi ogni tanto penso che a forza di migliorare finirò per non avere più ragioni per stare sveglia)

Caso mai poi una non se ne ricordasse bene ...

Questa la situazione quest'anno (per raggiungere questa località: mezz'oretta scarsa a piedi dal centro paese)


Oppure anche questa




Il cane "sembra" apprezzare


gennaio 04, 2009

E visto che ci siamo ...

perchè farci mancare Rob Brezsny ?? ed il suo mitico oroscopo filosofico (non che io mi ci raccapezzi granchè per la verità, ma tant'è ...)

Ariete (21 marzo - 19 aprile)

La maggior parte delle persone conosce solo tre stati di coscienza: la veglia, il sonno e il sogno. Ma nel corso dei secoli ne sono stati esplorati molti altri. Alcuni, come quelli provocati dall'uso di cocaina o anfetamine, non mi sembrano molto interessanti. Ce ne sono altri però che vorrei sperimentare: il sogno lucido, la meditazione profonda e la certezza viscerale del fatto che l'amore è la legge alla base dell'universo. Ti racconto queste cose, Ariete, perché penso che nel 2009 avrai ottime opportunità di aprire la tua mente a stati di coscienza diversi dai tre fondamentali. Non ti serviranno droghe, dovrai solo abbandonarti alla curiosità di entrare in sintonia con realtà che al momento sono fuori dal tuo campo visivo.

... mò sono proprio curiosa di vedere come faccio ad entrare in sintonia con realtà che al momento sono fuori dal mio campo visivo ....

Roooob, Rooob, Rob, senti io volevo chiederti una cosa ....

Stanno finendo ...

... le vacanze di Natale, dico. E so già che, al solito, mi prenderà un pò di magone per un'altra cosa che è finita.

Francamente non è che le feste di fine anno mi coinvolgano più di tanto, è solo che se ne comincia a parlare così tanto in anticipo e si fanno progetti, volenti o nolenti; regalo? cosa regalo? a chi regalo? Basta, quest'anno non si fanno regali. La crisi, mica la crisi, insomma! basta regali. E poi negli ultimi giorni, compra questo e compra quello perchè sentirsi Paperon de Paperoni una volta all'anno è bello e poi la scusa dei regali di Natale in qualche modo ti autorizza e non ti senti neanche tanto in colpa. E poi, signora mia, a me piace far regali molto ma molto di più di quanto non mi piaccia riceverne.

Dopo di chè, ti giri e ti rigiri ed è passato tutto. Passa il Natale e c'è ancora febbre ed euforia nell'aria perchè sta arrivando Capodanno. Ma adesso si spengono le luci, si tolgono gli addobbi, si puliscono le strade. Insomma si torna alla normalità. Che poi tutto sommato è persino un bene. MA MI FA TRISTEZZA, che ci posso fà?? Un'altra cosa passata, andata, finita. Torno a pensare che alla mia età sia più facile pensare al futuro in termini di ciò che manca piuttosto che con anticipazione di ciò che verrà...

Insomma, domani spariamo l'ultimo colpo andando a sciare e poi a cena e poi il 6 mattina si rientra alla base. Ergo, che ne facciamo di quest'anno nuovo di zecca??

Lavorerò? Boh, mi sa di no. Le scelte isteriche dell'anno scorso (trasferimento in Olanda si, no e poi non so; lavoro in Vodafone prima si e poi no, grazie; basta con quella parodia di insegnamento che facevo) hanno fatto si che io abbia perso praticamente tutti i contatti. Dovrei inventarmi qualcosa di nuovo ma con questa bell'arietta che tira chi vuoi che faccia lavorare una signora 51enne??

Starò a casa, quindi. Eh ... mi sa di sì. Ed a voler vedere adesso non è che mi dispiaccia, francamente. Ho voglia di curarmi la casa, che va abbastanza bene ma ha una tendenza all'incasinamento davvero curiosa. Avrei voglia di dedicarmi a qualcosa di interessante per me: un corso di spagnolo, per esempio. O magari ad imparare un pò di olandese che qua ci si sente un filo in colpa a non saperne nemanco una parola dopo 17 - yesss diciassette!! - anni di frequentazioni. Voglio perdere peso, l'ideale sarebbe arrivare ai fatidici 65Kg del ticker qua sopra. Ma per riuscirci non basta digiunare, bisogna assolutamente fare sport, ergo continuare a correre almeno 4vv/settimana. Poi andare finalmente a fare la mammografia che quando mi viene una sensazione di fastidio al seno sinistro me la faccio sotto tranne poi dimenticarmene subito dopo. E andare all'INPS per capire se e quando potrò riscuotere un minimo di pensione. E vedere se ci riesco a stringere i consumi familiari per stare dentro ad un budget diminuito perchè non lavoro: ergo imparare a risparmiare. Questa è la migliore, diciamocelo.

Al momento non mi viene in mente altro, se non la normale amministrazione di cose più o meno importanti ma tutte necessarie e che non vale la pena di nominare perchè tanto non sono minimamente in discussione. Ovvero dovrà avvenire tutto ergo inutile elencare, mentre sono proprio curiosa di vedere cosa e quando riuscirò a completare dell'elenchino sopra ....

Pensa tu, quasi quasi vorrei che fosse già passato un anno per vedere cosa spuntare ....

gennaio 03, 2009

Ed io, che ci faccio qui??

Ovvero, il blog me lo sono fatto. Va bene. Ma ora che ci scrivo?

Io non so se capita anche agli altri (veramente alle altre, la maggior parte dei blog che seguo sono di donne) di trovarsi la voglia di scrivere e non sapere cosa ... mah. Ho stracci di idee che mi ronzano per il capo ma non riesco a metterle insieme in modo coerente. E poi mi sembra che le/gli altre/i siano tutte/i molto informate e precise. E scrivano con competenza di questo e di quello. Mentre io non mi sento competente in niente. E quindi, che scrivo affà?

E' successo così anche con la cucina (e che c'entra mò? c'entra, in qualche modo c'entra) ad un tratto ho iniziato ad occuparmene, in combutta con mia sorella, e francamente sono diventata bravina. Allora ho cominciato a pensare che mi sarebbe piaciuto farla diventare un mestiere questa mia passione. Sempre a ragionarci con mia sorella, ovvio. Ma fondi per aprire un locale non ce n'è e se anche ci fossero dubito che avrei davvero voglia di metterli a rischio. Allora ho cominciato a pensare a cose tipo cuochi a domicilio. E poi ho cominciato a pensare che le/i vari/e cuoche/i a domicilio e/o esperte/i che ho visto nascere (una tra tutte il cavoletto ma non solo) sono infinitamente più brave di me ... E quindi, che mi propongo affà.

Vabbè, in breve. In realtà è un pò più complessa.

Poi c'è il fatto che il blog mi sembra un ottimo modo per riuscire ad essere completamente te stessa. Protetta dall'anonimato e da un certo riserbo per cui non squaderni in modo troppo evidente informazioni su te stessa e sulla tua famiglia, protetta dal fatto che chi ti conosce non lo sai che ti sei fatta il blog, insomma puoi finalmente dire pane al pane e vino al vino. Bene, allora facciamo che non dico a nessuno che mi sono fatta il blog. Eh ma se non lo dico a nessuno chi ci viene qua a leggere? E quindi, che scrivo affà? bastava un quaderno, no? o un documento word, no?

E poi perchè dovrei volere qualche emerito sconosciuto che viene qua, legge e sentenzia? Non so, così per scambiare opinioni, idee su di un piano di totale franchezza. Credo. O almeno mi piacerebbe anche se poi vedo che poche/i si sottraggono al richiamo della 'fama': il numero di contatti, di commenti, di lettori assidui (e magari adoranti), il premio di questo e di quello, e poi le graduatorie, i referrers (che non ho ancora capito bene cosa sono e come metterli ma visto che questo blog di lettori non ne ha ho pensato che forse potevamo pure lasciar perdere, per il momento).

Insomma 'sto giocattolo ed io ci stiamo rodando. Mica è detto però che poi alla fine ci piacciamo, sai??

gennaio 02, 2009

Oddio. E quanti muscoli ho ....

Tanti. E fanno tutti male

gennaio 01, 2009

Ingresso trionfale nel nuovo anno!!

Oggi DOPO BEN 5 ANNI ho rimesso gli sci ai piedi!!!

Al momento ho un assortimento di doloretti con una spiccata prevalenza per l'osso sacro, risultato di una poco gloriosa culata alla partenza della seggiovia. A parte questo però sono contenta che il fisicaccio abbia retto bene. Mi ha stupito però il fatto che, appunto 5 anni fa, gli sci noleggiati mi sembrassero volare mentre oggi li trovavo pensantissimi. Sarà che erano diversi gli sci o le mie gambe??? Ho provato a dirlo al ragazzetto del noleggio, mi ha guardato con la pazienza del 'che mi tocca 'ffa pe' campà' e poi mi ha detto 'eh signora gli sci questo pesano, più o meno, ma magari la prossima volta provi questi, non sarà granchè di verso ma magari ...' (per la serie il cliente ha sempre ragione).

Avere 51 anni non mi è esattamente indifferente, ahimè. Mi ricordo quando, trent'anni fa, guardavo qualche parente anziano faticare per rimettersi dritto da una poltrona o da una sedia e mi chiedevo come fosse possibile. Era un gesto così semplice: prima stai seduta poi ti alzi et voilà! sei in piedi!! che problema c'è? Beh, ora inizio a capirlo che problema c'è.

E poi non è che io non ci veda senza occhiali proprio mai ... ma se me li metto diventa subito tutto più chiaro. E poi, signora mia, le etichette sulle confezioni della qualsiasi sempre più piccine le scrivono. Ci fanno stare di tutto e di più ma gli ingredienti non si leggono. Ah, signora mia, dice che non sono le confezioni? Daveeerooo???

E poi, quand'è che sono diventata trasparente? Com'è che ciò la sensazione di ispirare lo stesso sessappil di un tubero?? Beh che non fossi 'sta dea mi era già chiaro, francamente, ma i miei risultati li ho sempre portati a casa. E francamente non è che adesso io abbia bisogno di fare qualche score (che l'olandese potrebbe non apprezzare, sai com'è, quello olandese è mica svedese, no?) ma oddio io mi vedo sempre uguale (inzomma) ma mi vedo solo io, pare.

E poi sono sovrappeso (dal che il ticker qua sopra) e ci stiamo lavorando ma certo che non sarà il fisico di una ragazzina quello che verrà fuori, no? (ammesso e non concesso il risultato)

Insomma, ci sono cose più importanti e di avere 50anni in fondo non mi spiace ma ... mi preferivo prima, non posso negarlo. E ci rimugino sopra a questo passaggio. E mi spaventa un pò pensare che verosimilmente ho davanti la metà di quanto ho alle spalle. Ma soprattutto mi spaventa di un tratto realizzare che la ragazzaccia che sta nel cassetto, aspettando il momento buono per venire di nuovo fuori e far casino, non esiste più, sostituita da una che le somiglia solo. Guardo spesso ragazzi e ragazze giovani e mi sento psicologicamente come loro. Mi verrebbe da avvicinarmi ed unirmi ma non funziona, questi trent'anni che ci sono di mezzo sono vincolanti. Probabilmente non possono evitare di pensare alle loro mamme o zie ed anche se i rapporti sono spesso molto affettuosi non riesco a non notare come ci sia una specie di schermo tra me e loro.

Mah ... debbo pensarci meglio