Obiettivo Trop Model

marzo 31, 2010

Solo da noi (e forse tra i bantù ma non ne sono mica sicura)

Scenetta odierna in banca.

Piccola filiale, una poveretta (POV) allo sportello lavora parecchio trafelata, un'ectoplasma (ECTO) alla scrivania poco distante fissa il grigio dei mobili di fronte, una cliente allo sportello sembra andare per le lunghe, due clienti in attesa di cui una, l'ultima, sono IO ed ho in mano una cartelletta con dei fogli. L'altro è un signore anziano (ANZ), avrà un'ottantina scarsa di anni ben portati. La banca sta per chiudere, manca poco. Il silenzio regna sovrano, impossibile non sentire le altrui conversazioni.

POV a IO: "Signora, deve solo lasciare dei fogli?"

IO: "No debbo fare un prelievo"

ECTO capisce l'antifona, si scuote dal suo torpore, si avvicina agli sportelli e chiede "C'è qualcuno che deve fare operazioni di cassa? Lei, signore, di cosa ha bisogno?"

ANZ: "Vorrei delle informazioni, non so bene come fare, avrei bisogno di un assegno circolare di 20000€ per mio figlio"

Inizia il colloquio, ECTO predispone l'operazione ed intanto parla con ANZ. Ad un certo punto, con tono un pò lamentoso, rivolgendosi ad ANZ dice: "comunque se deve fare degli investimenti può anche farli qui da noi, eh!!"

ANZ, un pò intimidito: "Mah .. veramente .. sono per mio figlio"
ECTO, alzando un pò la voce: "Beh, non importa chi. Se dovete fare degli investimenti potete farli anche qui."
ANZ: "Beh .. insomma .. servono a mio figlio .. sa per un alloggio .."
ECTO, conciliante: "noooo ma per caritaaa, voi avete il diritto di fare quello che volete .. ma sa è un peccato ... "
ANZ: "Beh certo ... capisco .. in effetti .. ci stavo pensando .. ne parliamo poi un'altra volta con calma. Sa questo è per mio figlio ..."

ECTO: "no vabbè, non importa, è solo, sa, che è un peccato! dopo tutti questi anni, noi vi abbiamo sempre seguito, ed oggi che finalmente ci sono dei soldi, sa, vederseli portar via così dispiace!"

the day after

WOW
Da ieri vivo in una regione leghista
doppio WOW

Ho avuto addosso da stamane questa sensazione di irrimediabile tegola caduta sul capo. Mi sono chiesta e adesso? siamo in dittatura? c'è già stato un golpe latino-americano e non me l'hanno nemmeno detto? stanno avverandosi le visioni di LGO????

E mi dico che forse la stiamo perdendo un filo la prospettiva.

Non siamo una riserva indiana, non siamo un passo prima della diaspora
E' "solo" che hanno vinto gli altri.
Succede.
In democrazia succede.

In Lazio, nonostante tutte le porcherie (e non sto parlando della Polverini) il testa a testa è stato serratissimo.

In Piemonte di un milione di votanti per lato, il camicione verde ha vinto per poco meno di 10.000 voti.

Questo significa che uno ogni due persone che incontro la pensa in modo diametralmente opposto al mio.

Più o meno

In realtà ciò significa che di due persone che incontro una si sente più rappresentata da quellilà.

Ed io? da chi mi sento rappresentata io? o mia figlia? o mio fratello? dalla grande coalizione di centro sinistra forse? No, io mi sono turata il naso ed ho votato ma non mi sento affatto rappresentata da loro, tant'è che avevo pensato di rifiutare la scheda. Poi ha prevalso la volontà di votare contro. Contro la protervia, la maleducazione, il malaffare, lo strapotere di coloro che potenti già lo sono, la riduzione delle donne a moderne gheishe, una politica del fare che non progetta ma mena solo fendenti più o meno alla cieca, etc etc etc

Quindi se io, come penso, sono solo una donna media per me che non mi sento rappresentata di qua, ci sarà un'altra /graz che non si sente rappresentata di là ma tura il naso etc etc etc ...

Allora io mi dico possibile mai che i veltronidalemibersani e compagnia di giro non lo capiscano? E dev'essere possibile perchè davvero sembra che non afferrino il concetto che per poter cambiare le cose ed arrestare questa spirale di impoverimento economico e sociale della nostra nazione, per poter raccogliere coloro che vorrebbero ancora credere in qualcosa (ed i ca. 90000 'grillini' in questo senso dovrebbero essere significativi, o no?)

debbono aver qualcosa da dire
che qua, grazieaddio, di mandati in bianco non se ne danno più molti. Giusta o bacata che sia la gente vota per ciò che gli conviene (o che crede convenga loro).
Ed invece costoro qualcosa da dire non ce l'hanno proprio pare. Giorgia, una blogger conosciuta da poco ma che ammiro molto lo scrive benissimo, ne copio la chiosa finale qui però se avete voglia andatevi a leggere il testo, poi mi dite ...

Il Partito Democratico la smettesse di rincorrere un ipotetico centro, di predicare la moderazione, di cercare di strappar voti a chi i suoi partiti moderati, conservatori, filoclericali già ce li ha. Provasse a far pace con la parola sinistra e radicalità, provasse a ricominciare a sporcarsi le mani nella realtà senza perdere i valori, provasse ad anticipare e non ad arrancare dietro bisogni che inevitabilmente altri riescono poi a soddisfare, in modi magari assai discutibili. Allora sarà possibile anche avere un sogno da inseguire, e trovare le parole giuste per raccontare un'altra storia.

marzo 29, 2010

Dello scrivere e del commentare

Arrivo dalla lettura di un post con relativa lunga lista di commenti sulla faticosa e nobile arte del blogging e, per inciso, del commento.

Io sono notoriamente una zappatrice. Non vado tanto per il sottile, bianco, nero e poco in mezzo. Rustica direi. Mi dicono non essere poi così raro negli sfortunati dotati come me di segno zodiacale di fuoco: Ariete. Nel mio caso con ascendente zuccona, suppongo.

Ma leggendo la dotta dissertazione mi è venuto un sacro eritema, se posso dirlo.

Ok, non siamo tutti uguali e si apre un blog per le ragioni più svariate. Il mio, chiaramente denunciato, ha lo scopo di analizzare attentamente il mio personale ombelico e dintorni. La mia realtà filtrata da un buco che da dentro la mia pancia guarda fuori e vede quel che vede che si sa l'ombelico è pertugio assai minimo. Non pretendo di star spargendo verità supreme, non pretendo di rendere il mondo un posto migliore. Non pretendo di avere ragione su di un piano filosofico universale.

Dopodichè è mio sommo piacere se, entrando in risonanza con qualcuno che mi è simile, io riesca ad instaurare un rapporto di blog-amicizia e mi senta di poter trovar conforto nei momenti deboli piuttosto che lumi in quelli nebbiosi.

Utilizzo la moderazione dei commenti perchè inizialmente temevo di non vederli, dopodichè ogni tanto un motore di spam (o quel che l'è) deposita qualche porcheria ed io non ci metto nè uno mè due e la cancello. Facile, veloce e pulito. Non credo mi disturberebbe trovare una voce che argomenti con me e mi dica che non ho capito niente. Se questa voce fosse sgradevole, per qualsivoglia ragione, mi limiterei a cancellarla. O forse ad ignorarla, non so. Nei blog che frequento cerco di comportarmi rispettosamente, argomentare come credo meglio, offrire supporto quando mi sembra necessario. Mi dispiace un pò quando il mio commento viene ignorato, mi fa piacere quando si innesca un minimo di confronto. Non amo le corti dove qualsiasi pirlata il blogger scriva, si alza il coretto di uhhhh ahhhh chefigochebravachebella.

Stop.

Ora io capisco che non scriviamo tutti per la stessa ragione e con le stesse finalità. C'è gente che ha cominciato per gioco ed ora si ritrova quasi agli onori di personaggio pubblico con tanto di libri pubblicati e/o spettacoli teatrali. Altri che vorrebbero ottenere altrettanto e che, nonostante gli sforzi, non ci riescono. Altri non ho ancora ben capito che cercano, forse solo sentirsi popolari, non so.

Ma tutta questa storia se commentare è lecito, e come bisognerebbe commentare, e quando il commento contrario è espresso in modo democratico, quando passa a livello di troll o addiritutta stalker ...

E poi questa cosa dell'anonimato.

Su questa mi vengono davvero i vermi.

Insomma se io scrivo in qualsivoglia forma e mi firmo con nome, cognome, indirizzo e codice fiscale (magari pure veri, eh?) allora non sono anonima ma se mi firmo /graz oppure asdrubala oppure carolinadimonaco o non mi firmo affatto che cacchio di differenza fa?????

Insomma!!! ma è mai possibile che non si possa mantere la semplicità? che bisogna far diventare tutto una roba complicata? che bisogna infilarsi in dinamiche avvitate per ogni singola cosa?

Ma cos'è? un tratto tipico di una fascia sociale che non ha niente di più serio da pensare? E dire che ce ne sarebbe ....

marzo 28, 2010

E' una congiura contro di me (e mi tocca de cucinà)

Dopo una settimana di pioggia (ma quando smette, dico io?) oggi c'è il sole, ed è pure cambiata l'ora! ergo sole fino a tardi. Fico, fichissimo!!

Andiamo in montagna, no??

No. C'è andata la princi con quel malmostoso del suo moroso. E vabbè, per una volta che esce dal nido non sarò certo io a fermarla!!

Ma non c'è mai fine alle mie miserie perchè ieri è pure tornato l'ortoressico dal mare e se noi siamo a casa vuoi non invitarlo?? no. non vuoi.

E quindi ...

Gnocchi di patate e zucca al ragù di zucchini!!

Ora, la genesi di questa cosa sta nel fatto che quando ho realizzato che ortorex sarebbe venuto a pranzo consapevolezza mi ha folgorato: non ho fatto la spesa!! ho comprato solo verdura!! che gli dò da mangiare???????????

Ho un vaso del mio ragù in frigo per le emergenze, faccio gli gnocchi!! Peccato che di patate poche e con un aspetto parecchio trinstanzuolo (vabbè che le patate per gli gnocchi vanno vecchie però queste lo erano un pelino troppo). Ho deciso che era arrivata l'ora di declassare la zucca dei nonni da decorazione a ingrediente: tagliata a tocchi grandi e cotta al vapore in micro.

Ho poi preso uguale quantità di patate (lessate con la buccia e ficcate tel quel nello schiacciapatate così non ci si brucia le dita e si fa prima) e zucca al vapore ed ho impastato con farina ed un pizzico di sale. Farina quanta?? ah signora mia! un tot, facendo attenzione a lasciare l'impasto abbastanza morbido che cuocendo si rassoda. Niente cannella od altre esoticherie che l'ortoressico si impressiona.

Mentre lavoravo i miei gnocchi però mi passava sotto il naso il profumetto di una padellata di zucchinetti che avevo cotto poc'anzi (un filo d'olio ed uno spicchio d'aglio a freddo, saltare a fuoco vivace che si arrostiscano un pò senza cuocere del tutto) ed ho pensato che era la morte dei miei gnocchi.

Archiviato il ragù.

Ho tagliato grossolanamente gli zucchini e rimessi in padella con il loro olio, ho cotto a piccole porzioni gli gnocchi per non che si ammassassero e li ho saltati aggiungendo un pò di acqua di cottura. Una bella grattata di pepe et voilà!!

Precedendo il tutto con un pesto di rucola, parmigiano e pinoli accompagnato da pane nero ed una concassè di pomodorini (ortorex, eccoti le proteine)

Insalatina di finocchi e pomodori a chiudere ed il nostro tutto soddisfatto (aveva esordito dicendo che doveva mangiar poco perchè al ritorno da ben otto giorni di mare si è trovato un pelo ingrassato) (pronti! zero proteine nobili e sei sistemato caro il mio ortorex).

Che s'ha da fà per coccolarsi papà???

marzo 26, 2010

Ciccia e gnocca???

Avete presente quelle trasmissioni che vanno alla grande sul satellite dove si prende una sfigatona, tipicamente inglese o americana, con i lardelli in bella vista, i capelli che sembrano un mocio, la faccia di polenta ed i vestiti di nonna Abelarda ed alla fine della puntata vien fuori una giunonica gnocca che in qualche caso addirittura si spoglia, viene fotografata e gigantospalmata in piena Times Square???

Ecco! Vi presento /graz!!!!

Insomma ieri, dopo anni in cui non ho più messo piede da un parrucchiere, ci sono tornata ed ho fatto tagliare la parte ancora colorata (da me affettuosamente chiamata la mia coda di volpe) dei miei lunghissimi capelli.

Caso (?) ha voluto che ieri mattina mi prendesse secco ed anzichè la mia divisa-da-cani (in senso stretto) io decidessi di uscire per commissioni indossando un tubino nero, calze velate e decoltè nere tacco 8. Un giacchino corto bianco e nero (Z*ra forever!) a completare il tutto (vogliamo parlare della sconsolante constatazione che una volta mi era comodo ed oggi è un filo stretto? no. non ne vogliamo parlare)

E mi ero pure truccata precisa proprio.

Il tutto per andare a portare la macchina in carrozzeria, che dopo che la mia meravigliosa fuoristrada in assetto da guerra è stata in mano al bartender per un pò di mesi, oltre ad accumulare una certa quantità di multe è anche ridotta ad un carciofo. Toccherà metterla a posto.

Insomma decido su due piedi di tornare dopo una bella decina d'anni dalla mia amica parrucchiera che non solo mi accoglie facendo la ola ma mi acchiappa e lava la testa immediatamente, giusto per non correre il rischio che cambiassi idea.

Mezz'ora dopo ero sotto le mani di un'angelica fanciulla (salta fuori che era una delle mie allieve in un corso per apprendisti tre anni fa. Daveeerooooo? non l'avrei MAI riconosciuta) che con pazienza infinita ed un'ora di tempo ha trasformato la mia testa in una nuvola grigia, dandomi modo di verificare che i miei capelli sono grigi con meche scure, tanto per andare controcorrente! ;-)

Insomma una ficacheuncennè

Sono andata a spasso per il paese con la scusa di questo e quello raccogliendo una ola di commenti positivi, Giannilbarbiere (un'istituzione lui ed il suo negozio) è pure uscito dal negozio per essere certo che avessi capito il concetto.

Non sono certa di essere poi così orgogliosa degli apprezzamenti di barbieri, macellai e panettiere ma tant'è si impara ad accontentarsi, no????? ;-))

Debbo dire che ieri sera avevo l'ego a 1000.

Peccato che piova da 24 ore, io debba comunque portare fuori le cane ed il batavo non ritorni che stasera tardi dalla sua settimana a Cambridge. Non ne rimarrà traccia, non ci crederà nessuno, quasi quasi nemmeno io. Insomma, alla prossima piega per fargli vedere che pur senza liposucatina me la cavo decentemente lo stesso :-}

PS: MammAm, non lo dire
(vabbè, avevi ragione tu) (ma sti cazz' d'ormoni...)

marzo 24, 2010

E' un periodo un pò così (che fosse Alzheimer?)

Sto chiusa nel mio buco e non ho voglia di guardar fuori

boh. Sarà che manco il cielo ci si mette di impegno: per una giornata di sole ne fa tre di grigie e umide. Sarà che se rimesto nelle mie cose almeno non mi incazzo. Sarà che sono stata troppo tempo nei mesi scorsi attaccata alle mille storie della rete ...

boh

Filippo oggi mi ha scritto un lungo messaggio in cui si sente lo sperdimento di uno che guarda un posto come Frisco con l'occhio di chi vorrebbe/dovrebbe viverci, con l'inquietudine di uno che sta facendo il turista sapendo che dovrebbe fare altro, aspettando di riuscire a fare altro, uno che sta maturando la consapevolezza che c'è un soffitto di cristallo per (quasi) tutto/i.

Dice che si sta rendendo conto di come la società americana sia divisa a caste, o ghetti se preferiamo: gli italiani con gli italiani, i neri con i neri, i messicani con i messicani eccetera. Dice che comincia a pensare che per raggiungere il lavoro che vuole occorrerebbe almeno un Social Security Number se non addirittura un passaporto americano.

Tutto questo però affogato nell'entusiasmo di uno che sta comunque vivendo un'esperienza importante.

Prima che partisse gli ho regalato la mia copia de l'ultimo libro di Mario Calabresi, figlio di un tal Luigi, commissario, ed attuale direttore de La Stampa. Si intitola La fortuna non esiste. Storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi e, secondo me, ha due possibili chiavi di lettura: la cronaca di n casi disastrosi che raccontano cosa questa lunga crisi economica ha significato per l'America oppure la testimonianza di una qualità della società americana che una citazione nella prefazione del libro definisce resiliency, ovvero la capacità di rialzarsi dopo una sconfitta, di reinventarsi un futuro, di non credere che una caduta debba necessariamente rappresentare la fine, di credere che ci sia sempre un'altra possibilità e di farlo pure con una certa allegria e con una grossa determinazione.

Io l'ho letto in questa seconda accezione e in questi termini gliene ho parlato, ho voluto dargli la mia copia (anche se non ho fatto in tempo a finire il libro) perchè avesse anche le mie sottolineature e le mie note (mi sono citata addosso probabilmente).

Oggi lui mi scriveva che leggerlo là gli fa venire il magone, da quanto capisco lui vede più l'elenco di fallimenti che lo sprone a non mollare mai.

Comunque, giuro che non è per il bartender che ho l'animo un pò in carpione, anche se stasera in centro guardavo i locali e relativi baristi e mi chiedevo perchè poi lui non poteva stare al posto di uno di quei ragazzi. Ma non per saperlo vicino che non è di questo che mi preoccupo piuttosto perchè mi fa paura l'idea della sua frustrazione, della sofferenza di fronte ad un percorso che non riesce ad imboccare, vorrei che fosse contento di quello che sta facendo, che si sentisse apprezzato, che fosse in un ruolo che gli piace ... Vabbè

E così sto nel mio buco, non frequento la blogsfera, non aggiorno il mio pensatoio, non cucino, non esco. Sono in un tardivo letargo. Sono in un bozzolo da cui spero di uscir farfalla, magari una di quelle farfallone notturne con il culone grosso e pesante ...

Diciamo che è la primavera, và!!!, che, come tutti gli anni, mi destabilizza. Ma diciamolo và!!

marzo 17, 2010

Pubblico ringraziamento

L'altro giorno in un commento da MammAm, Emily si compiaceva di quante belle persone avesse conosciuto in rete.

Bene, mi associo!!!

Grazie quindi a tutte le mie amiche, reali e virtuali ma che più reali non si può, per avermi scritto qui, su fb, im pvt e quant'altro mandandomi un abbraccio elettronico.

E' bello sapere di poter trovare eco ai propri pensieri sia in caso di sprizzante felicità che di ammacco esistenziale. Soprattutto quest'ultimo direi.

E, giusto per la cronaca, il nostro è felicemente arrivato quindi nonostante l'aspetto suo e del suo socio poco raccomandabile non li hanno arrestati e li hanno addirittura fatti entrare. Hanno pubblicato una foto in cui uno dei due è sulla scala mobile - suppongo in aeroporto - e sta passando sotto uno stipite con una enorme bandiera USA appesa. Molto simbolica direi.

Ora inizia la faccenda per davvero e debbo dire che - passato lo sconforto dello strappo - sono tranquilla e fiduciosa che comunque vada sarà un successo!. Sì, sono contenta che l'abbia fatto e spero che trovi quel che cerca ma soprattutto spero che trovi una voglia di nuova nascita, uno spiraglio di progettualità futura, una finestra aperta verso un futuro che starà anche a lui costruire/costuirsi.

Io sto sprofondando in un nichilismo senza pari e tutto questo qua non lo vedo. Vedo stasi, vedo melma e vedo un futuro nebuloso e privo di nuovo, di energia, di stimoli. Probabilmene sono io che esagero ...

marzo 15, 2010

mi vogliono morta

Come se non bastasse il magone - lecito - (lecito?) - per la partenza del prode erede, la figlia cadetta se ne è arrivata con una fotografia, che ha dedicato al fratello lasciandogliela nella buca delle lettere (che qua siamo tutti piuttosto contratti quando si tratta di mostrare i sentimenti, in particolare le lacrime).

Insomma, dicevo della foto.

Quando il bartender aveva due anni e poco più e la princi stava ancora - anche se per poco - abbarbicata al suo cordone successe che il futuro ziod'america si lanciasse giù da un'altalena picchiando di brutto sul muso.

Mi ricordo ancora la sottoscritta di dimensioni pari a quelle dello Zeppelin ed infilata in un obbrobrioso vestitone bianco con rami verdi e fiori rossi (non capisco com'è che non mi hanno arrestata per disturbo alla quiete pubblica), insomma una roba che uno spinnaker
al confronto nulla era ...
Insomma la sottoscritta conciata come un tendone da circo, me la ricordo infilare correndo il corridoio del pronto soccorso con un bambino di due anni in braccio urlante e sanguinante. Insomma i medici debbono aver pensato che a) ero pazza b) avrei partorito di lì ad un momento.
Calmato il pupo, si vide che aveva una grossa ferita all'interno delle labbra e che si era mezzo staccato la lingua ma l'unica soluzione era .. una cura di ghiaccioli. E così facemmo, due giorni ed era a posto. Eccezion fatta per una grossa crosta tra il labbro ed il mento.
Mamma, che poi ero io, non ha partorito se non un par di settimane dopo una fanciullina che, fosse stata solo per lei, se ne sarebbe tranquillamente rimasta al caldo per un altro par di settimane. Ma i medici avevano deciso altrimenti e così fu ...
Insomma, la fetente della princi ha tirato fuori dal suo album una foto in cui il bartender è reduce da siffatta avventura, ha un crostone significativo tra il labbro ed il mento, i riccioletti biondicci e vaporosi e sta a fianco del suo papà che giovane ma giovane! che più giovane non si può ..
Ummarò
Che dolore
Che lacrime
E caso vuole che la coppia che sta qua sotto sia appena tornata a casa con il loro bimbillo nr.2 fresco di fabbrica. Ed anche loro sono giovani giovani ed hanno due bimbilli. Ed hanno quello sguardo trasparente che Claudio ha nella foto e che io oggi non riesco nemmeno ad immaginare come si fa ad avere ...
Che rimpianto
Per quanto la vita era ancora una roba tutta da scoprire. Per quando la fiducia era ancora una roba normale: fiducia nel futuro, fiducia nelle proprie capacità, fiducia nel domani ...
Io mi sento una roccia oggi, asciutta e rugosa, forte ed affidabile, rigida, dura ...
Ed ho un rimpianto feroce per quei giorni in cui tutto sembrava possibile, in cui il futuro era un continente da scoprire, in cui l'aspettativa si rafforzava nella fiducia.
Guardo quella dannata fotografia e mi sembra ieri. E' passata una vita, anche di più ...

mi manca un filo l'aria

Ho appena salutato Filippo. Che in arte sarebbe il bartender. Domattina ore 5, se non s'ambriaca al punto da non capire più dove ha la testa e dove i piedi, se colui che ha promesso di accompagnarlo mantiene la promessa e, incidentalmente, non s'ambriaca etc etc etc ..., insomma se non ci si mette la sorte ... domattina alle 5 dicevo, sale sulla navetta per Malpensa.

Se l'autista non sarà 'mbriaco etc etc etc .. domattina ore 9 parte per santofrancisc alla ricerca di un lavoro che gli consenta di star lì per un anno.

Però il 31 maggio ritorna, con la prospettiva della stagione estiva (vabbè luglio e agosto, non esageriamo) in montagna se non ha trovato lavoro, per tornare a santofrancisc dopo qualche giorno se invece l'ha trovato.

Io francamente non so cosa augurargli. Che mi dispiacerà vederlo tornare scornato ma saperlo al di là del mare non è che mi piaccia tanto.

Io francamente sto facendo un pò di fatica a non mettermi a piangere.

Io francamente lo so che ha il biglietto in tasca per tornare indietro e francamente ciò mi rasserena ma ...

marzo 12, 2010

HELP!! Carte di credito o di sfinimento??? POST DI SERVIZIO

Il batavo viaggia molto spesso per lavoro e siccome siamo ammmmericani ama dotarsi di carte di credito di ogni genere e tipo. Non capisco bene se cede alle lusinghe delle varie fanciulle venditrici che spesso si trovano negli aeroporti oppure se ha il collezionismo nell'animo ma tant'è, ogni tanto scopro che ne ha una nuova.

Ora, dopo anni di insistenze sono riuscita a razionalizzare un minimo la cosa e ne sono rimaste solo alcune (tra cui una platino che costa un botto e che riuscire a disdire sarà la mia prossima mission impossible).

In questo quadro di progressiva razionalizzazione dei suoi strumenti di credito, un paio di anni fa abbiamo chiuso i rapporti con un istituto di credito sul cui conto avevamo la RID per una carta CLARIMA/Lufthansa. Non so bene chi e come abbia disdetto la carta in questione sta di fatto che la carta è lettera morta, non abbiamo mai più ricevuto rinnovi o addebiti o comunicazioni di nessun genere e tipo. Visto che siamo i tipi refrattari all'ordine, sospetto che di questa carta non ne sia rimasta traccia.

Tranne che nei meandri insondabili del credit collection che, tramite la spett.le FIRE SPA sta tartassando i cabasisi del batavo nel tentativo di recuperare 75€, il quale batavo - tanto per fare un esempio - questa settimana l'ha passata in parte in Svezia ed in parte a Parigi, con trasferimenti aerei che gli hanno fatto visitare gli aeroporti di mezza Europa e conseguenti smarrimenti di bagagli reiterati ... tu figurati che testa ha di stare a capire con costoro che s'ha da fà. La cosa è da qualche settimana che va avanti per tramite di un tale Sig. Boni che ha già detto al batavo tutto ed il contrario di tutto, compresa la richiesta di recarsi presso una qualsiasi agenzia UNICREDIT per chiarire la propria posizione. Peccato che noi non siamo MAI stati clienti di questa banca! nonostante questo il batavo, diligente, si è recato nell'agenzia più vicina dove lo hanno guardato con tanto di occhi e gli hanno detto qualcosa di abbastanza simile ad un sonoro 'ma tu, di preciso, che cazzo vuoi da noi?'

Vabbè, stamattina ho deciso di prendere io in mano la questione ed ho telefonato al fantomatico Sig. Boni intimandogli di mandare al nostro indirizzo qualsivoglia richiesta di rimborso lui avesse a mano e dicendogli che diversamente io non avrei dato corso a nessuna richiesta di alcun genere e tipo. Siccome il personaggio in questione è stato nei giorni scorsi parecchio intimidatorio e sgradevole, arrivando a minacciare l'iscrizione del povero batavo nel registro degli insolventi (?) io non mi fido granchèdel fatto che il signore in questione si sia lasciato intimidire da me e provveda a mandarmi prova documentale delle sue richieste.

Ho pertanto iniziato una via crucis di telefonate nella pancia di UNICREDIT guadagnadomi un bruciore di stomaco da irritazione profonda ed un bel pugno di mosche!

Ho parlato con mezza dozzina di risponditori automatici senza poter digitare nessuno dei numeretti magici perchè noi non abbiamo una fottuta carta di credito di questa gente e quindi i vari menù degli IVR non prendono in considerazione questa ipotesi.

Ho parlato con un'altra mezza dozzina di uffici reclami e/o assistenza clienti solo per sentirmi dire da A che la cosa riguarda B e da B che riguarda C e così via per tutte le lettere dell'alfabeto.

Sono arrivata a capire che la pratica sarebbe di pertinenza di UCFin (ovvero il ramo financing consumer di UNICREDIT) ma quest'entità non dev'essere disponibile allo stato solido perchè non riesco a risalire ad un indirizzo e/o numero telefonico da cristiani.

Nel corso delle mie peripezie ho ricevuto le indicazioni più disparate incluso l'anatema: ma lei ha tagliato un angolo della carta e l'ha rispedita ad unicredit in modo da dimostrare che la carta non era più utilizzata????

(e secondo voi il batavo si mette a fare i lavori di ritaglio, poi imbusta, va all'ufficio postale e spedisce? lo escludo)

Ora io dovrei scrivere un fax a questa FIRE S.P.A. perchè si sono rifiutati di darmi un indirizzo cartaceo ma mi chiedo il fax ha valore legale, può essere una prova documentale o chessò l'equivalente di una raccomandata?

Vorrei sottolineare per iscritto a questa gente ed a UCFin che non mi ritengo in debito con loro ma mi chiedo

se io non disdico una carta di credito ma semplicemente non la uso, non pago alcuna quota annuale nè nessuna richiesta di pagamento mi viene fatta, debbo comunque considerare la carta attiva anche quasi due anni dopo? Cioè questo debito continua perenne nei secoli? i miei nipoti verranno tratti in schiavitù per pagare i debiti di noi nonni???

C'è per caso qualcuno che mi può dare qualche info/suggerimento al riguardo?

Lavoro o ....

Ieri ho un pò deluso la bella e brava amica che al telefono speranzosa mi chiedeva come va il mio nuovo lavoro e se mi piace. Quando ho risposto che il mio nuovo lavoro in realtà è una roba a scartamento ridotto, che non mi fa schifo ma quasi e che lo faccio solo per fatturare qualche soldino .. mi sa che ho infilato le risposte sbagliate.

Purtroppo è così.

Purtroppo .. purtroppo ... purtroppo una cippa!! lasciatemi aggiungere.

Come faccio a spiegare che la logica di fare e disfare inutili sovrastrutture non riesco proprio più a sopportarla? O che mi sembrano irreali i rapporti formali tra pari che solidarizzano o che si intimidiscono a vicenda, piuttosto che tra dispari che intimidiscono o subiscono o adulano?

Potrei andare avanti.

Il fatto è che dopo quasi 30anni in cui le logiche aziendali mi sembravano naturali come l'aria che respiro, oggi guardo tutti questi meccanismi dal di fuori e non capisco se nella boccia assieme al pesce rosso ci sto io o loro.

Due anni fa ho lavorato per 6 mesi per un grande operatore di telefonia, a Milano. Ero in un gruppo che rispondeva direttamente ad un Grandissimo Capo. Ovviamente il gruppo aveva un Referente. Bene, io dovevo preparare dei dati che il Grandissimo Capo doveva usare in una Grandissima Riunione. Io, Plebea, mando una mail al Grandissimo Capo per sapere entro quale ora gli serviva la presentazione e quello che fa?? non risponde a me - Pleblea - ma al Referente, il quale per inciso non c'è e quindi non legge la mail.

Ma dico io, sei cretino o cosa???? Se per l'ora x tu i dati non ce li hai a me, alla fine che cacchio me ne frega????? Ma questa è ovviamente solo un'inoffensiva vignetta, ben altre sono le cose che lasciano di stucco.

Oggi mi sto occupando di certificazione di Qualità e di responsabilità amministrativa delle aziende. Come dire dei gran sistemi organizzativi che sulla carta sono un bella idea ma che NESSUNO implementa per quello che dovrebbero essere. Nei quali NESSUNO crede. Dei bollini blu che servono a vincere gare piuttosto che a pararsi il culo ma poi i processi aziendali continuano a servire logiche che non sono necessariamente quelle della migliore struttura aziendale possibile ed i reati amministrativi, patrimoniali e societari continuano a venir commessi senza che nessuno ci rimetta la pelle e, anzi, pure con un certo beneplacito governativo, RIGHT?????

Il fatto è che quando sei fuori, sei fuori. Mi sembrano marziani.

Mentre invece le mie giornate domestiche mi appagano profondamente. Poi ci penso e mi dico che mi piace vincere facile probabilmente. Non sono costretta a stare a casa, ci sto perchè lo voglio. Non ho bambini piccoli, non sono legata ai ceppi di un'attività domestica impellente, ho una signora che mi aiuta e che il grosso se lo smazza lei, il resto è una manutenzione quotidiana che non mi secca affatto fare. Consumo un sacco di tempo in rete leggendo storie altrui che mi generano pensieri su pensieri. Al momento lo preferisco anche ai libri e mi sto ancora chiedendo se questo sia un bene o un male. Gioco con le mie cane e fingo di disperarmi quando fanno qualche disastro.

Se la decrescita felice fosse una roba che uno fa felicemente per davvero, se fosse realistico rinunciare a tutta una serie di cose che francamente consider(o)(iamo) agi, se il futuro non fosse una forma granulosa ed imprevedibile ... ecco ... (SE mia nonna avesse le ruote sarebbe un carretto si diceva un dì scherzando nella mia famiglia) ... insomma A ME DI LAVORARE NON ME NE FREGHEREBBE PROPRIO UN FICO SECCO. ANZI.

E allora? di che mi lamento?

Mi lamento perchè in fondo mi piacerebbe ancora avere un'attività nella quale credere, sentire l'energia positiva che deriva dal sentire che stai producendo qualcosa, forse anche la fretta di dover andare e venire appresso ad un mestiere.

Ma per piacere basta cose inconsistenti, basta rapporti assurdi, ho voglia di concretezza, di sentirmi la materia nelle mani, di sentire che quello che faccio ha davvero un senso, che il mio intervento modifica davvero le cose.

Vorrei cucinare, per esempio. O anche stare dietro un banco e vendere una cosa concreta. Anche il pane, per dire. Vorrei saper fare qualcosa con le mani, coltivare, cucire, realizzare composizioni di fiori ...

Ed a questo pensiero ne segue subito un altro ..
è possibile intraprendere una nuova strada oggi, da noi, in Italia??? è possibile anche solo credere che sia possibile? e come si fa??? da che parte si comincia (escludendo investimenti in danaro che non ho e che comunque non sarei disposta a rischiare oggi, con questa sfiducia)? qual'è il bandolo di questa matassa?

marzo 10, 2010

Er pasticciaccio brutto ...

dall'editoriale di Panebianco su corriere.it di oggi

I dirigenti del Pd avrebbero potuto dire: accertato che i nostri avversari sono dei pasticcioni, noi che abbiamo a cuore la sorte della democrazia e che non possiamo accettare che una competizione democratica venga svuotata di significato per assenza del nostro principale antagonista, sosterremo le scelte che farà il presidente della Repubblica per sanare questa anomala situazione. Sarebbero usciti da questa vicenda a testa alta, come l’unico partito importante dotato di senso delle istituzioni. Ma ciò avrebbe anche richiesto che il Pd fosse un partito diverso da ciò che è, un partito forte, capace di decidere da solo la propria agenda politica, non un partito debole e etero- diretto, un partito che l’agenda, nei momenti critici, se la fa dettare sempre da altri,

E adesso, per favore, che qualcuno che ancora crede nel PD si faccia avanti e mi spieghi dov'è che questo signore ha torto.

Perchè io proprio non ci riesco a capirlo da sola. Così come non capisco come diavolo dovrei fare a sentirmi rappresentata da questo partito (vabbè, già che ci siamo trovatemene un altro pls)

Che sconforto