Obiettivo Trop Model

gennaio 30, 2011

Mal comune ....

OK, sono qua che prendo le palline dell'omeodoctor sperando che mi diano lo slancio. Aspetto il giorno dell'appuntamento dal Dr. Squagliaciccia come il giorno della liberazione, intanto scaldo i motori sentendomi motivata ed impegnandomi a rigare dritto.

(tranne quando, come stamane, faccio colazione con te' e panettone pensando che a) debbo sbrigarmi a smaltire gli avanzi b) tanto poi per chissa' quanto tempo non mi sara' piu' concesso!!)

Poco pane, quasi niente. Pochi zuccheri, quasi niente. Se mangio la pasta non mangio nient'altro. Se mangio la pasta a pranzo non la mangio piu' a cena. Preferisco proteine e verdure tutto dove posso ...

Poi oggi leggo uno dei tanti allegati del sabato e ci trovo un articolo su Oprah Winfrey, colei che, assieme a Tina Turner, io da sempre amo nonostante mi renda conto benissimo che e' una che sul mio (ed altrui) amore ci ha fatto una fortuna (maddai!! brava e brava, no?).

E si sa che la signora in questione e' una che ci prova da sempre a diventare una silfide con vicende talmente alterne che le foto sono una carrellata tra la taglia 40 e la 50. Mi si dice che e' il suo 57mo compleanno e quindi l'articolo pubblica 57 ragioni per cui costei, non ci fosse, bisognerebbe inventarla. Vabe' va da se' che il tutto e' piuttosto scherzoso.

Di alcune delle ragioni pubblicate, alcune mi hanno colpito piu' di altre, tipo

"Perche' e' una di noi che, per quanto strenuamente stiamo a dieta, non saremo mai magre" (com'e' veeero!!)

"Perche' quanto ingrassa lo fa subito dopo e clamorosamente. ... per consolarsi dice di aver mangiato in una sera tredici chili di maccheroni al formaggio" (chi e' senza peccato ...)

"Perche' guardare le sue foto negli anni, vedere che, per quanto disciplinate e determinate si sia in tutti gli altri campi, ce n'e' uno in cui non ci sono personal trainer e dietologi costosi che bastino, beh, e' talmente piu' rassicurante ... talmente piu' immedesimabile, che io sospetto che Oprah lo faccia apposto e in realta' sia una 40 naturale" (e figurarsi la sottoscritta che non ha personal trainer ne' dietologi o cuochi ed in piu' deve pure cucinare per la famiglia ...)

"Perche' due anni fa e' sbottata, in un editoriale ... "E' imbarazzante. Non posso credere che dopo tutti questi anni, con tutte le cose che so fare, sia ancora qui a parlare del mio peso. Guardo le foto da magra e mi chiedo: come ho potuto ingrassare di nuovo? ..." (eggia' come cacchio ho potuto????)

e poi (sfiducia io???? naaaaa ...)

"Perche' adesso dice che dimagrire e' troppa fatica, e la sua nuova filosofia e' "Io non sono solo il mio girocoscia" ..." (eggia' e com'e' che io non mi capacito?)

Liberiamoci dal maiale (ricetta semplice e veloce nonche' piena di speranza)

Non avevo postato la ricetta (il banner si' pero'! e' qua a fianco), non credo sia indispensabile ma tant'e' visto che cucinare ho cucinato, fotografato pure, finisco l'opera. Al solito, la ricetta arrivata dalla cavoletta belga ...

Erwtensoep (zuppa di piselletti secchi all'olandese)

Ho preso mezzo kilo di piselletti secchi (quelli verdi) e li ho lavati molto bene sotto l'acqua corrente che e' incredibile quanta schiuma fanno. Li ho messi in pentola coperti d'acqua ed in compagnia di due grosse costine di maiale. Ho fatto cuocere per 45 minuti. Nel frattempo ho tritato grossolanamente un paio di carote di dimensioni medie (ovvero, paragonate a quelle olandesi, delle carotine proprio), un paio di coste di sedano, due patate non molto grandi ed un porro (la ricetta diceva cipolla ma il BID si e' ribellato ed ha detto che ci vuole il porro). Trascorsi i (dalpiu'almeno) 45 minuti ho tolto le costine spolpandole, tagliando la carne a pezzetti ed ho rimesso il tutto in pentola con l'accompagnamento delle verdure. Ottenendo questa roba qui che, a ben vedere non e' che avesse poi tutta sta bella faccia ...

Ho fatto cuocere per un'altra bella ora (la ricetta diceva mezz'ora ma i piselletti si debbono disfare ed i miei non ne volevano sapere ...) e quando ho raggiunto il risultato desiderato in termini di densita' e cottura ho salato e pepato. Pls notare che non c'e' aggiunta di grassi che non siano quelli della carne, caratteristica questa di molte ricette teoricamente tradizionali olandesi (dico teoricamente perche' a me sono state passate cosi' ma mica lo so se la mamma batava e' in realta' una stella michelin o una cuoca ciofeca!). Il risultato e' stato questa roba qua

che non e' molto meglio della sua versione a mezza cottura ma il BID mi dice che eravamo molto vicini all'originale. Personalmente ritengo che si sentisse troppo la mancanza del rookworst

per dare quel giusto profumino di affumicato ed in fatti avevo pensato di aggiungerci uno di quei wurstelloni che si trovano pure qua, non sarebbe stata la stessa cosa ma poteva avvicinarcisi. Il BID ha detto che andava benissimo cosi' e se ne e' sbafato per due ciotole che iddiosasolo com'ha fatto.

Buona era buona eh! ma e' un tale mastocco che dopo una porzione dovresti andare minimo a spaccare legna, figuararsi dopo due! ma il BID e' meglio comprargli un vestito che riempirlo (mio nonno docet).

Ed un'altra porzione di tutto rispetto se l'e' servita il giorno dopo a pranzo. Il che porta a dire che alle quantita' indicate, per chi mai volesse provarcisi, si ottiene sbobba per quattro persone. Comode comode.

(inutile dire che dopo al massimo un'insalata!)

gennaio 29, 2011

Non dimentichiamocelo per favore

Avevo provato a pubblicare questo articolo dal telefono ma il risultato non e' stato dei migliori, quindi provvedo ad aggiornare precisando innanzitutto che non si tratta di farina del mio sacco bensi' di un articolo tratto nientepocopodimenoche dal Corriere del Veneto, reperibile (non so per quanto tempo) a questo indirizzo http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2011/29-gennaio-2011/i-vizi-romani-padani-181355419244.shtml.

Poi, gia' che ci siamo provvedo anche a lasciare solo la parte che personalmente ritengo piu' significativa e che di fatto riassume quel che penso di costoro, i padani leghisti che mangiano abbondantemente nel piatto di Roma ladrona e non se ne vergognano punto. Il giornalista in pratica dice che e' cosi' per via del fatto che la Lega non e' nient'altro che un partito come tutti gli altri, io penso che i leghisti al comando siano particolarmente ipocriti, piu' della media nazionale. E non mi pare un gran primato ...

"... Proprio come accade ogni partito, dove gli scontri ideologici fanno spesso da schermo a banali questioni di potere. Perché potrà non piacere, ma la Lega è un partito come tutti gli altri.

È la formazione politica più vecchia fra tutte quelle presenti nel parlamento italiano, dove nel corso degli anni ha avuto modo di assimilare in pieno i comportamenti tanto vituperati in auge fin dalla cosiddetta Prima repubblica. Se possibile, in qualche caso peggiorandoli.

Coloro che dalla Padania inveiscono contro Roma ladrona, sbandierando una presunta diversità rispetto alla politica politicante, hanno finito per comportarsi come gli altri politici politicanti. Potete trovare i big leghisti a tavola nei costosi ristoranti della Capitale, scorgerli comodamente alloggiati nelle lussuose berline con i vetri oscurati che sgommano arroganti per le vie del centro,  votare compatti contro i tagli ai privilegi di lor signori: com’è accaduto quando hanno affossato la proposta di allineare le pensioni dei parlamentari a quelle dei comuni mortali, seppellita da 498 voti contrari su 525.


I loro rampolli pluribocciati alla maturità occupano confortevoli seggi nei consigli regionali, con retribuzioni pari a quelle di 15 giovani precari senza santi in paradiso. E per i fedelissimi non manca una poltrona in un’azienda pubblica. Selezionata con un’accuratezza degna del manuale Cencelli. Naturalmente parliamo delle (poche) camicie verdi rimaste senza il doppio o triplo incarico istituzionale al Comune, alla Provincia e contemporaneamente in Parlamento...."

Io vorrei capire tante cose che invece mi sono oscure. Innanzitutto vorrei sapere se di tutto questo i loro elettori ne sappiano qualcosa, immagino che a leggere solo la Padania non si venga granche' informati di questi smanacci, no? Poi mi chiedo se e' possibile che i sostenitori verdevestiti non inciampino proprio mai in queste notizie e siccome io l'ho presa da un giornale che non e' esattamente noto per le sue posizioni di sinistra ecco che mi vien da pensare che non dovrebbe poi essere cosi' difficile, no? E allora vorrei sapere cosa pensa il/la leghista medio, qualora qualcuno o qualcosa lo/la informi, pensera' che si tratta di propaganda comunista forse?

Quando guardo questi esponenti padani, cosi' pieni di odio e di livore contro uno stato da cui puppano abbondantemente, davvero davvero davvero mi chiedo perche' Pinin l'imbianchino o Nina la lavandaia si sentano rappresentati ..... Mistero   ....

gennaio 26, 2011

Mi disturba


Ad Istanbul sono stata in un museo per via di una mostra su Frida Kahlo, scoprendo poi con una certa goduria che di mostre ce n'erano altre due. Mi sono fermata a lungo a riflettere di fronte a questo quadro, guardavo questi uomini grassi, brutti e ingordi, in atteggiamenti scomposti, bramosi di arraffare tutto ciò su cui possono mettere le mani. Ce n'è uno che si guarda alle spalle corrucciato come chi teme di essere sorpreso da un ladro o da qualcuno che lo voglia spodestare. Ce n'è un'altro con la testa riversa all'indietro che scola un calice all'ultima goccia. Ce ne sono due che confabulano: probabilmente si raccontano di qualche sfizioso dopo pasto oppure chissà si stanno organizzando per qualche mestierino da fare insieme. C'è quello bollito dall'adipe e da tutto ciò che avrà verosimilmente ingurgitato. E c'è poi questo qua davanti che non ho ben capito che sta facendo co' sto fazzoletto, probabilmente sta nascondendo nel tovagliolo la sua personale versione della doggy bag. E poi c'è questo servitore con gli occhi un pò preoccupati che porta un ennesimo vassoio.

Il tutto sotto un crocefisso da cui li guarda il cristo sofferente. E loro sono religiosi. E tutto hanno tranne l'aspetto che una si aspetterebbe dovessero avere in quanto religiosi.

Non l'ho fotografata ma nel quadro ci sono anche altri personaggi, nella parte a dx, tra cui una donna dalle vesti eleganti. Non si tratta di una giovanetta, badate! bensì di una signora che guarda la scena ritraendosene: non è spaventanta però, direi piuttosto disgustata.

Guardando il quadro ho pensato a quanto mi ricordava delle nostre vicende attuali: vecchi bolliti in delirio di onnipotenza usano potere e danaro per illudersi di non essere ancora morti e sono talmente sicuri di sè, hanno perso talmente il ritegno ed il buon gusto da permettersi di farlo in faccia a tutti e quanti. Nel quadro non ci sono bellezze poco vestite ad allietare il pranzo di questi religiosi così poco spirituali, forse il pittore ha avuto pudore e non ce le ha messe, non dubito che nella realtà ci fossero. Come non dubito che nella realtà queste scene siano davvero accadute.

Seguendo il corso dei miei pensieri mi sono chiesta cos'è poi alla fine che mi disturba. In fondo, come il pittore dimostra, di atteggiamente impropri per il ruolo ricoperto ce ne sono sempre stati, e anche se non giustifica niente si tratta comunque di niente di nuovo, no?

Il potere ha sempre preso a piene mani ciò che gli garbava ed è un fatto che i piaceri della vita fanno schifo a pochi.

Quindi non è niente di nuovo. L'hanno fatto tutti e probabilmente tutti lo continueranno a fare.

E quindi? cos'è che mi disturba?

Mi disturba chi si crede onnipotente, al di sopra della legge umana
Mi disturba chi usa il suo potere ed i suoi soldi per ottenere ciò che non potrebbe mai ottenere diversamente
Mi disturba chi usa il potere ed i suoi soldi per prevaricare gli uni, per dileggiare gli altri, per insultare la controparte.
Mi disturba che chi così agisce non si premuri nemmeno di nasconderlo. Un'ipocrita discrezione che non strofini il naso di tutti noi nella consapevolezza che 'fatta la legge, trovato l'inganno'.
Mi disturba che questo sia il modello e che la realtà dimostri tutti i giorni che questo modello è l'unico che può aver successo
Mi disturba che l'unico modello che ormai ha visibilità sia quello dei grandi fratelli e sorelle
Mi disturba che quotidianamente il valore della donna venna ricondotto a gnoccherie varie e rappresentato dal valore delle referenze commerciali che costoro portano a spasso, neanche fossero un progetto di material handling
Mi disturba grandemente che l'effetto a cascata con cui questi comportamenti si diramano nella piramide sociale, faccia sì che l'esempio di cotanti personaggi non venga solo riprodotto ma addirittura amplificato man mano che si procede dall'alto verso il basso.
Mi disturba il ripresentarsi di comportamenti alla 'leinonsachisonoio' che onestamente pensavo essere stati spazzati via da un minimo di evoluzione culturale
Mi disturba talmente tanto che arrivo a dire meglio i vecchi cari vizi privati, pubbliche virtù che perlomeno ciò che privato era privato restava e non serviva da esempio ed ispirazione a generazioni di più che attenti allievi.

Non mi disturbano i festini a luci rosse, nè i vecchi che cercano di dare soddisfazione alla propria patologica rottura dei freni sociali. Nè penso alle fanciulle come a delle poverette che, anche qui, le mignotte sono sempre esistite e come in tutti i rami oggi si inizia sempre più giovani, signora mia! e, altro che minorenni!! queste hanno un pelo che lèvati!!

Mi disturba che tali mignotte, a ricompensa dei servizi gentilmente resi, ottengano cariche pubbliche e che, in tal ruolo, si impegnino ad obbedire agli ordini ricevuti per tema che finisca la festa. E mi disturba che il loro esempio serva come ispirazione di tante altre ragazze e ragazzi. Mi disturba che i loro padri, fratelli, fidanzati e financo madri ritengano un colpo di culo potersi annoverare tra le liste dei papponi.

Mi disturba che i nostri figli siano costantemente confrontati con la consapevolezza che i loro sforzi sono comunque destinati a fallire, che le loro ansie tali resteranno.

gennaio 25, 2011

Zuppa di piselletti secchi con le costine (DI MAIALE)

Stasera, grazie ad una ricetta del cavoletto, mi esprimerò con la zuppa di piselletti secchi olandese. Nella quale dovrebbe starci un salsiccione tanto che qua, ovvio, non si trova. E quindi Sigrid, che la sa lunghissima, dice di aggiungerci qualche costina. Che io mi sono procurata.

Salsiccie ... costine ... si qualificano come maiale, no?

E allora comincio a mettere questo banner qui, che mi pare calzi giusto a pennello. Poi (forse) farò foto e metterò il mio link da http://www.merendasinoira.wordpress.com/

Non se ne puo' piu'

Nonostante da mesi io eviti come la peste qualsiasi esposizione a questo continuo teatro di avanspettacolo che la nostra politica ci offre quotidianamente, stasera non me ne sono salvata perche' e' bastato che io mi connettessi in rete per imbattermi nell'ennesima esternazione di quel pazzo psicotico di misirizzi e, non fosse stato sufficiente, nella squalida uscita della vaiassanche' al tg de la7.

Due begli esempi di cosa e' diventata la nostra politica: un pazzo che si crede il sultano di mignottopoli, una manica di ladri e/o magnaccia (quando non entrambi) e relativa coorte di zoccole. E tutti appresso alle vicende del pazzo, tutti a sollevare polverone, cercando di sbrigarsi a finire l'opera di smontaggio di quel che resta ancora da disfare.

Dei problemi reali della gente nessuno che se ne curi a livello di sistema Italia ma nemmeno a livello personale, con aiuti e sussidi. Una nazione che sta camminando sul filo cercando di non cadere nel baratro. E speriamo che il filo tenga e l'altra sponda arrivi in fretta … Io non vedo la miseria ma me la sento attorno e sono convinta che ci sia un sacco di gente che sta vivendo ben al di sopra delle proprie possibilita', non tanto per via di una vita da nababbi quanto perche' il proprio potenziale di spesa si e' abbassato significativamente vuoi per mancanza di reddito, reddito incerto, o crescita di costi e bisogni superiore a quella del reddito. Credo ci siano un sacco di persone che vivono grazie al credito molto di piu' di quanto non se ne rendano conto. Persone che non sanno piu' risparmiare, persone che spendono senza chiedersi se possono permetterselo ..

Poi leggo un post di Anna Lisa che sta combattendo una battaglia coraggiosissima contro il cancro, che ha scoperto recentemente che probabilmente sara' un tunnel senza uscita perche' la sua malattia sembra essersi cronicizzata. E questo significa una vita di cure anche pesanti, di controlli, di vita limitata. Anna Lisa sta cercando di farcela a caricarsi sta croce sulle spalle e tirare avanti ma a rendere le cose ancora piu' difficili c'e' anche la consapevolezza che nelle sue condizioni sara' particolarmente difficile non solo lavorare ma anche trovare un lavoro. La pensione di invalidita' che e' stata riconosciuta ad Anna Lisa e' di ben 250 Euro al mese. Con questo lei dovrebbe vivere.


Ci penso da quando ho letto quello che lei ha scritto, e mi dico che e' uno schifo. Non ho parole. Solo insulti


E mi chiedo cosa ancora deve succedere perche' ad un grande numero di italiani si aprano gli occhi e si sturi il cervello.

CERCASI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Sto usando il MAC della princi e francamente non so nemmeno da che parte sto girata, quindi niente robine carine tipo link o fotografie ma …

Andate su www.donnepensanti.net per l'ennesima iniziativa pro-dimissioni di Berlie. Questa volta proprio ironica.

Ed e' la terza differente che ricevo da ieri.

Fusse che fusse …..

gennaio 20, 2011

Cronache da quaggiu'

La prima cosa che mi vien da dire e' che qua ci abbiamo proprio solo messo la punta del piedino in questa citta' e men che meno in Turchia, quindi qualsiasi cosa io possa voler dire rischia di essere pesantemente fuori luogo.

Sta di fatto che io mi sento a casa.

Nei visi della gente, negli spazi, nei panorami cittadini, nel cibo, negli odori. Tanto a casa che, Emily, nemanco l'apocalittico invito alla preghiera del muezzin riesce a disturbarmi. In particolare oggi scendo dal tram a Sultanahmet e mentre gli occhi mi si riempiono di quei profili pazzeschi, il cuore mi trema in un afflato mistico con la nenia di turno.
Alle volte vorrei proprio poter credere (ma in genere mi riprendo subito ...)

Che dire della semplicita' delle moschee

dell'eleganza dei decori

dei colori, odori, suoni dei mercati?


Del cibo, cosi' simile e cosi' diverso.

(per inciso, ieri sera cena di sole mezze' e per essere sicuri di non sbagliare, direttamente dal libanese. Un po' troppo distillato visto che era il ristorante dell'Hilton ma i piedi urlanti ed un freddo penetrato nelle ossa ci hanno convinto a non fare troppo i sofisticati. Buono pero', ne valeva la pena)

Oggi gran parte della giornata spesa al palazzo dei sultani
con l'immancabile (e pagata a parte, sgrunt) visita all'harem. Rifletto su questa enclave al femminile immaginando le dinamiche di potere che vi si sviluppavano, la valide, la potentissima madre del sultano, che sicuramente angariava tutti e quanti; il sesso come mezzo per partorire un figlio che facesse salire la scala gerarchica dell'harem; le odalische circasse perche' nessuna donna ottomana doveva essere condotta in schiavitu'; i poveretti neri abissini, reclutati da bambini e destinati alla carriera di eunuchi ... e tutta la fascinazione occidentale per le stanze umide e segrete piene di passione carnale e volutta'.

la stanza in cui il capo degli eunuchi stava a guardia del passaggio da e per le stanze interne dell'harem. Un sistema di specchi impediva che il benche' minimo movimento passasse inosservato


Il "salone delle feste" sotto il baldacchino stava il sultano e nel portico le concubine. Nel centro, sul tappeto, i balli, le feste i matrimoni ...
Rifletto su tutto questo mentre un'audioguida mi snocciola nelle orecchie il quadro idilliaco del palazzo del sultano come fulcro della vita culturale del paese, dove i giovani venivano raccolti onde ricevere una cultura e poi selezionati in modo che ai piu' meritevoli venisse concessa la possibilita' di arrivare a prestigiosi incarichi. Seee... come no, mi vien fatto di pensare. Ah, dimenticavo! anche le bambine prescelte per diventare future concubine venivano istruite e le piu' meritevoli potevano aspirare a ... non ho capito bene cosa ...

Parte della visita comprendeva il tesoro del sultano e debbo dire che pietre preziose cosi' grosse non pensavo davvero esistessero.

Domani, ultimo giorno, potremmo provarci con Hagia Sofia e magari una passata rapida al mercato delle spezie che se non mi porto a casa mezzo quintale di lokkum mi sa che non mi fanno entrare ....

gennaio 18, 2011

Eh gia' c'e' proprio di peggio ...

Diverse meze per iniziare poi shiss kebab e kofta. Bevendo raki Ed ascoltando il gruppo improvvisato Ed etilico del tavolo accanto. In albergo rhum e lokum (alla rosa Ma non solo).

Nel tavolo accanto alcuni ragazzi si accompagnano al gruppetto Di suonatori Ed improvvisano canti e balli tradizionali nonche' etilici. Sono molto simili ai nostri balli maschili del sud, una per tutte la Danza delle spade. Io amo la culture del bacino mediterraneo e mediorientale.

E' dentro Di me in perfetta schizofrenia con la culture delle nostre montagne e campagne piemontesi.

Fossi capace posterei foto Ed un filmato.

Seppellitemi qui, grazie

Paura e coraggio

Medito, medito, medito ....

Coraggio non è mancanza di paura bensì è agire nonostante la paura. E ci sono fasi nella vita in cui sei così consapevole di non avere scelta che la paura fai semplicemente finta che non ci sia.

Ma poi magari ci sono anche fasi in cui non c'è ragione di aver paura, no?

Insomma, io non ci ho mai pensato prima in modo strutturato ma poi sei mesi fa l'omeodoctor mi ha detto che ho smesso di combattere. Ed io ho pensato eccheccax, finalmente! perchè e contro chi dovrei star combattendo oggi? E lo penso ancora.

Poi però mi guardo intorno e mi dico che a vivere ci si fa anche il callo. E come ce lo si fa lo si perde pure. Ti abitui alle peggio cose e perdi l'abitudine. Dice MammAm il guerriero a riposo che teme di dimenticare come si fa a combattere. In effetti ....

Insomma, cara mia se non vuoi rincoglionire prima del tempo sarà meglio che ti dai una mossa. E allora scrivo un post in cui comincio a ragionarci sopra e mi colpisce come un paradosso la considerazione che forse bisogna star peggio per star meglio? Che idiozie.

L'altro giorno uno scambio di mail sugli stessi temi con un amico. Che mi risponde citando Gaber, qualcosa tipo basta andare di testa, andate di corpo. Gli dico che mi chiedo se le mie paure siano soggettive oppure oggettive. Gli dico che vorrei che qualcuno mi dicesse 'no, guarda che sei tu che esageri'. Lui mi risponde esattamente quello "no, guarda che sei tu che esageri". Dice che lui vive sereno ... (ma come fa? dico io)

gennaio 17, 2011

Vabbè, c'è di peggio ...

Domani mi trasformo in bagaglio al seguito e me ne vado qua


dove, grazie ai potenti mezzi delle società multinazionali, mi scialerò dormendo al di qua di questa vetrata (beh, una di queste almeno)


che poi sarebbe una stanza di questo albergo qua (ho mai detto che a-d-o-r-o gli alberghi di lusso?)

Saranno solo tre giorni quindi fermo rimanendo tutto quanto, dal Topkapi alla Moschea Blu passando per il Bosforo, quel che davvero voglio vedere è questa roba qua ...



Vedremo ...

Vorrei aver visto meglio

Un mucchietto di individui hanno inciampato l'uno nell'altro un paio di giorni fa qua in casa. La princi con i suoi scazzi e le sue insofferenze da adolescente di ritorno, il barista con le sue difficoltà del viver quotidiano, la sottoscritta dal fondo della sua tana e ortorex che, avendo tempo e salute a sufficienza, si informa, aggiorna e riflette su tutto, dai buchi neri al futuro del mondo passando attraverso alla domanda 'Ma Dio c'è? e se c'è perchè non s'aripija?"

Il barista lavora 3 gg alla settimana ed ortorex aveva da un pò in canna un predicozzo sui temi de "quando alla tua età (e qua il barista è già arrampicato sui muri) cercavo lavoro non ho esistato a mettere da parte il diploma e cercare lavoro come "

Ortorex non lo ferma nessuno e quindi ha sfoderato la predica. Che in sintesi voleva dire alcune cose tipo 1) fare niente non è accettabile, 2) qualsiasi cosa è meglio di niente 3) il domani è particolarmente incerto meglio prepararsi

Il barista ha mostrato chiari segni di irritazione di fronte a qualcuno che gli strofinava il nasino sulle cause certe della sua ansia, ovvero quelle cose che lui vede benissimo ma di fronte alle quali preferisce infilare saldamente la testa nella sabbia. Anche lui. Sarà genetico. Un vizio di famiglia ...

Gli ho scritto questa lettera, anche se dubito che servirà.

"... a voi mancano gli strumenti per affrontare questa realtà ed invece sarebbe opportuno, oltre urgente, che ve li faceste questi strumenti.

Io riconosco a me stessa ed alla mia generazione di avervi fatto un grande disservizio, abbiamo pensato che la nostra società occidentale fosse all'interno di una grande parabola ascendente che andava dalla generazione operaia e contadina (i nonni) a quella impiegatizia (i padri) arrivando a noi figli che partivamo da dove i nostri padri erano arrivati. I nostri figli sarebbero stati tutti dottori. Non ci siamo accorti che la musica stava cambiando o forse è cambiata in modo troppo repentino e non vi abbiamo preparati attraverso quelle mille privazioni che nel passato hanno abituato i futuri adulti a tirare la carretta.


Voi non sapete tirarla questa carretta e non vi rendete conto che di carretta si tratterrà nella stragrande maggioranza dei casi e che l'unica alternativa che avete è quella di tirar fuori i denti. Stare lì in attesa che i tempi migliorino NON E' tirar fuori i denti. SOPPORTARE la mancanza dei mille miraggi consumistici che vi ballano davanti agli occhi, anche questo NON E' tirar fuori i denti.


Tirar fuori i denti è non fermarsi davanti a niente. E' non dormire per far passare il tempo. E' non stonarsi per non pensare. E' vivere di giorno perchè è quando vive la maggioranza e quindi quando accadono le cose; vivere di notte significa solo stare nella riserva indiana, sperando che non arrivino i cowboy.

Tirare fuori i denti è apprezzare quel che avete e preservarlo per il futuro, per non dover spendere dei soldi per procurarsene un altro anzitempo. Tirar fuori i denti è mettere in campo quelle strategie che ti consentanto di non buttarli nel cesso i soldi che guadagni.

[...]"

Il pranzo della domenica

Week end in città e quindi sabato al mercato e Ortorex a pranzo la domenica. Mi diletto nel preparare qualcosa di più rifinito del solito menù quick&dirty ...

Ieri sono partita dalla pasta con fave e gamberoni ma poi mi è mancato il cuore di andare al super per procurarmi le fave e quindi dopo una veloce ricognizione in frigorifero mi sono ricordata di un risotto letto tempo addietro sul cavoletto, ovvero

Risotto con gamberi, sedano e arancia

Ho pulito le code di gambero (4 per persona) e le ho messe a marinare con un pò di olio evo e un paio di cucchiaini del succo di un'arancia.

Ho preso il cuore di un sedano, l'ho tagliata a pezzetti piccoli e l'ho messa a stufare in una padella con un filo d'olio evo ed un cucchiaino di polvere d'arancia*, salando e pepando a sentimento; dopo 5 minuti ho messo da parte il sedano con il suo sughino.

Nella stessa padella, nel rimasuglio di condimento rimasto, ho messo a tostare del riso carnaroli (3 pugnetti per persona), sfumandolo poi con il succo d'arancia rimasto. Ho poi coperto d'acqua e portato a cottura. La ricetta originaria faceva preparare un brodo vegetale in cui far cuocere le teste dei gamberi e da usare, filtrato, per far cuocere il riso. Io in realtà ero tanticchia di corsa e poi, per ragioni squisitamente economiche, avevo comprato solo le code di gambero, ergo non era il caso di stare a far le cose tanto difficili.  Normalmente però lo faccio, il brodetto con i gusci e le teste, e debbo dire che ne vale la pena.

Quando il riso è stato quasi cotto ho aggiunto il sedano stufato tenuto da parte ed i gamberi a pezzettoni, con tutta la marinata, mantecando il tutto con qualche pezzetto di burro.

Risultato: un risotto di facile e veloce esecuzione, dal sapore delicato ed elegante.

Avevo anche acquistato dei filetti di gallinella che ho preparato con carciofi stufati e porri allo zafferano. Ho scaldato in padella un trito con i gambi di carciofo, un pò di prezzemolo e mezzo spicchio di aglio con un pò di olio evo ed una grattata di pepe. Ho aggiunto i carciofi tagliati a spicchi sottili, coperto il tutto d'acqua e cotto per una quindicina di minuti. Sale a fine cottura. In un'altra padella ho messo 4 piccoli porri tagliati a fettine, olio evo, pepe e zafferano. Fatto scaldare il tutto ed aggiunto acqua qb per stufare i porri. Purtroppo ho usato lo zafferano che un'amica mi aveva portato da un suo viaggio, evidentemente comprato a prezzo di saldo (conosco la mia polla) non aveva praticamente gusto, giusto colore. Quando me ne sono resa conto ho buttato via il resto del vasetto di zafferano e nei miei porri ho messo un pò di ras-el-hanout che è un misto di spezie che a me piace tantissimo e lo metterei pure nel cappuccino. Insomma, ci stava bene pure sui porri ..

Una volta cotti, ho messo da parte i porri e nella padella priva di condimento ho cotto i filetti qualche minuto per lato, girandoli una sola volta che sono delicatissimi.

Ho servito i filetti accompagnati da un cucchiaio di carciofi ed uno di porri. Un piatto delicato dove il sapore delle verdure esaltava quello del pesce.

Voto di pubblico e di critica: °°°°°

gennaio 15, 2011

Che fare?

Emily è alle prese con la decisione fatale di dove buttare il figliolo dopo le medie. Il quale figliolo non aiuta perchè, oltre ad attraversare uno splendido periodo cazzone in cui il meglio che riesce a produrre è la voglia di strangolarlo dei suoi, non sembra avere nessuna inclinazione particolare. Nessuna che non sia fare il cazzone, appunto.

Welcome to the club, Emily!! ti assicuro che c'è un sacco di gente! Io ci sono passata a suo tempo e mi ci arrovello ancora oggi su cosa avrei (invece) dovuto fare. Ho scritto un primo commento al suo post e mi è venuta fuori la treccani. L'ho cancellato ed ho pregato gli dei della sintesi di portarmi consiglio. Stamane idem. Quindi ho deciso che ne parlo qui che perlomeno non spreco bytes altrui ;-)))

Insomma Emily ha poi deciso di iscrivere il figliolo al liceo... io non so se è un'ottima decisione, francamente.

Penso piuttosto che sia una decisione abbastanza scontata. Innanzitutto perchè siamo una generazione (vabbè, io sono un pò più vecchia ma non cambia molto) in cui 'anche l'operaio vuole il figlio dottore' come diceva la cara e vecchia canzone ... e poi perchè la scuola tecnica necessita un minimo di interesse ed inclinazione per avere un senso. Questi nostri figli che sembrano non aver voglia di far niente rischiano di passare il tempo ad imparare il modo migliore di far sega piuttosto che qualsiasi altra cosa. Per lo meno il liceo è più aperto ad eventuali e fortemente auspicate maturazioni in corsa.


Che sia la scelta migliore ho i miei serissimi dubbi ma se fossi stata nei suoi panni credo avrei fatto la stessa cosa. Come infatti feci a suo tempo, con la differenza che con il mio di scarrafone non ci si è mai nemmeno posti il dubbio viste le sue caratteristiche la scelta del liceo era davvero l'unica sensata. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e parla di un ragazzo con potenzialità altissime che ha buttato nel cesso per seguire un sogno che oggi si sta rivelando di latta e ci si potrebbe seriamente domandare se mai sia stato di altro.

Quindi il vero punto secondo e è come far uscire allo scoperto le loro potenzialità, quali esse siano, e come far scaturire la scintilla dell'interesse. E per fare questo non è necessariamente la scelta del liceo vs il tecnico che aiuta. Ma alle volte anche si, peraltro. Anche se la scuola come sta combinata oggi, purtroppo non dà grandi speranze.

Ovviamente non ho soluzioni e nemmeno suggerimenti.

Piuttosto ragionerei sui temi soliti, quelli della protezione che diamo nostro malgrado a questi virgulti sostituendoci a loro in molte delle loro scelte o tenendo loro un ombrello aperto sulla testa sempre, anche quando non piove o quando loro vorrebbero bagnarsi.

Per dire, mia sorella ha buttato nel cesso la fantastica intelligenza manuale del suo figlio di mezzo perchè per fare una scuola che la utilizzasse avrebbe dovuto viaggiare ed esporsi a chissà quali sirene incantatrici a 14 anni. I ragionamenti erano i soliti: non sa nemmeno da che parte sta girato figurati prendere treni e bus per andare e venire! è influenzabile come un idiota figurati lasciarlo andare in mezzo a chissà quale marmaglia!!! Morale: tre bocciature. Con la prima (prima liceo) passa dallo scientifico all'artistico e poi ne raccoglie altre due in corsa ma sufficientemente tardi da far sì che ti chiedi mò che faccio? lo mollo a metà del guado e s'arrangi un pò come gli pare o gli faccio finire la scuola in qualsiasi modo? Domanda assolutamente retorica perchè a metà del guado non li si lascia per nessuna ragione al mondo. Anche la più sensata.

Oggi sta rifacendo lo stesso errore incastrando il più piccolo in un ruolo in cui lui non vuole stare per non esporlo ai rischi di frequentare la solita marmaglia della scuola professionale ... quello già è delinquente di suo e non necessita altri input, dice lei.

Ed io con il mio? Come dicevo liceo scientifico perchè ha una testa brillantissima, peccato che non l'abbia mai usata a fini leciti, o per lo meno a fare quello che supponeva dovesse fare. Poi, per carità!, l'ha usata eh!! anche troppo .... Morale: liceo scientifico sperimentale fino in terza con ampia raccolta di debiti, sterzata verso stesso liceo ma sezione standard dopo la bocciatura. I professori ai quali chiedo perchè non è stato fermato prima mi rispondono 'Signora nella nostra scuola uno con la testa di suo figlio va avanti per forza'. Esattamente quel che gli serviva, penso.

Rifà la terza con scarsi meriti, va in quarta e lo stangano di nuovo. Quarta e quinta nel liceo privato severissimo, di fatto un diplomificio con pretese di serietà.

E qui accade il miracolo! Non che lui sia maturato, peccaritànonesageriamo, ma scopro che sembra anelare ad una guida ferma che lo aiuti a non cadere in tentazione!! Quindi la preside matrona che accoglie i ragazzi sulla porta della scuola, li conosce uno per uno e li appella per nome e cognome chiedendo all'uno di posare il giornale, all'altro di togliersi il cappello ed intimando al terzo di non ripresentarsi più con le mutande di fuori ed i calzoni stracciati, insomma questo vice padre, madre e cane da guardia, sembra dargli sicurezza e chiari limiti all'iterno dei quali muoversi. Studia (non esageriamo eh), riga dritto e prende sta caspita di maturità scientifica facendo due anni in uno e con un voto anche ragionevole (e comunque al di là di ogni più rosea aspettativa). Nota bene: il liceo privato se lo paga lui con i soldi che i nonni gli hanno messo da parte fino a quel punto. Noi risparmiamo un sacco di soldi ma lui se ne frega tanto la consapevolezza che con quei soldi ci poteva fare qualcosa di più interessante non ce l'ha o non sembra fregargliene niente.

L'anno dopo, manco a dirlo, si perde nei meandri incasinati e destrutturati della facoltà umanistica ritrovando tutta l'anarchia da cui evidentemente non si sa difendere e buttando il suo tempo in tutti i bar della zona. Il nostro time-out l'anno successivo dichiara la fine della sua esperienza universitaria.
OK, è il mio scarrafone e pertanto bello a prescindere, ma non credo di sbagliare quando dico che ha una gran bella testa. Un gran peccato non averla usata, almeno per il momento (che del diman non v'è certezza e quindi noi qua si spera sempre).

Di cosa avrebbe avuto bisogno? forse di una guida più ferma di quella che io sono stata in grado di dargli. Qualcosa che lo aiutasse a non deragliare visto che di suo non ci riusciva. Oggi ne sono abbastanza convinta e quindi mi dico che, a prescindere dal tipo di scuola, avrebbe avuto bisogno di un contesto scolastico differente.

Mio nipote avrebbe avuto bisogno di poter usare le mani invece che la testa. Il mio nipotino piccolo forse avrebbe bisogno di essere lasciato vivere invece di averci quattro persone che a diverso titolo gli stanno seduti sul collo.

Di cosa avrebbe bisogno il figlio di Emily? io non lo posso dire di certo ma forse la soluzione non sta nel liceo vs professionali quanto in una soluzione out-of-the-box. E qua viene il bello perchè siamo umani e più di tanto non possiamo inventarci l'ininventabile e poi perchè abbiamo comunque la possibilità di pensare al posto loro, di dargli tutto ciò che desiderano prima che sappiano di desiderarlo, di proteggerli dai nostri personali fantasmi. Ma questo è il mio maggior rimpianto e debbo averlo già espresso in tutti i modi possibili.

Coraggio, Emily, tanto poi un'analista darà la colpa a te!!! ;-)))

gennaio 13, 2011

Chi ben comincia ...

Quindi, dicevamo, l'omeodoctor.

Il filone che sta seguendo è quello della mia paura. Se non ho capito male, secondo lui mi sarei rinchiusa in un territorio certo, in una comfort zone che mi fa star tranquilla e mi consente di non affrontare ciò che temo. In effetti già la volta scorsa mi aveva detto che avevo smesso di lottare. Ed in questo quadro rientrerebbe anche il fisico appesantito che mi ritrovo, quest'immagine da anziana matrona così come l'incapacità a lasciarmi andare a manifestazioni scomposte di me stessa ( il ballo?), la diffidenza verso il contatto fisico fino alla libido in caduta libera.
Sto riflettendo ancora ed ancora. Leggo e rileggo le caratteristiche del rimedio che mi ha dato. Secondo il principio omeopatico del 'simile che cura il simile' si tratterebbe del rimedio caratteristico della paura e del panico.

Ho sempre pensato di me come ad un guerriero che le difficoltà le affrontava di petto. Ed oggi, meditando sul mio rintanamento, tendevo piuttosto a considerarlo una sorta di rifugio da stanchezza.

A forza di leggere mi rendo conto di come tutto ciò sia in fondo vero. In effetti io ho ed ho avuto paura. Paura del presente come del futuro, paura come senso di inadeguatezza, paura di ciò che può accadere e che non è ancora accaduto ma non possiamo evitare (gli dei che spero continuino ad essere distratti). In effetti credo di averla sempre avuta la paura e conseguentemente la voglia di chiudermi in un buco comodo che mi consentisse di non guardar fuori. Mi ricordo che quando mia sorella smaniava contro la casalinghitudine io mi univo a lei con la razione ma in fondo al cuore la invidiavo.

Però la mia paura non mi ha mai bloccata, ho sempre fatto quel che pensavo fossi tenuta a fare. Ho preso la mia paura e l'ho ricacciata giù forzandomi a smazzare quel che la vita mi mandava.

E quindi non ho mai pensato di me stessa in termini di paura, semmai di coraggio.

Poi oggi mi analizzo e le ritrovo tutte queste paure, alcune ipertrofiche altre vivaci e sgambettanti ma mi chiedo se sono io che sono paurosa o se non è forse il mondo che ci gira intorno ad incutere paura.

Penso alla non-scelta degli operai oggi a Torino. Penso al non-futuro dei nostri ragazzi, e dico nostri intendendo tutti quelli normali, quelli che non hanno i piedi caldi grazie a papi, mami ed amicizie influenti. Penso all'abruttimento sociale e cultura di questi anni e di come non io riesca a vedere nessuna reale prospettiva di cambiamento. Sono certa che cambierà ma i tempi temo che siano ancora troppo acerbi.

E allora? cos'è paura? cos'è coraggio? cos'è stoltaggine?

gennaio 12, 2011

Obiettivo 1

Ok, per quest'anno mi sono fissata due obiettivi: dimagrire e risparmiare.

Sul secondo vedo già un fallimento annunciato:
questo mese la macchina della princi: assicurazione, riparazioni meccaniche e di carrozzeria e revisione, una multa per un bollo non pagato nel 2008
il prox quella mia/di mio figlio: assicurazione, revisione ed un fastidioso fischio alla cinghia (de che? boh, alla cinghiaaaa ...);
a marzo la macchina del BID: tagliando e bollo, non ricordo come siamo messi con l'assicurazione; più le tasse universitarie della princi
a maggio i consumi di acqua annuali del condominio
a giugno ICI

e questo solo per citare le prime cose che mi sono venute in mente stamattina quando - ore 5:45 - mi sono svegliata e non sono più riuscita ad addormentarmi, complice una fastidiosa tachicardia mano a mano che queste ed altre scadenze simili mi si affollavano alla mente ...(aprile in questo momento mi sfugge ma sono certa che qualcosa c'è, mò che mi viene in mente vi aggiorno, prima però prendo un valium)

OK, ma noi siamo bambine coraggiose e guardiamo al futuro con il coltello fra i denti ed una rosa infilata nel fucile

e ci dedichiamo con speranza e determinazionoi all'obiettivo nr. 1: dimagrire!

Ho quindi preso l'appuntamento con il magico dietologo sciogliciccia, mi dia lui quel che vuole ma mi aiuti a buttar giù qualche chilo iniziale in modo da veder la luce che poi ci provo ad arrivare ai -14 sperati (perchè -14? così, perchè mi pare potrebbe già andare più che bene)

Prima però son voluta tornare dall'omeopata di quest'estate. Mi era piaciuto un sacco parlare con lui, mi aveva dato dei rimedi che mi facevano star bene e se ho smesso è stato solo per via della mia inconstanza.

E' stato bello parlare con questo signore che definirlo eclettico è un eufemismo. Il mio orgoglio poi è andato alle stelle perchè pare che il piacere sia reciproco. Lui mi ha detto di trovarmi molto interessante, mi ha fatto mille mila domande una più intrigante dell'altra, mi ha dato la possibilità di parlare di me ad un orecchio attento e soprattutto interessato, e mi ha addirittura dato dei riscontri alle mie riflessioni 

Merce RA-RIS-SI-MA lasciatemelo dire.

Quando sono uscita, trulla e lieta, riflettendo su tutto quanto mi/ci eravamo detti e su questa misteriosa corrente di reciproco apprezzamento che ho sentito fluire (e pure qua *avercene*!!) non ho però potuto fare a meno di osservare come

il mio piacere mi sia costato 120€ (e vabbè, ci sta pure, due volte l'anno alla fine equivale a dire 20€/mese, no?)

il suo piacere gli abbia valso 120€

forse per 120€ cadacranio io potrei aver piacere di parlare con chiunque

gennaio 11, 2011

Rabbia, tanta

Allora, mentre discuto in giro per la rete di pastori, pecore e lupi e dico che se i pastori la passano grigia qua i non-pastori non è che se la spassino, mi telefona mio figlio e tutto contento mi dice che ha ricevuto un cedolino paga con i fiocchi per via di un conguaglio fiscale!!

(e qua sottolineiamo riconoscenti il fatto che dopo alcuni anni di lavoro il nostro ha finalmente un contratto, limitato, furbetto - e vedremo più avanti come - ma comunque un contratto!! il che per inciso gli dovrebbe consentire quest'anno di ottenere il rimborso di un credito d'imposta risalente ad ormai qualche anno fa e che la commercialista - santa donna! - continua a mandare avanti di anno in anno nella speranza di poter finalmente fare un 730 e consentire al nostro pupo di mettere le mani su questa sommetta)

Il nostro barista percepisce uno stipendio mensile totale di 800€ e solo di affitto ne paga 350€, così, giusto per dar due numeri che servano da parametro di riferimento.

E come sono costruiti questi 800€? da due componenti variabili, una in chiaro (con relativo cedolino) ed una in nero (uguale ad 800-parte in chiaro di quel mese lì). La parte in chiaro varia in virtù del fatto che ci sia stata uno straordinario di qualsivoglia genere e tipo, ergo se fa un servizio in più o se fa dello straordinario festivo il totale fa sempre 800€, semplicemente la parte in nero 'dimagrisce' (lo avevo detto no che era furbetto sto contratto??!!!). E mi sembra evidente che questa sia già una ciulata di per sè, da ringraziarne il titolare che pur possedendo l'iraddiddio si direbbe che non ne abbia abbastanza e rintenga necessario speculare su quei quattro soldi.

**ripeto che c'è da essere contenti della situazione così com'è visto che nel posto di prima speculavano anche sul servizio domenicale che essendo meno faticoso veniva remunerato 15€ in meno di quello degli altri giorni della settimana. E lì chiaramente contratto era parola sconosciuta**

Ora, questi nostri figli sembrano tanto agguerriti ma poi - fortunatamente? - sono ancora piuttosto ingenui perchè dopo in una telefonata successiva il mio barista preferito mi dice di aver realizzato che questo mese la parte in nero non gliel'hanno semplicemente data.

Dopo le opportune richieste di chiarimento la risposta è stata che

visto che ad 800€ (anzi, ben di più) lui ci è arrivato per meccanismi altri e già nella parte in chiaro, loro non ritengono necessario dargli il fuori busta.

Strano che non abbiano pensato di trattenergli l'esubero.

E poi una dice che si incazza. Altro che lupi, almeno quelli poveretti fanno il loro mestiere. Questi sono tali che se li chiami sciacalli, gli sciacalli hanno diritto ad incazzarsi

Chi fosse arrivato fino a qua e volesse continuare a farsi del male legga anche questa lettera alla Befana

gennaio 09, 2011

La montagna dei turisti, quella delle pecore ed una rettifica

Innanzitutto la rettifica che mi sembra doveroso. Marzia di Pascolo Vagante (pls check la barra qua a fianco) ha commentato il mio post sulla faccenda dei lupi ed ha precisato che

"non sono mai stati dati animali in sostituzione di quelli uccisi dal lupo, ma solo rimborsi.nessun pastore accetterebbe una pecora "qualsiasi" al posto della sua. a noi sembrano tutte uguali, ma... non è così per il resto... oh, se ce ne sarebbe da discutere...!!!"

A me era stato detto da una fonte che pensavo attendibile ma Marzia è sicuramente molto meglio informata e quindi se lei dice che è così, è così davvero.

Come ho cercato di scrivere nel mio post io sono convinta che la presenza in montagna delle greggi e delle mandrie e comunque di quel minimo di attività produttive che ancora restistono non possa che essere un bene, un grande bene. E le ragioni mi paiono talmente ovvie e tante da non valer neanche la pena di elencarle. Poi penso che chiunque si conquisti il pane quotidiano (anche se magari è tanto pane, e mi sa che non è questo il caso, per lo meno non spesso) facendosi un paiolo tanto, ecco penso che questo qualcuno vada rispettato, ammirato e possibilmente non gli vadano messi ulteriori bastoni nelle ruote. Che di parolai che di valore aggiunto non ne portano ed in compenso si riempiono le tasche se ne vedon talmente tanti che al disgusto ci siamo abitutati, putrtoppo (e pure questo non dovrebbe esistere ma tant'è una non può nemmeno convivere con il mal di fegato, me thinks).

Detto questo però dico anche che di santi non ce ne sono e che tutti e quanti hanno torti e ragioni.

Io credo di appartenere al tipo di escursionista che rispetta la montagna e tutto sommato la teme anche (e secondo me non fa male temere la natura, tutta). Noi non abbiamo mai raccolto un fiore o un'erba o portato via alcunchè. Non invadiamo i terreni recintati a pascolo. Teniamo le cane legate non appena ci rendiamo conto della presenza di attività zootecniche e così come quando c'è pericolo che facciano qualche idiozia. Non frequentiamo i parchi da quando abbiamo le cane per il semplice motivo che se lo facessimo dovremmo tenerle legate sempre. Ci scegliamo i percorsi più lontani dai centri abitati e leghiamo i cani quando arriviamo in prossimità di qualche borgata. Seguiamo i sentieri e ben difficilmente calpestiamo i prati o il sottobosco. Compriamo formaggio direttamente in alpeggio tutte le volte che possiamo e se non possiamo, lo compriamo dai produttori che vendono al mercato (da uno in particolare anche se ssappiamo che è piuttosto discusso hahaha! ma questo è un altro discorso). E compriamo all'80% verdure a km 0 dai produttori. Abbiamo raccolto escrementi delle nostre pelose in situazioni tali da stupire le persone che ci hanno visto, in molti casi abbiamo ricevuto apprezzamenti proprio per questo. Ovviamente non lasciamo porcherie nostre, nemmeno i noccioli della frutta per dire o le bucce del salame, e se troviamo delle porcate altrui ce le portiamo a valle. Cerchiamo di non fare cazzate e se le facciamo è solo per ignoranza o per errore e consapevoli di questo leggiamo, ci guardiamo attorno e parliamo con la gente per colmare tutte quelle falle che sicuramente abbiamo.

Insomma, il BID ed io cerchiamo di esprimere in tutto quello che facciamo RISPETTO per il luogo in cui siamo e le popolazioni che lo abitano e/o ci lavorano.

Ma esprimere rispetto significa anche sentirsi in diritto di essere rispettati e quando percorro un sentiero e lo trovo sbarrato dal filo di recinzione del pascolo io in genere mi incazzo. Così come mi infastidisco quando trovo pascoli recintati a perdita d'occhio anche in totale assenza di bestiame. O quando mi viene impedito di tenere le cane libere in un parco naturale con la motivazione che diversamente la fauna locale rischia di essere danneggiata e poi nello stesso luogo in cui io debbo tenere le mie due pelose al piede ecco che ci trovo i merenderos che fanno i barbeque nelle aree attrezzate (e sottolineo che la richiesta non riguarda l'incolumità dei turisti bensì quella della fauna protetta che sicuramente non viene disturbata da radioline, fuochi e costine assortite, no?) Così, tanto per fare alcuni esempi.

E mi imbizzarrisco anche quando leggo un'intervista* ad un pastore dove questi dice che il diritto di pascolo lui ce l'ha perchè ha pagato il fitto o perchè le terre sono di sua proprietà e che pertanto non accetta che qualcuno vada a dirgli cosa deve fare e poi poffarre!! giù in valle nelle fabbriche e negli uffici mica nessuno entra a dare disposizioni per questo e per quello, no? O quando in un altro brano* leggo del fastidio di fronte al divieto di buttare giù alberi per favorire il pascolo "anche un albero piccolo".

E, da quel che ho potuto leggere* fin'ora, mi sembra di aver capito che questo nostro lupo cattivo rompa alquanto le palle in particolare ai pastori perchè un conto è dar la larga alle bestie e non preoccuparsi più di quanto necessario ed un altra tenerle raccolte e spostarle con gli accorgimenti del caso perchè il nostro Ezechiele non ci faccia pranzo cena e colazione. E io la capisco eccome, povera gente, e dico e ripeto che se ti fai un culo a capanna per guadagnarti il pane hai la mia ammirazione tanto per cominciare, di default. Ma la pastorizia errante non la ordina il dottore e se la vuoi fare lo saprai bene che è una vita grama, no? E se nel passato era un tot più semplice perchè i tuoi nonni avevano risolto radicalmente il problema del predatore sui nostri monti non è che questa semplicità non avesse poi i suoi lati bui visto che la proliferazione di ungulati, cinghiali e compagnia bella non mi pare neanche questa una gran figata. E non mi piace neanche un pò che gli abbattimenti selettivi degli ungulati si rendano necessari e servano a giustificare la caccia, per esempio ....

Poi io mi rendo conto di essere tanticchia ignorante, di conoscere un poco solo le nostre montagne (le famose montagne olimpiche, grrrr) e mi piacerebbe avere l'occasione di discutere con chi ne sa e/o che la pensa in modo diverso ma purtroppo l'altra sera alla conferenza coloro che stanno nelle stanze dei bottoni (sebbene in quel caso fosse piuttosto una stanzetta dei bottoncini) avevano deciso che il tutto doveva stare entro certi limiti e che di rischi di rissa ne avevano già corsi fin troppi e pertanto bella eh la discussione ma adesso anche basta! grazie a tutti e andate a nanna che si fa tardi ...

E sempre sul fronte delle cose che non dovrebbero esistere, nel mio personale libro claro, c'è tutta la sovrastruttura dello sci alpino. Tutti quei km di piste e di impianti di risalita che se in inverno sono brutti durante tutte le altre stagioni sono orrendi. Tutta quella neve finta sparata anche quando non ce ne sarebbe poi tutto sto bisogno. Tutto quel che la neve finta lascia nel terreno e sugli alberi (che questa è una roba che non ho ancora capito bene ma ho letto che nell'acqua della neve finta verrebbe utilizzato un batterio che contribuirebbe a modificare il modo in cui il cristallo di neve si forma rendendolo molto più adesivo alle superfici e pertanto meno 'squaglievole' mah ... sarà vero?). Tutti quegli invasi realizzati nelle montagne per raccogliere l'acqua ed impedirne la dispersione (la perdita .... uh?) ma in realtà per alimentare gli impianti di innevamento artificiale. I tracciati delle piste che modificano la montagna, le piste stesse che non servono ad altro se non a buttarcisi giù sempre più veloci, lavorate in modo che le difficoltà naturali non esistano quasi più, solo km e km da macinare con gli sci ultimo grido. E poi quando accade l'imprevisto ci si sfranteca e magari ci si ammazza pure perchè andare veloce non vuole necessariamente dire saper sciare ...

E questo è la disneyland di cui forse parlava MammAm qualche commento fa, e sembra una sovrastruttura che sta sopra a tutto, indiscussa, indiscutibile e in costante espansione (quantomeno negli ultimi anni di neve abbondante). Due mondi contigui ma distanti anni luce dove il secondo, quello posticcio, schiaccia il primo ma ciò nondimeno esiste e si espande senza limiti. Paesi interi che sono in quel luogo ma potrebbero anche essere altrove per il legame che hanno con il territorio.

Una barbarie che genera mostri che non hanno nessuna consapevolezza di cosa vuol dire montagna e che pertanto non sono non rispettano ma nemmeno vedono quel che invece dovrebbe essere inevitabile, ineludibile e protetto.

gennaio 08, 2011

Compensazione ...

Per compensazione a quanto scritto nel post precedente, io ne ho altre due di figliole (e mi perdonino le eventuali mommy doc che passando di qua si dovessero sentir offese). Un pò pelose in verità ma loro non lo ritengono un problema ... due grosse robe calde da accarezzare, abbracciare, stropicciare che non vogliono altro se non quello che voglio io ...

Ho questo biglietto che mi gira per le tasche da mò, ha una scrittura che mi ricorda quella di mio nonno o per lo meno quella di un anziano. Non ricordo da dove mi venga, ho solo la vaga sensazione di qualcuno che me l'ha messo in mano per qualche ragione. Sembrerebbe una piccola raccolta di aforismi, di qualcuno trovo le tracce in rete, di altri no.

Non riesco a buttarlo via anche se dovrei, non riesco a separarmi dalle cose e va sempre peggio ...ho casa e scrivania imgombre di pezzi e pezzetti ricchi solo di memorie ... un'accattona, una robivecchi ...

Comincio a trascriverlo qua .. hai visto mai

Possiede la bellezza senza la vanità. La forza senza l'insolenza. Il coraggio senza la ferocia e tutte le virtù dell'uomo senza i suoi vizi.

E' molto imprudente, il cane. Non si preoccupa mai di informarsi se hai ragione oppure torto, non gli interessa se stai salendo o scendendo le scale della vita, non ti chiede mai se sei ricco oppure povero, stolto o saggio, santo oppure peccatore. Tu sei il suo grande amico. E questo gli basta. L'uomo deve imparare tutto anche a vivere, gli animali no, sanno già tutto

Il cane è un gentiluomo. Alla mia morte spero di andare nel suo paradiso, non in quello degli uomini


PS: anche questo posto lascia una traccia, una memoria ma dopo aver trascritto questo testo non credo mi libererò del bigliettino misterioso ... ha completamente un altro fascino ...

gennaio 07, 2011

Ma non passa mai???

L'adolescenza, dico.

O per lo meno quella che sembrerebbe essere una sindrome adolescenziale protratta ... o una ricaduta, nun zò.

La princi. Gioia e dolori.

Fino a qualche tempo fa era 'fidanzata'. Con un'idiota, IMHO naturalmente. Un rapporto balengo, nato sui 'banchi' universitari, il mito della coppia di creativi, lui rintanato nella profonda campagna, lei qua ad aspettarlo, quando non a scuola, ovvio. Un rapporto da semi-grandi, insieme tutto il giorno presi in progettazioni assortite ma insieme la sera pochissimo che una quarantina di km non sono roba da poco per tenere insieme amicizie ed interessi. Soprattutto se si è già passato insieme tante ore, è sera, si è stanchi, si deve ancora lavorare a qualche cosa (e giù di telefono). Ore su ore su ore passate a fare e rifare progetti, grafiche, render, simulazioni 3D e chi più ne ha più ne metta.

Ma anche litigate feroci, una combinazione di caratteri che assieme davano il peggio di sè. Teatralizzando qualsiasi cosa, partendo per la tangente per la qualunque, urla, strilli, insulti ... ancora al telefono che di uscire non se ne parlava granchè.

Lei a casa, sempre. Pochi altri interessi a parte la scuola, totalizzante, e la danza, con alti e bassi e rapporti conflittuali pure lì. Noi via praticamente tutti i we, quando non per settimane intere come la scorsa estate, lei qua da sola o con il moroso, che non gli pareva il vero di infilarsi a casa non appena usciti noi. Di incontrarci mai che lui diceva che io sono feroce, impietosa ...

In tutto questo il nostro rapporto andava via via migliorando, uscendo dalla conflittualità tipica dell'adolescenza per diventare quello tra due donne che si vogliono bene, che si capiscono. Lei che capisce i miei tempi, i miei ritmi, le mie priorità. Noi che si parla, quasi di tutto, poche tensioni, poche aree off-limits e spesso una grossa sintonia, nessun bisogno di dirle questo o quello che ci arrivava lei prima che io lo dicessi. Uscire insieme per fare acquisti che lei pare non ami comprare cose da sola o con le amiche, mai capito benissimo se è una faccenda di attrazione verso il mio portafoglio o bisogno della mia approvazione o timore del mio scontento. Probabilmente tutt'e tre.

Poi si lascia con l'idiota con grandi drammi e gran dolore. La capisco, neh ... sia chiaro! Riprende i rapporti con due amiche che - come spesso accade tra ragazze, ahimè - sentiva pochino durante il 'fidanzamento'. Con le due amiche riprende a frequentare un giro di ragazzi e ragazze dai tempi del liceo, non della sua scuola però, che lei è sempre stata troppo conflittuale e passionale per conservare rapporti a lungo. Si è sempre 'innamorata' di un ristretto gruppo di amici (più spesso amiche) vivendo il rapporto in modo totalizzante e - imho, sempre - bruciandone le ali come farfalla che si avvicini troppo al fuoco.

E ci risiamo. Esistono solo loro, le due amiche, gli amici a loro collegati ed i mille impegni relativi. In casa siamo di nuovo ai tempi del fastidio, del silenzio, del che ci sto a fare qua, delle telefonate chiusa in camera sua o sul balcone. La mia (nostra) sensazione di essere l'ostacolo tra lei e la libertà (ma chi le impedisce niente, tra l'altro?). Il nervosismo malamente dissimulato. Le rispostacce di fronte ad ogni richiesta, anche solo di informazioni. Zero disponibilità a collaborare, richieste continue. IO. IO. IO. IO. Iooooooooo ... e parallelamente la profonda convinzione di subire torti in continuazione. Non le hai fatto questo, non le hai dato quello, sicuramente pensi che lei abbia sbagliato qua, lì e là ...

Lo studio fermo o poco più, lo sguardo sul futuro piuttosto miope, ogni difficoltà è insormontabile e a nulla valgono i tentativi di dimostrarle che sta prendendo la mucca per le palle.

Déjà vu.

Mi pare di essere tornata ai tempi del liceo o ai primi anni di università.

E allora mi dico che la separazione da quel tordo è stata un boccone duro da buttar giù. E poi mi dico che la crisi verso il percorso universitario ci può pure stare, mi dicono che accade a tutti o giù di lì. E pure rifletto sul fatto che questo modo così totalizzante di vivere la scuola era strettamente connesso a questo fidanzamento bislacco, finito il fidanzamento quel che resta sono gli studi da terminare (e che me ne faccio mò?). E che si è scelta un ambito dove se non ti motivi tu da sola non trovi certo nessuno che lo fa per te ... E che ha la coda di paglia perchè è fuori corso, ha due esami da dare, la tesi da preparare e non sembra riuscire a trovare la motivazione per nulla di tutto ciò. Adesso va a studiare in biblioteca con le amiche di cui sopra ... vediamo che combinerà con gli esami ma uno dei due non mi sembra lo stia toccando nemmeno con la punta di un bastone ed è materia difficilissima per lei ... E la scuola sta passando un momentaccio, i riferimenti sono tutti cambiati, il suo stesso corso di laurea è stato - se non ho capito male - reimpastato in qualche modo. Nessuno ha interesse ad accenderti la luce se non te l'accendi da sola ...

E lei detesta non avere riferimenti precisi.

Capisco che è in crisi, capisco che ci si sfoga dove si sa che si verrà comunque accettati, capisco che sa di non rischiare di perdere nulla se manda a hahare me, non si fida certo di fare altrettanto con altri, rischiando di resta da sola ...

Capisco tutto (o quasi) ma .......


Disclaimer: cara princi, tu sai che io scrivo qui, non so se mi leggi anche se la mia impressione è che tu non lo faccia. Se ti devi infuriare perchè scrivo degli affari tuoi fallo pure, però pensa che questo è ciò che provo io, che sicuramente avrò torto, quanto meno in Your humble opinion, ma hai visto mai che a leggerlo qualche cosa ti si smuova da qualche parte ...........

gennaio 05, 2011

Lupo lupone lupastro ...

Ho scoperto che nelle nostre montagne, quelle dove camminiamo in questi giorni poffarre!, esistono ben 6 branchi di lupi. Ovvero un 30-40 individui pronti a fare la pelle alla cana bionda scervellata non appena questa li scambierà per cani. Aaargh!!!

Già me lo sento che l'ansia nelle prossime camminate sarà esponenzialmente più altra.

In termini più seri, siamo andati ad una conferenza sulla presenza del lupo nelle montagne dell'arco alpino e più specificatamente in Piemonte. Praticamente estinto fino ad una quindicina di anni fa, oggi è nuovamente presente con una netta tendenza ad aumentare e la Regione Piemonte aderisce ormai da anni alle iniziative di  studio e sostegno del ritorno del lupo così come di supporto della convivenza con le aziende zootecniche del territorio.

Le azioni a sostegno della pastorizia sono sia di prevenzione che di risarcimento. Infatti se uno o più capi vengono abbattuti la Regione se ne fa carico riconoscendo un riborso che un tempo era economico, poi noi il verbo fregare ce l'abbiamo nel sangue ed allora sembra che i pastori svelti di cervello utilizzassero questo stratagemma per liberarsi dei capi ammalati o improduttivi e quindi il rimborso è diventato la sostituzione dell'animale ucciso invece che il vil danaro. Sul fronte della prevenzione invece al pastore che ne fa richiesta (e che vive una condizione di rischio reale) vengono assegnate le reti elettrificate con tanto di generatore, il/i cane/i da guardiania ed eventualmente un aiuto pastore.

Chiaramente  i pastori stavano proprio in grazieddio senza lupi tra le scatole ed a loro sembrava cosa buona e giusta che i loro nonni e bisnonni avessero risolto il problema in modo definitivo ... il concetto che mediamente esprimono è 1) il pascolo o è mio o lo affitto con i miei soldini e quindi è mio lo stesso. Nessuno deve venirmi a dire come mi gestico le mie cose sul mio (dimenticando che l'ambiente non è mai una proprietà di cui disporre ma piuttosto un delicato equilibrio da preservare) 2) io a fare sto lavoro mi faccio già un paiolo tanto e non ho bisogno di complicazioni ulteriori 3) cacchio ne vuoi sapere tu che stai chiuso in un ufficio di cosa devo fare io con le mie pecore ...

Per contro bisogna ammettere che questi signori si fanno effettivamente un coso di dimensioni epiche, le giornate belle e calde in cui star sdraiati tra le erbe profumate guardando il tuo gregge che pascola da queste parti sono in netta minoranza mentre abbondano nebbie, temporali e territori impervi e dovesti caricare sulla gobba tutto quel che serve per un 'pascolo gestito' (ovvero fatto comiddiocomanda) è già, tanto per iniziare, faccenda che non farebbero in molti. (ed infatti non è che pulluli di pastori e greggi, no? ed il giorno in cui non ce ne saranno più sarà una bella disgrazia, ergo rendergli la vita un filo meno difficile non sarebbe poi una cattiva idea, no?)

Io ho una vera e propria fascinazione per il mestiere del pastore vagante così come ritengo cosa buona e giusta favorire il ritorno del lupo in un ecosistema che diversamente zoppica (vedi la popolazione di ungulati e di cinghiali che cresce a dismisura uscendo dalle zone tipiche di residenza ed arrivando a danneggiare le colture agricole). Credo che questo interesse mi derivi dall'amore che ho per la montagna e dal voler comprendere tutti gli elementi che la riguardano.

Leggo pertanto da tempo un blog che ne parla in modo diffuso ed appassionante.

L'appetito vien leggendo e mi trovo a cercare di capire di più e meglio, e come in qualunque altra cosa finisco per rendermi conto che anche questa contrapposizione, che di per sè non dovrebbe aver nulla a che fare con la politica, vede la polarizzazione bipolare tipica di tutta la nostra orribile politica italiana e di conseguenza si finisca per associare all'ambientalismo ed alle posizioni a difesa del lupo un lato politico ed al sostegno ai pastori quello opposto, nella fattispecie si direbbe che la Lega si sia data parecchio da fare per mettere il proprio cappello sul bastone del pastore. Mi chiedo fino a che punto ci sia riuscita ma temo di conoscere la risposta.

Ora, siccome anche qua l'aria è recentemente inverdita - ahimè! - io mi chiedo se quest'ansia a disfare tutto ciò che i comunisti avevano fatto implicherà anche che il progetto a difesa del lupo venga poco a poco depauperato fino al punto da risultare impotente.

E mi chiedo se non si può essere più idioti ..............

gennaio 02, 2011

In montagna

La casutza è in un punto in cui la valle si restringe per poi aprirsi nuovamente nella piana del paese. Quando guardo fuori dalla finestra vedo il fianco della montagna di fronte e, per vedere il cielo, debbo avvicinarmi e tirare ben su la testa. Allora vedo la cima dell'Albergian ed una fetta di cielo. Dalla camera da letto, peggio che andar di notte!, vedo giusto un ripido prato ed il bosco.

Guardo la cembreta davanti a casa e basta un pò di foschia per farmi pensare che in fondo il divano ed il caminetto ... un libro ... la coperta all'uncinetto che aspetta ...


Ma so che poi starò bene e che è un piacere vedere le cane scorazzare libere nel bosco e mi convinco. Prendiamo le ciaspole il BID ed io, la cana nera la porto io e lui la bionda. Partiamo. Attraversiamo la strada e poi il ponte sul torrente, tutto il villaggio con le sue stradine ingombre di neve e di ghiaccio ed arriviamo all'attacco del nostro sentiero. Leghiamo le ciaspole e partiamo.

Il sentiero sale, il respiro si fa subito pesante, il cuore mi batte nelle orecchie e penso al divano ... al camino ... al libro ... Continuo e sento i muscoli delle gambe che mi mandano a quel paese. Siamo nel lato in ombra e fa un freddo barbino, i pantaloni non sono sufficienti a ripararmi e sento pronto a scattare quel crampetto al quadricipite, mio conoscente da lunga data.

Vado avanti e poco a poco - incredibile! - il cuore riprende un ritmo accettabile ed il respiro si calma, le gambe lavorano e si scaldano. Salgo con passo regolare, sento il movimento del piede, del polpaccio, del ginocchio, della coscia, sento il mio peso che si sposta da una gamba all'altra, le ciaspole che mordono nella crosta dura del ghiaccio o che mi sorreggono nella neve fresca e farinosa.

La pendenza aumenta ed il passo rallenta un poco, in montagna è il passo che deve seguire il fiato non il contrario!, mi diceva mio zio agli inizi, tanti anni fa, trasmettendomi il suo amore ed il suo rispetto per questo mondo rude e faticoso.

Sento la macchina del mio corpo che lavora completamente in sincrono, la mente sgombra, ed è solo la cadenza regolare dei miei passi che mi trascina su su su su .... le cane corrono avanti e indietro sul sentiero, quella nera comunque sempre vicina alle gambe del BID, la bionda lanciata in cerca di tutte le tracce di selvatico che può trovare nel bosco. A tratti sparisce e tocca chiamare ed aspettare che ricompaia. Lo fa dopo un pò, arrivando di corsa a tutta velocità, spesso portando in bocca la sua preda (un osso, un bastone, un pezzo di pelliccia di qualche sfortunato animale, a volte una marmottina defunta ...)

Quando non la vedo faccio fatica a trattenere l'ansia, mi dico che se il BID è tranquillo debbo esserlo anche io, poi ripenso a quanto è sventato e mi riagito. In genere lei compare un attimo prima che io mi spaventi per davvero, qualche volta un attimo dopo ...

Altre volte invece sono persa nei miei non pensieri e anche la cana bionda passa in secondo piano.

I miei non pensieri ... in effetti non penso a nulla di strutturato, mi passano per la mente degli sfilacci di riflessioni, un pò come le nuvole che corrono leggere e veloci ...

Salgo, salgo, salgo e comincio a pensare di non averne più, mi fermo con la scusa di una foto e quando riparto comincio a sentire i muscoli che minacciano l'ammutinamento. Non dò retta e continuo fino a quando - sorpresa! - è come se si aprisse un cassetto segreto da cui scaturisce nuova forza e nuovo slancio.

Continuo.

Quando arrivo a destinazione è un attimo di silenzio, mi guardo intorno ammutolita e sento nel bosco qualche uccello che gorgheggia, mi chiedo come sia possibile con 'sto freddo!

Ripartiamo per tornare indietro, la fatica non si sente più e si va di buon passo, ci si lascia scivolare giù per i prati ma non è che scendere sia poi così più facile ...

Arriviamo finalmente a casa, sono sudata fradicia ma ugualmente infreddolita, faccio una doccia calda e poi ... divano, camino e libro, finalmente!!

gennaio 01, 2011

Cenetta

Per festeggiare la nostra serata di non Capodanno e l'intimità ritrovata dopo la casutza okkupata, ho pensato di preparare una cenetta degna dell'evento.

Sono convinta che la cucina è tanto migliore quanto più è semplice, e questa ricetta me lo conferma

Ho preso una confezione di fave surgelate (450 gr), le ho sbollentate e poi pelate, togliendo quella pellicina che tende ad essere amarognola.

Ho pulito 8 gamberoni e ne ho bollito brevemente le teste in poca acqua, lasciando le code da parte.

Ho messo in padella aglio, olio, un pizzico abbondante di polvere di botarga ed ho lasciato salire la temperatura senza però arrivare a soffriggere, ho poi aggiunto le fave sbucciate pepe e sale, lasciando il tutto ad insaporire ed aggiungendo dopo qualche minuto il liquido di cottura delle teste, opportunamente filtrato.

Mentre le fave cuocevano ho cotto la pasta che ho poi scolato molto al dente proseguendone la cottura nella padella con l'aggiunta di  un bicchiere abbondante della sua acqua. Mentre la pasta finiva di cuocere assieme alle fave, ho lasciato la restante acqua di cottura della pasta sul fuoco utilizzandola per cuocere al vapore i gamberoni con l'aiuto di un colino a maglie strette e per non più di un paio di minuti.

Ho impiattato la pasta condita con quella che nel frattempo era quasi una puree di fave* appoggiando sopra 4 gamberi per piatto, un filo di olio evo ed una bella grattata di pepe**

Tempo di preparazione: il tempo di preparazione della pasta (diciamo 10 minuti per portare l'acqua ad ebollizione+ 8o9 per la cottura della pasta) + il tempo di preparazione delle fave/gamberoni (diciamo una mezz'oretta visto che le fave vanno pelate)

provare per credere

* questa ricetta si trova in parecchie varianti su molti blog di cucina, la mia versione è semplificata al massimo e tra l'altro non frulla le fave perchè mi piace che si disfino un pò in cottura ma che non diventino una poltiglia. E' parecchio primaverile e non ci stanno male dei pisellini freschi e qualche fogliolina di menta

** in questo caso uso il mix di quattro pepi (nero, bianco, verde e rosa) perchè mi sembra più delicato e profumato

E qua stiamo ...

Ok, atterrati nel nuovo anno. Volo regolare, manovra di atterraggio perfetta, temperatura al suolo gelida ma tant'è, la prossima volta il capodanno fallo alle Maldive e vedrai che la musica cambia ...

Le squinzie, temendo di essere costrette al capodanno da pensionati che io avevo descritto con dovizia di dettagli, si sono date un'organizzata e si sono prenotate un locale con cena e danze in un paese della vallata accanto. Ergo si sono lucidate e spazzolate a dovere, infilate in outfit degni giustappunto delle Maldive, profumate come due flaconi aperti e uallààà!! si sono lanciate.

Noi abbiamo fatto un cenino per due a casa e poi siamo andati da mio fratello per un brindisi con la coppia più in del creato e con l'ortoressico. Programmino così così ma alla fine il sangue non è acqua ed abbiamo avuto esattamente ciò che avevo previsto: un fantastico capodanno da giovani vecchietti!

E adesso?

Adesso si riparte e si cerca di essere determinata a raggiungere gli obiettivi, Brezny dice che ce la posso fà e se lo dice lui ...

Ariete21 marzo – 19 aprile “Solo perché tutto sembra diverso, non significa che qualcosa sia cambiato”, ha detto la scrittrice Irene Peter. Consideralo un avvertimento per il 2011, Ariete. Sarà relativamente facile riorganizzare il modo in cui le cose appaiono, ma sarà molto più complicato modificarle veramente. Dovrai stare attento a non lasciarti travolgere dall’euforia dei grandi discorsi a scapito delle azioni concrete, e mettercela tutta per assicurarti che le idee seducenti siano tradotte in dettagli reali. Pensi di farcela? Io credo di sì



Obiettivo 1: dimagrire (già detto) con o senza le famose pastiglie (e lunedì vediamo che succede per l'appuntamento) è urgente per ragioni estetiche (inutile raccontarsi balle, qua somiglio sempre più ad un bisonte e non è cosa che possa fare un gran piacere) ma anche di salute. Il mio stomaco deve essere messo a riposo prima che mi combini qualche brutto scherzo, al momento ho un bruciore di stomaco che mi sembra di avercelo lì dentro il caminetto, altrochè!

Obiettivo 2: risparmiare. Quest'anno mi sa che ci siamo fatti prendere tanticchia la mano con i disastrosi risultati che si possono facilmente intuire. Facciamo un altr'anno così e finiamo sotto i ponti. Ragion per cui bisogna tagliar corto. Chiaramente proprio questo mese in cui dovrebbe iniziare la mia personale campagna contro lo spreco e/o l'acquisto compulsivo ho sulla testa due belle multe per bolli auto non pagati a tempo debito. Totale quasi 700€. Chi ben comincia ...

L'anno scorso non avevo fatto granchè di propositi se non quello di non buttar più via troppo tempo su internet. Ci sono riuscita piuttosto bene direi e me ne compiaccio.

Vedremo che riesco a combinare a stoggiro ....