Obiettivo Trop Model

gennaio 31, 2010

Altro giro, altro regalo

Oggi giornata di sole a palla anche se freddissima: la temperatura è rimasta tutto il giorno nell'intorno dei -7°. Certo che quando c'è il sole è tutto più facile, mi domando come sopravvivano quelle popolazioni dall'inverno particolarmente lungo e buio e soprattutto come facciano coloro che dai nostri paesi si spostano al nord. Penso al viaggetti in Norvegia e Svezia dei mesi precedenti, anche se pure l'Olanda non scherza: venerdì scorso siamo arrivati all'aeroporto alle 8.30 circa ed era ancora buio come in bocca al lupo ...

Capisco i winterblues di MammAm ...

Oggi invece, nonostante il sole, la sferociclosi ce l'avevo io quanto meno alla partenza perchè il batavo si stava esprimendo nel suo miglior stile 'zaino pieno di pietre'. In questa performance il nostro non esprime palesemente un NO (forse perchè la sottoscritta non è proprio il massimo nei gestirsi i no?????? Forse. Diciamocelo) ma oppone una forma, neanche sottilissima, di resistenza passiva. Ed era prevedibile, se facciamo sul serio un giorno non sia mai che lo si faccia pure il giorno dopo!!

Comunque non si è alzato fino alle 10, poi ha traccheggiato alquanto facendo diosolosacosa, il tutto mentre la sottoscritta trafficava variamente, che se mi avesse dato una mano si sarebbe fatto ben prima. Come diohavoluto siamo riusciti ad uscir di casa: ore 11 abbondanti. Se c'è una cosa che mi fa girar le scatole è perdere tempo la mattina quando fuori c'è il sole ma le giornate sono ancora corte: qua le valli sono strette e fa in fretta ad arrivare l'ombra.

Poi, si trattava di far colazione in un qualche bar ma non ha trovato parcheggio. Nè qua nè nel prossimo paese. In quelli successivi non c'era ragione di parcheggiar la vettura perchè tanto quel poco che esiste era chiuso. Non trovare parcheggio nella declinazione del mood di oggi equivale a dire che non gli si è spalancato un posto macchina SOTTO la vettura nell'attimo in cui a lui serviva.

Ed intanto a me cominciava a salire una carogna da non dire, che è diventata scazzo quando ho realizzato che eramo arrivati all'attacco della camminata di oggi a stomaco vuoto e tali saremmo rimasti ancora per parecchie ore. Che se c'è una cosa che mi manda di traverso la migliore delle giornate è non fare colazione.

Poi un pò di fatica, il sole, le cane e la montagna finiscono per aggiustare tutto.

Percorso su strada innevata ma battuta quindi niente ciaspole. Partenza 1600mt arrivo 2000, diciamo una bella ora a salire, a scendere un pò di più perchè abbiamo incontrato dei conoscenti e ci siamo attardati a camminar con loro (leeeentiiii!!)

Fotine di rito (non vogliatemene troppo pls)





gennaio 30, 2010

Di neve, ciaspole e cena

Oggi ciaspolata major!! In realtà delle ciaspole non c'era bisogno: abbiamo camminato sulla pista da fondo ben tenuta e compatta ma con le racchette è chiaramente più semplice non sprofondare quindi meglio averle che non (catalanata della sera)! Inoltre non sprofondando nella neve non si corre neanche il rischio di rovinare il tracciato e questo fa sentire meglio il piccolo ambientalista che è in noi.

Abbiamo fatto un anello direi di una ventina di km passando dai 1400 della partenza ai 1900 del punto più alto. Dopodichè una bellissima mulattiera a mezza costa praticamente in piano e poi l'inizio della discesa, purtroppo nel versante esposto ad un vento peregrino che mi ha letteralmente affettato il viso.

Tanto per dare un'idea: -8,5° alla partenza (ore 10:30), -7,5° al rientro a casa (ore 16:00). Cinque ore di marcia filate senza soste che ci faceva troppo freddo (e poi comunque non avevamo portato niente da mangiare).

Quando siamo rientrati ero così infreddolita e stanca che mi ci è voluta un'eternità per ristabilire una sensazione di gradevole tepore. Ieri non avevo fatto la spesa e mi ero riproposta di farla oggi ma francamente avrei potuto digiunare anzichè uscire di casa!!

Non ce n'è stato bisogno perchè con un pò di zucca stufata che avevo in freezer, una piccola lattina di pisellini e dell'orzo perlato ho cacciato fuori un orzotto alla zucca e pisellini di tutto rispetto!! Al quale ho aggiunto dei carciofi che avevo portato da casa perchè prossimi alla rianimazione e che ho fatto brevemente stufare in padella con prezzemolo (secco ahimè), aglio ed un pezzetto dei gambi di carciofo tritati finemente.

Che dire? nonostante io non sia scesa ai negozi ed utilizzando unicamente ciò che avevo disponibile in casa (una casa, peraltro, utilizzata solo saltuariamente) sono riuscita ad allestire una cena di tutto rispetto. Ed a casa farei sicuramente altrettanto se non meglio visto che la dispensa è sicuramente più fornita.

Ora mi dico, non è la prima volta che ragiono circa il fatto che spesso si fa la spesa senza averne davvero necessità, e parlo al plurale perchè non penso proprio di essere l'unica! A voi è mai successo di andare al super sapendo di dover prendere due scemenze, chessò il latte ed il pane. E ritornare a casa con due borsate di 'mai più senza'. E poi abbiamo credenze piene di ogni sorta che quando ci decidiamo di far ordine buttiamo via (per poi sostituirli con una nuova infornata)!

Ah dite che si chiama consumismo questo? .....

Seguono solite fotine, sempre brutte visto che continuo a lasciarmi la macchinetta a casa ....



gennaio 28, 2010

Mi sa che è davvero meglio chiudere la realtà fuori dalla porta di casa

OK, non sono NOTIZIE. Sono COMMENTI alle notizie. Di profani o di giornalisti, non importa.

Suggerirei di leggere questo che è pure divertente, e anche questo appello anche se non è altrettanto divertente, anzi non è divertente affatto. Poi volendo continuare nel viaggio ci sarebbe pure questo e, ovviamente, l'articolo di Ilvo Diamanti su Repubblica.it.

Ora io, in un rigurgito di incredulità, mi dico che non è possibile che questi stiano prendendo a mazzate la scuola pubblica in modo così sistematico e eclatantemente scoperto. Ci dev'essere una logica di qualche genere, anche se probabilmente non condivisibile, da me quantomeno. Io non ci credo che l'obiettivo sia quello di distruggere ciò che esiste, sic et simpliciter, a favore del settore privato. Non ci credo che davvero intendano tornare ad una parodia dell'insegnamento disponibile a chi non può pagare e alla faccenda 'vera' riservata a quelli che hanno il danaro per iscrivere i pupi ai vari istituti di pregio esistenti*.

Io non ci credo ma sembrerebbe proprio che sia cosi ....

Insomma, hanno la situazione saldamente in pugno, almeno per il momento. L'opposizione, che lo sia o che venga fatta apparire tale, sembra persa nella nebbia. Quando non affaccendata in affari che mi chiedo se davvero non se li potevano risparmiare, lor signori. Vedi, ultima arrivata, la faccenda di Del Bono a Bologna (panz ne parla in modo eccellente a parer mio). SETTE MESI dall'inizio del mandato. SETTE MESI. Che a me fa l'effetto di una roba che non hai nemmeno bisogno di prenderci dimestichezza con la poltrona prima di cominciare a farti i porci comodi tuoi. E poi diciamo dei berluscones tutti mariuoli ... magari ce ne stanno di più con le mani sporche di marmellata nella parte destra della casa ma qua non è mica che si scherza eh!!??!!

E allora?

Se la presa di contatto con la realtà provoca intensi accessi di accidia** non è forse meglio chiudere la porta e rifiutarsi di guardar fuori??

Cioè una non è che si senta tanto bene a far lo struzzo ma a non farlo si sente mooolto peggio

*Che poi gli istituti 'storici' (dai salesiani in poi, intendo) non mi sembra che se la stiano poi cavando così bene, eh??!!! Quelli che invece pare vadano forte sono la scuola america, o quella francese o, nel migliore dei casi, quella europea ... ma perchè? vabbè che c'è la globalizzazione ma noi proprio a casa degli altri dobbiamo andare a studiare???

**Il termine, nel greco classico, designa la negligenza, l'indifferenza, la mancanza di cure e di interesse per una cosa. Designa inoltre l'abbattimento, lo scoraggiamento, la prostrazione, la stanchezza, la noia e la depressione dell'uomo di fronte alla vita. É lo smarrimento estremo: si produce uno stato d'animo che intacca e rischia di disorientare tutto ciò che raggiunge.

Notizie dalla cucina ...

Da qualche giorno sono in vena di mangiarini .. alla faccia della dieta.

Da Dada ho copiato la vellutata di indivia belga e la zuppa di porri e curry entrambe gradevoli con queste seratine polari condite di neve e ghiaccio e veloci da realizzare. La prima prevede di ripassare velocemente in pentola la belga tagliata a fette, una patata, olio ed un pò di rosmarino, dopodichè coprire con acqua e lasciar cuocere per una mezz'oretta. Aggiungere un bicchiere di latte o un pò di panna e poi frullare il tutto. Servire con aggiunta di ricotta romana di pecora. Io ho usato una ricotta dura che mi ha lasciato un pò perplessa per non dire del fatto che i latticini di pecora non mi piacciono molto, continuo a sentire un odore che mi disturba. Penso che ci riproverò con la ricotta fresca, magari con un bel seirass di montagna che mi pare la morte sua ..

La seconda è una classica crema di porri con l'aggiunta di curry e tocchetti di pancetta. La ricetta non prevede la patata, usa un cucchiaio di farina di riso al posto (e mi sembra un'ottima idea) ma non so se i miei porri erano troppo piccoli (ed in effetti lo erano) sta di fatto che il risultato mi è sembrato un pò acquoso. La riproverò con una maggiore quantità di porri. Inoltre la ricetta prevede di far stufare i porri con la pancetta (poca, 60gr) ma a me non piace l'idea di utilizzare il grasso della pancetta quindi ho cotto la zuppa senza ed ho fatto saltare i dadini in una pentolina a parte senza aggiunta di condimento e buttando poi via l'olio del grasso sciolto. L'ho fatta rosolare bene e l'ho aggiunta alla zuppa dopo averla frullata con il minipimer. Lasciata un pò lì a fuoco spento la pancetta si è ammorbidita ed ha donato un buon sapore morbido alla preparazione. Da rifare.

Stasera invece una cena a base di cime di rapa stufate (le adoro) e scaloppe di salmone Ikea (non sono di truciolato e sono davvero ottime: un goccio di limone sopra e qualche erbetta, pochi minuti in micronde e voilà! la cena è servita).

Mentre adesso sto preparando l'apple bread della cavoletta che domani viene la mia amica L. (che qua dobbiamo LA-VO-RA-RE!! lavorare come in fatturare!! lavorare come in una fattura già pagata!!! roba da non crederci) e siccome so che le piace voglio fargliene trovare una forma.

Il pane in questione si fa grattuggiando una mela ed una cipolla, aggiungendo 475gr di manitoba, 20gr di lievito di birra, 75ml di birra e acqua tiepida*, 2 cucchiaini di sale e 150 gr di semi (come in girasole e zucca o anche un mix di semi vari tostati che vende il mio negozio macrobio). In ricetta Sigrid dice che servono 200ml di acqua ma a me viene un pappone decisamente troppo molle quindi aggiungo farina. Stasera ho usato solo 160ml di acqua ma era comunque troppa, bisognerà tirare ancora un pò giù, del resto con le ricette della Sigrid un minimo di attenzione bisogna farcela perchè le dosi non sono sempre precisissime. In ogni caso, due lievitazioni la prima di 45 min e la seconda in forma di 1h, poi in forno per 40' metà a 200° e poi a 180° (pro bono pace del forno stesso medesimo che il mio è un pò troppo caldo e bisogna accorciare un pochino i tempi - ma vado ad occhio).

Last but not least domani vorrei anche fare questa torta di biscotti e mele della cuocachecopia che ho un fondo di biscotti da far fuori causa incauto acquisto non approvato dal comitato di controllo (leggi la princi). Insomma appena posso vedo il risultato e poi casomai riporto qualche appunto qua che oltre al puntatore mi fa comodo averci i riferimenti qua.

Farovvi sapere

gennaio 25, 2010

Prima però ..

Prima di andare a dormire, non resisto e posto ancora qualche fotina di una batavia poco scontata, forse. Il fatto è che mi è scappata la mano a far fotine polarized e mi sembra che rispecchino esattamente il clima invernale, freddo ed ovattato che c'era (e che, peraltro, c'è pure a casa. Sgrunt)

Ve le metto lì, alla come vengono ...






























Tocata e fuga

Questo blog è stato in Batavia per un we all'insegna di un'inquietante botta di romanticismo del batavo.


Ho iniziato a preoccuparmi quando ha cominciato a parlare di un giorno di shopping, museo e struscio in Amsterdam e sono andata in iperventilazione quando ha affermato che non saremmo andati a dormire dai suoi bensì in hotel!!! Ho avuto la sensazione che la terra mi tremasse sotto i piedi quando ha effettivamente prenotato cercando su internet un hotel sufficientemente sfizioso

un 'design hotel' dove la sottoscritta è finalmente riuscita a posare le chiappe sul suo personale oggetto di massimo desiderio



Che poi di questi puffoni di Gaetano Pesce NE VOGLIAMO PARLARE???


Vabbè ... il giorno che vinco al superenalotto ....

Quando poi gli ho proposto di chiamare gli amichetti per uscire a cena e lui mi ha risposto che no, era meglio una cenetta romantica noi due soli ... beh ho davvero pensato a come organizzarmi la vita come single di ritorno...!

In realtà ho poi capito che dopo avermi proposto di accompagnarlo alla gita-sorpresa per il combo compleanno dei suoi genitori si aspettava che io rispondessi con un tale e tanto pernacchione che quando invece io ho risposto semplicemente di si non ci poteva credere. Di lì l'eterna riconoscenza ed il we completamente fuori dalla norma e dal sapore di tanto tempo fa, quando ancora facevamo scintille!! ;-))))

Comunque il venerdi amsterdammese è stato un successo nonostante la coda al Museo dell'Hermitage (ed io ero pure quella che predicava di acquistare i biglietti via internet, vero Emily?) durante la quale a momenti perdo l'uso dei piedi



Non ci siamo fatti mancare una visita al Begijnhof che a me piace sempre tantissimo (anche se probabilmente è un pò scontata ..)





Pranzo corroborante in un pub/caffè insomma una roba very dutch (MammAm proprio vicino alle sciure Thai che sono stata bravissima a ritrovare ma il batavo era in vena di bataverie e poi voleva 'stare comodo' che aveva preso troppo freddo) con una dose regolamentare di erwtensoep (e ringrazia che non si è buttato su kroketten e frikandellen)



Ed una buona dose di shopping che ha definitivamente fatto tramontare l'idea di un we risparmioso.

La cena nell'insieme si è rivelata un pò un bidone perchè dopo un tot di ricerche il nostro è arrivato alla conclusione che uno dei posti in cui vuoi mangiare se sei ad Amsterdam in questo periodo era esattamente il ristorante dell'albergo, quindi non ci è parso il vero di dare soddisfazione ai nostri piedi provati da tanto camminare senza ricominciare per via della cena. Il posto si è rivelato essere una roba da movida scatenata, molto di tendenza, pieno di giovani rampanti e rampantesse che per parlare tra di loro urlavano a gola spiegata e di conseguenza il volume della musica ogni tanto veniva alzato per uniformare e coprire la caciara. Ovviamente la cosa serviva soltanto a far strillare ulteriormente il popolo festante con il risultato di bordello che è facile immaginare.

La cucina aperta ci ha impuzzonito per bene ed il cibo, sebbene decisamente gradevole, ci è stato servito alla come viene viene con la scusa che la costumanza del locale è quella in cui i commensali, oltre a pescare alla caso dal menù perchè così usano la loro creatività, condividono pure quello che hanno ordinato mangiando gli uni le cose degli altri che senza apparente logica (che non sia quella del cuoco) vengono portate e disposte sul tavolo. Tutto bene, per carità, che tanto avremmo assaggiato comunque però il riso bollito e quello al coriandolo, che dovevano essere di accompagnamento (definiti sulla carta 'side dish') ci sono stati portati per ultimi quando non c'era più nulla da accompagnare. E ringrazia che non te li ho portati con il dolce sembravano dire i giovanotti e le giovanotte molto sofisticati che ci hanno concesso le loro grazie nel portarci i cibi .... Ho pensato che a lavorare in cucina così son capaci tutti e forse financo io ....

(... segue che qua se non vado a dormire domani sono una donna morta ...)

gennaio 19, 2010

Chiedimi se c'era la neve ...

Stamattina, ciaspolando ciaspolando in uno dei paesaggi più belli della zona. Intonso. Lontano dagli impianti di risalita. Nessuno in giro tranne una coppia di francesi inciaspolati pure loro che hanno proseguito verso il fondo valle. Noi arrivati all'altopiano abbiamo dovuto fare dietro front che sempre di giornata lavorativa si trattava in fondo.

Adesso le cane, stremate ed un pò offese per essere state riportate a casa, dormono come due pietre. Altro vantaggio della ciaspolata ... :-)))






gennaio 18, 2010

Tutto è bene ciò che finisce bene!

Vabbè.

Sarà che oggi c'è il sole.
Sarà che per ben due giorni di conseguito (lessico made in batavo) ci siamo messi le ciaspole ai piedi e siamo andati per boschi innevati con le cane.
Sarà che ora le cane dormono come pietre lasciando noi in pace.
Sarà che è lunedì ed io sono in montagna.
Sarà che se non cambia il tempo noi pure domattina ci inciaspoliamo ....

Insomma ...

Sembra che il vento sia girato ed il risultato è che

la princi ha svortato Arte II con un bel

30

mentre

il bartender ha ottenuto quasi il doppio per i famosi 10 gg, le critiche nei suoi confronti pare che siano ampiamente rientrate e ridiscuterà il contratto passando da un 7/7 ad un 5/7 con martedì e mercoledì liberi.
Ma ditelo allora che volete farmi invecchiare anzitempo!!!!

In cucina

Visto che mi è presa la scrittorrea ... ne approfitto e pubblico anche un paio di ricettine che mi hanno dato parecchia soddisfazione.

La prima è un rotolo di tacchino agrodolce che ho mangiato la sera della Befana a casa di una carissima amica, mi è piaciuta parecchio e mi sono fatta dare la ricetta. Dopodichè l'ho realizzata un pò così alla sansfason che mano a mano che mi servivano gli ingredienti mi accorgevo di non averli. Pianificazione da due soldi, lo so.

Quindi, nella mia maniera imprecisa, posto qua per coloro che fossero incuriositi e per mia futura memoria il procedimento/ricetta.

Mi sono fatta disossare un sottocoscia di tacchino dal mio macellaio, sempre entusiasta di fare questi lavoretti perditempo, soprattutto su una carne poco preziosa (leggi costosa) come quella in questione. Il pezzo è risultato essere stretto e lungo, da arrotolare per il lato corto a seconda delle sue precise quanto intimidatorie istruzioni.


Distesa la carne sul piano di lavoro, l'ho salata e pepata leggermente e l'ho ricoperta con uno strato di una farcia fatta di prosciutto cotto (circa 150gr), ricotta (idem) ed un albume (sale e pepe qb, savasandir). Nella ricetta si parlava anche di 100gr di polpa di tacchino ma non essendomene fatta dare un pezzo in più se la mettevo nella farcia, rischiavo mi mancasse nel rotolo ed ho preferito lasciar perdere. Ho coperto la farcia con uno strato sottile di prosciutto crudo su cui ho disposto dei fagiolini precedentemente cotti al vapore. Penso potrebbe pure andare bene uno straterello di spinaci appena scottati.


Ho arrotolato il tutto e legato con spago da cucina, sigillato in pentola di ghisa (sempre viva il signor Ingvar Kamprad) facendolo rosolare bene da tutti i lati, bagnato con un bel bicchiere di vino bianco secco (che non avevo e che ho sostituito con un marsala secco)*, chiuso la pentola con della stagnola prima ed il suo coperchio poi, ed infilato in forno già caldo a 190° dove l'ho lasciato cuocere e consumare per circa un'ora.

*meglio il vino bianco, parola di girlscout

Ho poi estratto la carne avvolgendola in due strati di stagnola e mettendola a riposare in forno (che nel frattempo si era intiepidito) ed ho fatto restingere il fondo di cottura, filtrandolo e sciogliendolo con il succo di mezzo limone.

A questo punto ho realizzato un 'quasi caramello' (definizione non mia) con tre cucchiai di zucchero, mezzo bicchiere di aceto rosso buono (e non balsamico) e mezzo limone e lasciando il tutto a sobbollire piano piano fino a quando la salsa è diventata densa il giusto. Nel processo lo zucchero si è caramellato e la salsa ha assunto il sapore dolce amarognolo e poi acido per via dell'aceto e del limone. Secondo la ricetta originale avrei dovuto spremere i chicchi di una melagrana ed utilizzare il succo nella salsina agrodolce ma non ne avevo, così il tocco fruttato l'ho raggiunto spemendo e filtrando il succo di alcuni lamponi.

Ho servito il rotolo con le sue due salsette ed una insalata mista. Ottimo, provare per credere.

Stasera, invece, soli in montagna il batavo ed io, ho preparato una lonza di maiale alle prugne servendola con una replica della salsetta agrodolce di cui sopra (senza frutta alcuna). La morte sua, lasciatemelo dire!!!

Se non fosse che dovrei essere a dieta .....................................

gennaio 17, 2010

E ci voleva proprio!!

E dopo tutte queste ansie da figliolanza, oggi FINALMENTE abbiamo sancito l'inizio della stagione delle ciaspole. Noi due, le nostre cane, la neve (tanta e bella) e la montagna. Fanghiù a tutto il resto ...




Ovviamente la povera cana granda è presa di mira dalla furia

e sembra quasi dire 'no, io co' questa nun ja pozzo fà"


Ballando sul ponte del Titanic ...

... mi sono tolta una soddisfazione!! Almeno quando andrò a bagno lo farò con stile ;-)) Questa la mia nuova giacca da montagna (W i saldi)


Post lungo, autoreferenziale e non interessante. Leggere a proprio rischio e pericolo

Quando mio marito ed io ci siamo separati era il '92 ergo mio figlio aveva 7 anni e mia figlia 5. Chiaramente non siamo arrivati alla separazione dalla sera alla mattina, non è stato un percorso travagliatissimo ma le nostre belle scosse telluriche non ce le siamo risparmiate. Io, ad essere sincera ero in un tal casino mio personale che non so fino a che punto ho osservato con attenzione i bambini, la mia sensazione è che fossimo riusciti a risparmiare loro il peggio ma non ci metterei proprio la mano sul fuoco.

La separazione di per sè è stata molto civile, non ci sono state sceneggiate, lui si è comportato un pò da vittima ma poteva anche andare peggio. Dopo tre anni la situazione era abbastanza assestata: io con un nuovo compagno, lui a fare un pò di sturm und drang ma nell'insieme non andava male. Al punto che le maestre ci hanno poi detto che pensavano ci fossimo riappacificati visto che nelle situazioni di incontro casa-scuola eravamo sempre presenti entrambi.

Peccato che dopo tre anni lui sia morto. Il giovedì sera ci siamo lasciati davanti al centro commerciale dicendo che ci saremmo rivisti di lì a qualche giorno, il sabato è stato male e, dopo una settimana, stop. Finito tutto.

I miei figli a quel punto avevano 10 e 8 anni: quando ho detto loro che papà non ce l'aveva fatta, la princi sembrava le avessero tirato dell'olio bollente addosso, il bartender è rimasto immobile e solo una lacrima gli è scesa sul viso. E' stato il momento più agghiacciante e doloroso della mia vita, non lo auguro a nessuno e spero vivamente di non dover rivivere mai più niente di simile nella mia vita.

Da lì in avanti il bartender è cresciuto senza un netto riferimento maschile e con una fortissima presenza femminile. E' cresciuto in una casa di donne e in una famiglia dove le donne sono sicuramente una componente molto forte. Il nonno paterno ha scelto da sempre di defilarsi in lavori agricoli di precisione maniacale per sottrarsi ad una nonna paterna dilagante. Il nonno materno (aka l'ortoressico) è stato assorbito in modo quasi esclusivo dalle cure ad una nonna materna (mammà) la cui malattia è stata secondo me sopravvalutata per lunghi anni. Mio fratello, non pervenuto. Il fratello di mio marito di un'assenza ingombrantissima. Il batavo a prudente distanza di sicurezza, all'inizio guardava senza capire un mondo lontano da lui anni luce ma quando questo mondo non gli ha fatto più paura non è che si sia coinvolto poi più che tanto. Oggi li considera figli suoi ma la strada per arrivarci è stata lenta e tortuosa (come con tutte le sue decisioni epocali, peraltro)

Poi il DNA ha fatto il resto, non so, morale che lui oggi è un giovane uomo che temo abbia davvero il caos dentro ma non sono sicura che sia in grado di partorire una stella danzante. Ha sprazzi di genialità ma non la costanza di portarli avanti, è in grado di operare grandi sforzi di cui però non esita a lagnarsi a posteriori, non riesce a convivere con l'autorità a meno che non sia anche autorevole, ovviamente nella sua scala di giudizio. E, dulcis in fundo, riveste tutto questo con una scorza da uomo che non deve chiedere mai, apparentemente burbero, molto sicuro di sè, orgoglioso ai limiti della tracotanza.

Ha ancora un grosso legame con me, al punto che non c'è novità che lui non mi comunichi immediatamente ma poi taglia corto, non vuole parlarne e se lo fa è solo in modo anedottico, senza toccare cosa ha davvero dentro se non in rarissimi casi.

Se non fossero bastati i casi della vita a renderlo un basket case, i locali in cui ha lavorato fino ad oggi hanno contribuito a rafforzare questo suo atteggiamento: movida urbana da notte fonda, locali abbastanza ruvidi ma tutti parecchio forti commercialmente, fanno parte della stessa società per cui le persone in gioco sempre quelle sono ed il clima 'aziendale' quello è. Insomma un contesto da 'amico, se ti piace è così diversamente quella è la porta. E sbrigati che fuori c'è la fila' ma mica solo con i dipendenti, anche e soprattutto con i clienti.

Tutto questo sproloquio per arrivare a dire che l'esperienza di lavoro in montagna si sta rivelando il casino che io speravo non fosse.

Ci è andato contro voglia, più che altro perchè la situazione da cui proviene non era più vivibile: il locale andava male ed i proprietari come unica soluzione usavano il controllo dei costi, tagliando tutto il tagliabile. Ma per lui è stato un taglio difficile da fare perchè in quel posto ci stava bene, conosceva tutti e questo ruolo da uomo duro ma fuori di capoccia ci stava a pennello.

Quindi è andato su con in testa una sorta di nostalgia per il posto precedente che gli ha fatto valutare negativamente tutto quello che vedeva. Noi siamo andati a trovarlo tre volte e tutte e tre lui si ha vibratamente criticato il locale mentre eravamo dentro e senza peritarsi più che tanto di non farsi sentire da altri. A farglielo notare lui faceva spallucce.

Solitamente quando papà e mammà appaiono nei posti dove il giovane virgulto lavora, per lo meno in questo ambiente, è tutta una roba di accoglienza calorosa, in questo caso io avevo notato che le altre persone (tutte ragazze) non ci filavano per niente e solo la persona che l'ha voluto lì a lavorare era gentile ed accogliente con noi.

Quando lui ha protestato perchè i soldi erano pochi rispetto alle ore lavorate ma anche rispetto al pattuito ... trallalààà ... si è scatenato l'inferno ed è saltato fuori che al capo supremo non piace come lui lavora, che con i clienti è molto bravo ma che con gli altri dipendenti lui è tracotante, che in pausa pranzo ha bevuto una birra e loro sono in settanta e se tutti e settanta bevessero una birra lui andrebbe in fallimento, che dietro il banco ha bevuto un bicchier di vino, che una volta ha lasciato il bancone solo sommariamente pulito (erano le tre e mezza e lui era molto stanco, dice, ed in ogni caso sarebbe toccato a lui il giorno dopo).

Insomma a venerdì pareva che volessero rispedirlo a casa, poi non so bene cosa sia successo perchè non l'ho più sentito ma se lo licenziano immagino gli facciano almeno fare il week end prima, mica sono fessi no? Non ho voluto chiamarlo io per lasciargli i suoi spazi ma se oggi non lo fa lui non credo di resistere alla curiosità.

Lui è caduto furiosamente e dolorosamente dal pero.

E' davvero convinto di aver lavorato bene, la sua attenzione è massima sui clienti che ritiene di aver servito in modo eccellente, avendone riscontri oggettivi, non ritiene importanti e quindi non vede eventuali difficoltà di rapporto con i colleghi. Non capisce, o se lo capisce non riesce a farlo, che il rapporto di lavoro è innanzitutto un contratto economico regolato da rigide norme che se non ti appaiono evidenti subito è solo perchè non le hai colte, non perchè non ci siano. Ergo lui lavora dalle 14.30 a notte fonda, non pretende una pausa cena ma poi ritiene di potersi consentire un bicchiere di vino con i clienti. Dice che il contesto non è quello dell'hotel a 5 stelle dove questo non si può fare perchè se lo fosse lui dovrebbe essere pagato molto di più. Temo però che i parametri siano prevalentemente di sua fantasia visto che i riscontri che ha avuto con la realtà sono stati tutto sommato pochi.

Sta magonando alquanto, figurarsi la sottoscritta che non riesce quasi a pensare ad altro. Dopo tutti questi mesi asfittici ci sarebbe voluto proprio un periodo positivo ma sembra che non sia ancora giunta l'ora. E purtroppo temo che sia abbastanza fondato il dubbio di opportunismo da parte di questa gente, diversamente come mai tutti questi problemi sono venuti fuori proprio quando lui si è lamentato del quattrino???

Io spero con tutte le mie forze che lui riesca a fare il salto di qualità e che tragga da questa esperienza gli insegnamenti necessari. Che impari cosa è davvero l'umiltà perchè evidentemente io non sono stata in grado di insegnargliela (ed in effetti io umile non lo sono di sicuro).

Vorrei poterlo aiutare a vedere, a capire, a passare attraverso queste esperienze capendo cosa davvero è successo, senza esserne vittima e basta. Mi rendo conto però che non posso fare granchè, che debbo stare al mio posto e che il gioco è in mano sua. Faccio una fatica tremenda a stare nei miei panni.

E sto scoprendo che, dopo una vita passata a fare la protagonista sul palcoscenico della vita, dove le mie decisioni erano quelle determinanti per la vita della mia famiglia, oggi tutto ciò non è più vero. La carne della mia carne vive di vita propria, lontana da me e chiusa nella sua sfera personale come tutti e com'è giusto che sia. Io non posso che lanciare qualche timido suggerimento nella speranza che serva qualcosa ma nella consapevolezza che non sarà così. Resto a chiedermi cosa avrei dovuto fare diversamente per non arrivare oggi a questi risultati, come avrei potuto ottenere un figlio meno complicato, più centrato, meno prono a vivere in modo così turbolento e sofferente.

Faccenda complicata questa

gennaio 15, 2010

Professionalità e correttezza

Mi domando da chi dovrebbero impararle questi nostri ragazzi. Non so, forse sono io che non riesco più a vedere che cose negative ...

Dicevamo che la princi stava studiando, no? Bene. Nel suo corso di studi la sessione di esami e abbastanza breve e questo rappresenta una difficoltà in quanto l'incastro degli esami da dare non è semplicissimo e basta che una data salti per mettere in difficoltà quelle successive.

Poi in particolare la princi dice che non riesce ad iniziare a studiare con troppo anticipo nè riesce a preparare più esami contemporaneamente, per cui il lavoro in questi giorni è parecchio intenso e l'idea e che lei stia testa bassa su un esame, lo affronti, e poi testa bassa sul successivo e via così. Con il minimo indispensabile di tempo tra un esame e l'altro.

Ieri era il giorno d'esame per Storia dell'Arte II. Nel suo corso sono in 140 per anno. Il docente è uno solo, in realtà è quello di un altro corso e per ragioni che non conosco (tagli?) la docente originaria non c'è più e fa lui l'asso piglia tutto. Ergo ieri il nostro prufessur aveva gli esami per due annate Storia dell'Arte I e II.

Ora, visto che si tratta di 140 persone per anno, vuoi che non tutti diano l'esame a sto giro ma si tratta comunque di un bel numero di persone, no? Facciamo finta che siano un terzo ed un terzo, si arriva grosso modo ad un'ottantina di persone tra i due anni. E se non ho capito male i numeri in gioco questi erano ieri, data d'esame

Il docente ha fissato l'inizio alle 16.30. Arriva e non ha l'elenco degli iscritti e la segreteria è già chiusa. Gli studenti non possono accedere all'area riservata in cui si trovano questo tipo di informazioni. Il professore non ha un PC con cui rendersi autonomo.

Si decide che si va alla sperindio.

Il docente esordisce dicendo che lui si ferma fino alle 19.30 e visto che c'è parecchia gente quelli di St. Arte II possono pure andarsene a casa che sicuramente non passano. Siccome sicuramente non finirà la sessione riprenderà il giorno dopo (oggi) dalle 8.30 alle 10.30.

Oggi la princi si presenta e scopre che debbono ancora passare una trentina di persone del corso I. Il docente precisa che quelli del II possono pure andare a casa e ripresentarsi lunedì. Se non finiranno entro lunedì si andrà avanti.

A due ore il colpo??????????????? fino a quando, buondio! ?????

E come mai il pover'uomo è ridotto a fare sta vita??? il luminare in questione infatti in realtà ricopre un importate incarico per una grande istituzione museale di questa zona che tra l'altro al momento attuale è nei pasticci per una transizione di direzioni artistiche e non che non sta funzionando granchè. Immagino che ne abbia da vendere e da pendere nel suo 'vero' lavoro. E che quindi dedichi i ritagli di tempo ai corsi universitari (ma glielo avrà prescritto il medico? non ci sarà stato qualche altro cristiano interessato a quella cattedra?).

E gli studenti che debbono sostenere quanti più esami possibile entro i primi giorni di febbraio? 'zzi loro, right?
Non sto a dirvi l'umore della princi..... ve lo lascio immaginare và.
(nel frattempo anche il bartender ha delle rogne grosse così, ho bisogno di scriverne ma siccome gli eventi si stanno svolgendo - ed io ho il ferro da stiro che aspetta - rimando ad un altro momento)

gennaio 14, 2010

Comunicazione di servizio

Come dice Barbara ... technology fails me.

Non so bene quale bottone di autodistruzione ho premuto ma sembra che io sia riuscita a spedire nel paese che non c'è tre commenti, due di Cautelosa ed uno di Giuliana.

Me scuso umilmente con le gentili commentanti ......

Shhh ..!! c'è gente che studia qui!!!


gennaio 13, 2010

Sono storia ..

La princi, quando vuole prendermi in giro e dirmi che sono vecchia, dice che ai tempi miei il mondo era ancora in bianco e nero e fuori della finestra passavano i dinosauri ...

Ora la princi è sotto esami. Sta preparando Storia dell'Arte II ed ha tutta una manfrina di robe da preparare sull'Arte del XXmo secolo più un argomento a scelta. Lei ha scelto Arte al femminile.

Come di consueto, il giorno precedente l'esame e il giorno stesso se c'è tempo, lei mi ripete i passi che ritiene più significativi oppure più difficoltosi da memorizzare o da capire.

Stasera ha iniziato dall'argomento a scelta.



E mi ha esposto in chiave storica tutte le tematiche per cui io, nello stesso periodo delle artiste esaminate, scendevo in piazza

Ho la testa nella minoranza ed i piedi nella maggioranza

Dal laboratorio di osservazione 'Passeggiate Canine'

La maggioranza dei proprietari di cani non raccoglie le feci del proprio amato e fido compagno.

Le deiezioni canine delle mie due pargole stanno TUTTE (nessuna esclusa da 5 anni a questa parte) in apposito sacchettino e finiscono in apposito cestino.

Quelle degli altri cani stanno sotto le mie scarpe


Non c'è due senza tre ...

Anche il bartender è incazzato fradicio. Potevamo farcelo mancare? No, non potevamo, chiaramente.

Ha lavorato dal 22 al 31 dicembre 13-14 ore tutti i giorni, dalle 14.30 alle 3.30-4.00 del mattino. Praticamente senza pausa cena che non ce n'era il tempo (però alle 4, finito di lavorare si facevano la pasta). Il 31 ha attaccato a lavorare alle 12.30 ed ha smesso alle 7.30 del 1° quando ovviamente ha ripreso a lavorare alle 14.30.

Oggi ha preso lo stipendio: 370€. Che corrisponde esattamente al pattuito che è di 1300€/mese (più vitto e alloggio, per carità, chi lo nega?) Gli hanno fatto addirittura un contratto!!! Che il contratto, almeno in teoria, preveda una giornata lavorativa di otto ore e lo straordinario notturno e festivo pare essere dettaglio irrilevante, però. E va bene ... cioè, non va bene ma lo facciamo andare lo stesso ....

Ma, dico io, ad infilare una cento euro in più in busta, così giusto per riconoscere lo sforzo fatto e la buona volontà, per dare un segno si faceva poi così tanta fatica?????????????

Poi dice che uno si incazza e si demoralizza e dice che sono tutti stronzi e vuole venir via ....

E va bene che debbono farsi il culo, e va bene che debbono far la gavetta, e va bene che sono gli scarrafoni e mamma loro salta sulle barricate e magari non dovrebbe (boh ... non si sa più che fare, signore mie, chevvelodicoaffà?) ma a me sembra che tutto ciò non abbia nessun senso.

Sarò sicuramente io che non capisco ...

gennaio 11, 2010

E continuo ad elencare schifezze

Prendi una princi a caso e mettila a studiare Architettura, in particolare Design.

Design, capito? mica pizza e fichi! Sai quella roba che c'entra con Renzo Piano piuttosto che Calatrava, la Triennale piuttosto che il Compasso d'oro, Arne Jacobsen piuttosto che Vico Magistretti . E poi mica una roba così all'acqua di rose bensì Industrial Design. Tipo che tu ti inventi la poltrona della vita tua e poi quella viene prodotta in mille mila esemplari ed uno finisce al MET, così, tanto per non esagerare con i sogni.

E non così, tanto per, ma proprio per passione. Quella passione che porta ad indagare gli oggetti per capire l'idea che c'è dietro, a collezionare riviste di architettura o cataloghi di mostre o trovare divertente un memory di design scandinavo anni '50-'70.

Allora questa princi è un tantino in ritardo con gli studi, in pratica questo è il quarto anno e dovrebbe finire gli esami nonchè fare il tirocinio. Quel tirocinio che son tre anni che ci fantastica. Sarà più interessante andare in un'azienda per il suo processo di progetto --> produzione o forse in uno studio di design per quello di commissione --> progetto oppure ancora in un grande negozio di mobili di design per porterli vedere e toccare questi pezzi sacri ...

Bene, ora ci siamo arrivati e l'associazione tirocinante - azienda è stato fatto. Azienda ... beh ... insomma. Sì, suppongo possa definirsi azienda ...

.... una ceramista!
una ceramista ovvero una persona che lavora nella sua botteguzza ad impastar tazze, tazzine, piatti e bicchieri. Decorarli e cuocerli. Tutta da sola nel suo buchino. Tornio? no, non ce l'ha. Forno? probabilmente sì ma non è escluso lo affitti.
"certo che per essere ingegneri voi sembrate proprio architetti!!"
Vabbè, è brutto giudicare senza conoscere ma non sembra neanche un genio di ceramista, tra l'altro.
E perchè questo? Non ne conosco i termini e forse dovrei tacere ma ci metto la mano sul fuoco che quel che c'è sotto è un progetto, presentato alla Regione dall'accoppiata Politecnico/Confartigianato dove la mano destra lava la sinistra e tutte e due lavano la faccia. E se questo viene fatto sulla pelle degli studenti o, dovrei dire, sulle loro illusioni.... beh chessaramai! ubi maior ....
Ed io non ho paura di un mondo in cui i miei giovani virgulti siano costretti a farsi un panaro tanto. Può dispiacermi ma fino ad un certo punto.
La cosa che più di tutte mi intristisce è che vengano tolte loro anche le speranze, le illusioni, la fiducia nel futuro, nella società, nel mondo.
(Emily, non dirmi che anche la ceramista ha una mamma che le vuole bene perchè lo so, e probabilmente lei è strabrava ed io non voglio essere snob nei confronti della poveretta è solo che ciò per cui la ragazza si sta preparando è un'altra cosa)

Non si può nemmeno commentare

Sottocoperta

Leggo spesso post intelligentissimi, incazzatissimi, documentatissimi, fichissimi insomma e mi sento totalmente e completamente scema.

Non ce la faccio.

Non ce la faccio a leggere i giornali, vederea cosa si è ridotta la politica, vedere i pagliacci di stato inventarsene una nuova tutti i giorni, (non)vedere l'opposizione, vedere o - peggio - sentire il capo di Idv esprimersi come un pecoraio facendo leva su tutti i luoghi comuni ed il populismo umanamente concepibile.

Non ce la faccio a leggere di Rosarno e non pensare che si tratta di una manifestazione macroscopica di quello che capita dappertutto tutti i giorni. Per dire, il magrebino magro come un chiodo che si aggira nel nostro quartiere estate ed inverno praticamente sempre uguale e con un gran borsone appeso alla spalla. Ormai non chiede neanche più niente, volendo comprargli qualcosa bisogna placcarlo e non so bene nemmeno come. Ecco, costui vende la sua roba? e a chi? d'estate dorme sulle panche della sede degli ecovolontari, al parco. E adesso?

E quei due che stazionano perennemente davanti al supermercato per riporre il carrello e tenersi la monetina? Si sono organizzati mica poco, eh??!! se non vuoi lasciargli l'euro sano sano ti danno pure il resto! e se i carrelli si ammucchiano sotto la tettoia troppo lontana vanno e ne spostano un pò, praticamente hanno capito che la gente tende a riporre il carrello dove l'ha preso e se non è nei paraggi col cavolo che cacciano il soldino!! Insomma, imprenditori della questua che però alla fine si sono inventati un servizio.

A Rosarno ce n'erano sicuramente di più, in mano alla cosiddetta malavita organizzata. Ma questi qua che vengono taglieggiati da padroni di case che non si potrebbero proprio definire tali magari in 40 in una stanza sotto i tetti, che poi vanno i carabinieri e trovano cessi murati ed angoli di corridoio trasformati in cessi, sporcizia a strati e bombole del gas messe alla bell'e meglio, e poi il giornale cittadino ci fa un bell'articolo e tutti a dire 'maiali di immigrati, vivono come delle bestie'. Eh già invece il proprietario della cosiddetta casa chi è? Gesù bambino?

Ma non ce la faccio nemmeno a non pensare che tutto quanto nasconde un malfunzionamento o una fregatura.

Oggi in macchina fino al museo, arrivati quasi a destinazione trovo un grande cartello giallo con una scritta nera: di qui a lì la strada è bloccata. Ovviamente io ero qui e dovevo andare . Fossi stata in un altro paese avrei fatto inversione e cercato un altro percorso. Qui da noi ho pensato, mmhh sarà un avanzo di lavori fatti chissà quando ... ed ho tirato dritto. E infatti, la strada era libera e non c'erano segni di blocco alcuno.

Per non parlare del grande progetto di conciliazione dei tempi (già citato in questo bloggastro) di cui il comune si è farcito la bocca, finanziato dalla Comunità Europea. SETTEMILIONIDIEURO mica bruscolini. Unico segno tangibile alla popolazione: una fabbrica del duomo di legno, vetro e metallo. Utilizzata solo in minima parte. Il resto nemmeno pulito: i vetri ancora sbarrati dal nastro adesivo, sporco ovunque, calcinacci. Ma tutta illuminata, chiaramente! MI ILLUMINO DI MENO ehhhhhh???!!!

E allora sto con il capo chino in mezzo alle spalle, non mi guardo intorno e se i paraocchi si scostano un pò li tiro giù bene che vedere non ho proprio voglia di vedere.

Gioco a farmville però. Ho un sacco di case, coltivo i peppers ed i red tulips.

E mi sento completamente e totalmente annichilita

gennaio 09, 2010

Tollerante o deficiente?

Dopo una settimana in turnè il batavo ritorna a casa. Come al solito il volo di ritorno non è tanto in funzione di un orario di fine settimana ragionevole quanto della fine dei suoi impegni, quale che sia il percorso di rientro, le condizioni atmosferiche e, di conseguenza, l'orario di arrivo. Io, che un filo in colpa per 'sta roba del non lavoro comunque mi ci sento, penso al novello Carlo Martello (rientra dalla guerra) e alle dieci (aka 22:00) salto in macchina accompagnata dalla mia fida cana grande e lo vado a prendere all'aeroporto.

A casa (ore 23:00) il nostro è stanco, stanco, stanco e quindi dopo un minimo di sceneggiate (tipo sedersi sul divano e sbadigliare con il rumore che farebbe un geiser islandese spuntato in salotto) viene invitato ad andare a letto. La sottoscritta (ore 00:30) porta giù la piccola iena per l'ultima pipì. Al ritorno mi preparo in punta dei piedi per andare a letto solo per scoprire che il valente capofamiglia è si ficcato a letto ma con televisione accesa e pc sulle gambe (mah .. secondo me scrive alla morosa ...)

Durante la notte cana grande viene ripetutamente colta da attacchi di prurito furibondi con conseguente casino infernale da sbattimento di vario genere. Il bruco dorme come se dovesse svegliarsi farfalla. Io mi alzo ripetutamente a calmare il cane e capire se si può darle qualche sollievo.

Stamattina ore 8:30 cana grande prova a svegliare il suo di lei padrone con il solo risultato di svegliare me. Nel frattempo cana piccola si lamenta a gran voce stranamente senza lasciare la cuccia. Il tempo di andare in bagno e capire da che parte debbo iniziare per vestirmi, cana piccola mi spiega che non ce la faceva proprio più e per essere chiara inonda la cuccia di pipì. Asciuga, pulisci, smonta, lava, metti in lavatrice premendo mani e piedi, vestiti, prendi cana piccola per portala giù perchè non sparga anche il resto. Italia-Batavia 1-0 (questo mi sa che è svenuto)

Seguono nell'ordine: colazione cane, gita in ferramenta con uscita cana grande, seconda uscita cana piccola, mestieri domestici assortiti.

Il nostro eroe risorge alle ore 11:30.

Dal che la domanda nel titolo

gennaio 06, 2010

Apdèit

Ho prenotato la palestra: da giovedì si ricomincia.

Il cursorino là sopra è un falso, sapevatelo

Mi sono trasformata in un panettone. Anche in un torrone volendo. Come tornerò indietro non è dato sapere

Anche i 51 anni and still kicking è un falso ma quello va bene così. Ho deciso che smetto di contarli. Gli anni.

(quasi quasi pure i chili ...)

gennaio 01, 2010

E si riparte con un nuovo giro di boa ....

Cosa c'è di più capodannesco che ascoltare il concerto di capodanno da Vienna???

I valzer della famiglia Strauss al completo, Offenbach e gli scherzi di Bach, i Wiener Philharmoniker in gran spolvero, l'annunciatrice con la voce al borotalco e la pronuncia tedesca perfetta, il direttore d'orchestra soddisfatto ed i ballerini che piroettano tra gli stucchi dorati.

E' da quando ero bambina e mi immaginavo danzante con una gonna larga come una piazza ed un cavaliere da favola che questo è il capodanno più capodanno di tutti

Auguri a tutti, di vero cuore