Obiettivo Trop Model

dicembre 30, 2009

Vacanze e sommari

Una settimanella di vacanza in montagna: cielo grigio e pioggia. A 2000 metri. Dicembre.

Pioggia.

Ma dico! siamo usciti pazzi??? Passi il maltempo, ma la pioggia??? Le cane sono pronte a fare harakiri con il guinzaglio che se piove qua la pigrizia prende il sopravvento e col cavolo che si va a camminare!!!

Il batavo si è ovviamente sentito autorizzato a far tutt'uno con il PC. Dio solo sa che 'ffà. Poi si sente in colpa e diventa tutto un bacetto-coccola-affettuosità. Con le cane che strabuzzano gli occhi e si intromettono, oibò, che gioco fate voi due che noi no???

In montagna + feste di fine anno = panettoni, pandori, torroni come se piovesse che si sommano alle cene con gli amici. Il cursorino lassù è una palese menzogna. Sapevatelo. A gennaio sarà dura.

Il giornale titola che qua è tutto esaurito ed in effetti il paese pullula di persone dagli accenti disparati, molti liguri, parecchi romani e napoletani. Tutti infiocchettati come manichini da vetrina, con tutte le insegne del benessere bene esposte. I negozi di abbigliamento sportivo e non lavorano abbastanza ma senza pienoni e resse. L'alimentare invece è preso letteralmente d'assalto. Qualsiasi esercizio che venda cibo ha resse ingestibili all'interno. Non parliamo poi dei cibi pronti che qua c'è un esercizio che vale davvero la pena per qualità delle preparazioni, ed ha dei prezzi da lasciarti stecchita ciònondimeno è sempre strapieno in questi giorni e domani sarà il delirio.

I negozi di abbigliamento stanno aspettando i russi, tra una decina di giorni arriveranno per festeggiare le loro feste invernali. Pare che acquistino la qualunque a piene mani senza nemmeno guardare il cartellino del prezzo. I negozianti sanno che tutti gli altri turisti così non fanno ma se ne fottono ed i prezzi quelli restano. Il che non impedisce ad un assortito manipolo di professionisti e relative mogliere comprino .. comprino ... comprino

Ma, dico, non doveva esserci la crisi? Paese a due velocità, vero?

Saltando di palo in frasca: un anno fa oggi aprivo il blog.

Che poi francamente non me lo ricordo nemmeno di preciso. Ho provato a leggere qualcuno dei post iniziali, suonano un pò fessi, come una brocca fessurata, ma poi alla fine sono me stessa, dal più al meno. Sono contenta di avercelo, il blog. Sono contenta di questa corte di donne che intrecciano i propri pensieri e si ritrovano percorrendo strade misteriose che portano a destinazioni comuni.

Non ho voglia di far bilanci, di guardarmi alle spalle. Non lo faccio mai, ogni lasciata è persa, quel che è stato è stato e cose così. Forse dovrei imparare a farne qualcuno prima o poi.

Preferisco guardare davanti a me. Quando i bambini erano piccoli non ho mai rimpianto quel che si lasciavano alle spalle, non mi sono mai mancati i vezzi del neonato. L'anticipazione dei loro sviluppi era ciò che mi incuriosiva, scalpitavano nell'impazienza di vederli affrontare nuove fasi.

E lo stesso con il lavoro, con la vita. Sono abbastanza curiosa di ciò che verrà, lo attendo fiduciosa. Anche se ogni tanto mi viene l'ansia e mi dico che tutta questa serenità .. boh ... speriamo che la sorte non ci ripensi e non si riprenda qualche pezzo .... in fondo non mi pare possibile.

Propositi per il nuovo anno non ne ho. Vivere consapevole che ciò che hai non te l'ha garantito un essere superiore. Sperare che ciò che hai resti inalterato. Cercare di essere migliore: sprecare meno tempo in attività stupide per dedicarlo a letture e rapporti di amicizia

Boh ... vedremo il 2010 che ci porta!!

dicembre 24, 2009

E qua stiamo ...

Sono certa che mi sta sfuggendo qualcosa di importante, che mi ritroverò all'ultimo a dover improvvisare le nozze coi i fichi secchi e mi prenderò a sberle da sola.

Ma ....

fuori casa, oltre a cumuli di neve che si disfano sotto la pioggia, c'è il delirio più totale. Nel parcheggio proprio sotto casa, le vetture sono parcheggiate a strati sovrapposti, non manca il cretino che si piazza dove vede un buco e magari se ne va pure, con la coscienza ripulita dalle quattro frecce lampeggianti, provocando ingorghi ed intrecci epici. Le porte del supermercato sono incandescenti a forza di aprire e chiudere, la coda dal macellario mi fa pensare che sia stata dichiarata la guerra di posizione e non me l'abbiano detto, l'assalto ai forni di manzoniana memoria è una festa sull'aia al confronto dell'assedio alla panetteria.

In casa invece ...

il batavo sembra un paguro nel suo guscio, come si siede lui sprofondando nel divano con un pc sulle ginocchia pochi altri. E dire che è alto quasi due metri, sarà una sorta di posizione fetale da informatico. Legge, scrive, magari chatta con la morosa, non lo so. Comunque non reca disturbo è questo è un bene. La princi dorme nella sua torre eburnea, che molto più volgarmente trattasi di una stanza in cui un frullatore gigantesco ha sparso panni e pezzi di ogni genere e tipo a stratificazioni successive in un creativo mix di sporco-pulito-vecchio-nuovo-importante-e-non. Ieri sera ha sottoposto l'ultima consegna del suo progetto, almeno per quest'anno, ed ora si gode il sonno della giusta. Le cane, ognuna nella sua cuccia (e questa di per sè è la notizia), dormono.

Ieri sera una cena a colpi di crostini, burro salato, salmone e prosecco (con una ciotola di minestra a far da salva coscienza ) ci ha visti noi tre attorno al tavolo alto di cucina, ciarlare e ridere e scherzare e ricordare e dirci che il bartender ci manca un sacco e ci mancherà ancora di più la mattina di Natale quando, per la prima volta da 25 anni a questa parte, apriremo i regali senza di lui. E' stato bello ed etilico il giusto visto che una bottiglia non bastava proprio.

E l'abbiamo visto il bartender, di frettoloso passaggio ieri pomeriggio e poi stamane. Che ci aveva una festa privata a cui faceva da personal barman ed è sceso dai monti al volo. Poi pare che stanotte abbia dormito dalla morosa e quindi magari la ragazza ci ha ripensato o magari era lui che in botta di pessimismo è arrivato a conclusioni affrettate. Comunque sembrava sereno ed è questo che a me importa.

Ora mi metto ai fornelli e preparo le lasagne per domani che saremo dalla coppia più figa del creato e mi è venuto in mente che madama l'avvocata non mangia formaggio e quindi debbo fare anche le lasagne tradizionali oltre che quelle di verza. Che a me verrebbe voglia di mettergliele per cappello le lasagne, con o senza formaggio, ma siamo tutti più buoni e lasciamo perdere. E stasera viene un coppia di amici ed io preferirei proprio di no ma va bene uguale.

E comunque non è affatto vero che siamo tutti più buoni anzi, io mi sento proprio viperina.

Noi il nostro Natale l'abbiamo già fatto e tutto il resto è un di più

dicembre 20, 2009

E poi se ne vanno ....

Sono stata in conflitto con i miei genitori da quando avevo pressapoco 16 anni. Per le ragioni più varie: un moroso, i miei abiti, cosa volevo fare del mio tempo libero, le persone che frequentavo, la politica ...

A 19 ho fatto il primo tentativo per andare via di casa: durante le vacanze estive dei miei, la mia amica del cuore ed io abbiamo trovato da affittare una stanza in un alloggio abitato da altre ragazze, l'abbiamo sistemata ed arredata sommariamente, e ci abbiam portato le nostre cose. Giusto in tempo perchè i miei tornassero a casa solo per trovarmi praticamente sulla porta a dir loro che io da quel momento sarei andata a vivere da un'altra parte.

Apriti cielo. Successe il finimondo e dovetti tornare sui miei passi.

Lo stillicidio durò un'altro anno abbondante fino a quando ad ottobre del '77 riuscii a compiere il grande passo senza che mia madre si buttasse dalla finestra. Ci andò comunque abbastanza vicina. Venni praticamente radiata.

Ho sempre pensato di aver fatto la scelta giusta sebbene mi sono anche dispiaciuta di quanto dolore questo ha significato per mia madre. Mi sono anche detta che io ho fatto davvero tutto quanto ero in grado di fare e pensare per spiegarle, convincerla, aiutarla a capire. Se lei non ha capito non la sento come una mia colpa, non potevo davvero fare di più o meglio.

Vista la mia esperienza mi sono sempre detta che i miei figli sarebbero stati sostenuti nel lasciare il nido appena possibile e che se non l'avessero fatto di loro iniziativa sarei scappata io di casa al compimento dei loro 21 anni!!

Poi le cose cambiano, io la mia casa non la lascerei per nessuna ragione al mondo e la princi a casa impegnata nei suoi studi non mi dà sicuramente fastidio! Il bartender era un'altra cosa invece, che di grattacapi me/ce ne ha sempre dati parecchi ed i conflitti si sprecavano e quindi quando finalmente se n'è andato avrei volentieri baciato il segno dei suoi passi.

Parecchi amici e conoscenti si sono stupiti che io non patissi questa separazione, mi chiedevano se davvero non mi mancasse, come avevo potuto lasciarlo andare etc etc etc

Dopo parecchio tempo - che io sono lenta praticamente sempre e per certe cose ancora di più - mi sono resa conto che quando tuo/a figlio/a lascia il nido non è lui/lei che è uscito/a di casa ma in realtà sei tu, sua madre, che sei uscita dalla sua testa e dalla sua intimità.

Perchè fintanto che ti vive insieme, anche se fa il big boy e non ti racconta che quello che gli pare, tu è come avessi le antenne e percepisci i suoi stati d'animo, sai più o meno cosa sta attraversando. Una mezza frase, un appunto lasciato in giro, l'espressione del viso, la serenità che comunica o che non c'è, l'allegria, la stanchezza e così via, sono tutti piccoli pezzi di un puzzle che tu ricostruisci anche senza volere e che, con tutti i suoi buchi, ti dà comunque il senso della pittura generale.

Quando lo scarrafone vive altrove quello spiraglio, quel cuneo di pensiero che si apre un varco nella sua testa suo malgrado, si chiude. Perchè lui ti parla e ti racconta una versione riveduta e corretta della sua vita e tu questo l'hai sempre saputo e ci sei abituata ma non hai più maniera di raccogliere le colature che non si accorge di lasciar cadere. Ed il tuo scarrafone diventa un estraneo che attraversa gioie e dolori, corre pericoli e affronta paure, vive successi ed insuccessi che qualche volta riesce a superare ed altre volte no ma tu non lo sai.

Oggi il bartender affronta una prova grande, ha dato una svolta alla sua vita ed ha affrontato un nuovo inizio. So che ne è spaventato e rattristato perchè lui me l'ha detto, immagino quel che prova perchè lo conosco. Pare che la morosa l'abbia piantato perchè per vedersi una volta al mese non ne vale la pena. Povero bartender questa volta sembrava proprio preso. Forse è una nemesi anche questa ...

So che non posso affrontare io le tristezze al posto suo, so che non è una cosa negativa, so che c'è di molto peggio ed anzi sono molto contenta di questa occasione che gli si è presentata e che è arrivata a sbloccare una situazione in stallo. O almeno spero che sia davvero buona cosa come penso.

Mi dispiaccio del fatto che il mio govane ragazzo sia costretto ad allontanarsi da tutto ciò che compone la sua vita per farsi un posto nella società. Mi spiace pensarlo solo in un posto che non conosce, circondato da gente che non conosce. E mi rendo conto che non è al fronte nè nella legione straniera e che il letto dove dormirà stanotte non dista più di un'ora e mezza di macchina da quello in cui ha dormito ieri notte. Mi spiace il pensiero che stamattina lui mi abbia detto che aveva appena lasciato la casa della sua morosa ma non mi abbia detto che lei lo aveva lasciato.

Così come mi dispiaccio di dover dire a mia figlia che una gran parte di quello che sembra oro in fondo è solo latta ma noi dobbiamo conviverci lo stesso. Mi dispiace che una ragazza studiosa ed appassionata non possa credere che il merito viene riconosciuto e premiato, mi spiace doverle insegnare che il mondo è pieno di gente mediocre che sopravvive grazie alle relazioni e non al valore intrinseco. Mi spiace metterla in guardia contro il fatto che la gente non guarda in faccia a nessuno per raggiungere i propri scopi, e che questo è vero la gente è anche il compagno di studi (tant'è che le hanno già fregato un progetto di cui lei aveva incautamente parlato).

Mi dispiace che non siano più i miei bambini che potevo proteggere da quasi tutto ed i cui dolori potevo prendermi sulle spalle e toglierglieli

Non è la sindrome del nido vuoto. E' la sindrome di quella chiusa fuori, dal loro mondo

Una giornata di (sana?) noia

Nonostante la bella giornata oggi ho passato la giornata sul divano con il laptop sulle ginocchia a leggere e scrivere di tutto un pò, giochicchiare con giochi scemi e guardare telefilm in streaming.

La giustificazione è chiaramente il freddo, che con 15° sotto non si cammina molto volentieri in effetti. La faccia ti si gela in un amen e non c'è modo di tenerla al caldo e le mani si ghiacchiano nonostane i guanti. Se poi hai un cane al guinzaglio ci sono ottime chance che ogni due per tre tu ti debba togliere i guanti e questo non aiuta.

E poi, udite udite, una povera donna che fino a tre mesi fa passava il tempo a morir di caldo o ad asciugarsi il sudore per via delle vampate, quella stessa povera donna adesso *patisce il freddo* e nonostante sia vestita come un alpino ha comunque mani e piedi gelati. In casa. Oggi ho passato gran parte della giornata con tre (3) maglie di lana addosso, una più spessa dell'altra. Ma dico io, una roba normale no, eh??

Se debbo essere franca mi sento un pò in colpa. E quando guardo le cane che, buonissime, hanno speso la giornata dormendo, mi sento persino peggio.

Domani toccherà far di meglio. Quasi quasi quando veniamo su dopo Natale la chiavetta internet la lascio a casa ....

Frescolino ...

Siamo ai monti da stasera, poca neve e termometro a

-16,5°

alle ore 20, adesso non oso immaginare.

le cane non le tiene più nessuno, la piccola poi sembra una molla compressa, mi sa che domani quando la molliamo arriva in cima al Fraiteve in men che non si dica. Magari il freddo la congela, chissà. Speriamo almeno che ci sia il sole sennò hai voglia a camminare!!!

Aggiornamento: stamane alle 8:30 giornata limpida e ventilata con temperatura di -15°. Giro sanitario con le cane che poverette non capiscono perchè siamo venuti qua se poi debbono stare in casa. Io sono poi uscita per fare un pò di spesa che a sto giro siamo venuti su leggeri come piume. Ho rischiato il congelamento ed ho deciso che sole o no oggi sarebbe stata roba da couch potato anzichè no. Telefilm di culto in streaming e viaaaa!!! Il bello della faccenda è che, dopo aver passato mesi se non anni a morir di caldo adesso patisto il freddo!! sono in casa con pantaloni, calze, scarponi e 3 (tre) maglie pesanti di lana. Sembro l'omino michelin. Ed ho i brividi. E si, in casa abbiamo il riscaldamento ....

dicembre 18, 2009

Trasire con la capa dint' a la fiasca ...

La fiasca è il fiasco di vino, per esempio, che ha un collo stretto e lungo ma poi è bello panciuto pertanto un'improbabile testa (capa) che ci dovesse entrare farebbe parecchia fatica ma poi si troverebbe a suo agio.

Insomma, una perla del nostro lessico familiare, uno dei cavalli di battaglia di mia madre, usatissimo ad indicare una decisione difficile da prendere ma che poi ti farà star bene e sarai contento di aver preso.

Per dire che in questo caso la capa è quella del bartender e la fiasca è la stagione in montagna ovvero decidere di lasciar perdere questo posto di non-lavoro a cui sta appeso da due anni, con tutto il suo fascino, l'affezione da primo lavoro importante al cuore e relative delusioni e disillusioni dovute ad una gestione da pescecani e lungimirante come una talpa, ed accettare un posto di barman nel locale di un albergo in nota stazione sciistica delle montagne olimpiche. Quella dello snowboard per intenderci (e qui se volete sapere qual'è vi tocca fare un pelino di ricerche) (ma poca roba però, è facile facile).

La decisione non è poca cosa perchè sebbene non vada certo lontano dovrà necessariamente abbandonare la vita che ha condotto da quando ha lasciato casa ed anche con la morosa non so bene come la metterà visto che nel posto in questione gli daranno vitto e alloggio ma sappiamo bene che l'alloggio probabilmente non sarà esattamente la suite imperiale. Inoltre la stagione invernale con le feste di fine anno tocca lo zenit e quindi non avrà un momento di tempo libero fino a dopo la befana.

Conoscendolo nessun dubbio che ci metterà quattro e quattr'otto per ricreare condizioni analoghe anche in mezzo ai monti ma comunque si cambia!! che non è poco e soprattutto ci si impegna!!! che è ancora di più.

A latere di tutto questo un posto di lavoro serio con tanto di contratto, merce non rara ... di più!!

Benvenuto a chiunque fosse disponibile a mandare fiumi ... laghi ... mari ... oceani di energia positiva in questa direzione perchè francamente perchè io non ci credo. Non prima di averlo visto al pezzo e per più di una sera.

Tengo incrociato tutto quello che posso

Aggiornamento: oggi è il D-day ed il nostro, dopo aver festeggiato ieri sera, si è incamminato tristemente per la sua destinazione. Un pò stonato per la nottataccia e parecchio magonato perchè lascia i suoi amichetti e la sua vita da boozer urbano. Tanto per dargli una mano d'aiuto pare che la sua morosa l'abbia lasciato perchè dice che a vederlo una volta al mese non si fa. E' un segreto però, io non lo so ufficialmente, è la princi che spiffera. Poveretto, non ci sono più le donne di un tempo ... ;-))

dicembre 17, 2009

Per curiosità ...

... spiegatemi come funziona, pls!! che poi Emily vuol farmi secca e mi tocca evitare di botto tutto il nord-est ;-))

Quando viaggio in autostrada io tengo rigorosamente il 130-140 max, se ho il cruise control lo schiaffo sulla velocità di crociera e via se non ce l'ho mi arrangio ad occhio. Passati sono infatti PER FORTUNA i tempi in cui percorrevo la To-Mi come una saetta in ritardo cronico sia all'andata che al ritorno! Ricordo che una volta accompagnai una zia ed un amico a prendere certi ospiti a Malpensa, non c'era fretta particolare ma io ero ormai così abituata che misi il piede a tavoletta ed andai. In macchina uno strano silenzio ... boh, meglio così. Qualche giorno dopo la zia mi disse che il commento dell'amico "però, piede pesante tua nipote, eh??!!"

Ma ora, dicevamo, quei tempi sono felicemente superati se viaggio in autostrada ben difficilmente accade che io sia così di fretta e quindi mi piazzo stabile sulla velocità di crociera e se ci sono tre corsie in quella di mezzo.

Il ragionamento è (perchè c'è un ragionamento, non crediate!) che i veicoli lenti (ovvero quelli che viaggiano a meno dei 130) viaggino nella corsia di dx, quelli veloci nella corsia di sinistra che dovrebbe essere quella di sorpasso, no? Ed in effetti non ce ne dovrebbero essere, almeno in teoria, ma questa è un'altra faccenda. Del resto io una volta ero piazzata praticamente stabile nella corsia di sinistra quindi meglio che mi sto zitta.

Altra parte del ragionamento è che se i veicoli lenti, posto che ce ne siano ancora ed alle volte ho dei seri dubbi, stanno tranquillamente a dx io che viaggio alla velocità massima consentita dovrei passare il mio tempo a superare, cosa che mi dà parecchio fastidio. Quindi corsia centrale e se tu proprio vuoi correre ti prendi per lo meno l'onere di pensare te al sorpasso.

Ora però arriva Emily che dice che quelli come me magari li fa secchi volentieri ed io mi dico

Emily, Emily, Emilyyyyyyy ma perchè proprio tu??? perchè a me, dico io, perchè a meeee??!! Giuro, sono una retta cittadina (a volte un cerchio), sono onesta, lavoratrice e pago le tasse (ohhhh se le pago, porca paletta) e sono anche ragionevolmente buona. Perchèèèèè??? ti prego consola questo cuore che soffre!!!!
(ok sono un pò scema, e allora??) :-))))

dicembre 15, 2009

Pacifista io??? Dipende ....

No, giusto per chiarire un piccolo particolare.

Se osservata da una prospettiva politica, credo che la recente faccenda di misirizzi presso a duomate non sia semplicemente menzionabile. Non solo non è condivisibile ma non si può nemmeno per un istante prendere seriamente in considerazione. E' l'azione di un pazzo e non si può definire altrimenti. Non necessariamente perchè se ne fa un martire quanto perchè gli avversari politici, per odiosi che siano, non si affrontano a mazzate, mai.

Anche se considero non il politico ma l'uomo non penso si possa far altro che condannare, non per una posizione di generica non violenza quanto perchè per quanto odiosi gli atti di un uomo non si possono risolvere a mazzate. Inoltre ci sono sempre almeno due facce della stessa medaglia e non è detto che qualcuno non consideri odiosi atti che io invece condivido. La tentazione a ricorrere a misure di tipo fisico alle volte è forse insopprimibile ma personalmente credo che come mozione dell'anima sia giustificata solo nei diretti interessati, tutti gli altri debbono attenersi al principio. E se il principio stabilisce che una certa cosa non si può fare, nessuno deve poterla fare, stato incluso. Così, giusto per fare un esempio ...

Se invece non considero un generico uomo bensì l'uomo, allora mi spiace di suonare triviale ma non mi dispiace proprio per niente. E' un essere spregevole a capo di una compagine di persone mediamente spregevoli, che non si perita di istigare all'odio, di dire cose urticanti in qualsiasi situazione senza nessun rispetto per nessuno, che frequenta persone deprecabili e queste non sono le varie escort, che usa un paese come suo backyard, che ha avuto e verosimilmente ha tutt'ora implicazioni molto meno che trasparenti. Un protervo con i poveri ed un lacchè con i ricchi e potenti. Potrei continuare ma non è nulla di originale mi sa ... Che poi le duomate non siano la soluzione sono perfettamente d'accordo ma

quannu ce vò ce vò!!
e chi semina vento raccoglie tempesta etceterà etceterà etceterà ...

dicembre 14, 2009

Di amicizie, scioppin e frivolezze varie

Allora C'è questa persona che ho visto 3 (tre) volte in vita tua e con la quale passo una giornata come se non avessi mai fatto altro in vita mia.

Non è un'incontro di anime che si stavano cercando, non è la mia metà mancante, ha un bel dieci anni in meno di me, io sono terra e lei è aria, io sono yan e lei è yin, ma accade che lei sia una delle persone i cui fatti più o meno privati mi arrivano praticamente tutti i giorni da quasi due anni. Una persona che comincio a pensare di conoscere abbastanza bene e con la quale l'ansia di capire ed essere capita, di vedere e di mostrarsi è superata da una consuetudine intellettuale alla quale la dimensione fisica poco di nuovo aggiunge.

Insomma, lo sappiamo tutte, è la famosa magia del web. Ed è talmente una bella cosa che ci ha permesso di trascorrere una giornata perfetta in giro per la sua città, Amsterdam.

Piena di cose frivole come lo shopping natalizio per la princi in una catena di cosmetici e prodotti per il corpo (e annusa quello e spalmati questo pareva di essere due bambine che giocano con i trucchi della mamma) o quello nel negozio di stoffe strafigo con dei colori che ti fanno desiderare di essere capace a far qualcosa con 'ste due manacce; o ancora della minuscola merceria piena fino al soffitto di pezzi, fili e pezzetti (e dove probabilmente dovrò andare quando la princi avrà finito di perdere i bottoni gioiello del suo cappotto, sgrunt).

O la pausa simil intellettuale nel caffè dell'università dove una, semplicemente guardandosi attorno, rievoca tutte le ansie e la voglia di altrove della sua gioventù. Quanto avrei voluto far parte di quel mondo!!! Peccato per la pausa idraulica dove, la posizione accovacciata mi porta esattamente ad altezza occhi il programma della serata: un dibattito sul deficit di democrazia dell'Italia sotto Berlu. Sgrunt. Desiderare di essere spagnola è un attimo ...

E poi un'Amsterdam altra, non i 'soliti' canali e palazzi bellissimi e sbilenchi ma invece campi e mucche e latte crudo, acqua e strade nuove e design, ponte, ancora acqua, il tutto all'interno del. per taluni confortante caldo abraccio della tangenziale.

Grazie Ba, è stata davvero una bella giornata :-)))

Ci sono cose che non si possono comprare ...



(per tutto il resto c'è M*rd)

(razionalmente non ne sono affatto soddisfatta ma emotivamente .. beh ... che ci posso 'fà??)

dicembre 12, 2009

Dell'azienda Italia

MammAm si rifà (nel suo solito modo pirotecnico che le invidio così tanto ;-) mannaggiallei) ad una conversazione che abbiamo avuto questa settimana quando ci siamo incontrate ad Ams (e bisognerà che io ne parli asap che è stata proprio una bella giornata) e ne scaturisce un certo dibattito dove qualcuno dice una roba tipo in Italia la corruzione è tale e tanta che chi è onesto semplicemente non ce la può fare.

Secondo me non è solo una faccenda di corruzione perchè la corruzione di per sè non garantisce la stabilità del corruttore. Ci sarà sempre qualcuno in grado di corrompere di più e/o meglio di chi lo precede anche se è sicuramente vero che in un regime in cui la corruzione la fa da padrona gli integerrimi non hanno gioco, posto che di integerrimi ne esistano davvero cosa che io più va avanti e meno credo. Voglio dire, la corsa al segretariato del PD non credo sia stata fatta da Bambi ed i suoi fratelli ...

Scondo me il punto di forza di questo signore è che lui gestisce ed ha gestito fin dall'inizio le gerachie politiche che a lui fanno riferimento con lo stesso approccio con cui si gestisce una grande società. Chiunque abbia lavorato per una grande azienda, possibilmente una multinazionale, ha visto questi meccanismi in atto e li sa riconoscere.

Chi detiene il potere stabilisce patti di collaborazione con i suoi sottoposti sulla base di un ricatto molto semplice: fino a quando tu mi sarai utile avrai accesso a denaro e potere, il giorno in cui non lo sarai più a sufficienza sarai fuori. E' un patto che conviene a tutti, soprattutto se i ranghi sono fatti da personaggi che da soli non andrebbero lontano (voglio dire, e come ci finiva la Gelmini a fare la ministra diversamente? e Brunetta? e quell'altra balenga delle PO? Vabbè spariamo sulla croce rossa, và!). E' chiaro che il potere amministrato in questo modo deve essere tanto più consistente tanto più grandi sono i giochi in questione e soprattutto non ci dev'essere qualcuno in grado di somministrare un potere/convenienza maggiore ma chi meglio di misirizzi può essere in una posizione di questo genere?

Questa matrice ce l'ha in testa mentre altre persone che potrebbero opporglisi (e che magari gli si oppongono) sono di formazione estranea al mondo dell'azienda e questo vuol dire molto. Politici di mestiere anche se di rango, grandi professionisti, illustri professori, soloni non operativi e scelti per la loro rappresentatività a certi modi di porsi non arrivano nemanco a pensarci. Avete mai avuto modo di mettere a confronto un grande manager ed un grande avvocato, notaio o simili? Non è certo che uno dei due è scemo, tutt'altro! il punto è che ragionano in modo proprio differente.

E poi il capitale rappresentato dal nostro e le sue relazioni più o meno lecite, vuoi mettere? Insomma, misirizzi ha intorno una pletora di personaggi che non hanno nessuna convenienza a fargli mancare il supporto. E' questa la sua forza. Del consenso popolare, mi si permetta, se ne fottono. Anche perchè non ci sono elezioni in vista ancora per un pò e quindi la cadrega non gliela mette a rischio nessuno.

Il nostro caligola invece ha un discreto problema di nevrosi ed al consenso popolare ci tiene ma quello che lui cerca è l'ovazione della sala che ride alle sue battutacce, le mani protese a toccarlo nei suoi bagnetti di folla (bagnetti, mica bagni, che ce lo sa pure lui che qua siamo divisi in parti uguali e qualcuno meno che entusiasta ci sono ottime probabilità di incontrarlo), la stima popolare di persone che vedono in lui la realizzazione dei propri sogni. E questa è roba facile da mettere insieme, alle riunioni di confindustria o simili io me li immagino i presenti che sghignazzano ed intanto pensano 'ridi, ridi che se il giorno che mi stufo ti faccio ridere io' mentre per i bagnetti di folla è sufficiente una grandefratellata o un'isoladi...

In questo quadro lui venderà carissima la pelle perchè non potrà sopportare l'idea di perdere il potere, che una persona come lui non capisce quando è ora di togliersi di torno e far mostra di averlo deciso lui a chi passare il bastone. Quel tipo di opportunismo lì mi sa che non ce l'ha. Lui andrà per il tutto per tutto ed i suoi sodali glielo lasceranno fare perchè sanno che il giorno che lui è fuori hanno pure finito di mangiare. Sarà il turno dei prossimi e la compatibilità non è proprio garantita.

La gente, chissenefrega della gente, fino a che non ci sono cabine elettorali significative a giro la gente può fare quel che vuole tanto i fucili non li prenderà nessuno

In questo scenario è solo la Lega a lasciarmi perplessa che fino ad oggi il patto ha funzionato perchè loro ne avevano bisogno ma mò sono convinti di poter camminare con le proprie gambe e loro sì che se lo sono pasturato il loro elettorato ed al momento opportuno è facile che ne raccolgano i frutti. Pertanto gli tengono in mano le palline a misirizzi ed ogni tanto strizzano per fargli capire che aria tira. E questo mi sa che è la parte più pericolosa ....

Io non capisco chi dice non me ne vado perchè sarebbe come arrendersi. Arrendersi a che? Io capisco non me ne vado perchè non saprei vivere altrove, perchè poi mi manca il cielo, l'odore, il mare, le montagne, mammà, papà, sorelle e fratelli tutti ... ma chi pensa di immolarsi sull'altare di questa montagna di schifezze? davvero non lo capisco ...

A casa ...

E così siamo tornati. E' stata una settimana gradevole anche se le giornate così corte mi hanno tagliato parecchio le gambe. In fondo sono solo stati tre giorni pieni visto che volare da e per la sabaudia è parecchio limitante: voli diretti pochini e ieri per Stoccolma-Torino ci sono volute in tutto 8 ore (passati da Parigi). Quindi lunedì e venerdì sono stati praticamente tagliati fuori, in Svezia poi ci siamo stati praticamente due giorni ...

E' un pochino per carcare di capire una nazione, no?

Posso però pensare a qualche tratteggio, qua e là. Poca gente in giro, anche a Stoccolma dove ho girato con i mezzi pubblici in pieno centro non c'era certo ressa. L'impressione è che davvero ci siano più servizi che gente ad usarli, ma poi chissà com'è davvero. Il Natale è tangibile dappertutto ma l'impressione è di un'insieme di ricorrenze (Santa Lucia, la festa dell'inverno, Natale ...) che la gente sente davvero. Il gruppetto di ragazzine fuori dalla cattedrale che canta, le finestre TUTTE addobbate con lucine, pochi fiocchi e fiocchetti e alberi di natale nei negozi, pochi inviti a comprare a qualsiasi costo ma pub e ristoranti infiocchettati e bancarelle in giro che vendono tralci di abete e fiocchi rossi. Insomma la sensazione è che qualunque sia il messaggio questo non viene urlato ma piuttosto condiviso dalla gente. boh ... chissà se ha senso?

Ieri mattina, a colazione nel grande ed elegante albergo, quello tipico del business multinazionale e delle conference room e dei congressi, mi guardo intorno e vedo un mix corretto di persone, correttamente rappresentativo di quella che è ovvio pensare sia la popolazione. Giovani e meno giovani, donne e uomini in egual misura, business men e tecnici, incravattati e non, molto understatement e praticamente niente display di figaggine, donne giovani, anche molto giovani, e non più giovani con l'aria che è giusto e corretto (per lo meno secondo me) che abbia una donna se non ha più vent'anni: curata, elegante anche se magari leggermente in sovrappeso, capelli di un colore ragionevole, piglio di una donna sicura di sè ma non necessariamente una pazza isterica.

Può essere una colazione al Radisson rappresentativa di una classe di professionisti? Secondo me sì, anche perchè di Radisson, Sheraton et affini ne ho frequentati parecchi anche in Italia ed il campione di popolazione è proprio diverso. Sapete che all'estero in aeroporto la gente capisce che è arrivato un volo dall'Italia (o dalla Francia) guardando come sono vestite le persone che escono agli arrivi "Look the fashionist men in shirt and tie! The 10:30 flight from Milano must be on time!!"?

Chiaramente non ho guardato che pochissima TV che già avevo poco tempo figurati se lo spreco!! e poi la tv in svedese è particolarmente oscura, must admit!! ma in quel poco che ho visto non c'erano persone che si urlavano addosso ed era possibile capire colui/ei che stava parlando (se solo si conosceva la lingua) perchè nè urlava nè qualcuno urlava su di lui/ei. Donne ce n'erano parecchie in diverse situazioni ma nessuna vestita come la protagonista di un film sadomaso.

Ma poi vassapere ....

dicembre 11, 2009

Gamla Stan, a Natale







Insomma, le foto fanno abbastanza schifo ma rendono la mia emozione di ieri sera (Babbo Natale!!! mi serve un treppiede!)

La socialdemocrazia scandinava ...

Un paese con più servizi che gente.



E' appena scattato il verde, il traffico riparte



Sta per scattare il rosso, il traffico ... beh ...


Trasporti pubblici. Gli autisti si litigano i passeggeri.

Vabbè, era Linkoping, 5° città della Svezia, patria della Saab, 150.000 abitanti

Julbord

E allora capita che la turista mediterranea, con le mani gelate per via di due ore spese a scattar foto, si trovi piantata in asso dal suo di lei moroso, trattenuto dal cliente. Giustappunto per via delle mani che non hanno praticamente più sensibilità, madama la turista se ne guarda benissimo dal seguire la sua regola aurea n. 1 che recita 'mai mangiare in albergo' e va cercando il ristorante.

Che è chiuso

Non potendosi rassegnare ad un pranzo a base di cattivo caffè e pepparkakor*, la turista si dà da fare e scopre che il ristorante è sì chiuso, ma solo per lasciare posto al (famoso?) Julbord, ovvero il tradizionalissimo buffet di Natale svedese.

Un'esperienza.

Il buffet è imbandito in una sala decorata con le meglio mostrine natalizie, musicata a colpi di caròle e immersa nell'immancabile penombra, il tavolo è coperto di salumi tradizionali più o meno affumicati accompagnati da senape più o meno piccante, formaggi più o meno erborinati con contorno di digestive, il meravigliosissimo salmone marinato all'aneto con la sua salsa (sempre merito venga reso al buon signor Ingvar Kamprad che me l'ha reso disponibile tutto l'anno, un'ode) ed una terna di salse variamente aringose dalle quali la turista mediterranea si tiene a prudente distanza.

Una serie di scaldavivande contengono vari intrugli caldi che la turista giudica troppo compromettenti sul piano della caloria selvaggia per decidere di sperimentare e quindi il bottino al tavolo comprenderà pane nero, prosciutto e senape, salmone e salsa all'aneto, uova sode con salsina, formaggetto erborinato con digestive. Il tutto sicuramente assente dalla dieta ma tutto sommato ancora sotto (relativo) controllo.

Il momento del crollo avviene al tavolo dei dolci dove fa bella mostra di sè un'assortimento di delizie una più tentante dell'altra ma, in particolare, la terna della perdizione: una specie di crema cotta a base di mandorle, una composta di frutti rossi e una panna montata senza zucchero. Uno sballo. Il cibo in cui mi vorrei tuffare a testa prima nei momenti di depressione. Bianco panna e bianco crema in un bagno di rosso ciliegia. Il profumo della mandorla, la morbidezza della panna ed il tocco acido dei frutti rossi. Che poi alla fine non è nemmeno che mi piacciano un'esagerazione, che i primi assaggi sono da libidine ma poi è roba che fa in fretta a nauseare (mi ci sono voluti due tazzoni di caffè amaro per rimettere a tacere lo stomaco) ma quel contrasto di colori e quelle morbidezze e quei profumi sono per me la quintessenza dell'inverno.

Insomma, la prossima settimana mi sa che ci debbo prendere la residenza sulla pedana vibrante!!

*consiglio vivamente la realizzazione di questa ricetta di sigrid. Si produce un mescuglione, una specie di mou colloso marroncino che vi farà chiedere 'dov'è la pattumiera del rusco?'. Poi lo si lascia in frigo una notte e quando lo si riprende è una specie di plastilina facilissima da lavorare, che tagli nelle forme che vuoi (purchè sottilissima), che in cottura non si deforma, che usi fino all'ultima briciola perchè si impasta e reimpasta tutte le volte che vuoi e va quindi benissimo per raccogliere i ritagli. Risultato ottimo se piacciono i biscotti natalizi molto speziati.

ps: oggi Stoccolma, ho fatto qualche foto, segue post

ppss: che poi questa settimana, ho poi scoperto, è quella di Santa Lucia ed i luoghi frequentati per business, tra cui gli alberghi, sono teatro di cori di bambinelle angeliche vestite di bianco. Ieri sera di fronte alla cattedrale di Linkopping c'era di fatto un gruppetto che cantava, da noi interpretato come entusiaste di qualche prova natalizia. In realtà stamattina il coro delle eteree fanciulle ha allietato la colazione in albergo solo che io, pigrissima, stavo a letto a cazzeggiare in Internet e me lo sono perso

pppsss: comunque qui le fanciulle sono esattamente del tipo amato dal bartender. Se ci venisse lui dubito che gli reggerebbe il cuoricino :-))

dicembre 10, 2009

Al buio

Atterrati ieri a Linkoping (curiosamente pronunciato in modo da suonare più linciopping che altro) alle TREEMEZZA faceva buio ed alle QUATTRO era buio pesto. In questo momento sono quasi le NOVE e non è ancora chiaro, diciamo tipo da noi alle 7:30. La coperta di nuvole però è una costante.

Ieri a casa, mi dicono le cronache, una giornata a dir poco smagliante.

Adattarsi a questo clima ed a questa mancanza di luce dev'essere atroce. Ieri pomeriggio a spasso per la città alle 16:30 circa, buio pesto, vetrine illuminate, tutte le finestre hanno i lumini a triangolo tipo Ikea accesi, molte una lampada accesa nel vano finestra o una luce soffusa nella stanza. Stranamente diresti che con questa mancanza di luce naturale le case dovrebbero essere il regno delle lampade alogene, in realtà è tutto un'infilata di diffusori o di lampadine a 40w. E ti credo che poi sono lunghi lunghi e secchi secchi, fanno come le piante quando sono cresciute al buio!!!

Vabbè scherzo però è una sensazione strana. Passeggiando per negozi il mio corpo si preparava al fine giornata. Cominci a sentire la stanchezza, un pò di fame, pensi che è quasi ora di cena, che facciamo stasera ... poi realizzi che non è nemmeno ancora ora di merenda e ti viene un colpo. Penso alla princi ed all'ipotesi di proseguire gli studi nei paesi scandinavi e mi sa che non ci siamo proprio. Quella se viene qua si spara dopo 15 giorni.

Ieri sera a cena (19:30) un sonno, signora mia! sicuramente non aiutava la presenza di altri tre (!!) IT men che come sono noiosi gli informatici, lèvati!!!

Ora magari mi estraggo da sotto il piumino ed affronto le brume là fuori ... quasi quasi mi passa pure la voglia di shopping (ma no và, non esageriamo!!)

dicembre 08, 2009

Presa tra due fuochi ...

Sono in Batavia, a casa dei genitori del batavo. Non li vedevo da giugno quando ci sono venuti a trovare durante le nostre ferie e debbo dire che li ho rivisti con piacere, che volente o nolente dopo tutti questi anni si finisce per affezionarsi, no?

Non è proprio bello da dirsi dei genitori del proprio amoroso, lo ammetto. Ricordo quando il padre mi chiese chi fossero loro per me se miei amici, miei suoceri o i genitori del mio compagno. Eh, bella domanda!!

In effetti non ho mai voluto avere nessun rapporto con loro. Non ho mai voluto imparare la lingua, un pò per pigrizia ed un pò perchè la barriera linguistica era un comodo paravento dietro al quale nascondermi per evitare di approfondire il rapporto. Del resto vedendoli per pochi giorni un paio di volte l'anno, la faccenda mi faceva abbastanza gioco.

Ora francamente mi rendo conto che è stata proprio una fesseria perchè loro invecchiando hanno praticamente perso il loro inglese ed io non credo proprio più di riuscire ad imparare una lingua complicata come l'olandese. Ho la capacità di memorizzazione di un bruco millepiedi. Ancora grazie se so dov'è il piede davanti e quello di dietro ..

Non che non mi piacessero, per quel poco che li conosco sono brave persone che si meriterebbero probabilmente ben di più. Il punto è che io un paio di suoceri già ce li ho e non sento proprio la necessità di averne altri.

I miei suoceri sono i genitori di mio marito, così come il mio matrimonio è stato quello con mio marito. Con il batavo non mi sono mai sposata nè mai penso che lo farò, a meno che ragioni di mera opportunità non lo suggeriscano.

Il matrimonio per me è quello della prima volta, dell'età, per così dire, innocente, quando pensi che tutto sia intonso, e scopri le cose e pensi che con te sarà differente, che tu e lui saprete fare meglio degli altri, quando hai gli occhi a forma di stella e tuo marito con te, quando pensi che insieme romperete il culo ai passeri. Poi, in seguito, arriva la consapevolezza che non c'è niente che non si consuma, che ciò che è fresco e leggero prima o poi diventa solido e pensante, che i passeri stanno benissimo e tu è già tanto se riesci a camminare dritto e fermo sulle gambe.

Non lo dico con amarezza, sia ben chiaro! Oggi sono convinta di vivere in un rapporto molto meglio, più correttamente e saggiamente di quanto non avessi fatto all'ora ma .. non è la stessa cosa. Diciamo che non c'è più l'innocenza.

I miei suoceri fanno parte della fase innocente della mia vita, nel bene e nel male. Ci siamo fatti parecchio male, ci siamo odiati ed abbiamo fatto pace, ci guardiamo in cagnesco e non ci perdoniamo tutto del nostro passato. Ma siamo ancora lì ed io li riconoscerei tra mille altri per come camminano, per come stanno eretti, per come parlaro, per quelle che sono le loro fissazioni, per le cose che di loro detesto. La loro casa è per me la quinta teatrale di mille e mille episodi che rivedo senza nemmeno bisogno di chiudere gli occhi.

Oggi i miei suoceri sono soli nel paesetto di 300 anime, contando pure gatti, cani e canarini, dove hanno sempre vissuto, nella loro grande casa di cui abitano solo due stanze, nel seminterrato. Hanno perso entrambi i figli e continuano a vivere perchè non si può smettere anche quando vivere non ha più senso. Reagiscono diversamente a questa perdita di senso, lei diventando più ossessiva ed ipocondriaca di sempre, lui andando avanti stoicamente a fare ciò che sempre fatto pretendendo di crederci ancora. Lei guatando ogni respiro di lui nel timore di scoprire qualche ragione perchè lui debba andarsene per primo. Lui insofferente per questi occhi d'aquila sempre piantati addosso.

Lui è malato da qualche giorno di un'influenza intestinale che sembra essere parecchio perniciosa e con la glicemia che fa l'ottovolante; lei è terrorizzata che sia l'inizio della fine. E' stato tutto un via vai di medico di base e di guardia medica, chiedendosi continuamente se non sarebbe meglio chiamare il 118 e farlo portare all'ospedale.

Io stasera ero a cena dai genitori del mio compagno batavo e parlavo al telefono con i miei suoceri per controllare la situazione pure da qua, alla princi che batteva la testa nei muri e sclerava tanto per non essere da meno della nonna, con mio figlio che, affacendato in altro, continuava comunque a telefonare su per sapere della glicemia piuttosto che. E dobbiamo portarlo in ospedale? e se si scompensa peggio ancora? e se è davvero l'inizio della fine? e se lui muore che ne facciamo di lei?

Avrei potuto stare a casa e non seguire il batavo in questo viaggio, ma so che lui ci teneva a venire dai suoi con me, era da agosto che pensava di farlo. Potevo dirgli, ieri sera in extremis, "scusa caro ma non vengo con te perchè ci sono i miei suoceri che battono in testa"? No, direi che non potevo. E poi i ragazzi sono grandi ormai ed è ora che le cose imparino a smazzarsele da soli, anche la princi che quando si tratta di dar di matto non è seconda a nessuno.

Però mi sento un pò strana ...

dicembre 04, 2009

Firulì ... firulà ...

Avessi il tempo cercherei una di quelle faccine sorridenti che fischiettano e che guardano in alto ... ma il tempo non ce l'ho che debbo scappare.

Quindi immaginatevela soltanto, per il momento!!!

:-)

dicembre 02, 2009

Residente sull'isola che non c'è ....

Oggi ero persa in dolci pensieri ...

... e guardavo le montagne al crepuscolo con le loro sagome scure che si stagliavano ad ovest contro un cielo ancora luminoso di un tramonto bellissimo, il Monviso là in fondo con una nuvoletta proprio sulla punta a mò di ciuffo sbarazzino. E tutto l'arco alpino dall'imbocco della Valle d'Aosta fino alle montagne del cuneese, e la collina ad est con una luna a palla nel cielo già scuro.

... e pensavo a quanto mi piace la mia casa, quanto mi somiglia, quanto è la mia tana

... e gongolavo in attesa di partire per una minivacanza la prossima settimana: 5 gg appresso al batavo in turnè tra Olanda e Svezia

... e consideravo che la nostra vita è talmente tanto come la vorrei che se ci penso mi viene paura che possa tutto andare a puttane da un momento all'altro. E allora enumeravo le sfighe avute in passato e mi chiedevo se il conto in qualche modo poteva andare a pareggio

... e mi dicevo che ha ragione quella pazza furiosa di mia madrina quando dice che io dovrei baciare la terra che il batavo calpesta che se non fosse per lui tutto ciò non sarebbe possibile, che è il miglior non-marito che potessi desiderare e bla-bla-bla-blablabla ...

poi
come faccio tutti i mesi nei primi giorni ho fatto la contabilità domestica. I famosi mucchietti del buon padre di famiglia (il quale buon padre se ne fotte e quindi qua li fa la buona madre) tot per questo e tot per quell'altro.
E come accade tutti i mesi mi sono imbizzarrita immediatamente.
Non so più dove girarmi per far quadrare i conti con un batavo che ha note spese per il suo lavoro di migliaia di euro tutti i mesi ed estratti conto delle carte di credito equivalenti, ovviamente. Peccato che lui non presenta la nota spese in tempo o, se lo fa, non controlla che sia stata approvata nè che sia stata pagata. Quindi alla sottoscritta tocca passare il tempo a tampinarlo per fargli seguire tutti i passi necessari. Ciò nonostante lui riesce a dirmi importi e date di accredito errate, secondo me quando gli chiedo si inventa tutto. Morale: da tre giorni il conto della nota spese è in rosso con prossimi effetti nefasti sui costi della banca ovviamente. Che se c'è una cosa che mi fa andare la saliva di traverso è proprio dover pagare interessi passivi da strozzinaggio.
Poi tiro giù l'estratto conto dell'America Express e scopro che il batavo paga una quota associativa 5 (cinque) volte più cara di quel che potrebbe! il tutto per avere una platino perchè dice che così può andare nelle business lounge degli aeroporti mondiali. Ah bene! allora la metti in nota spese? Eh no ... Perchè? perchè non si fa, dovrei avere una corporate card a quel punto! E perchè non hai la corporate card? Eh ... è un casino!
Ma non è mica una novità eh??!!! non crediate!
Tempo addietro se ne venne a casa con l'ennesima carta di credito (oro questa volta) giurando e spergiurando che non gli sarebbe costata niente ed in più gli avrebbero accreditato 1500 miglia. Ovviamente un mese dopo arrivò l'addebito di 50€ per la sottoscrizione della carta. Ma và??? Strano eh? Ma porca paletta, dico io, che caspita te ne devi fare delle miglia se le paghi????
E qua mi fermo che se mi metto ad elencare le sue malefatte stanotte non vado a dormire.
Che palle. Che palle. Che palle.
Dovrò anche baciare la terra dove cammina ma che puzza di piedi però!!!!!