Obiettivo Trop Model

gennaio 15, 2011

Che fare?

Emily è alle prese con la decisione fatale di dove buttare il figliolo dopo le medie. Il quale figliolo non aiuta perchè, oltre ad attraversare uno splendido periodo cazzone in cui il meglio che riesce a produrre è la voglia di strangolarlo dei suoi, non sembra avere nessuna inclinazione particolare. Nessuna che non sia fare il cazzone, appunto.

Welcome to the club, Emily!! ti assicuro che c'è un sacco di gente! Io ci sono passata a suo tempo e mi ci arrovello ancora oggi su cosa avrei (invece) dovuto fare. Ho scritto un primo commento al suo post e mi è venuta fuori la treccani. L'ho cancellato ed ho pregato gli dei della sintesi di portarmi consiglio. Stamane idem. Quindi ho deciso che ne parlo qui che perlomeno non spreco bytes altrui ;-)))

Insomma Emily ha poi deciso di iscrivere il figliolo al liceo... io non so se è un'ottima decisione, francamente.

Penso piuttosto che sia una decisione abbastanza scontata. Innanzitutto perchè siamo una generazione (vabbè, io sono un pò più vecchia ma non cambia molto) in cui 'anche l'operaio vuole il figlio dottore' come diceva la cara e vecchia canzone ... e poi perchè la scuola tecnica necessita un minimo di interesse ed inclinazione per avere un senso. Questi nostri figli che sembrano non aver voglia di far niente rischiano di passare il tempo ad imparare il modo migliore di far sega piuttosto che qualsiasi altra cosa. Per lo meno il liceo è più aperto ad eventuali e fortemente auspicate maturazioni in corsa.


Che sia la scelta migliore ho i miei serissimi dubbi ma se fossi stata nei suoi panni credo avrei fatto la stessa cosa. Come infatti feci a suo tempo, con la differenza che con il mio di scarrafone non ci si è mai nemmeno posti il dubbio viste le sue caratteristiche la scelta del liceo era davvero l'unica sensata. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e parla di un ragazzo con potenzialità altissime che ha buttato nel cesso per seguire un sogno che oggi si sta rivelando di latta e ci si potrebbe seriamente domandare se mai sia stato di altro.

Quindi il vero punto secondo e è come far uscire allo scoperto le loro potenzialità, quali esse siano, e come far scaturire la scintilla dell'interesse. E per fare questo non è necessariamente la scelta del liceo vs il tecnico che aiuta. Ma alle volte anche si, peraltro. Anche se la scuola come sta combinata oggi, purtroppo non dà grandi speranze.

Ovviamente non ho soluzioni e nemmeno suggerimenti.

Piuttosto ragionerei sui temi soliti, quelli della protezione che diamo nostro malgrado a questi virgulti sostituendoci a loro in molte delle loro scelte o tenendo loro un ombrello aperto sulla testa sempre, anche quando non piove o quando loro vorrebbero bagnarsi.

Per dire, mia sorella ha buttato nel cesso la fantastica intelligenza manuale del suo figlio di mezzo perchè per fare una scuola che la utilizzasse avrebbe dovuto viaggiare ed esporsi a chissà quali sirene incantatrici a 14 anni. I ragionamenti erano i soliti: non sa nemmeno da che parte sta girato figurati prendere treni e bus per andare e venire! è influenzabile come un idiota figurati lasciarlo andare in mezzo a chissà quale marmaglia!!! Morale: tre bocciature. Con la prima (prima liceo) passa dallo scientifico all'artistico e poi ne raccoglie altre due in corsa ma sufficientemente tardi da far sì che ti chiedi mò che faccio? lo mollo a metà del guado e s'arrangi un pò come gli pare o gli faccio finire la scuola in qualsiasi modo? Domanda assolutamente retorica perchè a metà del guado non li si lascia per nessuna ragione al mondo. Anche la più sensata.

Oggi sta rifacendo lo stesso errore incastrando il più piccolo in un ruolo in cui lui non vuole stare per non esporlo ai rischi di frequentare la solita marmaglia della scuola professionale ... quello già è delinquente di suo e non necessita altri input, dice lei.

Ed io con il mio? Come dicevo liceo scientifico perchè ha una testa brillantissima, peccato che non l'abbia mai usata a fini leciti, o per lo meno a fare quello che supponeva dovesse fare. Poi, per carità!, l'ha usata eh!! anche troppo .... Morale: liceo scientifico sperimentale fino in terza con ampia raccolta di debiti, sterzata verso stesso liceo ma sezione standard dopo la bocciatura. I professori ai quali chiedo perchè non è stato fermato prima mi rispondono 'Signora nella nostra scuola uno con la testa di suo figlio va avanti per forza'. Esattamente quel che gli serviva, penso.

Rifà la terza con scarsi meriti, va in quarta e lo stangano di nuovo. Quarta e quinta nel liceo privato severissimo, di fatto un diplomificio con pretese di serietà.

E qui accade il miracolo! Non che lui sia maturato, peccaritànonesageriamo, ma scopro che sembra anelare ad una guida ferma che lo aiuti a non cadere in tentazione!! Quindi la preside matrona che accoglie i ragazzi sulla porta della scuola, li conosce uno per uno e li appella per nome e cognome chiedendo all'uno di posare il giornale, all'altro di togliersi il cappello ed intimando al terzo di non ripresentarsi più con le mutande di fuori ed i calzoni stracciati, insomma questo vice padre, madre e cane da guardia, sembra dargli sicurezza e chiari limiti all'iterno dei quali muoversi. Studia (non esageriamo eh), riga dritto e prende sta caspita di maturità scientifica facendo due anni in uno e con un voto anche ragionevole (e comunque al di là di ogni più rosea aspettativa). Nota bene: il liceo privato se lo paga lui con i soldi che i nonni gli hanno messo da parte fino a quel punto. Noi risparmiamo un sacco di soldi ma lui se ne frega tanto la consapevolezza che con quei soldi ci poteva fare qualcosa di più interessante non ce l'ha o non sembra fregargliene niente.

L'anno dopo, manco a dirlo, si perde nei meandri incasinati e destrutturati della facoltà umanistica ritrovando tutta l'anarchia da cui evidentemente non si sa difendere e buttando il suo tempo in tutti i bar della zona. Il nostro time-out l'anno successivo dichiara la fine della sua esperienza universitaria.
OK, è il mio scarrafone e pertanto bello a prescindere, ma non credo di sbagliare quando dico che ha una gran bella testa. Un gran peccato non averla usata, almeno per il momento (che del diman non v'è certezza e quindi noi qua si spera sempre).

Di cosa avrebbe avuto bisogno? forse di una guida più ferma di quella che io sono stata in grado di dargli. Qualcosa che lo aiutasse a non deragliare visto che di suo non ci riusciva. Oggi ne sono abbastanza convinta e quindi mi dico che, a prescindere dal tipo di scuola, avrebbe avuto bisogno di un contesto scolastico differente.

Mio nipote avrebbe avuto bisogno di poter usare le mani invece che la testa. Il mio nipotino piccolo forse avrebbe bisogno di essere lasciato vivere invece di averci quattro persone che a diverso titolo gli stanno seduti sul collo.

Di cosa avrebbe bisogno il figlio di Emily? io non lo posso dire di certo ma forse la soluzione non sta nel liceo vs professionali quanto in una soluzione out-of-the-box. E qua viene il bello perchè siamo umani e più di tanto non possiamo inventarci l'ininventabile e poi perchè abbiamo comunque la possibilità di pensare al posto loro, di dargli tutto ciò che desiderano prima che sappiano di desiderarlo, di proteggerli dai nostri personali fantasmi. Ma questo è il mio maggior rimpianto e debbo averlo già espresso in tutti i modi possibili.

Coraggio, Emily, tanto poi un'analista darà la colpa a te!!! ;-)))

3 commenti:

emily ha detto...

carissima graziella, sei un'amica e con la tua capacità di empatia nei miei confronti puoi dirmi davvero tutto
hai perfettamente ragione, hai centrato il punto esatto: nn è una questione di liceo (io manco l'ho fatto sto benedetto liceo e mi sono sempre stati sulle palle eheheh) ma la questione è di tirar fuori quello che ha dentro, di trovare la forza di volontà x raggiungere il proprio scopo.
nn so se ho fatto la scelta giusta, ma lui è molto contento, credo proprio che era quello che volesse ma nn avesse il coraggio di dirlo.....

graz ha detto...

Bingo! che poi - per assurdo che possa essere - questi "farabutti" che non si tengono un cece in bocca quando ce ne sarebbe bisogno e ti fanno girar le scatole vorticosamente dalla sera alla mattina ... poi si tengono dentro le cose importanti, quelle per cui soffrono (o soffrirebbero) davvero. E a te ti tocca inventarti la sfera di cristallo per riuscire a capirci un accidente con la spada di damocle penzoloni sul capo che come fai fai sbagli ....

Poi da grandi vanno dagli analisti e salta fuori che avevano la mamma di Woody Allen ... mavaffff

Mammamsterdam ha detto...

No, no, ci ameranno e ringrazieranno, perché dall'analista a calci in culo.

Per Emily credo davvero che il pupo abbia un gran bisogno di sentire un minimo di fiducia, anche se sa solo dio perché uno gliela dovrebbe dare per come si comportano. Io sto mettendo solo le mani avanti, ma chissà dove mi ritrovo fra qualche annetto. insomma, meno male.

Io consiglio a tutti quel libro di pennac in cui raccontava della sua disastrosa carriera scolastica e di cosa l'abbia salvato, ed è stato illuminante scoprire che quando, a ragione o torto, ti senti quello che qualsiasi cosa faccia no vale niente, entri in un certo meccanismo mentale che ti chiude al mondo. E ci vuole quindi pazienza e occhio, tipo il professore che accetta la risposta sbagliata ma non quella sensa senso o casaccio pur di fingere di aver risposto alla domanda e non pensiamoci più.

Insomma, il titolo non me lo ricordo ma cercatelo e leggetelo.