Obiettivo Trop Model

marzo 12, 2010

Lavoro o ....

Ieri ho un pò deluso la bella e brava amica che al telefono speranzosa mi chiedeva come va il mio nuovo lavoro e se mi piace. Quando ho risposto che il mio nuovo lavoro in realtà è una roba a scartamento ridotto, che non mi fa schifo ma quasi e che lo faccio solo per fatturare qualche soldino .. mi sa che ho infilato le risposte sbagliate.

Purtroppo è così.

Purtroppo .. purtroppo ... purtroppo una cippa!! lasciatemi aggiungere.

Come faccio a spiegare che la logica di fare e disfare inutili sovrastrutture non riesco proprio più a sopportarla? O che mi sembrano irreali i rapporti formali tra pari che solidarizzano o che si intimidiscono a vicenda, piuttosto che tra dispari che intimidiscono o subiscono o adulano?

Potrei andare avanti.

Il fatto è che dopo quasi 30anni in cui le logiche aziendali mi sembravano naturali come l'aria che respiro, oggi guardo tutti questi meccanismi dal di fuori e non capisco se nella boccia assieme al pesce rosso ci sto io o loro.

Due anni fa ho lavorato per 6 mesi per un grande operatore di telefonia, a Milano. Ero in un gruppo che rispondeva direttamente ad un Grandissimo Capo. Ovviamente il gruppo aveva un Referente. Bene, io dovevo preparare dei dati che il Grandissimo Capo doveva usare in una Grandissima Riunione. Io, Plebea, mando una mail al Grandissimo Capo per sapere entro quale ora gli serviva la presentazione e quello che fa?? non risponde a me - Pleblea - ma al Referente, il quale per inciso non c'è e quindi non legge la mail.

Ma dico io, sei cretino o cosa???? Se per l'ora x tu i dati non ce li hai a me, alla fine che cacchio me ne frega????? Ma questa è ovviamente solo un'inoffensiva vignetta, ben altre sono le cose che lasciano di stucco.

Oggi mi sto occupando di certificazione di Qualità e di responsabilità amministrativa delle aziende. Come dire dei gran sistemi organizzativi che sulla carta sono un bella idea ma che NESSUNO implementa per quello che dovrebbero essere. Nei quali NESSUNO crede. Dei bollini blu che servono a vincere gare piuttosto che a pararsi il culo ma poi i processi aziendali continuano a servire logiche che non sono necessariamente quelle della migliore struttura aziendale possibile ed i reati amministrativi, patrimoniali e societari continuano a venir commessi senza che nessuno ci rimetta la pelle e, anzi, pure con un certo beneplacito governativo, RIGHT?????

Il fatto è che quando sei fuori, sei fuori. Mi sembrano marziani.

Mentre invece le mie giornate domestiche mi appagano profondamente. Poi ci penso e mi dico che mi piace vincere facile probabilmente. Non sono costretta a stare a casa, ci sto perchè lo voglio. Non ho bambini piccoli, non sono legata ai ceppi di un'attività domestica impellente, ho una signora che mi aiuta e che il grosso se lo smazza lei, il resto è una manutenzione quotidiana che non mi secca affatto fare. Consumo un sacco di tempo in rete leggendo storie altrui che mi generano pensieri su pensieri. Al momento lo preferisco anche ai libri e mi sto ancora chiedendo se questo sia un bene o un male. Gioco con le mie cane e fingo di disperarmi quando fanno qualche disastro.

Se la decrescita felice fosse una roba che uno fa felicemente per davvero, se fosse realistico rinunciare a tutta una serie di cose che francamente consider(o)(iamo) agi, se il futuro non fosse una forma granulosa ed imprevedibile ... ecco ... (SE mia nonna avesse le ruote sarebbe un carretto si diceva un dì scherzando nella mia famiglia) ... insomma A ME DI LAVORARE NON ME NE FREGHEREBBE PROPRIO UN FICO SECCO. ANZI.

E allora? di che mi lamento?

Mi lamento perchè in fondo mi piacerebbe ancora avere un'attività nella quale credere, sentire l'energia positiva che deriva dal sentire che stai producendo qualcosa, forse anche la fretta di dover andare e venire appresso ad un mestiere.

Ma per piacere basta cose inconsistenti, basta rapporti assurdi, ho voglia di concretezza, di sentirmi la materia nelle mani, di sentire che quello che faccio ha davvero un senso, che il mio intervento modifica davvero le cose.

Vorrei cucinare, per esempio. O anche stare dietro un banco e vendere una cosa concreta. Anche il pane, per dire. Vorrei saper fare qualcosa con le mani, coltivare, cucire, realizzare composizioni di fiori ...

Ed a questo pensiero ne segue subito un altro ..
è possibile intraprendere una nuova strada oggi, da noi, in Italia??? è possibile anche solo credere che sia possibile? e come si fa??? da che parte si comincia (escludendo investimenti in danaro che non ho e che comunque non sarei disposta a rischiare oggi, con questa sfiducia)? qual'è il bandolo di questa matassa?

6 commenti:

mammafelice ha detto...

Bello, bello, bello e mille volte bello, questo post.
Mi ci sono ritrovata profondamente.
Ho fatto dei lavori che mi hanno svuotata completamente di 'senso'.

Poi, quando a causa della gravidanza son stata lasciata a casa, dopo un iniziale momento di disperazione, mi son detta: Machissenefrega!

Mi sono reinventata una vita e anche un lavoro.
Adesso sono felice! Perchè CREO delle cose. Perchè ho un lavoro in cui le cose hanno un inizio e una fine, e soprattutto si vedono. Esistono.

Ci vuole coraggio, e forse incoscienza.
ma la tua analisi lucidissima mi fa pensare che in qualche modo troverai il modo per cucirti addosso un nuovo lavoro.

ziacris ha detto...

Io ormai sono fuori dal mondo del lavoro da 5 anni e non mi dispiace, visto il modo di lavore di adesso, non mi va bene, mi sta stretto, non riuscirei più a lavorare parlando solamente via mail e senza interfacciarmi con chi sta sopra di me, senza poter discutere delle direttive che vengono impartite, senza aver la possibilità di mettere in disucssione gli ordini che mi vengono impartiti. come te trovo motlo gratificante il lavoro domestico, che non mi pesa e mi lascia tanto spazio per fare finalmente quello che mi è sempre piaciuto fare, avere tempo per dedicarmi agli altri, al marito, alla Tata e anche alle amiche quando hanno bisogno. Trovo il tempo per passare ore in internet a leggere, a cercare, a scoprire e ho anche il tempo per leggere i miei anati libri, cosavolgio di più? Niente lucano, grazie, sono astemia

lerinni ha detto...

è esattamente il succo del discorso che ho fatto ieri col Lupo, quello che ci ha portato (come spesso) a sognare il nostro ristorantino...

emily ha detto...

spero che l'amica sia una persona abbastanza intelligente da leggere tra le righe e capire che nn potevi dare altra risposta.
io amo il mio lavoro xkè faccio la differenza, xkè le mie azioni si traducono in cambiamenti e i cambiamenti in miglioramenti e quindi in profitto.
nn è un lavoro manuale ma muove le persone e le cose, le fa accadere e io mi sento una rotella di un ingranaggio che mi piace.
capisco benissimo cosa vuoi dire, ma nn mollare, se hai voglia di fare continua a cercare

Mammamsterdam ha detto...

Il ristorantino, Erinni, lascia tanto perdere, fidati. Magari un banchetto fast-food buono e genuino ed equosolidale in un punto di enorme passaggio si.

Però mi riconosco in tutto, oltretutto questa settimana non ho fatto altro che fare da interprete a comitati aziendali europei, cosa devo dirti delle logiche aziendali? Mi sono sempre tenuta fuori dalle aziende.

e ogni volta sogno di farmi il banchettino di cosine buone fatte da me al mercato del sabato, poi mi dico che il sabato preferisco andarci al mercato e far cucinare gli altri, ma anche no, preferirei stare a letto il sabato dopo aver fatto la spesa, invece mi tocca metter mano alla fabrica di san Pietro della cucina.

Però quello che faccio finora per me ha senso e forse alla fine era proprio quelo che volevo nella vita.

(Mi sa che non ti sono di conforto, vro? È che sono stanca).

graz ha detto...

MammAm, dev'essersi incisa a lettere di fuoco nel tuo cuoricino sta faccenda del ristorante se ogni volta che se ne vagheggia tu reagisci stile 'vade retro Satana"!! :-)

Emily, tranki (slang giovanilistico, tiè) la mia amica è una persona MOLTO in gamba ed ha sicuramente capito ;-)

Lerinni, evvaiii!! Unisciti al club :-)

Mammafelice e ZiaCris, io davvero non chiederei di meglio di continuare come sto ma qualche fatturina in pagamento non è che ci facciano schifo da queste parti ergo .. mò stacco e torno a rimestare sul modello 231 (che Dio se li strafulmini)