Obiettivo Trop Model

gennaio 19, 2009

IO NON VORREI (anzi, non voglio)

Nei giorni scorsi, mentre io me la spassavo in Sicilia, su mammamsterdam c'è stata una civile discussione sul testamento biologico (http://testamentobiologico.ilcannocchiale.it/ per chi volesse firmare l'appello). Purtroppo io non ho partecipato impegnata com'ero a far la vita della sibarita ma mi è rimasta la voglia di dir la mia (che il tema è caro al mio cuoricino, come a tanti).

E quindi lo faccio qua, che sennò una si chiede che cavolo lo scrivo a fare 'stubloggu?

Tanti anni fa a mia nonna venne un'emoragia cerebrale devastante per via della rottura di un'aneurisma. Subì un'intervento, stette 40 giorni in coma e poi si svegliò. E non era esattamente un bello spettacolo perchè quelli che si svegliano, si alzano, si lavano la faccia e chiedono notizie dei familiari più prossimi esistono solo nei film. Io ero ragazzina ma mi ricordo molto bene la fatica e le lacrime spese nel cercare di recuperare il recuperabile. Non ricordo bene quanti anni avesse al tempo, immagino qualcosa tra i 65 ed i 70 ed inoltre aveva una gamba ed un piede lesi dalla polio, ricominciare a camminare alla meno peggio fu una fatica improba e dolorosa. Non recuperò più la parola e venne fuori una roba strana che lei evidentemente pensava una cosa e ne diceva un'altra con effetti alle volte anche molto buffi. E lei era la prima a riderne. Alle volte. Altre piangeva di frustrazione. Io ho dei ricordi dolcissimi di quel periodo perchè lei aveva perso le asperità dell'adulto ed era tornata ad essere ingenua e dolce come una bambina. E' sopravvissuta ancora otto anni ed io ringrazio il cielo di averla avuta con noi.

Ciò NONOSTANTE

Io non vorrei, per nessuna ragione al mondo, che la stessa cosa capitasse a me.
Io non vorrei vivere come lei ha vissuto gli ultimi otto anni.
Io non vorrei essere privata della possibilità di comunicare.
Io non vorrei essere esposta a mani altrui, indifesa ed impudica.
Io non vorrei ritrovarmi a mendicare gocce di vita perchè il mio spirito di sopravvivenza ha preso il sopravvento
Io non vorrei vivere inebetita dai farmaci per potermi liberare dal dolore

Io non credo che chi vive in condizioni che IO ritengo subumane sia un poveretto, credo anzi che il primo diritto sia di essere accompagnati nella malattia senza sofferenze. Non ammiro chi fa scelte drastiche semplicemente perchè non li capisco ma neanche li compatisco o vado dettando cosa queste persone dovrebbero o non dovrebbero fare.

E allora perchè, altrui scale di valori debbono influenzare la mia vita quando il contrario non accade? Perchè per legge mi dev'essere negata una possibilità così importante quando questa non toglie niente agli altri?

Qualcuno dice che è molto più facile prendere una decisione così drastica circa la propria vita quando si è sani e ben disposti e che poi magari al momento buono cambi idea. Oppure che non si sa mai, magari non era quella la tua ora.

NON IMPORTA. Io potrei sbagliarmi. Io sono un essere fallibile. Accetto il rischio. E non vedo proprio cosa ci sia di male nel desiderare di essere sani e ben disposti, accettare che il gioco può finire e disporre per se stessi che non è il caso di insistere, quando non ce n'è non ce n'è.

Ed io so che tutti i miei famigliari lo sanno che questo è quello che voglio o che non voglio. E so che loro farebbero il possibile per garantirmelo. Ma non è giusto, non si possono gravare le persone che ami con la responsabilità di una scelta così diffcile.

Quindi voglio poter scrivere su un documento cosa voglio e cosa non voglio. Affidare questo documento ad un notaio o a chi per esso. Attaccarmi una medaglietta al collo o farmi tatuare un simbolo da qualche parte, per quel che importa.(Insomma il modus operandi si trova a volerlo trovare). E voglio star tranquilla che non mi succedano schifezze varie. Che la mia vita può terminare quando il fato lo vorrà senza che nessuno si senta in diritto di sostuirsi al fato stesso.

Io davvero mi domando come sia possibile che qualcuno si possa opporre (qualcuno onesto, insomma, non un politico)

2 commenti:

Mammamsterdam ha detto...

Io da un lato ho detto tutto, anche stimolata dalle discussioni, dall'altro so che non si finisce mai di parlare su certi temi.

E per quanto mi riguarda accetto la mia limitatezza e fallibilità di essere umano. Per me, adesso che sono sana e nel pieno della vita, è difficile dire: dove la tiro la linea? come dice crta gente: il giorno che non riconoscerò più i miei figli? Eeh, ma con la demenza, un giorno non li riconosci e quello dopo gli racconti di quando hanno cominicato ad andare a scuola, che te lo ricordi benissimo.

La vita purtroppo è fatta soprattutto di zone grige. Ma se apriamo una discussione seria, onesta e motivata almeno sui pochi casi in bianco e nero, pian piano magari ci chiariamo anche qualche grigio.

O che mi devo far impiantare la capsula al cianuro, come le spie? (che poi nei libri non ti spiegano mai le spie come mangiano le bistecche belle compatte, cibi duri. Ne vogliamo parlare?)

graz ha detto...

Si, questa cosa della capsula di cianuro me la sono sempre chiesta anche io ... pensa che sfiga se ti piace rompere le noci con i denti!!! ;-))