Stasera ho scritto questa mail. All'amore cuscinetto dei miei vent'anni, perso di vista per trenta e ritrovato oggi grazie a fb. E' stato colui che mi ha curato dal mio primo - e unico - strazio d'amore e quello che ne ha fatto le spese. Grazie a lui mi sono rimessa insieme e sono ripartita. Con un altro. Non un granchè come gesto, lo ammetto. Però siamo stati insieme un anno e mezzo, forse due. E quando è finita ho cercato davvero di non farla finire, ho teorizzato di tutto da Simone De Beauvoir a Lou Von Salomé ... peccato che poi alla fine io fossi solo io, piccola e borghese nonostane la militanza politica .... e le soluzioni di vita avventurose non potevano davvero interessarmi.
Stanotte l'ho sognato e gliel'ho scritto. Questa la mia replica alla sua risposta. La lascio qui perchè questo mio libro segreto ne conservi traccia
Cmq è curioso davvero le cose che riaffiorano dal profondo ed i simboli che scegliamo per rappresentarle. Vassapere, cena fetente a parte, che ci avevo che mi ronzava per la testa. Fatto sta che la sensazione che avevo nel sogno era quella di essere stata colta in fallo, con la mia vita piccola piccola ma serena, con le mie contraddizioni, i miei sogni nel cassetto (destinati a stare li direi a sto punto), le mie voglie e le mie sagge frenate, le mie consapevolezze, insomma tutto quanto fa spettacolo. Ma uno spettacolo un pò ordinario sul quale si abbatteva la scure del giudizio: banale, pensavo tu volassi invece ....
Chissà poi perchè tu. Forse eri la vecchia me stessa? Mah ... assapere!!
Ma anche no, và.
Sono anni che ho deciso di lasciar stare i fantasmi a meno che pestino forte i piedi. E va bene così. I miei figli mi prendono per il culo perchè ho porte fermamente chiuse. Mia figlia dice che rifuggo da tutto ciò che fa piangere. Ed è vero perchè ci sono fette intere (musiche in particolare ma anche persone o luoghi)che ho bandito e che non amo stuzzicare per nessuna ragione. Quel che non sa mia figlia è che non sto scappando ma sto conservando gelosamente e solo per me quei simboli e non li voglio tirar fuori perchè non li voglio condividere, non li voglio corrompere, li voglio conservare tanto intonsi quanto posso. Molti sono ricordi di sofferenze. O di grandi tenerezze, al limite della sofferenza. Altri sono fasi della vita, sepolte ma ancora vive, che non ha senso andare a risvegliare, tanto non possono tornare.
E tu? che ci hai nei cassetti?
Ciau nè
PS si si lo so che non ti piace scrivere, fa niente ;-) lassa stà
Di malattia e di ampiezza di sguardi.
3 mesi fa
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