Obiettivo Trop Model

agosto 30, 2009

Dell'addestramento canino - Tra il dire e il fare ...

Dunque, parlavamo di cani ...

Stabilito quindi che qua bisogna fare i capobranco, la qui presente ci si mette di buzzo buono e prende accordi per andare due ore ogni settimana da questo addestratore privato. Che salta fuori essere un ex parà, militarista, armaiolo, cacciatore e pure parecchio fascistello. Ora, se qualcuno mi avesse detto che io mi sarei accompagnata con cotanto personaggio gli avrei detto qualcosa del tipo 'te c'hai da fatte vedè!!!'. E invece no, perchè poi alla fine costui è pure una brava persona, con la quale si può parlare nonostante le sue idee siano diametralmente opposte alle mie e, se democrazia insegna, questo non dovrebbe essere ostativo ad un sereno rapporto di conoscenza, no?
Insomma, con il mago dei cani ci si vede il mercoledì dall 18:30 alle 20:30 e son due ore in cui le cane non so se imparano per davvero qualche cosa ma io di sicuro corro avanti ed indrè come un cane da caccia (appunto!) e l'intera faccenda deve essere parecchio gustosa da vedere.
L'idea è quella di abituare il cane a camminare al piede e rispondere al volo ai miei comandi: quindi guinzaglio e sacchettino con bocconcini di wurstel legato in vita (e dopo 5 minuti le mie mani cominciano a puzzare come quelle di un salumiere, uno schifo signora mia!) e via andare!! Camminare avanti ed indrè, con guinzaglio e senza guinzaglio, seduto, terra, fermo, mi allontano e mi faccio raggiungere oppure mi allontano e poi torno dal cane ... insomma uno sbatti che te lo raccomando.
Le cane? due orologi. Complimentoni signò!!
peccato che questo lo facciano solo al campo oppure in addestramento perchè quando invece si va in passeggiata ... altro paio di maniche! tira di qua e tira di là che pare di essere in gara per vedere chi mi butta giù per prima. Anche qua il punto malefico è che io sto mastruzzo di condurle al guinzaglio come faccio al campo dovrei farlo sempre ma mi ci vedete voi a camminare con passo marziale e cane al ginocchio con tanto di somministrazione di bocconcini salamosi e mani puzzolenti a tempo zero? unta io ed unti i panni che ho addosso??? ma siamo seri per favore!! non ce la si fa, ovviamente. E le cane, che cane sono ma non stupide, hanno capito che quando si fa scuola hanno a patì ma poi, per il resto, via andare!!
Insomma, dopo le due ore di corso base, alle 20:30 circa arrivano i due conosciuti al parco con i loro due golden, il mago dei cani a sua volta ha un bellissimo canone addestrato da lavoro e si inizia l'università canina dove si abbandonano gli esercizi da quattro soldi delle mie due bestiacce e si comincia a fare tutta una storia di ricerca, più o meno complicata dato l'addestramento dei soggetti. E quindi si va dal cane del mago che troverebbe uno spillo in un pagliaio alla mia nina che sembra sempre che cazzeggi ma poi alla fine mi trova pure lei.
Altre tre ore buone.
Nel frattempo sono arrivati altri amici di questo giro di zuzzerelloni e verso le 23:30 quando non mezzanotte, si finisce finalmente di sbattersi come uova per lo zabajone e ... si tirano fuori formaggi e salami e si finisce la serata a tarallucci e vino!!!! andando avanti per un altro paio di ore.
Insomma, una roba normale mai, eh!! Chiaramente non è che io sia impedita a venirmene via ma debbo dire che 'sto giro mi ha un pò preso la mano e non riesco tanto a liberarmene, anche se per il momento è stato abbastanza gradevole. Più singolare che gradevole, se debbo essere sincera, e le cose curiose o fuor dell'ordinario mi incatenanto perchè mi incuriosiscono assai. Insomma, mi trovo a 50anni suonati a giocare ai soldatini con una manica di fanatici, se me lo dicevano signora mia ..... ;-))
Ora, e qui penso ad Emily, ho sicuramente scoperto la ragione per cui tutti i soldi spesi in addestramento a poco servono: se non gli si dedica tempo tutti i santi giorni, pochi minuti per volta ma più volte, l'addestramento non serve ad un fico secco. Perchè il cane non è un essere caricato a molla che una volta che ha imparato una roba non la smette più. Il cane fa delle cose se a) trova della convenienza nel farle b) le condizioni rimangono tali da convincerlo che è il caso di continuare. Ovvero, se io mi sbatto avanti e indrè per due ore (pochi minuti per volta una cana a turno mentre l'altra è chiusa in macchina ad aspettare) alla fine loro hanno capito l'antifona e fanno che fare quel che voglio io. Ma appena le condizioni cambiano loro capiscono che io non ho testa di giocare ai soldatini e quindi si riprendono i loro spazi.
Bisogna martellare e martellare e martellare fino a quando un certo comportamento diventa automatico, scontato sia per il cane che per il conduttore. Ovvero, tornando per esempio ad un commento del Grigio, io credo davvero che non sia questione di discorsi che loro capiscono. Sì, capiscono un certo numero di parole e neanche poi così poche ma di lì dire che capiscono i discorsi secondo me è davvero eccessivo. Capiscono però molto bene i significati, grazie ad alcune parole ed alla nostra mimica quindi se io comunicherò sempre con lo stesso comportamento e le stesse parole una certa richiesta al mio cane e lo farò tutte le volte che ci troveremo in quella situazione, ad un certo punto non ci saranno più alternative perchè quel comportameto sarà divenuto ormai naturale.
Quindi se si esce in passeggiata il cane dovrebbe sempre stare al mio fianco, se tira io dovrei fermarmi e non proseguire oltre, bocconcino e premio quando fa le cose che dico io. Dopodichè se facessi così non farei altro che portare il cane a spasso perchè ogni uscita durerebbe il triplo di quel che già dura. Tanto per fare un esempio.
E questo è, secondo me, la ragione principale per cui l'addestramento spesso non funziona.
Al momento attuale da queste parti la situazione è che abbiamo ripreso le lezioni dopo la pausa estiva ed io avrei dovuto allenarle giovedì, venerdì ed oggi. E invece non l'ho fatto nemmeno una volta. E neanche le ho fatte giocare con le tecniche che mi ha insegnato il mago. In compenso siamo andati a camminare un tot e la piccola, che dovrebbe stare vicino a noi e non allontanarsi mai più di una ventina di metri (onde essere immediatamente recuperabile prima che faccia qualche cazzata) se ne va scorazzando appresso alle marmotte ed ai grilli mangiando tutte le feci che incontra. Di fronte a cotanta dovizia del mio bocconcino di wurstel se ne fotte, spezzando così il meccanismo di stimolo-risposta-rinforzo positivo che al mago dei cani così tanto piace.

Non se ne esce vivi


agosto 29, 2009

Firmate e fate firmare!!

L'appello dei tre giuristi (Rodotà, Cordero e Zagrebelsky) sul sito di Repubblica.

Ne riporto il testo che mi sembra importante (per quanto queste petizioni, raccolte firme etc serviranno verosimilmente a niente o quasi)

L'APPELLO DEI TRE GIURISTI

L’attacco a "Repubblica", di cui la citazione in giudizio per diffamazione è solo l’ultimo episodio, è interpretabile soltanto come un tentativo di ridurre al silenzio la libera stampa, di anestetizzare l’opinione pubblica, di isolarci dalla circolazione internazionale delle informazioni, in definitiva di fare del nostro Paese un’eccezione della democrazia. Le domande poste al Presidente del Consiglio sono domande vere, che hanno suscitato interesse non solo in Italia ma nella stampa di tutto il mondo. Se le si considera "retoriche", perché suggerirebbero risposte non gradite a colui al quale sono rivolte, c’è un solo, facile, modo per smontarle: non tacitare chi le fa, ma rispondere. Invece, si batte la strada dell’intimidazione di chi esercita il diritto-dovere di "cercare, ricevere e diffondere con qualsiasi mezzo di espressione, senza considerazioni di frontiere, le informazioni e le idee", come vuole la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, approvata dal consesso delle Nazioni quando era vivo il ricordo della degenerazione dell’informazione in propaganda, sotto i regimi illiberali e antidemocratici del secolo scorso.Stupisce e preoccupa che queste iniziative non siano non solo stigmatizzate concordemente, ma nemmeno riferite, dagli organi d’informazione e che vi siano giuristi disposti a dare loro forma giuridica, senza considerare il danno che ne viene alla stessa serietà e credibilità del diritto.
Franco Cordero
Stefano Rodotà
Gustavo Zagrebelsky

agosto 28, 2009

Cretini

Ma si sforzano per essere così cretini ed egocentrici oppure è una dote naturale???

Parlo del batavo, e di chi se no???

Allora, a giugno siamo stati 15gg in ferie. In Olanda.
Bene. A me Ameland piace un sacco. Davvero. Ci vado volentieri. Le mie amatissime cane sono in paradiso ed io con loro. Amo i colori, le spiaggie, il vento, il mare, camminare, la sabbia ... insomma ci vado vo-len-tie-ri.

Però....
Però andrei volentieri anche ad un mare che sia mare per davvero, in un posto dove alle dieci di sera NON scenda il coprifuoco, in un paese in cui si parli un idioma a me noto (eventualmente anche un dialetto) dove magari socializzare con il vicino di sdraio o la tipa che ti vende il giornale.

Poi a luglio sono venuti i parenti. I suoi, per essere precisi.
Bene. Stanno lontani, non li vede mai e poi magari gli prende pure un pò di saudade anche se lui è un maschio e quindi non lo dice, si suca ampie dosi di parenti miei, ortoressico incluso che non è esattamente uno scherzetto.

Però ...
Però quanto siano stati fastidiosi ed incompatibili con la sottoscritta lo sanno ormai pure le pietre. E poi la sottoscritta non è che abbia esattamente la vocazione a fare la serva per le evolute e liberatissime donne nordiche, eh ....

Poi ad agosto siamo venuti in montagna.
E a casa c'era la caldazza. Ed io nella caldazza potrei pure morire. O ammazzare qualcuno. E già qua che la temperatura difficile che arrivi ai 27° io mi sento mancare il fiato, figurati se fossimo rimasti a casa!

Però ...
Se fossimo stati a casa avrebbe trovato lungo pure lui che lavorare senza aria condizionata e con la temperatura stabile sopra i 30° c'è da diventare scemi.

E poi comunque in tutto questo tempo il nostro non ha MAI smesso di lavorare, nemmeno per un giorno fatto di 24 ore, nemmeno il sabato, nemanco la domenica. Perchè siccome è davvero l'unica cosa che gli interessa si è armato di ogni possibile alchimia di software o hardware che gli consente di essere continuamente wirato e leggere la posta, rispondere, commentare su blog tecnici, leggere la qualunque purchè tratti del suo lavoro, telefonare per ore in mono o pluri collegamento.

Benissimo lui lavora e chi sono io per impedirglielo? giammai!! Lui ha un lavoro che lèvati! se non ci fosse lui probabilmente la luna ci cadrebbe sulla testa. E nella sua azienda tutti tutti tutti fanno minimo 16 ore al giorno che sono una manica di santi e gli faranno tante statue nelle piazze dei loro paeselli ...

ALLORA. Dopodomani ce ne veniamo via, domani è giorno di repulisti che la casa dopo quasi due mesi di frequentazioni multiple ha l'aria parecchio provata, oggi *udite*udite* dice che andiamo a farci una gita noi due (+due, claro).

Destinazione: colle del Moncenisio. Alla partenza gli dico: facciamo quello che vuoi tu, andiamo dove vuoi tu, camminiamo o no non ha importanza purchè tu lo faccia volentieri che io di portare zaini pieni di pietre in giro non ne ho voglia. Ma certo!! che vai a pensare?

Risultato?

E questo non va. E quello nemmeno. E qua non si può stare. E qua c'è il cane di quelli che ci fastidia. E camminare no. Ma stare fermi nemmeno. E fa caldo. E il cane tira. E il cane si allontana. E bisogna addestrare il cane a non allontanarsi ma è una rottura anche se sono io che lo faccio e non lui. Ed il cane piccolo lo fastidia e allora io l'ho voluto ed io me lo suco. E tutti e due i cani insieme no che sono un casino da tenere (e quando li porto io al parco allora? no quello non conta). E qui si potrebbe mangiare un panino ma chissà se fanno i panini. E chiedere no che non si sa perchè ma un vero uomo non chiede mai, o chiedo io o possiamo pure morir di fame. E guardiamo il panorama, ecco fatto! guardato.

Il tutto senza quasi profferir parola ma reagendo come uno di quei muli che abbassano la testa, si piantano sulle quattro zampe e là stanno.

Insomma, è riuscito pure a rovinarmi l'unica giornata in cui abbiamo fatto una gita, insieme, per un lasso di tempo che non fosse tra la con-call 1 e la 2 intervallate da trentatrè mail a cui rispondere non subito, prima.

Ora io sono ritirata sull'Aventino che cazzeggio in rete e mi faccio gli affari miei ma dall'unica battuta che ci siam scambiati sapete qualè il problema??????????

Che io mi fermo a fare le foto. Ecco!!

siamo in gita in mezzo a montagne fantastiche ed io mi fermo a fare le foto!!!
(non ne ho fatte 1000, sia chiaro! e appena trovo il cavetto vedo di postarne una)

Zingaria 2009 .... Io NON c'ero

che ... come dicevo ... sono una cacasotto :-((

Cmq, sono due video un pò lunghetti. Il primo raccoglie stage di danze, concert'abballo e gruppi del 'magico Sud' alla faccia di quei brutti ceffi di cui si parlava dianzi ...



ed il secondo stessa roba per ... 'il resto del mondo' a dimostrazione che la diversità unisce, stimola ed arricchisce (se non si è cretini)

agosto 27, 2009

Loro lo censurano? e noi lo mostriamo ...

RAI e MEDIASET, prontamente allineate ai bandi di misirizzi, non lo vogliono trasmettere?? benissimo. Lo pubblichiamo noi. Su fb c'è già , facciamolo girare anche sui blog

(vabbè, non è proprio la stessa cosa, almeno nel mio caso ma meglio di niente, no?)


agosto 26, 2009

Cosa stanno facendo?

Qualcuno me lo spiega per favore?

perchè io davvero non lo capisco. Come mai si stanno allargando così tanto di recente? perchè si sentono così forti? Stanno solo pasturando l'elettore mono neuronico o ...

Adesso tuonano che se il papa non si fa gli affari suoi loro modificano i Patti? Oibò ...

Che poi verrebbe spontaneo chiedere come mai se ne accorgono solo adesso delle " ... ingerenze ideologiche e squisitamente politiche da parte di uomini delle gerarchie ecclesiastiche nelle faccende di uno Stato che, fino a prova contraria, è laico"

Apperò .. anvedi la novità!!!

Certo che questa qua è proprio brutta gente.


Anche i loro elettori sono sostanzialmente brutta gente ma i bossi-calderoli-borghezi lo sono particolarmente. Che schifo

Dell'addestramento canino - La teoria

In materia di addestramento canino di teorie ce ne sono a mazzi, che poi non stupisce perché ce n’è a mazzi in materia di addestramento figli figurarsi con i cani …. ;-).

La base di tutto però sembra stare nella considerazione che il cane è un animale da branco e nel branco identifica un soggetto alfa, tipicamente un maschio ma anche una coppia o una femmina, che ha la responsabilità di guida e protezione e che stabilisce e mantiene l’ordine gerarchico nel branco stesso. Nel momento in cui in un branco la posizione alfa è scoperta qualunque cane comincia a competere per occuparla. Ne deriva che il soggetto alfa è quello che ha, in relazione agli altri componenti il branco, maggiormente sviluppate determinate caratteristiche, e questo anche se ad una valutazione di carattere oggettivo può non avere una tempra particolarmente forte o quant’altro. Il cane domestico identifica la propria famiglia come branco.

Dovrebbe essere evidente a questo punto che se il nostro Snoopy non identifica in famiglia un capo branco ecco che si sentirà in potere di diventarlo a sua volta in quanto per quanto remissivo il nostro possa essere le sue caratteristiche saranno sicuramente più adatte a fare il capo branco di quanto non possano essere le nostre, quanto meno dal suo punto di vista.

Se poi aggiungiamo il fatto che le sfide a cui il branco-famiglia deve rispondere sono adeguate a noi umani (adeguate??? mah …) ma non necessariamente al nostro Snoopy, ecco che troviamo un cane autoelettosi capobranco che però non può in nessun modo tutelare il suo branco. Ergo otteniamo un soggetto schizzato a vari livelli e che produce vari livelli di comportamenti fastidiosi.

A me tutto ciò suona assai ragionevole e soprattutto lo vedo in funzione in varie situazioni ma da qua in poi la faccenda non è esattamente lineare, anche perché il nostro umano che ha capito che il capobranco deve essere lui/lei non è che poi trova così semplice comportarsi da capobranco canino!!!

Quindi, cosa fa un cane capobranco?

Innanzitutto è sempre il primo. Il primo ad uscir dalla tana (leggi la casa), il primo ad avvertire il potenziale pericolo (abbaia, si agita) ed a reagirvi, il primo a mangiare, il primo a giocare, etc etc etc

Inoltre non è che stia a fare dei gran discorsi, no? se qualcosa non gli piace ringhia e gli altri si fanno da parte. Se non capiscono ringhia ancora un po’, resta immobile e guarda fisso, gli altri abbassano lo sguardo e si spostano, il comportamento intimidatorio del capobranco può proseguire poi saltando sulla schiena dell’avversario, pizzicando – non mordendo - alla collottola o al muso e via via in un crescendo di aggressività nel caso che l’altro soggetto gli tenga testa.

Ecco, il nostro caprobranco umano dovrebbe mimare questi comportamenti ma, visto che non è davvero verosimile che noi ci si metta a ringhiare, eventualmente a quattro zampe, ecco che la versione compatibile con una normale vita sociale (ovvero quella che non ci porta dritti dritti al manicomio) dovrebbe essere:

- il pasto. Sempre prima gli umani, poi il cane o i cani, dal più vecchio al più giovane (vi assicuro che è fattibile e funziona). Mai pezzetti di cibo dalla tavola umana. Se si debbono cibare i cani senza che vi sia stato pasto umano (es. orari incompatibili), mangiare qualcosa (anche solo un grissino o pezzo di pane o simili) prima di dare la ciotola a Snoopy.
- le uscite, i percorsi. L’umano attraversa qualunque soglia sempre per primo/a. Il cane dietro. Se in casa il cane sta sul percorso dell’umano, questi non si scosta, fa scostare il cane. Quando l’umano esce di casa non predispone particolari accorgimenti per intrattenere Snoopy né tantomeno lo saluta o simili. Quando l’umano rientra non guarda Snoopy né lo festeggia né emette birignao vari per qualche minuto, se Snoopy salta addosso o fa bizzarrie varie l’umano non lo degna di uno sguardo né gli parla, semplicemente lo scosta fermamente se il comportamento del cane impedisce all’umano di muoversi normalmente. Dopo qualche minuto dall’ingresso in casa, l’umano chiamerà Snoopy e gli farà tutte le moine che avrà voglia di fargli/le
- il gioco. Viene sempre iniziato e terminato dall’umano, il quale presterà attenzione ai ritmi del cane e provvederà a terminare il gioco un momento prima che questi si sia stufato. Non lascerà oggetti a disposizione del cane perché questi non deve avere la possibilità di intrattenersi da solo. Quando l’umano non è disponibile il cane lo attende e dorme.
- i comandi. Il cane non comprende i nostri discorsi, ne comprende le intenzioni dalla nostra vocalità e dal nostro atteggiamento ma non può ovviamente seguire il filo dei nostri discorsi. Ergo i comandi debbono essere essenziali ed il tono deve corrispondere a quanto vogliamo esprimere. Questa la ragione per cui si usano spesso termini tedeschi/inglesi: SIT è più efficace di SEDUTO, soprattutto se il comando italiano lo diamo con una bella cantilena tipo seeeduuutoooo. Allo stesso modo chiamare il cane Filiberto o Vittorio Emanuele II come sembra sia diventato di moda non è un’idea brillante se poi si vuole pure poterlo richiamare con efficacia. Un nome corto è potenzialmente più efficace, no? (peraltro, lo diceva pure Troisi!!!) Un NO imperioso guardando il cane negli occhi e non distogliendo lo sguardo fintanto che non lo fa lui, funziona moooolto ma moooolto meglio di mille salamelecchi che ho sentito fare da gente che poi si stupiva se il cane non ubbidiva un granchè.

Insomma, la parola chiave qua è controllo. Il cane deve essere sempre sotto il nostro controllo, deve sapere che dipende da noi per il soddisfacimento di tutti i suoi bisogni dal cibo, al gioco, all’affetto e che noi siamo gli unici a poter decidere se, quando e come una certa cosa avverrà.

Last but not least, l'umano non leggerà i comportamenti di Snoopy in chiave umana, si forzerà di interpretarli in chiave canina o quanto meno a tenere presente che hic et nunc è la sola logica possibile. Non che non abbia memoria perchè non è vero, ma quando Bobi scappa e non ritorna fino a quando noi siamo incazzati fradici se al suo arrivo noi ci prendiamo la soddisfazione di un meritato calcio nel sedere ... ecco Bobi penserà di essere stato punito perchè è tornato non perchè prima è scappato!!

Allo stesso modo se Lola fa A, B e C e noi vogliamo premiare A ma non riusciamo a raggiungerla prima di C, ecco che faremmo meglio a lasciar perdere perchè positivo o negativo che sia C Lola penserà che proprio quello stiamo premiando!!

Tutto ciò può sembrare piuttosto severo ed escludere il rapporto affettuoso e gioioso che è poi quello che ci premia nel vivere con un cane. Ed io ero esattamente dello stesso parere un paio di mesi fa quando ho iniziato questo percorso. Debbo ammettere che nel frattempo ho cambiato idea e che questo atteggiamento, nelle sue linee generali, paga anche se francamente ci vuole molta più costanza e determinazione di quanto qualsiasi addestratore o qualsiasi autore di libri in materia ammetterà mai …

Bene, questa la teoria nelle linee generali, il prossimo post si intitolerà '... tra il dire ed il fare' e mi sembra che non necessiti di spiegazioni, no?

agosto 25, 2009

Dell'addestramento canino - Prologo

Quando mesi addietro, con l'occhio languido ed il sospiro zuccheroso, ho detto al mio veterinario che ci(mi) sarebbe taaaanto piaciuto un secondo cane, lui mi ha guardata come si fa con un assegno in bianco, e mi ha chiesto che tipo di cane avremmo(i) voluto. Quando gli ho detto 'Ma un Labrador, naturalmente!!' mi ha guardata con piacere ancora più manifesto e mi ha detto che FORSE non volevamo un Labrador perchè la nostra nr.1 in quanto a Labrador era piuttosto inconsueta.

In effetti LEI è tranquilla, elegante, signorile, buona, intelligente, le-manca-solo-la-parola, non-ha-mai-mai-mai-fatto-guai-nemmeno-da-cucciola, etc etc etc etc
OK.
Quando, anni fa, dovemmo(tti) decidere che tipo di legno utilizzare per il parquet del soggiorno, noi(io) esclamammo(mai) "frassino, spina di pesce e bindello scuro!" e loro ci(mi) dissero che FORSE non volevamo(o) il frassino perchè era troppo morbido. Noi(io) lo prendemmo(si) comunque ed il risultato è che oggi, dopo soli 7 anni, il pavimento del nostro soggiorno sembra arato di recente. Prego prendere nota: il frassino è un'essenza davvero troppo morbida se ci volete fare dei pavimenti se intendete camminarci. Forse per i soffitti va benissimo.
Detto ciò, secondo voi cos'è accaduto?

Abbiamo preso il secondo cane (e tralasciamo il perchè e come siamo giunti a questa decisione) (basti dire che il batavo stava con la testa nel pc, al solito, e ripeteva l'ultima mia frase) (che fu 'va bene. lo prendiamo'). Insomma: una Labrador bionda. Tre mesi all'arrivo in casa batava.

Per carità!!!!! non lasciatevi ingannare da quest'immagine dolcissima, dallo sguardo implorante, dagli occhi leggermente a mandorla, dal loro bordo scuro che sembra siano truccati con la matita marrone, dalla morbidezza pazzesca della capuzzella, per non parlare delle orecchie che diosolosadadovearrivano perchè non sono morbide. Di più!!! Non lasciatevi intenerire quando vi infila la testolina in grembo o sotto il braccio o nel collo e sta lì in attesa delle vostre coccole! Non commuovetevi quando dorme sulla schiena con le zampe distese nelle quattro direzioni!

Non vi fate babbiare perchè essa, infatti, parente stretta del demonio è!!!!
Ha iniziato subito trasformando la vita di nr1 in un inferno, dormendole sopra che da sola non si può proprio stare, rubandole qualsiasi gioco, mordendola ai garretti o nelle orecchie per rubarle qualsiasi oggetto o per invitarla al gioco.

Ha proseguito spisciazzando il famoso parquet che, essendo già affranto per i fatti suoi, ha reagito facendosi venire le assi riccioline. Tutto questo nonostante avesse perfettamente capito che FUORI è il posto dove si fa pipì, naturallmant!!

Poi ha pensato che qualsiasi scarpa alla sua portata andasse rosicchiata e questo nonostante non sia praticamente MAI stata da sola in casa.

Ha fatto a brandelli un scopettone per la polvere.

Ha decorato a morsi una maglia nuova della princi.

Sta facendo fuori il tappeto del corridoio.

In strada tira che sembra abbia otto zampe, non quattro e quando vede un cane deve assolutamente andare ad annusarlo pena latrati e braiti che sembra di portare a spasso una muta di cani inferociti.

Nr1 ha deciso che le era stata fatta una grande ingiustizia e si è ritirata su di un personale aventino rifiutando di farci insieme in nessun modo: non l'ha redarguita, non ci ha giocato insieme mai, ha preteso di non vederla, l'ha sopportata quando le si coricava addosso o quando le fregava i giochi


Ci siamo dovuti chiedere in che guaio ci eravamo cacciati e siamo arrivati alla conclusione che da soli non ce la potevamo fare. Nel frattempo la sottoscritta, che socializza pure con le piante, ha conosciuto al parco una coppia dotata di due golden retriever che le hanno detto meraviglie di un certo addestratore privato dotato di proprio campo di addestramento. Ed ha deciso di lanciarsi in questa fantastica avventura.

Bene, dopo 5 lezioni (una a settimana) e due settimane di pausa estiva oggi il risultato è che nr1, solitamente tranquilla e piuttosto obbediente, è scappata due volte nell'ultima settimana portando il batavo sull'orlo del deliquio e costringendolo ad arrampicarsi per scoscesi dirupi per convincerla a tornare indietro. Nr2 invece si fa allegramente i fatti suoi: quando andiamo a camminare non si allontana mai molto e soprattutto ci viene a cercare non appena non ci vede più o ci raggiunge quando, stufi di richiamarla, decidiamo di andarcene ma non risponde al richiamo manco morta e non è semplicemente possibile impedirle di mangiare tutte le porcate che ingurgita (a rischio di deprecabilissimi risultati gastrointestinali, capisciammè).

Bene, questo il prologo. A seguire i fatti

agosto 24, 2009

E' quasi capodanno ...

Ecco qua, primo giorno della fine delle vacanze. Il paese è tornato semi deserto come all'inizio del mese, per l'inizio del mese prossimo sarà deserto. Finalmente!
Sì, in effetti qua ci si è trasformati in orsi, ammettiamolo. Se le masse si infittiscono mi viene l'orticaria, mi piace vedere poca gente, il silenzio, gli spazi aperti e poco o nulla frequentati. Diciamo che questo è il mio ideale, al momento



Se poi non bastassero i bordi della strada privi di macchine posteggiate, stamane il cielo ci ha sottolineato il concetto: dopo giorni di sole a palla e caldo eccezionale per i 2035 mt di qua, stamane eravamo nelle nuvole.
Così, se da un lato la recuperata quiete mi rallegra assai, dall'altro la fine dell'estate mi fa venire il magone. E lo so che ci sono persone che ancora debbono andare in ferie. E lo so che settembre è un mese bellissimo e probabilmente pure ottobre. E lo so che non siamo mica in uno di quei paesi nordici che il concetto te lo sottolineano con efficacia estrema ...
Ma tant'è! io settembre l'ho sempre considerato il mio personale capodanno. Quando i ragazzi erano più piccoli era inevitabile, in effetti. A giorno iniziava la scuola, bisognava controllare lo stato dei compiti e correre ai ripari, iniziare a fare l'inventario di ciò che bisognava comprare per la scuola, cominciare a pensare ai libri ... insomma iniziava il nuovo anno. Ma anche oggi che queste faccende non hanno più il peso ed i modi di allora, non riesco a non pensare che si ricomincia a mettere insieme tasselli, sperando che ci stiano insieme.
E allora si fanno programmi e si snocciolano belle intenzioni.
Per esempio affrontare, non appena la temperatura lo consente, quell'assoluto e totale casino in cui si sono trasformati il mio garage e la mia cantina. Che se non mi ci metto io a rovistare là dentro e far filare i maschi di casa nel riempire il bagagliaio ed andarlo a svuotare all'ecocentro, se non mi ci metto io, dicevo, sicuro che rimane com'è. Cercherò di prendermi la soddisfazione di fare una foto perchè non credo che sia immaginabile cosa c'è là dentro. Obiettivo: riuscire ad entrarci
Poi, mettermi a dieta. Tutti gli anni parto in bellezza a settembre, dimagrisco anche in modo soddisfacente, per poi schiantarmi contro il muro del Natale. Vediamo quest'anno, che dovrei riuscire a coinvolgere anche il batavo (stranamente preoccupato di essere ingrassato, qua gatta ci cova), se ce la si fa a scollinare le feste di fine anno. Obiettivo: rimuovere la tartaruga che mi si è piazzata, di culo, sulla panza.
Poi, iscrivermi in palestra. Anche qua il batavo mi ha dato il nulla osta pure per lui, che hanno rifatto la palestra sotto casa, se non ci andiamo questa volta non ci andiamo davvero mai più. Obiettivo: riuscire a piegarmi ma anche a rialzarmi, che non sempre accade.
Poi, riprendere a ballare. Che sarà la quarta volta che faccio il corso da capo, magari riesco a finirlo? Obiettivo: far uscire la ballerona che è in me. Piuttosto nascosta, ammettiamolo.
Poi, riprendere e portare dignitosamente a termine l'addestramento delle cane. Che al momento attuale hanno una netta predisposizione a farsi i fatti propri. Obiettivo: ottenere che quella scalmanata si calmi e quella calma lo ridiventi che per il momento son solo riuscita ad averne due agitate. Vedere per credere:



E l'elenco l'ho fatto, anche se ce ne sarebbe ancora, mò vediamo che combino .....

Copiona

Visto da LGO, che l'aveva visto dal Grigio, che ... insomma, visto e copiato!!


Budelli sbudellata anche senza l'intervento del cretino








Questo è l'italiano che personalmente farei volentieri secco e secondo me è il frutto esplicito di questi anni di etica alla misirizzi, briatori, calciatori, scopine e relativo circo barnum. Non nel senso che non esistesse prima, per carità! Tognazzi e Sordi, per citare i primi due che mi vengono in mente, sono stati sublimi nel tratteggiarlo l'italiota del benessere. Ma c'è stato forse un tempo in cui esisteva una certa riprovazione sociale per questo tipo di comportamenti e c'era forse una minore facilità nell'esibirli apertamente. Oggi mi sembra che non ci si ponga limiti, non ci si vergogni più di nulla. O, per lo meno, ci si vergogna delle cose sbagliate.

Ci si vergogna di non avere tutte le marche e le patacche che ci definiscono come benestanti anche quando per poterle esibire acquistiamo pezzi falsi o facciamo debiti; ci si vergogna di rispettare le regole ed i limiti perchè solo i fessi lo fanno; ci si vergogna di sembrare deboli, di non essere più giovani, di avere le rughe o la pancetta, di non far parte 'del giro' ...

Ciò detto, però ...
osservando la fotografia pubblicata sul sito di Repubblica, vi sembra che la jeep sia poi così fuori luogo in quell'assembramento di natanti ormeggiati di fronte alla bellissima, preziosissima, protettissima spiaggia di Budelli?????????????????????????
Ecco, io questo protezionismo ipocrita lo detesto. E francamente che nella preziosa spiaggia sia atterrato anche questo mostro non mi sembra sia poi un peggioramento degno di nota. Se solo penso al danno che tutti quei natanti, tutti i giorni provocano alla spiaggia ed ai fondali di quella e di tutte le altre zone significative delle nostre coste mi vien proprio voglia di mandarli tutti a cacare quelli che strillano al disastro ambientale perchè il cretino Alberto Dubini di turno ha parcheggiato il suo mostro assieme agli altri.
Voglio proprio vedere se e quando qualsiasi amministratore di destra, sinistra o sghimbescio ci si proverà mai a mettere limiti alla protervia di coloro che, in virtù del fatto di essere proprietari di portafogli più consistenti della norma, foraggiano l'industria turistica italiana.
Industria turistica che non spende un'oncia di cervello, per non parlare di danaro, per trarre profitto in modo intelligente da risorse naturali oggettivamente importanti come qualità e quantità e si limita a puppare dove ce n'è.

agosto 19, 2009

L'oscurità è un pò più buia ..

Nel buio di questi tempi, questa è un'altra luce che si è spenta. So che non si può vivere in eterno e, francamente, neanche lo augurei nè a me stessa nè ai miei cari, ma che questa signora qua non ci sia più mi dispiace proprio parecchio.

Pensa quanta bella gente è andata a raggiungere però .....


agosto 17, 2009

Dei dialetti ....

Ebbene si, il DIALETTO.

Quando ero piccola io gli immigrati del Sud si distinguevano dal resto della popolazione perchè NON parlavano il dialetto. A volte non parlavano nemanco l'italiano, come la mia nonna materna. E non era un bel distinguersi, francamente.

Nonno Tunin, nonno paterno e piemontese stra-doc, lavorava in FIAT (e dove se no?), al Lingotto e la fabbrica non era lontana dalle case di via Giacomo Dina (simpaticamente chiamate Borgo Cina), una zona di case popolari destinate agli operai, prevalentemente meridionali (ma non solo, c'erano anche parecchi veneti) e prevalentemente Fiat. Non esattamente un salotto, ecco.




Nelle case popolari viveva la famiglia di mia mamma: padre, madre e otto figli. Meridionalissimi.

Erano i primi anni '50 e la zona attorno agli stabilimenti del Lingotto e di Mirafiori era, mi dicono, quasi un paesone, pare si conoscessero un pò tutti. Mirafiori stessa era praticamente in aperta campagna, era stata inaugurata nel '39 e danneggiata durante la guerra e le sue dimensioni non erano quelle che in seguito raggiunse, le presse - ad esempio - furono inaugurate solo nel '56. Nulla di strano quindi se si trovavano a lavorare gomito a gomito operai torinesi doc di Millefonti ed altri da BorgoCina

Quando il nonno annunciò il fidanzamento del figlio, qualcuno che conosceva la famiglia della fidanzata ovviamente c'era ed il commento fu "Brava gent, neh! Lavuratur. A' le mac ca' sun meridiunai" in dialetto, chiaramente. Torinese, per la precisione E non era un complimento.

Non era mai un complimento essere definiti meridionali. Però volendo c'era di peggio. Terroni, per esempio. E allora il dialetto faceva la sua parte. Eri piccolo, la carnagione scura ed i capelli ricci, grasso non ancora perchè subito dopo la guerra di grassi non ce n'eran tanti, ma lo saresti stato qualche anno dopo, quando i soldi della Fiat sarebbero arrivati, non a sufficienza per mangiar bistecche ma per quei bei piattoni di maccheroni si ... insomma il DNA coltivato a sud di Roma era evidente, bastava guardarti. Ma se riuscivi a parlare il dialetto, quello piemontese mica il tuo!!, allora voleva dire che ti eri integrato. Magari ti accettavano un pò di più.

Mamma 'venne su' da piccola, doveva avere un dieci, undici anni al massimo. Non so bene perchè non finì a lavorare in fabbrica come le sue sorelle ma da una modista prima e in una sartoria poi. In Via Roma, cuore della città. Ed imparò il piemontese. Anzi, il torinese, che era molto meglio perchè il piemontese era quello dei contadini. E diventò una sartina, fidanzandosi poi con uno studente, nella migliore delle iconografie della torinesità. Lei il torinese lo parlava meglio dei torinesi stessi, perchè lo aveva imparato in Via Roma, mica nelle campagne!

Insomma, lo studente diventò un perito prima ed un impiegato poi. Mica un verduriere al mercato, come i suoi fratelli! Peraltro, dei fratelli di mamma uno solo non era un mercataro, bensì un ferroviere! E parlava il piemontese, non benissimo ma abbastanza bene. Gli altri no, tutti giù, al giogo della loro meridionalità. Il più piccolo, Giovanni ma soprannominato Vergignegliu perchè spesso malaticcio e dal colorito verdognolo, iniziò come mercataro ma poi si sposò con una piemontese, con la sua famiglia ed con il loro negozietto. Anche lui finì per parlare dialetto, il piemontese però. Che il torinese era roba fina, mica da tutti.

L'impiegato e la sartina misero su famiglia, piuttosto in fretta pure visto che io arrivai ad un anno esatto dalle nozze, e lei diventò un'ex-sartina: bisognava stare appresso alla sottoscritta, e poi il trasferimento ad Aosta, dopo qualche anno il ritorno a Torino ed il secondo figlio, subito dopo la terza che in allattamento non si rimane incinta ma invece poi arrivano le sorprese.

L'impiegato nel frattempo aveva fatto un pò di carriera, usava la camicia bianca e la cravatta, portava la famiglia in ferie tre settimane tutti gli anni e risparmiava per comprare la casa. E non parlava il dialetto. Mai. Perchè le creature dovevano crescere parlando correttamente l'italiano, che il dialetto lo parlano solo i contadini, poffarre!! e che se no la maestra a scuola ci dava le stecche sulle dita, ci riempiva i temi di fregni rossi. Che qualche difficoltà già ce l'avevamo con 'sto fatto che mamma era meridionale, in effetti non lo si sarebbe detto, tanto una brava persona e poi parlava torinese, ma il sangue non è acqua e se sei nato terrone ....

Insomma il dialetto solo con i genitori ed i fratelli e sorelle, con i figli mai. E siccome alla fine il maschio sempre maschio è che sia nato a nord del Po o meno, si frequentava molto di più la famiglia di mio padre che quella di mia madre. Il risultato fu che il torinese si sentiva spesso e si finì per capirlo ed il casertano abbastanza di rado. E quindi non si capiva nè il dialetto nè la nonna o il nonno che vestivano strano, parlavano strano e facevano cose strane.

Come quella volta a Pasqua che la nonna Felace mi volle benedire con un rametto di olivo e lei era piccola, tonda, i capelli bianchi con la crocchia ed i vestiti neri lunghi fino a terra, recitava una roba che non capivo ... uno spavento che me lo ricordo ancora adesso!! E mi volle pure far assaggiare a tutti i costi una roba che era appena arrivata dal paese, freschissima - buonissima dicevano - spremuta fuori da un cencio a forma di cono, molliccia ... non vomitai solo perchè ero una brava bambina. Mi ci vollero anni per capire che era poi solo ricotta ...

Era più o meno la metà degli anni '60. La classe media si distingueva dal volgo perchè NON parlava dialetto, prendeva lo stipendio il 27, indossava la camicia bianca e la cravatta e guidava una macchina a quattro porte. Appena dietro le spalle aveva un passato di fatica e, a volte, di umiliazioni ed il dialetto ne era simbolo.

Il dialetto era anche usanze, balli tradizionali, cibi, metodi di cottura, ingredienti e tutto questo venne rapidamente abbandonato come i mobili di legno a favore di quelli in formica delle cucine all'americana.

Da parecchi anni ormai gli status symbol sono altri, non abbiamo più bisogno di prendere fermamente le distanze dal nostro passato comune, dalla nostra storia, ed andiamo riscoprendo tradizioni, cibi, balli, ed il dialetto, ovviamente. E' una ricerca personale, che passa attraverso la nostra storia e quella della nostra famiglia, ci aiuta a ripensare alle nostre radici, ci fa scoprire legami e comunanze che non sapevamo di avere. Sono percorsi differenti che ci portano a riscoprire le tradizioni delle popolazioni d'Oc piuttosto che quelle del tarantismo, a prescidere dal fatto che la vita ci abbia installato a Torino, Bari o Bolzano. Strade che ci portano a costruire legami con persone a cui ci accomuna magari solo questo desiderio di riscoprire, di capire, di cercare. E' un percorso di emozioni e di cultura al tempo stesso. Una ri/scoperta che passa anche attraverso il divertimento di un ballo più o meno formale, più o meno scatenato ..

Ed il populismo di qualcuno ne approfitta per alimentare il fuoco dell'intolleranza e delle divisioni.


Assieme alle gabbie salariali, l'inno di Mameli, gli esami ai professori del Sud, le ronde, i clandestini che adesso sono pure criminali a prescindere, ed i violentatori che sono tutti rom ... di tutt'erbe un fascio pur di alimentare una società di barricate costruite attorno a quel poco grasso che c'è rimasto. A difendere il proprio orticello ancora verde.

Che brutta gente, signora mia!

agosto 16, 2009

... vacanze scozzesi (seconda parte)

Ricordo come un sogno le isole Orcadi e davvero non ci tornerei, tanto è il timore di rovinare quel ricordo. Mi hanno sempre affascinata i paesaggi nordici e questo lo era per davvero

piantammo la tenda in un campeggiuzzo quasi deserto poco fuori Stromness, ho trovato questa foto in rete, qualora qualcuno se ne abbia a male la rimuoverò immediatamente. E' esattamente così che la ricordo ...


Ricordo il mio primo tramonto dopo le 22, le pedalate su e giù per le isole, un bambino italiano che scambiandomi per una squatter doc commentava il mio aspetto con i genitori, naturalmente con tono oratorio, ricordo il loro imbarazzo quando gli risposi :-))), le pietre erette di Stennes, le strade deserte, i pony, le pecore, i cavalli, gli agnelli ed i campi di erica a perdita d'occhio ...

Ricordo una caffetteria a colazione in una mattinata fredda e piovosa, una enorme tazza di tè fumante, una bachechina per tenere in caldo le brioches ed un'ultima Aunt Mary Pie, gonfia di pasta sfoglia. Al primo morso quel che pensavo essere una fragrante torta di mele tiepida si rivelò essere una torta di fegatini, fredda. Se non mi è venuto un colpo quella volta lì ...

Vabbè, in qualche modo lasciammo le isole per incamminarci sulla strada del ritorno ... mi si stringe ancora il cuore nel ripensare allo struggimento nel lasciare il porticciolo con il traghetto. Doveva essere mattino molto presto o sera all'imbrunire, suppongo mattino però.

Sostammo a Gretna Green, affascinati da questa faccenda della prima cappella, subito oltre il confine con la Scozia, in cui i giovani inglesi con meno di 21 anni correvano per sposarsi anche senza il consenso dei genitori - immagino dopo la versione british della sicula fujitina.

In qualche modo arrivammo in Galles e raggiungemmo mio fratello che quell'estate lavorava in un vecchio albergo a millemila stelle, in un posto di cui non ricordo il nome. Scendemmo da un bus fradici di una pioggia battente e di un'inutile attesa di un passaggio, di nuovo il posto era troppo remoto per un traffico all'altezza di un autostop degno di tal nome! Dopo tre settimane di viaggio alla figli dei fiori, il mio moroso ed io dovevamo essere un panorama notevole. Attraversammo tutta la hall dell'albergo entrando dalla porta sul retro, chiedemmo di mio fratello in reception e loro lo chiamarono. Erano un paio di mesi che non lo vedevo, lui si precipitò ad accoglierci e quando ci vide fu solo in grado di sibilare una frase tipo 'venite subito nella mia stanza', immagino di averlo messo in imbarazzo tanticchia!!

Ci ospitarono però e con grande generosità e ci rifacemmo di una vacanza un tantino provante, ci lavammo in un bagno decente, dormimmo in un letto degno di tal nome. La mia passione per i grandi alberghi si rivelava già.....

La fine della vacanza ci vide a Londra dove io presi il treno per tornare a casa (riprendevo a lavorare, visto che squatter della mutua?) mentre il mio baldo moroso si fermò ancora qualche giorno alla ricerca di musica, musica, musica ...

Avevo credo vent'anni, lavoravo, frequentavo l'Università e vivevo da sola. E' stato un periodo intensissimo, pieno di esperienze forti, di grande ideologia, di prese di posizione adamantine. Non è durato molto perchè poco dopo avrei subito una specie di mutazione ed avrei finito con lo sposarmi, in piena ansia da desiderio di accettazione. Mi sposai innamoratissima e felicissima, non potrei che rifare tutto ciò che ho fatto ma nondimeno ricordo quegli anni come un Eldorado, credo proprio lo fossero .....

agosto 14, 2009

Vacanze scozzesi .... (part uan)

Extramamma è in vacanza in Scozia ed i suoi racconti mi hanno richiamato alla mente uno dei miei primi viaggi da adulta ... Da Londra ad Edimburgo, Inverness e poi su su su fino all'imbarco per le isole Orcadi. Ritorno via Manchester fino in Galles.

Il tutto in autostop.

Ed in tenda.

Con il mio moroso. Che quelli erano gli anni che il viaggio in autostop lo DOVEVI fare, pena sentirti un servo del padrone. Del viaggio fino a Londra, in treno, non ricordo granchè ma da lì in poi mi sembra quasi sia successo ieri. Ottenere passaggi non era difficile, per lo più ti raccoglievano i camionisti. Io parlavo il miglior inglese stentato degli italiani in ferie ed il moroso non lo parlava affatto. I camionisti non erano ancora multietnici, vere rappresentanze del proletariato inglese, con parlate incomprensibili ai più. La comunicazione non era il massimo in effetti. Ricordo una specie di Tyrannosaurus Rex, rosso, alto come un condominio, grazie al quale entrammo a Manchester. L'autista si divertiva a mandare su di giri il motore, lasciare andare la frizione di brutto, e poi inchiodare. Il tutto in coda ovviamente. Il T.Rex faceva un muggito, un balzo ed andava a fermarsi a tre centimetri dalla vettura precedente. Ed il domatore di T.Rex rideva e strillava 'Cangaroo'.

Quando sono scesa ho baciato il terreno ...

Ricordo l'arrivo ad Edimburgo ed un campeggio appena fuori trovato per mera combinazione, chissà dove diavolo era, non ricordo. Prati che sembravano tappeti, piazzola che per i nostri standard era degna di un condominio (l'anno prima eravamo stati in Toscana e per mettere i paletti della tenda a momenti li dovevamo piantare IN quella accanto), tutto quel verde, un vecchio edificio di pietra nel centro del campeggio con il pub ed il market, al tramonto diventava tutto tinta pervinca ... il mio moroso arrivato detestando la birra e ripartito (due giorni dopo) birra-dipendente. Io che per ordinare le prime due pinte ho faticato come a scalare l'Everest. Poi ho imparato però ... ;-)

Ricordo il parco di Edimburgo, sotto la rocca del castello, con tutta quella gente sdraiata a prendere il sole ed a farsi i fatti propri. Stava per iniziare il festival, c'era un sacco di animazione. Ricordo pure un museo di bambole e giochi antichi nelle viuzze attorno al castello ... non ero ancora cresciuta troppo, evidentemente.

Via da Edimburgo e, in non so quante tappe e quanti passaggi, arrivo a Inverness. Ricordo che i ragazzi che ci diedero un passaggio giuravano e spergiuravano sull'esistenza di Nessie e quando facemmo dell'ironia si offesero. Mah ... tornardo al discorso dell'inglese ... chissà che caspita ci hanno detto davvero e cosa davvero noi abbiamo risposto.

Da Inverness in poi l'autostop diventò un'agonia. Non che non ti prendessero, anzi!, ma il traffico era solo locale per cui si procedeva a colpi di pochissimi kilometri. Per arrivare a Dornoch un sabato pomeriggio. Fine della storia. Da metà pomeriggio in poi le attività si fermarono, non succedeva più niente. Era tutto-tutto-tutto chiuso. Trovammo un campeggio, praticamente sul mare, riparato da una fila di dune. Ancor grazie che ci fecero piantar la tenda prima di chiudere la reception. Fuori dal campeggio c'era questa specie di friggitoria viaggiante, una roba tipo i nostri porcari, e quello fu il luogo dove tentammo di sfamarci fino al lunedì successivo. Robe tipo hamburger o fish&chips very very very cheap. Ricordo una famigliola che mangiava cose orride e terminò la cena con uno splendido dessert: una pallina di gelato in ammollo in una bevanda rossa e gasata, tipo quelle aranciate o simili che si bevevano da noi negli anni '50. Tremendo. Soprattutto per due ventenni che volevano girare il mondo ma non è che si fossero ancora affrancati completamente dagli spaghetti di mammà!!!

Il lunedì mattina, finalmente!, la vita riprese e potemmo procurarci un biglietto per arrivare a Thurso e di lì traghettare nelle Orcadi. Ennesimo campeggio in attesa di poter prendere la barca, tenda fradicia, noi fradici, piazzola fradicia che se pestavi i piedi nello stesso posto un attimo di più ne usciva una pozzanghera. Peraltro noi era da Inverness che prendevamo acqua. La nostra tendina era una roba da trekking del peso TOTALE di 1,5Kg. Ci stavamo giusto noi e dovevamo lasciar fuori i bagagli. Ricordo che il campeggio aveva un locale docce lussuosissimo, io mi ci cacciai dentro determinata a scaldarmi le ossa per poi realizzare - solo troppo tardi - di non aver portato l'asciugamano. Nel mio solito inglese stentato riuscii a chiedere di andarmelo a prendere in tenda, con annesse istruzioni su quale fosse la mia tenda - sob!, ad una specie di Rosso MalPelo: un ragazzetto di circa dieci anni, dalla zazzera rossa ed il musetto pieno di lentiggini. Lui - non so come - capì e mi portò un cencio per asciugarmi. Lanciandomelo mi disse: "e potevi pure dirmelo che eri italiana!!!".


... continua

agosto 10, 2009

nun ce sta niente a fà

Quotidianamente, e senza neanche tanta enfasi per la verità, vengono pubblicate notizie in cui un uomo marito, fidanzato, convivente ... in procinto di divenire ex- ... decide che la fccenda non gli va e pam! spara, strangola, soffoca, accoltella ... in ogni caso ammazza o ci va molto vicino, una donna e possibilmente anche i suoi di lei/loro pargoli.

La notizia viene riportata dai giornali, a volte anche dai telegiornali ma non sempre. Dopo poco scompare perchè tanto ce n'è una fresca fresca. Di oggi ad Ivrea la notizia di un uomo di 47 anni che ha sparato alla sua ex rumena di 27 anni riducendola in fin di vita a causa dei litigi circa l'affidamento della figlia di 4 anni che la signora aveva pensato bene di portarsi in Romania. Di pochissimi giorni fa analoga notizia di un uomo che ha ammazzato moglie e figli (mi pare 3) perchè la signora voleva divorziare.

E nonostante sia evidente anche solo dalla semplice cronaca che la stragrande maggioranza di violenze avviene ad opera di congiunti, si continua a gridare 'dagli all'uomo nero', che a seconda del momento sarà rumeno, rom, marocchino o quant'altro.

E volutamente non mi riferisco anche a tutta la manfrina della sicurezza che le novelle ronde (o no, pardon!, osservatori del nonsoche) dovrebbero assicurarci nonostante i dati ufficiali diano la microcriminalità in calo in modo pressochè uniforme. Non vorrei che nel mischiare argomenti la violenza, financo mortale, sulle donne perdesse di enfasi.

E MammAmsterdam si incazza perchè colui - prima stalker e poi omicida - sia uscito in decorrenza termini nonostante una condanna a 30 anni. Tzè! Barbara, leggi Carofiglio e saprai (ma già lo sai) che l'arte principe di un leguleio è proprio quella di trovare tutti i cavilli per allungare il brodo e finire in decorrenza termini.

Ed io non capisco come sia possibile che questa manipolazione costante, totale e priva di limiti passi assolutamente inosservata. Che la gente davvero continui a credere, o a voler credere, che il problema siano gli zingari che sono cattivi dentro ..... (affermazioni sentite con le mie orecchie non più di una settimana fa da persone diversamente ragionevolmente decenti)

agosto 09, 2009

Cena

Stante il perdurare del maltempo fitusissimo, qua ci si è ridotti ad architettare cene con amici.

Oggi solita gitarella al mercato da cui discende il seguente menù

seirass (ricotta morbida e molto dolce) con mostarda di albicocche
blue de gex (un erborinato abbastanza dolce) con miele
tomini freschi al verde ed al peperoncino
mocetta di manzo
speck di cervo (un salasso, ne ho presi ben 66 *grammi*)

pasta di farro ai fiori crudi di zucchina
minestrone misto prato (!)

frittatina misto prato (!)
ratatuia di verdure varie

Vino: prosecco con gli antipasti ed un vino rosso toscano abbastanza costruito che mò non mi ricordo come si chiama e non ho voglia di andare a controllare

Il misto prato di cui sopra è preparato dalla geniale contadina da cui faccio la spesa ogni domenica. Di fatto si tratta di un misto di erbette e pezzetti vari che non sono esattamente degli scarti ma ci vanno abbastanza vicino: il mazzetto di costine troppo piccine per essere vendute, la punta del sedano non proprio bellissima, un pò di erba di s. pietro, un pò di borragine con i suoi fiori, ciò che rimane di porri o cipollotti un pò malfatti, un pezzetto di cavolo, e poi un tot di profumi dal prezzemolo al basilico passando per il timo, la salvia e quant'altro la signora si trova per le mani dopo essere andata a raccogliere per portare al mercato.

Insomma lei vende pure quel che dovrebbe (quasi) buttar via e fior di madame come la sottoscritta vanno in brodo di giuggiole perchè questo mix ha un profumo celestiale e va benissimo sia per un bel minestrone da freddo polare che per una bella frittatina primaverile.

Il minestrone l'ho preparato con questo misto a cui ho aggiunto un paio di patate nuove, un paio di zucchini ed una bella tazzona di fagioli freschi. Coperto d'acqua e messo in pentola a pressione, ha cotto un tot (mezz'ora? boh + o -). Più tardi scaldo, aggiungo sale e pepe, ed impiatto. Prima di servire un bel filo di olio crudo e ... via in tavola!! E guardando fuori dalla finestra penso di sapere già che non avanzerà molta minestra.

La frittata invece la faccio preparando una base con della cipolla brasata in padella a cui ho aggiunto il misto erbe, cotto il tutto per una decina di minuti, aggiustato di sale e pepe ed completato poi con le uova sbattute. Ci vorrebbe una bella grattuggiata di parmigiano ma ... non ne ho! Quindi faremo senza.

Dovrebbe convincere gli ospiti, vedremo ..!

agosto 07, 2009

Cronache varie e molto canine

Installati siamo stabili ai monti e ... piove. Con previsioni nefaste per il we. E con un'abilità veramente incredibile a buttar giù acqua e temperature autunnali durante il we.

Domenica scorsa: acqua a catinelle e 8.5°, adesso è venerdì e piove ormai da qualche ora.

Debbo dire che dopo una mattinata di sole a palla, picnic sul laghetto, cani che nuotano e ti schizzano con la qualunque ... una serata ad ascoltare il gocciolio della pioggia non è poi così brutto. Mò speriamo che per il resto del we ci dia un pò di requie.

La vita prosegue tentando di metter ordine nel casino dell'inserimento del secondo cane. La nr. 1 sembra essere più soddisfatta, la nr. 2 più controllabile. Almeno fino a quando esplode il fragile equilibrio perchè nr. 2 incontra (o intravede da lontano) un altro cane. In quel caso diventa una specie di derviscio abbaiante che impressiona tanticchia l'umano che sta attaccato al guinzaglio. Incredibile quante persone non capiscano al volo che nr. 2 è un cucciolo di 6 mesi!!!! E ti chiedono con fare preoccupato 'è buona??' ma deficiente come sarebbe a dire E' BUONA??? come dev'essere un cucciolo?? capisco fosse un cucciolo di velociraptor ma E' UN LABRADOR per la miseria!!! che deve fà???? E mettono in salvo i loro tesori manco la mia li dovesse sbranare.

Cmq, noi cerchiamo di star fuori dalle palle che ci guadagnamo in allegria, e via di passeggiate nei boschi e bagni nei laghi (quando il batavo in dotazione non lavora, savasandir).

Domenica quindi, nonostate il diluvio universale, siamo andati da mia madrina. Della quale non parlo ora perchè lei non si può limitare ad un inciso in un post. Nemanco un post!! lei meriterebbe un blog intero che pazza come lei francamente ne ho conosciute poche. 73 and still kicking!!! altro che!!!!

Insomma, la madrina sta in una casutza sulla riva del torrente, in una strettoia della valle, casutza delle vacanze condivisa con un tot di altre persone ma soprattutto con un tot di altri animali! All'appello domenica si contavano 2 cavalli, 2 caprette, 6 cani ed un gatto il tutto orchestrato a dovere da n. 6 adolescenti in età sparsa dai 12 ai 19 anni. Tutti doverosamente fradici prima per la pioggia e poi per i bagni nel torrente che si trova, grosso modo, a 5 metri dal terrazzo della casa.

La mia nr. 2 ha dato ampie dimostrazioni del fatto che è posseduta dal demonio lanciandosi in acqua da tutte le posizioni immaginabili inclusi tuffi a bomba dalle rocce. GIURO CHE NON STO INVENTANDO NULLA. Ha razzolato in lungo ed in largo mangiando tutto ciò che le è sembrato opportuno incluso le fatte del cavallo e le bucce del melone. Ore di tuffi nell'acqua gelida hanno fatto il resto ed il risultato è stato che la sera avevamo una parente stretta de la ragazzina dell'Esorcista. Tralacio la qualità e quantità delle sue manifestazioni CHE E' MEGLIO.

Però debbo anche dire che è stato divertente vedere tutti questi cani interagire tra di loro e con i ragazzi. Quando siamo tornati a casa le due orfanelle qua erano talmente cotte che non si sono sentite più per tutta la serata e tutta la notte.

Abbiamo poi fatto il bis ieri con analoghi risultati più un piscione gigantesco alle ore QUATTRO DELLA MATTINA (!!!) che nr. 2 doveva aver bevuto mezzo torrente a buttarsi a caposotto per prendere la palla che le tiravano i ragazzi e quando ne ha avuto di troppo non ha ritenuto fosse il caso di disturbarci per andare fuori ....

Oggi, ulteriore reprise di cani nuotatori al laghetto della diga, mò speriamo che la ragazza realizzi che pipì si fa dall'altra parte della porta ....

Io però ci sto così bene qua che già penso con orrore che prima o poi agosto finisce!!! Marò oggi ne abbiamo già setteeeeeeeeee (salvatemi)

agosto 03, 2009

Bandierine, case e capi (ahimè) del governo

Copiato da Monica di PONTITIBETANI, mi sembra sufficientemente significativo da volerlo postare pure io ....

mala tempora etc etc etc

agosto 02, 2009

Dell'invecchiare con grazia (se ti ci lasciano) ...

Allora, invecchiare non fa un gran bene a nessuno, nemmeno se si tratta di principi e principesse.

I principi però sono maschi e si sa che per un uomo la pancetta, una certa pinguedine portata dall'età, non è una disgrazia assoluta. Per le signore invece il diktat è essere magre come a 15 anni anche se di anni se ne ha il triplo.

Bene, costoro sono due dei fratelli Grimaldi, in arte principe e principessa, nei fatti ricchi nullafacenti o giù di lì. Lui è del '58, lei del '65. Lui si può permettere la pancetta, lei no che le signore fighe debbono pure essere magre.

(foto presa da http://www.repubblica.it/ articolo sul Ballo della Croce Rossa di Monaco, ballo al quale probabilmente la principessa non aveva tanta voglia di andare)