Obiettivo Trop Model

ottobre 27, 2010

L'angolo di nonna Papera

Sottotitolo: sono troooooppo una casalinga!!

Qui siam messi che il pane non ci manca mai. Tutti e quanti soffriamo di adiposità eccessiva localizzata sulla pancia, quella tipica di chi mangia troppi carboidrati: pasta e paste. Very much italians, that is! (anche il BID per essere precisi). Il fatto è che qui il pane è faccenda che o se ne compra troppo poco e allora finisce (con unanime disperazione) o se ne compra troppo e allora secca e questa volta quella disperata sono io visto che detesto buttarlo! A casa mia il pane è sempre stato cibo sacro agli dei e non bisognava sprecarlo nè tantomeno 'insultarlo'. Non si poteva mettere il pane in tavola a testa in giù, per esempio, nè si poteva rompere un'altra pagnotta se in tavola ce n'erano già dei tozzi. Tra le varie conseguenze (al di là delle adiposità localizzate, fetenti loro) c'è anche stato il fatto che la sottoscritta, nei primi anni di lavoro ed alle prime esperienze di cene formali, si trovava a raccattare in giro per la tavola i pezzi di pane degli altrui commensali perchè non era cosa di spezzarne dell'altro!!! E già che ci siamo diciamo pure che questa fa il paio con la stagnola del vasetto di yoghurt leccata a mò di mucca ... figure di sterco, dico io :-(

Comunque dicevo che il pane è sacro, non si spreca, non si butta e le cane ne possono mangiare ma mica tanto che qua con l'allergia non si scherza ...

Ovviamente oggi avevo la dispensa piena di pane secco. Altrettanto ovviamente questo we ci eravamo tutti scatenati a comprar latte: anche qui un tot di avanzi.

Ed ecco che la /graz in pieno mood da casalinghitudine ti piazza lì la ricettina del riciclo



Torta di pane secco con mele (pinoli e mandorle)

300gr di pane secco di qualunque genere (se non è un roba tipo pugliese però è meglio)
1 lt di latte (il mio era scaduto ieri, ad esempio)
150gr di zucchero (o anche un filo meno)
quattro-cinque mele a gusto ed a seconda delle dimensioni
uvetta ammollata in un qualche liquoretto a piacere
mandorle in scaglie
quattrospezie oppure cannella

Ho preso il pane, l'ho fatto a pezzi e l'ho coperto di latte lasciandolo ad ammollare fino a che ho avuto tempo di riprendere in mano la faccenda (tipo un tre ore ma va bene anche meno i punto è che il pane ammollato dovrebbe fare un pappone ed aver assorbito praticamente tutto il latte)

Nel frattempo ho sbucciato le mele e le ho tagliate a tocchetti, aggiungendole poi al pappone di cui sopra, ho poi aggiunto gli altri ingredienti (liquore incluso) andando ad occhio ed assaggiando per l'uvetta e le mandorle.

Ho imburrato una teglia e l'ho cosparsa di pan grattato, ci ho messo dentro il pappone livellandolo e cospargendolo poi di zucchero di canna e qualche fiocchetto di burro. L'ho infornato a 160-180° (forno ventilato) e ce l'ho lasciato per un'ora circa.

L'ho tolto dalla teglia in tempo per far merenda .................................. b u o n o

ottobre 25, 2010

che lo leggo affà (a volte mi chiedo)

 Questo è sicuramente un buon consiglio per te, Ariete. Sei in una fase ideale per scoprire qualcosa di più su tutto ciò che può favorire il tuo piacere, anche quello sessuale

US-SI-GNU-R

Io Brezsny vorrei proprio conoscerlo, ora ne parlo al BID, chissà che se ne pensa :-))))

Fanno ammuina

Debbo aver detto già in altri post che noi viviamo al piano nobile di una (a mio modesto parere) bellissima casa, circondati sopra, sotto e di traverso da gente ricca per davvero. Noi siamo notoriamente diversamente ricchi (mooooolto diversamente), io amo pensare che siamo ricchi in spirito ma qualcuno potrebbe dubitare anche di questo. Sicuramente siamo praticamente al verde e ci arrabbattiamo a sperperare come meglio possiamo quel che ci passa per le mani (vedi vari e svariati post sulla casutza).

Costoro, quattro adulti più due bambini sotto i tre anni, sparpagliati su una palazzina di tre piani con ampio giardino, hanno una coppia rumena 24/7.

Ora direi che la migliore descrizione delle attività di questi due poveretti che è la seguente

tutti chilli che stanno a prora, vann’ a poppa e chill che stann’ a poppa vann’ a prora; chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vann’ coppa e chili che stanno ‘ncoppa vann’ abbascio; chi nun tiene nient’a ffa, s’aremeni a ’cca e a ‘lla

Disclaimer: sono personalmente contenta del fatto che, una volta tanto, a due poveretti immigrati sia andata sostanzialmente bene. I personaggi di cui sopra sono della categoria borghesi illuminati, non li vessano, gli si rivolgono con il lei, e posso supporre che li abbiano messi in regola in qualche modo (probabilmente attraverso l'azienda dell'unico che porta il grano a casa). Che io sappia abitano in una stanza confortevole (annessa al locale lavanderia ma tant'è, sempre servi sono, no?) ed hanno ottenuto il diritto di cucinarsi nella cucina attrezzata dell'appartamento vuoto (ex-ufficio ora salone dei ricevimenti). In realtà l'uso cucina direi che possa essere fatto risalire al discutibile utilizzo di sostanze maleodoranti che hanno fatto esclamare alla princi (che ha la stanza da letto praticamente sopra) "ma quando viene l'inverno che qua con le finistre aperte non si respira??!!" (e se la princi desidera l'inverno ...).

Mi chiedo però che dignità uno/a possa conservare se gli si fanno rifare i lavori cinquanta volte e se li si fa pulire sul pulito. Del resto loro due, che scemi proprio non devono essere, sembrano abbastanza abili nel darsi un gran daffare anche quando ad un pettegolo occhio esterno (tipo il mio) non sembra che ce ne sia poi donde. Per dire, ieri ho notato che anche in questi giorni di pioggia, non si fa in tempo ad utilizzare gli ombrelli che li si ritrova correttamente avvolti e con il laccetto chiuso.

Comunque si direbbe che il pulito e l'igiene siano diventati di massima moda tra le classi alte recentemente. Del resto anche la mia graziosissima cognata, sebbene mai sorpresa da occhio umano con scopa e straccio in mano, divide tutti i luoghi dell'universo mondo in puliti e poco puliti, quando non (quel horreur!!!!) sporchi. Non oso immaginare in quale categoria ci abbia messi visto che, da quando ho il secondo cane, qua non ci ha più messo i piedi! (del resto se vieni mi fai piacere, se non vieni me ne fai due!!)

Secondo me è una dipendenza ..

OK
ha tanto da fare. Ma davvero tanto

OK
il suo lavoro gli piace un sacco (e per fortuna che così non fosse sarebbe un vero guaio visto il punto precedente)

MA
dopo un week-end passato nella nuova casutza, felicemente isolata dal mondo moderno (niente ADSL - per il momento almeno - e ricezione del digitale terrestre limitata ai canali del padrone - perchè gli altri invece? - il che si traduce - oh! gaudio!! oh!!! giubilo!!!! - in un bel televisore SPENTO) il BID ieri sera non aspetta neanche di finire la cena e, con la scusa di vedere la Luciana nazionale, si trasferisce sul divano in compagnia del solito armamentario: almeno tre pc, l'aifon e la magica tavoletta dei signori della mela.

Saranno state le nove e un quarto, al massimo.

Io mi abbozzolo sul divano con il mio nuovo lavoro (ai ferri questa volta)

(è una sciarpa per la princi in un nuovo filato che produce questo effetto pizzoso)
Quando sono le *due* (eh si, non avevo sonno) il nostro è ancora lì a picchiettar su tasti e le cane non sono ancora uscite. Con un pò di insistenze lo convinco a chiudere bottega, venire con me al parco per la passeggiata 'serale'. Detto fatto, una romanticissima(?) nonchè sbollita coppia passeggia al parco con due cane rinvigorite dalla bella dormita serale e dall'aria frizzantina(parecchio). Comeiddiovuole si torna a casa, ore 2:30 circa, e udite!udite! il BID mi segue a letto. Si prepara lesto come un furetto e si infila a letto, quando ci arrivo io lo trovo con la magica tavoletta spalmata quasi sul naso. A domanda (della serie 'macheca$$ostaiancorafacendoconquelcoso????????') risponde:

"I'm just asking to the indian guys to configurate something for me, they just started working"
(sto chiedendo ai colleghi indiani di effettuare un'operazione in mia vece, considerando che il loro orario di lavoro è appena iniziato)



Secondo me è una scimmia, magari provo con i SERT

ottobre 19, 2010

Upgrade

La casa in montagna. Uno dei miei sogni da quando riesco a ricordare. La neve fuori e tu chiusa al caldo sul divano. La neve fuori e le ciaspole sull'uscio pronte per la prossima escursione. Camminare e camminare con la prospettiva di tornare a casa senza prima passar due ore in macchina. Le montagne ed i boschi fuori dalla finestra.

Insomma, una conquista, un lusso, una roba che ogni tanto ti chiedi se per quella somma non sarebbe più utile, più arricchente, più istruttivo, girare il mondo, fare robe .. vedere ggente...! Poi, tutte le settimane, arrivo, infilo la chiave nella toppa, apro la porta ... e mi si spalanca il cuore e mi dico che no, sarà che sto nel mio buco, sarà che sono un'ignorante, un'ignava ... ma questo è il mio posto e ringrazio gli dei per potermelo concedere anno dopo anno (che francamente me l'aveste detto10 anni fa che ci sarei riuscita ad avere il mio posto tra i monti, avrei pensato che eravate pazzi).

Comunque, abbiamo lasciato quel posto da fighetti in cui siam stati ben 6 anni e siamo scesi a 1500 mt. Un vero paesetto di montagna, con UN negozio che vende dallo spillo all'elefante ed una trattoria dove mangiare dev'essere un'esperienza per gente di fegato ... letteralmente.

Dalla finestra della camera da letto vedo le fronde degli alberi del bosco.

Sotto il mio balcone la settimana scorsa sono arrivate le mucche: erano scappate da un pascolo poco distante ed avevano deciso di andarsene un pò a spasso, spargendosi pure sulla statale!! Ed un paio di vecchietti/e armati di bastoni che cercavano di contenerle. Era mercoledì quindi c'era praticamente nessuno in giro. Alla fine s'è trovato la vaccara che a suon di urla disumane le ha riportate tutte al loro prato.

Dal balcone


il panorama è questo


anche se a volte questo è ciò che si vede


anche se l'autunno è davvero arrivato
ecco, questo è quel che ho lasciato domenica sera, molto a malincuore. Nemmeno le cane volevano venir via


ottobre 15, 2010

Meno male ....

... è fuori per lavoro dal lunedì al venerdì, se va di culo al giovedì sera.
... quando è fuori sparisce in un buco nero perchè il lavoro ha la priorità su tutto
... è il primo ad arrivare sul posto di lavoro e l'ultimo ad andarsene
... parte con un volo antelucano e torna con un volo notturno
... quando arriva a casa è perso in un suo mondo personale e non parla con nessuno
... risponde solo se interrogato e ti dice che siccome ha parlato tutta la settimana adesso vuole stare in silenzio
... dorme fino alle 10 e quando si alza viaggia per casa come uno zombie
... ha alcune priorità assolute, nessuna delle quali è condivisa con me

meno male che il BID (Batavo In Dotazione) ogni tanto è uno stronzo assoluto così mi viene meno paura che gli dei si ricordino di me

ottobre 12, 2010

Mi spiego meglio

Un paio di post fa scrivevo di eccessiva protezione vs i nostri figli e conseguente loro sperdimento. Rispondo qui a Wide e Supermam.

Mio nonno era un operaio Fiat e mia nonna una casalinga. La famiglia di mia nonna aveva una 'piola' ovvero uno di quei posti molto piemontesi dove si andava principalmente a bere vino e giocare a carte ma poi un piatto di qualchecosa magari si poteva pure mangiare, ed il nonno finito il turno ricominciava lì (e, spaccone com'era, raccontava delle storie che nemanco Bud Spencer). Quando poi non aveva proprio niente altro da fare, faceva il pompiere, ancora per Fiat. Vivevano in due stanze, in affitto, di ringhiera e con il cesso sul balcone, con i loro due figli: mio padre futuro diplomato e mia zia destinata alle commerciali. Soldi pochi tendente al niente. Vacanze? non pervenuto. Un lusso: un motorino per andare a lavorare. Rosso. Ed un giaccone di pelle, che di pelle aveva anche i bottoni!, ma questo glielo aveva dato la Fiat perchè faceva il camionista.

I miei nonni materni erano meridionali, venuti al Nord a spizzichi e bocconi durante la guerra, con mezza famiglia sopra la linea gotica e mezza sotto. Comunicazioni zero. Chissà se sono vivi, si saranno chiesti gli uni e gli altri. Quando finalmente sono stati tutti insieme vivevano in tre stanze delle case popolari, bagno in casa!, peccato che loro fossero 10: nonna, nonno, mia mamma ed altri 7 tra fratelli e sorelle. Al paese non erano nemmeno contadini: nonna faceva la bracciate e spigolava, nonno faceva il falegname. Finiti i soldi (altrui) non sempre finiva il lavoro perchè magari gli commissionavano qualcosa ma poi pagare? e chi ce li ha i soldi?

Mio padre era un perito elettronico, impiegato prima e poi via via fino alla pensione come quadro intermedio..  niente di che, ma grazie ad un'inveterata abitudine a tirar la cinghia sua e di mia madre - casalinga - vivevamo, in cinque, in un alloggio di proprietà, due stanze da letto, salotto, soggiorno e cucinino, doppi servizi, garage e giardino condominiale. Molto molto civile davvero ;-). E le vacanze non sono mai state in dubbio. E la macchina si comprava solo per contanti. E l'unico debito ammissibile era il mutuo per la casa. E comunque senza mutuo si son poi comprati due stanze in montagna ed un monolocale al mare. E tutto ciò oggi fa la differenza perchè è pur vero che è rimasto solo e la malinconia ancora non gli passa nonostante siano ormai 8 anni ma un colpo ai monti ed uno al mare, in città ha un alloggetto nuovo di pacca e molto molto molto carino ... insomma la qualità della vita non è solo materiale ma la vita materialmente comoda aiuta molto tutto il resto.

Io? sono partita da dove è arrivato mio padre. Il lavoro è iniziato subito bene, la casa di proprietà ce l'ho avuta a trentanni, viaggi e vacanze non si discute etc etc etc. Il mutuo inizia che è un peso ma dopo qualche anno non te ne accorgi più.

Cos'era questa se non una tranquilla parabola ascendente generazionale in cui ci si trovava con estrema naturalezza? Mio padre stava meglio di suo padre ed io stavo meglio di mio padre. E noi, marito ed io, stavamo meglio cinque anni dopo rispetto a cinque anni prima. Era sempre stato così e sempre sarebbe stato, no?

I nostri figli? Avvicinamento alla musica a 4 anni. Gli sci ai piedi che la princi non aveva ancora 6 anni. Il computer a 7. Non avevano ancora 10 anni e sapevano chi era il convitato di pietra. Giocattoli a iosa. Attività ludico-didattico-culturali come se piovesse. Sono nati nella casa di proprietà. Al cambio di stagione borsate di abiti troppo piccoli da dar via. A 15 anni il motorino, a 18 la patente e poi la macchina. Il liceo per entrambi, scientifico l'uno, artistico l'altra. Danza classica. Musica assortita e strumenti vari e via elencando.

La parabola ascendente, no?

E con loro tutti i loro amici, sia chiaro che qua non è che si partecipava al concorso 'spoil your kids', eh?

Il punto è che sta cacchio di parabola, se c'è mai stata, s'è interrotta e tutto sto teatro si è sciolto come neve al sole. Ma noi non ce ne siamo accorti se non quando ormai ci eravamo dentro fino al collo e non gli abbiamo dato gli strumenti per viverci dentro, se li stanno costruendo da soli piano piano e nel frattempo perdono questi anni preziosi aspettando qualcosa che difficilmente verrà ed incapaci di adattarsi a quel che hanno in mano senza soffrire, con il cuore e gli occhi pieni di desideri più grandi di loro ma che non capiscono nemmeno da che parte iniziare per conquistare.

E via di lavoro che non si trova. Oppure lavoro che quando si trova è pagato una scemenza e magari neanche tutte le ore. Contratto? cos'è? nero più nero del nero. E se ti piace bene, diversamente la porta è quella, che fuori c'è la fila.

Il bartender ha finalmente un contratto: 4 mesi! Gli scade a fine ottobre, oggi finalmente il padrone si è degnato di dargli un appuntamento per fargli sapere cosa accadrà. Questa la ns conversazione a colpi di sms

"e allora?"
"non bene, venerdì il verdetto economico, comunque non bene"
"mi spiace davvero"
"figurati a me. Ho dato tutto ed ho ottenuto poco più di niente"

Sarà sicuramente perchè lui è incompetente. Sicuramente non sa fare il suo lavoro. Sicuramente è antipatico. O magari gli puzza l'ascella .... Ed è sicuramente un trascurabile dettaglio quello che l'estate è finita, che il dehor pieno fino alle ore piccole se lo possono scordare fino alla prox primavera. E ovviamente le ore extra regolarmente non pagate sono tutto tempo buttato via. Avrebbe avuto un senso se d'estate si dà il tutto per tutto ma poi d'inverno si recupera, no? Certo che un senso ce l'ha ma solo per il titolare. E mi diceva il bartender che la chiusura di cassa year-to-date a fine agosto superava i quattro-milioni-di-euro. E questo signore con la sua società, o più probabilmente le sue scatole cinesi di società possiede tra l'altro anche un grande albergo 4*, nonchè una palazzina in piena zona storica con alcune suite da togliere il fiato e tralascio il resto. E questo signore è un fighetto di una quarantina scarsa di anni, una roba tipo radical-chic dei giorni nostri, mica un brutto bauscia milanese nè tanto meno un sciur padrun da li beli braghi bianchi.

Sta di fatto che lo scarrafone immaginava già che sarebbe finita così e si era illuso di poter chiedere almeno la disoccupazione part-time: ci vuole un certo monte giornate lavorate in chiaro negli ultimi due anni, se non sbaglio sono una settantina. Lui vive da solo e si mantiene lavorando da ormai tre anni ma non ha un numero sufficiente di giornate lavorate in chiaro perchè con un meraviglioso contratto a chiamata, facevano figurare che lui lavorasse due o tre giorni al mese al massimo ed i CUD degli ultimi anni hanno valori di meno di 500€.

Sul versante della princi invece ... che dire se non che con la sua laurea è verosimile che ci si pulirà le terga e sarà già fortunata se riuscirà ad andare a lavorare in un negozio di mobili di design? a meno che non voglia prendere baracche e burattini ed andare a studiare per la specialistica in qualche altro paese. Ed al momento i suoi obiettivi sono Olanda oppure Svezia, che per una meteopatica e bisognosa di luce e caldo come lei è una dura condanna (ma per carità! non sono certo queste le disgrazie, però ...)

Potrei continuare ad libitum e smetto qua che è meglio.

Quando F. parla di cittadelle fortificate io vedo i mille modi di darsi sicurezza che questa generazione di 20-25-30enni si inventa tutti i giorni, per non guardare oltre le mura, per non vedere il vuoto. Infinite immagini di noi stessi e mi sembra di sentire i miei figli che se la menano e rimenano sempre sulle stesse cose, commettono sempre gli stessi errori, rifanno sempre gli stessi passi, hanno sempre le stesse delusioni. E come loro, i loro amici fanno e dicono le stesse cose.

Imbrigliati in storie scritte da altri e congelati dalla paura di vivere, lasciandoci sfuggire la vita dalle mani dipinge esattamente come sono, i miei figli ed i loro amici.

Non gli abbiamo fatto un bel servizio ai nostri figli: gli stiamo consegnando un sistema politico corrotto da fine impero che non ha saputo far fronte alla crisi economica perchè troppo impegnato nei personalismi di vario genere e tipo; una corruttela a qualsiasi livello che impedisce a chiunque non sia figlio di ... di andare da qualsiasi parte o quasi; un sistema congelato in mano ad una cricca di vecchi che non mollano la presa a nessun costo; una diffusa disonestà da parte di gente che ha tutto ma ancora non gli basta, gente che vive l'azienda come un modo per diventare sempre più ricchi; un contesto sociale in cui il merito è l'ultimo dei valori premiati; una società divisa in due grandi fasce economiche: una di gente che ha tutto ed un'altra, molto più grossa, che lo desidera. Abbiamo permesso che percepissero come importanti e necessarie tutta una serie di oggetti e/o di modi di essere e/o di simboli che ora faticano a conquistarsi con la frustrante conseguenza di sentirsi dei falliti. Gli abbiamo scavato sotto i piedi con la scusa del lavoro autonomo, dandoli in pasto ad un mercato che ha fatto flop.

Io lo dico sempre
mi girano le palle ad invecchiare ma giuro che non vorrei aver 20 anni oggi

ottobre 08, 2010

Dedicato ad un'amica

Non sapevo come postarla sul tuo blog, la metto qua e spero tu la veda.

La incontrai nei giorni in cui morì il padre dei miei figli, ne feci la traduzione d'impulso, ne stampai un tot di copie da distribuire invece dei ricordini. L'ho dimenticata per anni ed oggi, leggendo il tuo post, mi è tornata in mente. Te la regalo, io l'avevo trovata profondamente consolante. Un abbraccio 


ottobre 07, 2010

C'era ...

... un ragazzo, nato nell'85 come mio figlio. Mio figlio era un suo grandissimo amico, si erano conosciuti al prim'anno di università dove entrambi splendevano per essere dei gran cazzari. Le aule non le vedevano più di tanto, in compenso conoscevano tutti i bar della zona dove amavano campeggiare a lungo. E questa è la parte che una pora madre può conoscere, seppur moooolto di straforo. Il resto era allora, ed è tutt'ora, coperto da assoluto riserbo. Siccome la pora madre di cui sopra le antenne le usa in modo lecito e qualche volta anche illecito, aveva al tempo intuito che era meglio lasciar perdere e non approfondire il discorso: visto che non era più in suo potere intervenire tanto valeva salvare almeno le coronarie con il vecchio occhio che non vede ...

La luce di questo ragazzo un anno fa si è spenta contro un albero in un dei nostri grandi viali, la moto da una parte e lui da un'altra, alle otto di mattina mentre sobrio e regolare stava andando a lavorare, il che considerando quel che la pora madre aveva a suo tempo intuito sembrava essere per lo meno poco consueto.

"Gli eroi son tutti giovani e forti. Bello è ricordarli perché è un amore che non finisce mai e che si alimenta con le parole" (cit.) e di parole è piena ancora oggi la sua pagina su fb: parole di amici che lo ricordano, che lo piangono, che ridono con e per lui, postano video e canzoni. Ogni tanto ci vado, sempre di straforo come di straforo osservavo quel poco che mio figlio lasciava trapelare o da quei pochi buchi che lui lasciava aperti. Ogni volta è una stretta al cuore perchè quel figlio altrui potrebbe essere mio figlio e mi si spezza il fiato in gola, mi si riempiono gli occhi di lacrime, solo a pensarlo. E non penso a quella madre, penso proprio a lui, a ciò che ha perso, ed ai suoi amici, a ciò che loro hanno perso.

Ci sono andata stasera perchè qualcuno ha pubblicato le foto della festa che qualche giorno fa per la seconda volta i suoi amici più stretti, tra cui il bartender, hanno organizzato per ricordarlo e per raccogliere dei fondi a suo nome per un'associazione di volontariato locale.

Sulla sua pagina fb ho letto queste parole scritte da una ragazza, le voglio riportare qui anche se non so se è corretto, anzi forse non lo è ma non credo di far nulla di male. Mi sono sembrate sincere e non più retoriche di tanto, e mi sembra dicano chiaro e forte lo sperdimento esistenziale di questa generazione di figli che abbiamo esageratamente protetto ma al tempo stesso non abbiamo preparato ad affrontare quella che poi si è rivelata essere la realtà.

Volendo il loro bene abbiamo causato il loro male?

Insomma, proprio il loro male magari no ma sicuramente non gli abbiamo dato gli strumenti necessari, e questa è quella che io credo essere la mia colpa in quanto genitore. Non mi ci struggo sopra, quel che fatto è fatto, ma nessuno me lo toglie dalla testa.

Ecco quel che scrive F a W (e se F capiterà mai qui, non vedo come ma potrebbe sempre accadere, spero mi perdoni)

W com'è che da lassù hai ancora così tanto da dire?Com'è che non smetti di cercare il modo di insegnarci a vivere?



Eravamo un sacco ieri, tutti per te!Chi ti conosceva appena, chi forse con te aveva bevuto un paio di drink e chi, perdendo te, ha perso un pezzo di se stesso. Tra la gente, mi guardavo intorno e mi ...rendevo conto di quanto tu fossi li a cercare ancora una volta di dirci qualcosa, con tutte le tue forze. Ho rivisto persone che non vedevo da anni, persone che hanno rappresentato tantissimo e persone che, ammettiamolo, non hanno senso di esistere. E' in quel momento che mi hai spiegato quanto tutto sia dannatamente effimero. Ci hai urlato di smetterla di perderci in mille stronzate, perchè il nostro piccolo problematico mondo ci fa dimenticare che al dilà delle nostre cittadelle fortificate, lastricare di infinite immagini si noi stessi, c'è molto di più. Ci hai visto imbrigliati in storie scritte da altri e congelati dalla paura di vivere, lasciandoci sfuggire la vita dalle mani, un po' come le saponette nelle docce di un carcere, sappiamo tutti come va a finire!!



Poi ti sei acceso una siga e te ne sei andato sperando che imparassimo a goderci ogni respiro..


buonanottebruttagente
 

Un tappeto di nuvole celesti ed una striscia rosa tutt'attorno

Questo era fuori dal finestrino dell'aereo sabato mattina,



tutte le volte mi chiedo come sia possibile che sia quasi incorporeo,

che non ci si possa camminare in mezzo, che non si possa star seduti là a gambe incrociate, respirando piano ed assorbendo tutto quel colore dentro l'anima

Eccomi qui

Che periodo strano!!

Giro a 1000 da mane a sera e quando sto ferma ho l'uncinetto in mano ed intreccio fili colorati (peraltro la coperta nuova vien su bene ma lentameeeeente, ho messo giù forse troppi punti mi sa che verrà grande).

Sabato il mio oroscopo su D di Repubblica diceva
"Transito: Mercurio in opposizione. Conversazioni, contorsioni, considerazioni, tutto viene giù a valanga ed il materiale non si può dividere con cura ... ma cos'è tutta questa roba che vien giù? chi la sta spingendo qui? travolta è la memoria, c'è bisogno di punti fermi, c'è chi salva i documenti e chi decide che la memoria non ha più niente da trattenere ..."

Vabbè, non che io ci creda più di tanto ma in effetti qua si ribolle tanticchia, di azioni e pensieri. Peraltro l'oroscopo indicava come musica Daniele Sepe, che io non sapevo manco esistesse. Cercato sul tubo questo è il primo hit che ho trovato



lo prendo come un segno: non mi rimane che rimettermi a ballare ... chissà chissà chissà ...

Cmq, peccato che agire e scrivere siano scarsamente compatibili ed i post mi rimangano nella testa sennò qua sarebbe un tripudio. Questo we siamo stati in batavia e durante i voli, costretta a stare seduta e ferma, ho scritto una miriade di appunti che magari si trasformeranno in post, chissà ...

Il we batavo è stato tutto sommato bello, era la celebrazione delle nozze d'oro dei batavogenitori e debbo dire che mi aspettavo il peggio. Il batavo in dotazione (da adesso in poi BID) è davvero in stato di grazia (io davvero comincio ad avere paura*) ed ha imparato a diluire queste flebo di batavofamiglia con pernottamenti in albergo e cenette tetatet, ne deriva che al risveglio domenica mattina questo era ciò che si vedeva fuori dalla finestra ...


Poi salta fuori che la sera prima abbiamo cenato senza saperlo nello stesso paesetto (Naarden), nello stesso ristorante (neanche tanto grande), a qualche tavolino di distanza ed alla stessa ora del batavocugino a casa del quale il superparty dell'anniversario si è poi svolto la domenica ... quando una dice una botta di culo, signora mia, che diversamente mi toccava una dose extra di full immersion.

Il surprise party d'oro è stato un successone, ancorchè tanticchia pacchiano: supercasa, superproprietà, superaccessoriato di tutto punto, il tema era l'Italia: supercasa decorata ad hoc, bandierone italiano appeso fuori, stelle filandi biancorossoeverde, bandierine, piatti, bicchieri e decorazioni assortite, dress code, cantante e catering tutto rigorosamente al tricolore. Inclusa la sottoscritta, degna ospite di cotanto tema (mi hanno pure costretta a cantare, ho praticamente fatto la Romina di Felicità - non so se maripijo da questa), della surprisecoppia. BID infatti aveva giurato il falso la mattina stessa dicendosi desolato ma no, sorry, non posso essere presente alla receptie (quella ufficiale, organizzata dai batavogenitori stessi), a mammà è venuto un mezzo infarto quando nella sorpresa del surpriseparty si è trovata mommyboy per soprammercato. Insomma, vabbè, batavietà allo stato puro suppongo.




Ancora una volta mi sono ritrovata a pensare che ho fatto una scemenza a non cercare di imparare un pò di olandese a suo tempo, ora sarebbe opportuno tirarlo fuori ma temo di non riuscire più ad imparare niente. Sarà Alzheimer incipiente o anche solo la vetustà cerebellare, sarà che poi magari mi smentisco da me, sarà che non sono semplicemente in allenamento da studio ma io non riesco più a ricordare un fico secco. Se ne deriva che se MammAmsterdam non trova una soluzione qua è un casino