Obiettivo Trop Model

gennaio 18, 2010

In cucina

Visto che mi è presa la scrittorrea ... ne approfitto e pubblico anche un paio di ricettine che mi hanno dato parecchia soddisfazione.

La prima è un rotolo di tacchino agrodolce che ho mangiato la sera della Befana a casa di una carissima amica, mi è piaciuta parecchio e mi sono fatta dare la ricetta. Dopodichè l'ho realizzata un pò così alla sansfason che mano a mano che mi servivano gli ingredienti mi accorgevo di non averli. Pianificazione da due soldi, lo so.

Quindi, nella mia maniera imprecisa, posto qua per coloro che fossero incuriositi e per mia futura memoria il procedimento/ricetta.

Mi sono fatta disossare un sottocoscia di tacchino dal mio macellaio, sempre entusiasta di fare questi lavoretti perditempo, soprattutto su una carne poco preziosa (leggi costosa) come quella in questione. Il pezzo è risultato essere stretto e lungo, da arrotolare per il lato corto a seconda delle sue precise quanto intimidatorie istruzioni.


Distesa la carne sul piano di lavoro, l'ho salata e pepata leggermente e l'ho ricoperta con uno strato di una farcia fatta di prosciutto cotto (circa 150gr), ricotta (idem) ed un albume (sale e pepe qb, savasandir). Nella ricetta si parlava anche di 100gr di polpa di tacchino ma non essendomene fatta dare un pezzo in più se la mettevo nella farcia, rischiavo mi mancasse nel rotolo ed ho preferito lasciar perdere. Ho coperto la farcia con uno strato sottile di prosciutto crudo su cui ho disposto dei fagiolini precedentemente cotti al vapore. Penso potrebbe pure andare bene uno straterello di spinaci appena scottati.


Ho arrotolato il tutto e legato con spago da cucina, sigillato in pentola di ghisa (sempre viva il signor Ingvar Kamprad) facendolo rosolare bene da tutti i lati, bagnato con un bel bicchiere di vino bianco secco (che non avevo e che ho sostituito con un marsala secco)*, chiuso la pentola con della stagnola prima ed il suo coperchio poi, ed infilato in forno già caldo a 190° dove l'ho lasciato cuocere e consumare per circa un'ora.

*meglio il vino bianco, parola di girlscout

Ho poi estratto la carne avvolgendola in due strati di stagnola e mettendola a riposare in forno (che nel frattempo si era intiepidito) ed ho fatto restingere il fondo di cottura, filtrandolo e sciogliendolo con il succo di mezzo limone.

A questo punto ho realizzato un 'quasi caramello' (definizione non mia) con tre cucchiai di zucchero, mezzo bicchiere di aceto rosso buono (e non balsamico) e mezzo limone e lasciando il tutto a sobbollire piano piano fino a quando la salsa è diventata densa il giusto. Nel processo lo zucchero si è caramellato e la salsa ha assunto il sapore dolce amarognolo e poi acido per via dell'aceto e del limone. Secondo la ricetta originale avrei dovuto spremere i chicchi di una melagrana ed utilizzare il succo nella salsina agrodolce ma non ne avevo, così il tocco fruttato l'ho raggiunto spemendo e filtrando il succo di alcuni lamponi.

Ho servito il rotolo con le sue due salsette ed una insalata mista. Ottimo, provare per credere.

Stasera, invece, soli in montagna il batavo ed io, ho preparato una lonza di maiale alle prugne servendola con una replica della salsetta agrodolce di cui sopra (senza frutta alcuna). La morte sua, lasciatemelo dire!!!

Se non fosse che dovrei essere a dieta .....................................

4 commenti:

Mammamsterdam ha detto...

Il maiale alle prugne di zzzzzia, non mi dire niente, io certe volte questi maschi del cavolo che mi ritrovo in casa li attaccherei alla flebo, che mi fanno perdere tempo a cucinare senza darmi vere soddisfazioni.

Tu quando passi ci cuciniamo qualcosa? O andiamo a mangiare in giro che va bene pure.

graz ha detto...

No cucinare non se ne parla, il tempo sarà troppo poco ma che ne dici di una sessione apposita? Magari con Marina in occasione di qualcuna delle vostre performance??

Tu comincia a pensare che sicuramente qualcosa partorisci

/graz

ziacris ha detto...

alla dieta ci pensiamo lunedì

graz ha detto...

ZiaCris ma sto lunedì ... quand'arriva??? :-))