Obiettivo Trop Model

febbraio 21, 2010

Ancora a (stra)parlar di scuola

Un paio di post fa ho scritto qualcosa a proposito del marinar la scuola istituzionalizzato e nei commenti sono state fatte parecchie affermazioni interessanti tra cui un graditissimo intervento de LaProf, blogger che io seguo per lo più silenziosamente da parecchio tempo e che ammiro per lo spirito e l'intelligenza delle cose che scrive.

Siccome queste osservazioni hanno portato ossigeno alle braci mi sono trovata a scrivere un commento chilometrico, cosa che mi dà fastidio tanto quanto non mi riesce di evitare. Ho quindi pensato di spostare le mie osservazioni qui che mi pare più sensato.

Con particolare riferimento quindi al commento de LaProf, ecco, è un pò a questo modo di porsi che mi riferisco perchè per i genitori che non possono, il problema della settimana bianca non esiste e la settimana di vacanze è onestamente una rottura di scatole non indifferente che difficilmente le aziende riconoscono le vacanze di carnevale. In compenso, quelli che possono, dell'affermazione 'che i genitori rinunciano alla settimana bianca e amen, se c'è la scuola' se ne sciacquano .. ed infatti i figli si ammalano in modo strategico o cose così.

Quindi, forse, la condiscendenza del decidere quando e come la settimana di vacanza va fruita magari andrebbe un filo superata.

Per esempio, con un pacchetto di giorni usufruibile in modo individuale posto l'intendimento che l'eventuale programma saltato venisse recuperato a cura della famiglia. Pacchetto ovviamente da dedurre dal totale delle giornate di vacanza e non obbligatorio. Senza nulla togliere, e mi riferisco a MammAm, ad un'articolazione dei periodi di vacanza un poco più rispettosa del fatto che, giustappunto i mesi estivi non servono più per dare una mano nei campi ed ogni onesto lavoratore ha al massimo un 2-3 settimane di vacanza consecutive.

Comunque è evidente che sto sparando nel mucchio perchè non ho certo i titoli per discettare in materia e perchè pure io mi rendo conto del fatto che la faccenda è tutt'altro che semplice. E comunque la nostra scuola mi sembra in tali e cotante ambasce da far sì che le vacanze potrebbero anche non essere un peccato capitale.

Io noto solo che l'istuzione scuola sembra aver perso negli ultimi 15 anni parecchio terreno sotto tutti gli aspetti, ed appositamente non faccio paragoni con la mia esperienza scolastica o quella di alte menti come - chessò - gli Scalfari, Levi, Zagrebelsky (giusto per buttar lì qualche nome) ma mi limito a ricordare cosa voleva dire scuola elementare quando ci sono andati i miei figli e cosa mi sembra sia diventata oggi. Oppure posso pensare alla mia seppur breve esperienza di insegnamento e di come la mia personale curva sia andata dall'innamoramento alla fuga precipitosa (poi vabbè se vogliamo parlare della mia esperienza lo facciamo in un altro post).

Allora mi chiedo (e sottolineo che si tratta di una domanda e non di un'affermazione) se non sia giunta l'ora per gli addetti ai lavori ed in particolare per il personale docente, di sforzarsi di pensare 'out of the box' non solo per trovare i più ingegnosi metodi per sopravvivere a condizioni di lavoro sempre più difficili ma anche per immaginare una scuola diversa ma diversa fin nel DNA.

E con questo non voglio minimamente sostenere che questa scuola positivamente diversa sia quella che sta nella testa di Maria*, posto che in quella testa ci stia qualcosa, claro.

6 commenti:

emily ha detto...

graz, correndo il rischio di essere linciata da tutti gli insegnanti, dubito che passerebbe mai una riforma tesa a nn fare 3 mesi di beata vacanza durante l'estate, con buona pace dei genitori che hanno lavori normali e che x 3 mesi devono fare salit mortali, supplicare baby sitter prostituirsi a suocere x piazzare i figli, quindi mettitela via.
x questo motivo mi bolle il sangue quando sento che "la settimana me la devo mettere via" una vocina mi dice che nn sono gli insegnanti a decidere quando me ne vado in vacanza....

graz ha detto...

Eh sì .. se non è questo dar fuoco alle polveri mi domando cosa lo sia ;-))

Sui tre mesi, che dire? per certi aspetti è un oggettivo privilegio, per altri è un privilegio che paghi assai caro. E poi dai, non è poi così vero che sian tre mesi. (sicuramente di più che quindici giorni eh ??!!)

emily ha detto...

graz sei tu che mi fai sputare il rospo....fare l'insegnante è un mestiere faticosissimo, io l'ho fatto x 3 anni e credevo di dare di matto, i ragazzi ti richiedono energia pazienza autorevolezz competenza psicologia e tanta tanta capacità di relazionarsi.
ma ci sono tanti lavori così, anche chi ha a che fare con gli anziani, o con bambini disabili, eppure nessuno ha queste ferie anomale. negli altri paesi le scuole hanno ritmi diversi, un motivo ci sarà!

graz ha detto...

Emily, dopo aver letto il tuo post sul sabato, capisco meglio la tua irritazione!!!

(dai, sgherzo no???)

LaProf ha detto...

1) il problema non è pensare "out of the box", per gli insegnanti; il problema è pensare che gli insegnanti, per far funzionare bene la scuola, debbano trovare "ingegnosi mezzi per sopravvivere". Non che la scuola non ne abbia bisogno, eh, son d'accordo.
Ma mi spiego: gli ingegnosi mezzi per sopravvivere li dobbiamo trovare ogni giorno, già da ora. Ma è giusto?
Sarebbe come chiedere a un chirugo: guarda, abbiamo una sala operatoria dove dovete operare in quattro, ci mancano le garze sterili, dovete dividervi le uniche tre infermiere che abbiamo. ora lavorate, e lavorate bene.

2) sulle vacanze scolastiche: primo, siamo sicuri che gli altri paesi europeio ne facciano davvero poi tanti meno? Esempio: in Svezia le vacanze estive sono state, nel 2008, dal 5 giugno al 12 agosto, poi cinque giorni a ottobre, poi dal 16 dicembre al 9 gennaio per Natale. Dopodiché, in Svezia solitamente non si hanno mai più di tre materie per giorno (da noi si arriva a cinque, sei o sette). Sicché ci sarebbe da dire che, prima di confrontare i giorni di vacanza, sarebbero da confrontare le effettive ore di scuola.
A Berlino, sempre nel 2008, vacanze dal 17 al 29 marzo, cinque giorni a maggio, dal 16 luglio al 29 agosto, dal 29 ottobre al 31 ottobre, dal 22 dicembre al 12 gennaio!
Poi: in Svezia vanno a scuola il 13 agosto? Bene, ora pensate ai vostri figli sui banchi di scuola, non dico il 13 agosto, ma fino al 30 giugno, o fino al 15 luglio. Tra noi e la Svezia ci sono più di venti gradi di latitudine, qualche effetto lo faranno, no?

3) Il signor Rutelli chiede di redistribuire le vacanze: per esempio, basta con tutte queste vacanze d'estate: si va a scuola fino (appunto) al 15 luglio, e si fanno due settimane o tre in febbraio, ad esempio. Così tutti, è sottinteso, possono farsi le loro belle settimane bianche. Tutti??

4) "ci sono tanti lavori così, anche chi ha a che fare con gli anziani, o con bambini disabili
Scusate, non riesco a inquadrare bene la figura di chi ha a che fare con bambini disabili che non abbia, contemporaneamente, le vacanze scolastiche. Perché, se si parla di bambini disabili in strutture protette, o se si parla di anziani, vorrei solo ricordare che son lavori durissimi (che io, per esempio, non sarei in grado di fare), ma vorrei anche dire questo: disabili o no (nella mia classe, quest'anno, ce ne sono tre, di cui due senza sostegno e uno con un sostegno di sei ore la settimana), io lavoro in aula con trenta "clienti" contemporaneamente, tutti con diverse richieste ed esigenze, alcuni dei quali non vogliono essere lì e causano disturbo; mi chiedono di rispondere contemporaneamente a tutte le diverse richieste, per cinque ore al giorno e cinque giorni la settimana, al massimo della mia professionalità e senza nessun aiuto.
Non so voi che fareste, ma io ho bisogno di un mese intero per riprendermi da un anno scolastico.
(ché poi, sì, le nostre ferie sono di 30 giorni più quattro delle famose festività soppresse; negli altri giorni possiamo essere richiamate in servizio per qualunque motivo -a volte capita: le nuove iscrizioni, le classi da fare, ecc.-, ma di solito non capita e mi faccio dai primi di luglio al 31 agosto a casa. Senza andare in ferie, perché col mio stipendio le ferie in alta stagione non me le posso certo permettere, e in altre stagioni non le ho).
Sono una privilegiata perché ho tutte queste ferie?
Bene.
Dov'è la corsa a venire a fare l'insegnante?

graz ha detto...

Ciao LaProf, grazie di essere ripassata e grazie del tuo intervento.

Sai, capisco che gli insegnanti motivati oggi abbiano una vita grama (esistono pure quelli demotivati però ... vogliamo aprire anche questo fronte? no, non vogliamo.). Capisco anche che non sia giusto che oggi fare onestamente il proprio lavoro non basti più, che l'astina sia sempre un pò più in alto e che questo non abbia quasi mai a che fare con una maggiore qualità, anche solo percepita. Purtroppo però questo è vero per tutti, non solo per gli insegnanti. Io ho lavorato 26 anni in grandi aziende informatiche multinazionali ed è stato sempre più difficile. Poi mi sono licenziata ed ho rischiato di rimanere a spasso per il resto dei miei giorni. Ho ripreso a lavorare 1 anno dopo ed ho conosciuto un contesto professionale che definirlo una schifezza è ancora fargli un complimento, mi sono salvata le penne per puro caso ma ho ex-colleghi che hanno lavorato un anno in questo sterco ed aspettano ancora oggi di essere pagati A DISTANZA DI DUE ANNI SCOLASTICI. Facile che li perdano quei soldi. Potrei continuare ma direi che l'idea l'ho resa. Capisco che mal comune NON sia mezzo gaudio ma fammi capire perchè, se siamo tutti nel guano, gli insegnanti dovrebbero, by definition, esserne fuori.

2) riguardo alla storia delle vacanze direi che non è il problema principale cmq io non ne ho fatto una faccenda di quantità di giorni, non ho parlato di insegnanti fancazzisti o altro. Dico solo che l'organizzazione del calendario scolastico dovrebbe decidersi a prendere in considerazione esigenze che non sono più quelle di una volta.

3) ho insegnato per 4 anni scolastici ed ho capito fino in fondo cosa vuoi dire quando sostieni di aver bisogno di un mese di ferie per riprenderti. Hai perfettamente ragione, è un lavoro che ti svuota. Ma ti assicuro che ci sono parecchi altri lavori che ti succhiano l'anima uguale e per i quali non hai la possibilità di stare a casa più delle due o tre settimane 'normali'.

Cmq, la battaglia tra poveri per stabilire chi è meno sfigato non è di mio interesse.

Io vorrei davvero capire se non è possibile fare un passo oltre, o magari di lato, ed immaginare una suola diversa pur in una condizione in cui il budget è sempre inferiore (che poi è quello che accade in tutte le aziende che conosco).

Fermo restando il fatto che non ho informazioni a sufficienza circa il dibattito che suppongo stia andando avanti tra gli addetti ai lavori