Obiettivo Trop Model

febbraio 17, 2009

Avere 50 anni e (non?) sentirli ...

Domanda: come si sopravvive alla menopausa rimanendo comunque una femmina?
Risposta: non lo so!
Chiaramente è tutto molto soggettivo ed in nessun modo la mia esperienza potrà servire da pietra di paragone per niente altro. E credo anche ne sia stato scritto di tutto e di più, quindi queste mie righe non aggiungeranno niente. Perchè le scrivo allora? Le scrivo per me, mettiamola così. Un pò per cercare di fare ordine, un pò per traccia di un passaggio, un pò per rileggermele tra un pò.
Come si atterra dunque sul pianeta after-50? Innanzitutto è un fatto di età che avanza, indipendentemente dagli ormoni: e quindi i capelli grigi (faccio o non faccio la tinta?), la presbiopia (gli occhiali, dove ho lasciato gli occhiali), i doloretti (ahi il polso, no la schiena, uhh il crampo), la rigidità (ma non era più facile questo esercizio qua? tè guarda mi si debbono essere allontanati i piedi). Poi, più nello specifico, le mestruazioni che vanno e vengono: quando vengono il ciclo si allunga, quando vanno arrivano le vampate. La secchezza vaginale e della pelle in generale, ne consegue che basta poco a far diventare il sesso una faccenda complicata, a tratti fastidiosa, la libido che va a farsi benedire (ma è nato prima l'uovo o la gallina?). I capelli che si fanno più sottili e meno folti. Un attimo per ingrassare, un'eternità per dimagrire, la struttura del corpo che si mascolinizza, le linee più propriamente femminili che lasciano il posto ad un generale 'spessore'. L'umore ballerino: l'emotività scombinata che ti fa sentire alle stelle un giorno (vedi l'ultimo post) e sottoterra un altro, l'ansia, la paura (ma quante cose pericolose ci sono tutt'an tratto?).
La situazione è tragica ma non seria però. Perchè sì, il panorama non è proprio il massimo, ma ci si fa un ragione, si trovano dei rimedi, insomma ci si può convivere. E allora il problema dov'è?
Il problema, per me, è che non si esiste. Dice bene M, nel suo commento qualche post fa, "mi sembra che oggi sia sempre più difficile trovare un senso alla età di transizione perchè sempre più vedi donne e uomini che cercano di sembrare 30 enni a 60 anni." Qualcuno ha già visto una pubblicità con un 'splendida' 50enne? Una 50enne però non una 30enne che fa finta di esserlo e la cui foto semplicemente NON è stata passata in photoshop.
Io sento che, in qualità di 50enne, non esisto. Esistono i bambini (piccoli consumatori crescono) i giovani (categoria che ormai acchiappa tutti dall'adolescenza fino alla vecchiaia) ed esistono gli anziani. Come mai? Stiamo parlando di gruppi sociali più facili da aggredire secondo una logica di marketing? I mille desideri dei giovani e le mille necessità degli anziani offrono rispettimente terreno più fertile? Qualche giorno fa un amico si stupiva che i negozi di abbigliamento non sembrino avere le taglie del comparto sociale che verosimilmente ha più denaro da spendere, quelle delle donne che non hanno più vent'anni e che difficilmente entrano in una taglia 40 ma in compenso hanno un lavoro, magari anche un peletto di carriera, e spesso un partner il cui stipendio contribuisce alla solidità del bilancio familiare (vabbè questo era prima della onnipresente crisi).
Forse la risposta sta tutta lì.
O forse è una ulteriore manifestazione della nostra paura di morire. In fondo se sei vecchio è un fatto, la morte ce l'hai davanti agli occhi, non la puoi più ignorare. Mentre se sei giovane la morte non ti interessa, non ti riguarda, non esiste. E quindi se a 50anni il corpo non ti dimostra platealmente che sei vecchio, tanto basta per illudersi del contrario, di essere giovane. E sulle prove della propria non gioventù ci si va di spesso con rimedi progressivamente più invasivi, partendo dalla tinta per arrivare alla chirugia plastica. E se tu vuoi semplicemente essere te stessa, senza trucchi e senza inganno ma anche senza perdita di identità specifica, non ci stai nel puzzle, sei una tessera venuta male e non incastri.
E se non ci stai come persona figurarsi come femmina!! Le femmine sono quelle che si vedono alla televisione e sui giornali: scosciate, patinate e di età indefinibile, modelle che a 14 come a 25 anni hanno tutte la stessa faccia. E gli stessi culi, le stesse tette. Possibilmente messi bene in mostra ed in risalto che non si sa mai che ci sfuggisse un particolare. Le ragazzine pagano questo assurdo stereotipo imperante con i disturbi alimentari, e le signore che non si accettano come tali con la chirurgia plastica e vengono comunque definite carampane.
Dice bene MammAmsterdam che chiunque sta bene con sé stessa etc etc etc ma come fai a stare bene visto il fardello che ti stai portando addosso? E' chiaro che tanto bene non stai e che non ti sei ancora ridefinita e che role-model che ti aiutino, signora mia, pochini neh??!! Ed io che non faccio la tinta, non mi faccio la lipo, cerco di smaltire qualche kilo come posso e preferisco andare a correre? dove sto? Da nessuna parte.
Ma il mio appeal è davvero zero? Cioè, nel percorso di ridefinizione, debbo anche metterci il fatto che ho chiuso? che menomale che ciò un moroso perchè diversamente sarei alla fune? Sono alla sua mercè?
Maddai!!!
Come faccio a saperlo se non riesco più a mettermi alla prova? Chi mi guarda, mi vede? Perchè quella sorta di cassa di risonanza che avvertivo nel passato è ora muta, quando mando uno scandaglio il segnale non mi torna indietro.
Mah ... forse sono solo io. Mi girano le scatole però ad arrendermi così ...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

misericordia, hai dato una definizione così netta della menopausa che mi hai spaventata!!!
vabbè pazienza passerò anche le vampate ma mi preoccupa molto la secchezza vaginale (!!!!!!)

Anonimo ha detto...

Forse anche il moroso è alla tua mercè, magari è uno scambio alla pari.
Non so, quando avevo vent'anni e avrei potuto mostrare le tette, me ne guardavo bene. Ora, francamente, non mi importa neanche delle rughe e dei capelli bianchi. Ho deciso che non mi va di sentirmi schiava di un parrucchiere o di un estetista, il tempo che ho è poco e preferisco leggiucchiarmelo tutto, oppure, se riesco a raggranellare un po' di ore di seguito, andarmene al cinema. E mi piacciono le persone che sanno invecchiare: preferisco una faccia con le rughe a una maschera che se ride si lacera.
L'appeal è una roba personale. Va e viene. Per me, dipende da come mi sento, ma in certi momenti è meglio di quando ero molto più giovane ;))
(comunque, non guardo la televisione...)

graz ha detto...

Beh, ho riletto il mio post che mi sono chiesta se non avevo forse esagerato peccando di teatralità. Confermo parola per parola. Ma confermo anche che di per sè il problema è relativo perchè ci si adegua ai propri 'acciacchi' e non ne si fa una tragedia (Emily puoi riprendere a respirare ;-)!!). Alle volte possono anche essere dei punti di forza, so to speak, ad esempio il capello grigio su un volto ancora fresco a me piace moltissimo.

A me angoscia il discorso sul ruolo sociale e sulla identità di femmina che mi sono incartata e non so bene come uscirne. Per contro immagino che sia una fase di passaggio e che la cosa piano piano si risolverà da sola. Non mi piace pensare che sia un passaggio verso un'età della quale non percepisco valori positivi se non in linea puramente teorica (e parecchio retorica).

Immagino altresì che sia difficile da comprendere se non ci sei in mezzo a questo guado. O forse sono solo io che ci ho le bubbole :-(