Io veramente ero venuta qua perchè ci avevo un post che mi bruciava sulla punta delle dita, del tutto ombelicocentrico peraltro, ma aprendo il sito di Repubblica trovo quest'ennesima sparata ed ho dovuto scrivere, così a caldo, anzi al brucio proprio.
In realtà ho bisogno di riflettere su un'altra faccenda ed una delle ragioni per cui ho aperto un blog è proprio la funzione catartica che ha per me la scrittura. Il fatto di dover mettere in fila i pensieri in modo sufficientemente pulito e logico da far sì che un'ipotetico lettore ci capisca qualche cosa mi serve di fatto per far pulizia in testa quando mi si affastellano troppi pensieri. O quando sono in fissa. Come adesso.
Sono 17 anni che l'olandese ed io siamo insieme e la nostra relazione è stata davvero conquistata pezzetto a pezzetto. E' stata anche una relazione intensissima, una vera passione. Che oggi ha lasciato il posto ad una sorta di compenetrazione di solidi, so tu speak. Ci apparteniamo l'un l'altra, o almeno credo. Non abbiamo bisogno di parlare perchè ci pensiamo addosso, ed io sento la sua presenza in modo molto forte anche se la passionaccia dei primi (ma non pochi) anni è ormai un ricordo. Lui mi completa. Non vivrei senza di lui. Per contro non mi disturba il fatto che lui sia spesso assente o che i nostri corpi non si cerchino più come un tempo.
Parlo per me chiaramente, ma ho buone ragioni per credere di poter parlare anche per lui. Poi vassapere ... mica sono nella sua testa! E poi c'è sempre l'andropausa in agguato e potrebbe anche accadere che uno di questi giorni mi confessi di essersi innamorato di una ventenne coscialunga .. speriamo di no, và!!
Detto questo però aggiungiamoci che io sono in quella fase di transizione in cui ti devi proprio arrendere all'evidenza di essere altro da ciò che sei sempre stata. Ne ho accennato in uno dei primi post, ne vorrei scrivere più ampiamente, ma in sintesi potrei dire che il passaggio da femmina potenzialmente attiva sulla scena dell'acchiappanza a fantasma non è esattamente facile. A me francamente non di poter più procreare importa proprio poco, non percepivo lì il mio essere femmina, non solo lì per lo meno. Piuttosto scopro oggi di aver spesso usato come rassicurazione il fatto che bastava volere l'attenzione di un maschietto per conquistarla. E lo scopro oggi perchè mi manca. Perchè mi sento trasparente, ininteressante, confinata in un ruolo che non voglio. Mentre dentro mi sento sempre uguale (beh ... sul fuori .. signora mia che ci vogliamo fare??? e anche qui ci starebbe un bel discorsetto ...).
Metti le due cose insieme e cosa ottieni? Ottieni che sono ormai un paio di mesetti che rimesto dove non dovrei, e la cosa sta diventando un pò troppo presente nella mia giornata e nei miei pensieri. E farei una fatica improba a negarmela se dovessi proprio ma al tempo stesso mi chiedo se davvero non dovrei darci un taglio che una si conosce e sa che nel passato le è successo una volta di partir per la tangente e ne è venuto fuori un macello. Vabbè poi è durata 17 anni ma la sottoscritta 17 anni non ce li ha più a disposizione (vabbè non è che intendo passare oltre ma stavo parlando di vita non di pensione).
Si riesce a camminare sulla linea sottile e non cascar giù? Si riesce a mangiare la panna e lasciar lì il biscotto?
Di malattia e di ampiezza di sguardi.
3 mesi fa
6 commenti:
Ahem. Da dove ti viene l'idea di non attirar l'attenzione dei maschi (e se siamo a questo punto, chi ti dice che la ventenne coscialinga, con tutto il rispetto, ti perde la testa per il batavo?)
No, veramente, trovo interessante quello che dici sul sentirti trasparente e vorrei capire se è una sensazione tua dovuta a un tuo periodo di transizione o se davvero c'è una differenza con prima.
Sei trasparente perché stai cambiando ruolo sociale, anche se temporaneamente e devi ridefinirti, o davvero davvero non ti fischiano più dietro per strada?
Che io sono sempre dell'idea che chiunque sta bene con sé stessa ne attrae di ometti, guardo all'amica Ineke di mia mamma, che io conosco da 7 anni, ovvero adesso ne avrà un 75, e ogni volta ha qualche ometto tra i piedi che la corteggia e le manda le rose e la invita a cena, e conoscendola non mi meraviglia, ha una verve quella donna.
Quindi non è l'età. E allora sarebbe bello capire cos'è.
(capiscimiammé, il problema ancora non me lo pogno, ma mi pioacerebbe sapere csa aspettarmi fra un po').
E' complicata. E oggi non è giornata. Merita un pò di concentrazione e magari un post. A suivre /graz
mannacc .. il tempo. ma torno. ci torno per forza... smuovi belle cose da pensare....
M, ti prego, torna, ho bisogno di confrontare i pensieri ... :-) /graz
quante vite abbiamo?
molte,
mi sembra,
una che si sovrappone all'altra e di intreccia strato a strato.
quante età e quanti ruoli....
io oggi ho due figlie, da due diversi compagni, una si affaccia alla preadolescenza e una non cammina nemmeno. quindi due abissi e due velocità dell'essere madre.
un compagno più giovane di un bel pò, e quindi un altra sovrapposizione di età, la sua la mia, il più essere più consapevole di due o tre cose, e la fragilità profonda che scatena la fase gravidanza maternità e così via dicendo ...
un corpo, che devo averlo già da qualche parte regge bene gli anni e le gravidanze, e che continua ad essere rassicurante e stabile.
insomma quindi tutto bene, in fondo.
certo i cedimenti del tono della pelle li vedo bene, alcune rughe prima inesistenti, e i primi capelli bianchi.
anomalie che non smettono di crescere e aumentano. (talvolta li guardo con leggero sconforto ... sto invecchiando...)
in tutto ciò non ho mai dovuto sventolare la bandiera della bella donna, benche risultassi piacevole e piaciuta, ma non sono mai stata la proverbiale "strafiga".
non ho mai cercato troppo nello sguardo maschile una conferma, non ho mai professato una femminilizzazzione eccessiva per me, non trucco, no parrucchiera, no scarpe con il tacco.
ciononstante piacevo...
in fondo, mi dico, un compagno più giovane lo confermerebbe ...
ma è vero sto diventando sempre più trasparente.
sempre meno ci sono sguardi alla donna/femmina, nel modo che tu ben delinei.
è strano. ti guardano sempre.
e vedono qualcosa di diverso.
cosa?
mi sembra che oggi sia sempre più difficile trovare un senso alla età di transizione perchè sempre più vedi donne e uomini che cercano di sembrare 30 enni a 60 anni.
non voglio rifarmi, voglio trovare un senso qui. a quota 45 ..
per il resto condivido quanto dice mammasterdam.
sul sentirsi ancora belle donne, dentro, fuori, esserlo per se ... viene colto - in genere gli altri lo sentono.
ma senza diventare grotteschi cloni di ivana trump.
però la faccenda età ha un qualche senso, forse da trovare, gli altri cercano un pò di ricollocarti in un posto diverso.
forse non più la preda sessuale da sventolare ...
forse ci si troverà ad attirare sguardi meno giovani, meno superficiali, meno quantitativi, forse gli sguardi che guardano anche un pò dentro....
ho più domande che risposte ...
monica
Grazie. Grazie per il commento bello e pieno di pensieri.
Sono stata ventenne al tempo della sinistra extra-parlamentare, degli indiani metropolitani, dei movimenti femministi, dei sit-in e delle riunioni di autocoscienza. E' stato un periodo bellissimo pieno di fermento e di speranza. Un periodo in cui davvero eravamo convinti di star facendo la differenza e che il mondo stava cambiando. Di quegli anni il ricordo più forte che ho è la comunanza tra donne, il sedersi a cerchio ed analizzare il reciproco vissuto. E non era ciappetto fine a se stesso, non erano confidenze. Era partire dalle confidenze per andare oltre, per capirci e per capire come proseguire, dove volevamo andare e come arrivarci, cosa volevamo essere. Poi è finita, l'esperienza si è arenata sul muro del riflusso. La comunanza tra donne, il riflettere sui casi personali per cavarne le linee generali è stata la cosa che mi è mancata di più. Il vuoto che ho sentito in modo più bruciante.
Grazie per venire qui e lasciarmi i vostri pensieri, le vostre domande e se ce ne fossero, le vostre personali risposte.
Che una poi, si sente meno sola. Davvero.
Sulla materia del contendere, ci sto pensando. A suivre.
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