Obiettivo Trop Model

dicembre 08, 2009

Presa tra due fuochi ...

Sono in Batavia, a casa dei genitori del batavo. Non li vedevo da giugno quando ci sono venuti a trovare durante le nostre ferie e debbo dire che li ho rivisti con piacere, che volente o nolente dopo tutti questi anni si finisce per affezionarsi, no?

Non è proprio bello da dirsi dei genitori del proprio amoroso, lo ammetto. Ricordo quando il padre mi chiese chi fossero loro per me se miei amici, miei suoceri o i genitori del mio compagno. Eh, bella domanda!!

In effetti non ho mai voluto avere nessun rapporto con loro. Non ho mai voluto imparare la lingua, un pò per pigrizia ed un pò perchè la barriera linguistica era un comodo paravento dietro al quale nascondermi per evitare di approfondire il rapporto. Del resto vedendoli per pochi giorni un paio di volte l'anno, la faccenda mi faceva abbastanza gioco.

Ora francamente mi rendo conto che è stata proprio una fesseria perchè loro invecchiando hanno praticamente perso il loro inglese ed io non credo proprio più di riuscire ad imparare una lingua complicata come l'olandese. Ho la capacità di memorizzazione di un bruco millepiedi. Ancora grazie se so dov'è il piede davanti e quello di dietro ..

Non che non mi piacessero, per quel poco che li conosco sono brave persone che si meriterebbero probabilmente ben di più. Il punto è che io un paio di suoceri già ce li ho e non sento proprio la necessità di averne altri.

I miei suoceri sono i genitori di mio marito, così come il mio matrimonio è stato quello con mio marito. Con il batavo non mi sono mai sposata nè mai penso che lo farò, a meno che ragioni di mera opportunità non lo suggeriscano.

Il matrimonio per me è quello della prima volta, dell'età, per così dire, innocente, quando pensi che tutto sia intonso, e scopri le cose e pensi che con te sarà differente, che tu e lui saprete fare meglio degli altri, quando hai gli occhi a forma di stella e tuo marito con te, quando pensi che insieme romperete il culo ai passeri. Poi, in seguito, arriva la consapevolezza che non c'è niente che non si consuma, che ciò che è fresco e leggero prima o poi diventa solido e pensante, che i passeri stanno benissimo e tu è già tanto se riesci a camminare dritto e fermo sulle gambe.

Non lo dico con amarezza, sia ben chiaro! Oggi sono convinta di vivere in un rapporto molto meglio, più correttamente e saggiamente di quanto non avessi fatto all'ora ma .. non è la stessa cosa. Diciamo che non c'è più l'innocenza.

I miei suoceri fanno parte della fase innocente della mia vita, nel bene e nel male. Ci siamo fatti parecchio male, ci siamo odiati ed abbiamo fatto pace, ci guardiamo in cagnesco e non ci perdoniamo tutto del nostro passato. Ma siamo ancora lì ed io li riconoscerei tra mille altri per come camminano, per come stanno eretti, per come parlaro, per quelle che sono le loro fissazioni, per le cose che di loro detesto. La loro casa è per me la quinta teatrale di mille e mille episodi che rivedo senza nemmeno bisogno di chiudere gli occhi.

Oggi i miei suoceri sono soli nel paesetto di 300 anime, contando pure gatti, cani e canarini, dove hanno sempre vissuto, nella loro grande casa di cui abitano solo due stanze, nel seminterrato. Hanno perso entrambi i figli e continuano a vivere perchè non si può smettere anche quando vivere non ha più senso. Reagiscono diversamente a questa perdita di senso, lei diventando più ossessiva ed ipocondriaca di sempre, lui andando avanti stoicamente a fare ciò che sempre fatto pretendendo di crederci ancora. Lei guatando ogni respiro di lui nel timore di scoprire qualche ragione perchè lui debba andarsene per primo. Lui insofferente per questi occhi d'aquila sempre piantati addosso.

Lui è malato da qualche giorno di un'influenza intestinale che sembra essere parecchio perniciosa e con la glicemia che fa l'ottovolante; lei è terrorizzata che sia l'inizio della fine. E' stato tutto un via vai di medico di base e di guardia medica, chiedendosi continuamente se non sarebbe meglio chiamare il 118 e farlo portare all'ospedale.

Io stasera ero a cena dai genitori del mio compagno batavo e parlavo al telefono con i miei suoceri per controllare la situazione pure da qua, alla princi che batteva la testa nei muri e sclerava tanto per non essere da meno della nonna, con mio figlio che, affacendato in altro, continuava comunque a telefonare su per sapere della glicemia piuttosto che. E dobbiamo portarlo in ospedale? e se si scompensa peggio ancora? e se è davvero l'inizio della fine? e se lui muore che ne facciamo di lei?

Avrei potuto stare a casa e non seguire il batavo in questo viaggio, ma so che lui ci teneva a venire dai suoi con me, era da agosto che pensava di farlo. Potevo dirgli, ieri sera in extremis, "scusa caro ma non vengo con te perchè ci sono i miei suoceri che battono in testa"? No, direi che non potevo. E poi i ragazzi sono grandi ormai ed è ora che le cose imparino a smazzarsele da soli, anche la princi che quando si tratta di dar di matto non è seconda a nessuno.

Però mi sento un pò strana ...

4 commenti:

Mammamsterdam ha detto...

È chiaro che ti senti strana, certe situazioni già sono pesanti da gestire da casa tua, vicina e che puoi andare e venire tanto per l'effetto cinetico, figurati a distanza che manco puoi fare niente, però ti prendi tutta la botta intera e per di più sei ospite e mica puoi fare il telefono grigio a distanza.

Dai che domani, pardon oggi, ne parliamo con calma se ti può servire.

graz ha detto...

'azz. Non ne vedo l'ora. Appena riesco a disincagliarmi da tutta sta melassa. Qua le situazioni si trascinano ed io divento nevros

cautelosa ha detto...

Beh, non è da tutti avere due coppie di suoceri... Ed è normale che ti senta più vicina ai "vecchi", che probabilmente vedi anche più bisognosi e più soli (pur con dei nipoti che si preoccupano di loro..).
Comunque hai fatto bene a seguire il batavo, accettando per amor suo anche i "nuovi" suoceri, con i vostri dialoghi... silenziosi.
Ciao!

graz ha detto...

ehh Caute, tropa grassia sant'antoni! non si diceva così?