Obiettivo Trop Model

novembre 10, 2009

Essere una casalinga ...

... mi qualifica per essere deficiente? Cerebralmente ipodotata? diversamente intelligente?

O forse il mio lungo passato di lavoratrice indefessa mi giustifica e quindi a questo punto il mio essere casalinga è praticamente un'incarico da ministro senza portafoglio?

Perchè diavolo dev'esserci sempre questa diatriba infinita tra il lavoro fuori casa e quello di cura? ma dove sta scritto che se stai a casa pensi solo allo smalto delle unghie?

Che poi ci siano donne che non lavorano fuori casa e che hanno il cervello delle dimensioni di una nocciolina è un fatto ma PARDONMUA'! mi risulta che ci siano parecchie donne lavoratrici fuori casa affette dalla stessa sindrome e - udite! udite! - pure parecchi uomini lavoratori (e con costoro fuori casa non è il caso di aggiungerlo visto che IN casa a lavurà è per lo più una, con una scusa o con l'altra).

Allora, per coloro che si fossero messi all'ascolto solo adesso, pls prendere penna e matita ed annotare:

se stai a casa

- non ti balocchi tutto il giorno con il tuo ombelico (anche se scrivi un post alle 14.33 di un pomeriggio qualunque)

- sei in grado - che tu te ne renda conto o meno - di mettere insieme e mandare avanti un'organizzazione complessa e spesso di gestire persone e/o cose

- sei in grado di automotivarti come pochi sanno fare (che se non ti motivi da sola a fare cose che come le hai fatte scompaiono ....)

- sei in grado di acquisire sempre nuove competenze e di approfondirle in una vera e propria ottica di miglioramento continuo degno di una certificazione ISO9000 (che poi siano di cucina, cucito o altro sempre competenze nuove sono)

Vabbè ... mi fermo che sono ovvia.

Perchè sto pistolotto??? perchè sto cercando di mettere ordine nei miei pensieri e questo è un punto di partenza. Il resto è ancora in disordine .... ci metto ancora un attimo, eh??!! (tanto sono casalinga, che sia un poco tarda è giustificato ;-))) )

13 commenti:

Mammamsterdam ha detto...

Marò, che è l'autunno cadono le foglie-mood? la pianti di darti martellate nei coglioni?

Certo che è molto più facile lavorare a orari fissi per qualcuno che ti dà le indicazioni di massima in cambio di uno stipendio. Lo dico sempre io.

Oggi me lo ha detto Enio 9e ci devo fare un post), che lui vuole fare il casalingo per noi quando è grande. Quel bambino ci ha capito tutto nella vita.

ziacris ha detto...

e poi ti senti anche dire"Tanto tu hai tempo"..un accidente, se devi seguire la casa, il marito, la figlia, il compagno della figlia e la nipote, ti rimane giusto quell'oretta o due per scrivere un post e poi dopo è tutto di corsa e in salita. Io ti dico onestamente che lavoravo meno quando lavoravo fuori casa

emily ha detto...

oh madonna spero che nn sia stato quello che ho scritto io che ha scatenato tutto questo xkè nn è certo quello che penso, anzi.
ho scritto che è una guerra idiota ma a quanto pare tocca corde misteriose nelle donne e su questo argomento si sbrocca.
chi lavora guarda con suff quelle che stanno a casa e le casalinghe guardano con compatimento quelle che lavorano fuori
io sono stata e mi reputo ancora una casalinga x cui nn mi sento ne carne ne pesce...la mia rabbia nasce dalla grettezza d queste donne che mi ircondano, che nn riescono ad uscire dai loro schemi mentali e continuano appunto la lo loro guerra idiota.
tu sei una persona in gamba e lo sai benissimo, nn hai certo bisogno di sentirtelo dire da me!

graz ha detto...

No, alt, fermi tutti!

Innanzitutto, MammAm, non mi sto affatto dando sulle palle, anzi! La casalinghitudine ha pregi e difetti come tutto il resto, non accetto definizioni stereotipate ma soprattutto VECCHIE.

Poi, sì ovviamente il tutto nasce ANCHE dal tuo post di oggi, Emily ma non solo visto che come giustamente dici tu l'argomento salta fuori ogni due per tre.

E non è neanche che io mi senta poi più sottovalutata o sfruttata di tanto che del 'tanto tu hai tempo' di ZiaCris me ne fotte assai.

Il fatto è che è un pò che ci penso e non riesco bene a venirci a patti co' sta roba dei figli, del lavoro, della carriera, del mestiere di cura e chi più ne ha più ne metta. E sarà che ci sono passata e di alcune cose non ne sono tanto fiera. Sarà che invecchiando si diventa un filo conservatori. Sarà quel che sarà ma adesso uno di questi giorni ne scrivo meglio, forse :-)

LGO ha detto...

bè credo che abbia ragione Emily, l'argomento tocca corde segrete e si sbrocca.
Un fatto è che il lavoro di cura è un lavoro che non viene riconosciuto da nessuno -solo chi lo fa sa quanto costa farlo, in termini di tempo e di tutto il resto. Ergo, le casalinghe non fanno nulla.

Ma ci sono tante e tali altre questioni in ballo che in un commento è difficile farcele stare tutte ;-)
Ci ritorniamo su?

graz ha detto...

Sì, ci sono tante e tali questioni! ed in effetti non riesco a mettere tutto a fuoco. Si, bisogna tornarci su ...

Giuliana Cupi ha detto...

Aggiungerei che a lavorare extra moenia si constata amaramente più spesso di quanto si vorrebbe che si è pagate/i per fare str***ate o per non fare una beneamata fava mentre a casa molte cose più urgenti e utili (anche al resto della collettività) ci attendono...ho scritto vari post sul tema, dovrei recuperarli.
Baci
Giul

monica - pontitibetani ha detto...

io aspetto tanto sono casalinga...

Anonimo ha detto...

e io cosa penso? Penso che io lavoro, che il mio lavoro non mi da grandi soddisfazioni(come credo alla maggioranza delle persone) e che guardo alle casalinghe non con sufficienza, ma con un pizzico di sana invidia, perchè in quanto mamma e moglie sono inevitabilmente anche casalinga e quindi: quanto mi piacerebbe dedicarmi esclusivamente alla mia famiglia e alla casa e avere un pò di tempo in più anche per me!!! e allora per riallacciarmi al tuo post, mi chiedo: sono una donna tanto banale se sogno di fare la casalinga? :)
Un abbraccio, ti seguo da poco, ma mi piaci tanto
Carla

graz ha detto...

Ciao Carla!! benvenuta, in questo mondo virtuale è bello trovare risonanze con persone di cui conosci solo i pensieri, alle volte penso che sia un distillato di rapporti umani, l'essenza in pratica. Esagero? Boh, però davvero questa storia del blog mi ha dato fino ad oggi molto di pù di quanto mai mi sarei aspettata.

Tornando al punto, ricordo ancora benissimo quando l'idea di non lavorare fuori casa mi sembrava estranea come quella di respirar sott'acqua. Per poi arrivare ad oggi che sto a casa e francamente non desidero di meglio (ferme restando le preoccupazioni di carattere economico, ma tant'è!). Il percorso in mezzo è stato un'evoluzione verso il rendermi conto che il lavoro di cura può darti molto. Quindi, se chiedi a me, non sei banale affatto.

Mentre, Giuliana, la mia esperienza professionale è stata di tutt'altro segno, non ho mai percepito il mio tempo speso al lavoro come buttato via, tranne forse per un periodo di un paio di anni, anzi il mio problema era l'opposto: spesso l'astina era davvero troppo alta per qualità o quantità degli incarichi affidatimi. E la casa o le altre incombenze semplicemente sparivano dalla mia testa perchè ero così motivata ed assorbita da quello che facevo. Visto con il senno di oggi mi sembra di aver tolto molto ai miei figli, tanto per essere franca.

Monica, è un casino ...

Giuliana Cupi ha detto...

"Mentre, Giuliana, la mia esperienza professionale è stata di tutt'altro segno": beata te!

Anonimo ha detto...

secondo me ogni uno dovrebbe poter scegliere per se il mestiere più gradito, che magari appunto può essere quello della casalinga. Io particolarmente entrerei in depressione se dovesse dedicarmi solo alla casa, anzi, sono rimasta per un periodo a casa (disoccupazione) e stavo per impazzire (oltre a far impazzire gli altri). Devo dire che quando ho un'occupazione fuori mi sento più felice e realizzata.

Non sono d'accordo con chi dice che è più difficile fare la casalinga piuttosto che la lavoratrice, perché questa riceve ordine precise e quell'altra no, sinceramente non è assolutamente vero ed è anche una "scusa" scarsa per giustificare le donne che vogliono restare a casa. La donna lavoratrice deve lavorare e comunque badare casa, figli, cane, gatto, bollette ecc, e tutti se l'aspettano quindi il lavoro è doppio. Chi dice: tanto i figli stano dalla baby sitter, non è vero, stano all'asilo nido, materna, scuola come tutti gli altri, la differenza è che la donna lavoratrice deve fare le corse per far combaciare tutti gli orari.

Io ad esempio mi alzo alle 5 del mattino per poter ordinare le cose per me e per gli altri, uscire, lavorare, tornare, fare qualche cosa che non ho potuto fare prima, dare amore e attenzione a tutti per poi cadere morta sul letto.

Secondo me alla fine TUTTE le donne sono casalinghe, ma alcune sono massaie e hanno anche un altro lavoro.

Bye da Rachele

graz ha detto...

Ciao Rachele, benvenuta! Hai ragione, il punto centrale dovrebbe proprio essere la libertà di scelta. Inoltre, visto che le condizioni economiche spesso limitano tale libertà, sarebbe necessario un mercato del lavoro che consentisse di uscire e di rientrare a fronte delle mutate condizioni di vita.

(il tuo nome è uno dei miei preferiti, sai? chissà perchè quando è nata la princi non ci ho pensato)