Obiettivo Trop Model

novembre 22, 2009

Di cibi fini

Allora passato il già noto magone perchè al mondo esistono donne più fighe di me ;-) torniamo a noi ed alla 'giornata del cavolo'.

E' stata un'esperienza interessante. Abbiamo trascorso la giornata ad E*ataly, tempio dell'enogastronomia sabauda, lavorando in una vera cucina professionale e preparando una serie di extra a base di cavolo che poi la sera abbiamo contribuito a vendere e servire.

E*ataly, per chi ancora non lo conoscesse, è il parto di un fortunato quanto in gamba uomo di grande distribuzione che un bel giorno decide di uscire dalla grande catena di vendita elettrodomestici per la casa ed affini e, grazie alla sua amicizia con il fondatore di Sl*w F**d, apre questo supermercato di alimentari di fascia alta o molto alta. Quello che davvero accade è che il nostro baffone applica la propria competenza in materia di GDO alla rete di piccoli produttori di qualità che fanno riferimento alla associazione della chiocciolina cortocircuitando così la filiera distributiva e permettendo un relativo contenimento dei prezzi.

In effetti ad E*ataly non è il caso di farci la spesa settimanale mentre è invece possibile acquistare i prodotti per la cena di fino piuttosto che la coccola estemporanea senza aprire un mutuo come invece accade in certe gastronomie o negozi di primizie, delicatessen etc etc.

In più il posto è organizzato in aree tematiche (la carne, le verdure, il pesce, etc etc) e per ognuna di queste aree è allestito un ristorantino in cui cenare o pranzare con i prodotti acquistabili in loco. L'incontro con il cibo peraltro va oltre la sua vendita o degustazione per via di tutta una serie di iniziative che vanno dai corsi di cucina, alla vendita di libri e relative presentazioni, alla vendita di attrezzi.

Insomma il continente cibo per eccellenza. Il leit-motiv di tutta la baracca è chiaramente il mangia di meno ma meglio, il kilometro zero, la territorialità e stagionalità dei prodotti etc etc etc. e, siccome questo è un paese a due velocità, nella città della ormai inutile produzione con tutto il suo strascico di aziende che lasciano a casa i dipendenti, un'impresa come questa è partita, quasi quattro anni fa, come un razzo interplanetario bruciando le tappe di fatturato e di quote di mercato. E poi ditemi che c'è una giustrizia in tutto questo ...

In questi quattro anni la rete di cointeressenze che stanno dietro il palcoscenico dev'essere cresciuta in modo significativo: gli eventi a colpi di chef stellati si susseguono a ritmo abbastanza sostenuto, il patron acquista tutta una serie di aziende di produzione e il super-super-mercato gli serve pure per vendere la sua propria roba, e pare che i piccoli produttori debbano lasciar giù un bell'obolo per poter lavorare lì dentro. Quest'ultima cosa non so se è vera, lo sostiene vox-populi.

Insomma, com'è come non è la Sigrid pubblica un libro con questa nuova casa editrice e trac! una delle presentazioni avviene a Torino, giustappunto da E*ataly. E non ci credo che sia casuale, posso solo suppore una co-interessenza di qualche genere.

Vabbè, ma sono andata fuori tema. Nel frattempo si è fatto tardi e quindi della giornata di cucina ve lo racconto un'altra sera --- :-P

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