Obiettivo Trop Model

febbraio 12, 2011

Affetti ritrovati

Disclaimer: spero di non urtare la sensibilità di nessuno scrivendo in questi termini di Ester ma non posso evitarlo. Posso evitare di parlarne ma se ne parlo è così che dev'essere. Sarebbe un falso scrivere altro e non avrebbe senso. Per cui, scuse anticipate. Spero di non ferir nessuno.

Ester mi manca, mi manca un sacco in effetti. E' una declinazione del mio grande rimpianto: non aver saputo cogliere, nel momento in cui le vivevo, la reale portata delle cose. L'ho scritto da un'altra parte oggi, si passa la vita ad analizzare il passato in anticipazione del futuro, e si perde l'oggi. Altro che carpe diem. E magari lo sto ancora facendo visto il tema del post ...

Ester mi manca oggi più di quanto l'apprezzassi ieri quando ancora c'era. Ester era pesante nella sua malattia, pesantissima. Ma era così viva e fremente e non voleva morire, non riusciva proprio a mandarla giù questa cosa che il tumore stava avendo la meglio. Lei lo sapeva dentro di sè ma non lo ammetteva con nessuno, men che meno con se stessa. Ci aveva provato in realtà ma non c'era stato niente da fare. Radicata nel pragmatismo, più realista del re, non c'era stato buddismo o terapie altre che tenesse. Lei non voleva morire. Punto.

E' andata avanti per 16 anni in questa sua lotta e non si è arresa mai, nemmeno all'ultimo momento. Insomma, è morta incazzata. Attorno a lei lo sfacelo. La figlia non aveva ancora 10 anni quando lei si è ammalata, una giovane adulta quando lei è morta. In mezzo un'adolescenza tormentata. Il figlio idem, solo un pò più grande. Quest'anno va per i 40 ed al momento è in India per tre mesi poi non si sa bene che farà. Il marito ad un certo punto ha mollato il colpo ed è svanito. Nel senso che non l'ha mai lasciata o altro ma poi di fatto passava più tempo altrove che a casa, mai con lei in ogni caso. Nell'ultimo periodo aveva una morosa, nessuno sapeva e tutti sapevano, claro. Ester pure ma sapeva benissimo che le sarebbe occorsa una forza che non aveva per far saltare il patereccio, e quindi aveva deciso di fottersene. Non me l'ha mai detto ma io ne sono certa lo stesso.

Dopo aver vissuto quasi al suo fianco ho imparato a pregare gli dei che se proprio proprio mi deve accadere che sia rapido. Anche non indolore, ma rapido. Poi è anche vero che si è tutti froci con il culo degli altri e vorrei vedere capitasse davvero a te che mi racconti ... vabbè.

Comunque tutto sto lungo panegirico per dire che l'altro ieri, dopo 10 anni dalla sua morte, ho avuto ospiti a cena sua figlia e suo marito. Marito che al tempo aveva avuto l'ostracismo di tutta la famiglia per condotta meno che esemplare. In qualche caso dura tutt'ora. Io non è che l'avessi proprio messo al bando ma ero molto amica con la sorella di Ester e lei era davvero arrabbiata, va da sè che anche io non vedessi lui con gran favore. Abitavano nell'alloggio sopra al nostro e dopo la morte di Ester lui ci mise quattro e quattrotto a sgombrare tutto, vendere casa e andarsene. Pertanto anche io non ebbi più occasione di aver rapporti con lui.

Peraltro lui era come si sentisse in colpa, come se pensasse di non poter chiedere amicizia o si aspettasse di venire respinto. Ed un minimo la stessa sensazione me l'ha data anche l'altra sera tutto subito quando sono arrivati.

E' stata un bellissimo momento ed io non mi aspettavo di essere così felice nel rivederli, entrambi, ma lui soprattutto. Sarà che quest'anno a Natale ho pensato tanto a lei, ai Natali passati insieme, alle cose speciali cucinate, quelle che solo lei sapeva fare, ed a quelle ricevute dal paese. Ricordo le cartellate, la pizza sfoglia di cioccolato, la pasta fatta con la farina bruciata, la parmigiana di melanzane che dentro c'era praticamente di che sfamare un'esercito, le pizze fritte ... Ricordo la sua passione per i bei vestiti, per il bello in assoluto, i suoi mobili, la collezione clandestina di cocci etruschi, le figurine di Royal Copenhagen, i piatti con le galline ... la sua passione per la lettura, per la musica, il tango le piaceva da impazzire ma anche Murolo o Carosone.

Quanti ricordi.

E' stato bello rivedere suo marito e sua figlia. Abbiamo riso e scherzato tutta la sera. Ci siamo detti che siamo stati degli asini a non vederci per tutto questo tempo ma poi la vita si sa che va per gli affari suoi. E come con fb, se non ti sei vista per tutti questi anni alla fine una ragione c'è ...

Ma poi ho pensato pure che magari Ester ormai è davvero passata oltre. Oltre il dolore, la rabbia, il rancore e che questa serata ne sia in realtà l'espressione. Me la immagino contenta, lei aveva un bellissimo sorriso.

(Menù della serata by la cavoletta belga: risotto arancia sedano e gamberi, polpette di spada con scarola 'mbuttenata - copirait di mammà questo - romanesco in crumble ai fichi, biscottini parmigiano e semi di papavero per l'aperitivo)

2 commenti:

Mammamsterdam ha detto...

sapendo ogni volta di dire una banalità, a ogni lutto, a ogni chiacchierata/telefonata/lettera/e-mail di condoglianze mi ripeto sempre: il tempo fa tanto.

E una volta passato il tempo giusto, usciti dall'emergenza, usciti dal liutto, dall'incazzatura (perché uno che ami che ti fa la carignata di morire, magari quando ancora pensi di averne bisogno è chiaro che ti fa incazzare) ecco, dopo tutto questo resta il bello e il buono di una persona.

poveracci quelli che non hanno nessun bello e nessun buono da lasciare, perché di queli si che restano solo le schifezze.

graz ha detto...

@MammAm, hai ragione da vendere. Inoltre alle volte c'è come uno strato che si deposita sopra le cose che stanno ben radicate nell'animo. Il tempo aiuta ad erodere questo strato lasciando lo zoccolo 'duro e puro' ... cmq, è stata una bella storia!!