Obiettivo Trop Model

gennaio 02, 2011

In montagna

La casutza è in un punto in cui la valle si restringe per poi aprirsi nuovamente nella piana del paese. Quando guardo fuori dalla finestra vedo il fianco della montagna di fronte e, per vedere il cielo, debbo avvicinarmi e tirare ben su la testa. Allora vedo la cima dell'Albergian ed una fetta di cielo. Dalla camera da letto, peggio che andar di notte!, vedo giusto un ripido prato ed il bosco.

Guardo la cembreta davanti a casa e basta un pò di foschia per farmi pensare che in fondo il divano ed il caminetto ... un libro ... la coperta all'uncinetto che aspetta ...


Ma so che poi starò bene e che è un piacere vedere le cane scorazzare libere nel bosco e mi convinco. Prendiamo le ciaspole il BID ed io, la cana nera la porto io e lui la bionda. Partiamo. Attraversiamo la strada e poi il ponte sul torrente, tutto il villaggio con le sue stradine ingombre di neve e di ghiaccio ed arriviamo all'attacco del nostro sentiero. Leghiamo le ciaspole e partiamo.

Il sentiero sale, il respiro si fa subito pesante, il cuore mi batte nelle orecchie e penso al divano ... al camino ... al libro ... Continuo e sento i muscoli delle gambe che mi mandano a quel paese. Siamo nel lato in ombra e fa un freddo barbino, i pantaloni non sono sufficienti a ripararmi e sento pronto a scattare quel crampetto al quadricipite, mio conoscente da lunga data.

Vado avanti e poco a poco - incredibile! - il cuore riprende un ritmo accettabile ed il respiro si calma, le gambe lavorano e si scaldano. Salgo con passo regolare, sento il movimento del piede, del polpaccio, del ginocchio, della coscia, sento il mio peso che si sposta da una gamba all'altra, le ciaspole che mordono nella crosta dura del ghiaccio o che mi sorreggono nella neve fresca e farinosa.

La pendenza aumenta ed il passo rallenta un poco, in montagna è il passo che deve seguire il fiato non il contrario!, mi diceva mio zio agli inizi, tanti anni fa, trasmettendomi il suo amore ed il suo rispetto per questo mondo rude e faticoso.

Sento la macchina del mio corpo che lavora completamente in sincrono, la mente sgombra, ed è solo la cadenza regolare dei miei passi che mi trascina su su su su .... le cane corrono avanti e indietro sul sentiero, quella nera comunque sempre vicina alle gambe del BID, la bionda lanciata in cerca di tutte le tracce di selvatico che può trovare nel bosco. A tratti sparisce e tocca chiamare ed aspettare che ricompaia. Lo fa dopo un pò, arrivando di corsa a tutta velocità, spesso portando in bocca la sua preda (un osso, un bastone, un pezzo di pelliccia di qualche sfortunato animale, a volte una marmottina defunta ...)

Quando non la vedo faccio fatica a trattenere l'ansia, mi dico che se il BID è tranquillo debbo esserlo anche io, poi ripenso a quanto è sventato e mi riagito. In genere lei compare un attimo prima che io mi spaventi per davvero, qualche volta un attimo dopo ...

Altre volte invece sono persa nei miei non pensieri e anche la cana bionda passa in secondo piano.

I miei non pensieri ... in effetti non penso a nulla di strutturato, mi passano per la mente degli sfilacci di riflessioni, un pò come le nuvole che corrono leggere e veloci ...

Salgo, salgo, salgo e comincio a pensare di non averne più, mi fermo con la scusa di una foto e quando riparto comincio a sentire i muscoli che minacciano l'ammutinamento. Non dò retta e continuo fino a quando - sorpresa! - è come se si aprisse un cassetto segreto da cui scaturisce nuova forza e nuovo slancio.

Continuo.

Quando arrivo a destinazione è un attimo di silenzio, mi guardo intorno ammutolita e sento nel bosco qualche uccello che gorgheggia, mi chiedo come sia possibile con 'sto freddo!

Ripartiamo per tornare indietro, la fatica non si sente più e si va di buon passo, ci si lascia scivolare giù per i prati ma non è che scendere sia poi così più facile ...

Arriviamo finalmente a casa, sono sudata fradicia ma ugualmente infreddolita, faccio una doccia calda e poi ... divano, camino e libro, finalmente!!

3 commenti:

Mr. G ha detto...

Che chiedere di piú?
So che in realtà non lo chiedi, e sei tutto sommato felice e grata per ció che hai.
Grazie per condividerlo: ė un po' come rivivere, tramite il tuo racconto, le stesse sensazioni...

ziacris ha detto...

mi piace camminare nel silenzio, riesco a pensare, riesco a non-pensare. il bello della montagna...tanta fatica che alla fine viene ricompensata dalla pasticceria e dal caldo di un bagno o di una sauna, una buona cena e tanto letto con il libro

graz ha detto...

MR. G., esatto!!! sono grata, non chiedo di più, e me la faccio un pò sotto che prima o poi le cose possano cambiare e magari non in meglio .... Ed in quanto a condividerlo, yesss, questa è la principale ragione per tenere un blog (per me almeno)