Obiettivo Trop Model

luglio 28, 2010

Il potere evocativo della musica ...

Ci sono fasi intere della mia vita che stanno chiuse in un cassetto che non ho nessuna voglia di aprire. Non le rinnego ma sono così distanti nel tempo e dalla realtà che non ha senso andare a ravanarci dentro.

Sei contenta che le cose siano andate diversamente? No, affatto. Vorrei aver avuto più costanza, più determinazione, meno pigrizia e non prendere le derive che invece ho preso.

Sei dispiaciuta di come sono andate le cose? No, affatto. Va bene anche così, quindi è inutile stare a rinvangare

Quindi rinneghi chi sei stata? No, affatto. Semplicemente ero un potenziale che non è maturato in quella direzione. Finita lì.

Allora perchè non te ne liberi? perchè non ci si può liberare a piacimento di chi siam stati prima di oggi e perchè non voglio liberarmene. Deve stare tutto lì, in quel cassetto così che io - volendo! - lo posa riaprire, così che io sappia che c'è.

Cosa può aprire quel cassetto?
La musica




Era l'84, era estate. Erano passati un pò di mesi dalla tua malattia, avevi ricominciato a camminare, ci vedevi ancora male, avevamo scoperto che potevi chinarti a scattare una macro e non ti scoppiava la testa, avevamo scoperto che potevamo fare l'amore e non ti scoppiava la testa (che paura la prima volta), un anno e mezzo prima c'era stato un bambino che però aveva deciso di non fermarsi.

Eravamo in cucina

Ti ho detto che ci sarebbe stato un bambino, di nuovo.

Ti sei appoggiato al termosifone, non hai parlato, non ho parlato. C'era su un disco

ma voleremo in cielo in carne ed ossa, non torneremo....
Più, uuu uuu uuu uuu na na na na na
E senza fame e senza sete
e senza aria e senza rete voleremo via.

4 commenti:

ziacris ha detto...

un momento importante privato

Mr. G ha detto...

Riaprire quel cassetto non servirà a cambiarne il contenuto.
Quando ne avrai voglia, sai che dentro ci potrai trovare sogni, emozioni, progetti e speranze.
Ed alcune realtà: qualcuna piacevole, altre meno.
Ognuno di noi ha cassetti simili, il cui contenuto è dovuto solo in parte alle nostre scelte, ai nostri atteggiamenti: le variabili che hanno generato quel contenuto sono praticamente infinite (e solo per una minima parte sotto il nostro controllo).
"Chi siamo stati" fa parte del "Chi siamo", e può aiutarci nelle scelte da fare per "Chi saremo".
Per quel poco che ci è consentito scegliere.

graz ha detto...

@ZiaCris, mi sa che sono un filino malmostona di questi giorni, chissà perchè. Forse troppo tempo a disposizione per pensare ;-))

Mr. G, sono assolutamente d'accordo con te. E' solo che mi sorprende ogni volta quanto potente sia il potere evocativo della musica. La canzone non l'ho mica ascoltata, sai? ho solo messo il link. E ce ne sono alcune altre che mi richiamano alla mente altri momenti di altre fasi della mia vita e l'emozione è talmente forte che non ce la faccio ad ascoltarle. D'altro canto non lo voglio nemmeno perchè ho paura che, se sforzassi questa specie di blocco e se ascoltare questo o quel pezzo diventasse di nuovo una cosa comune, potrei perdere queste emozioni che invece conservo gelosamente dentro di me.

Un filo intorcinata, lo ammetto ;-))

Mr. G ha detto...

Hai ragione: il potere evocativo/emozionale della musica è fortissimo. Ma purtroppo il frequente reiterare l'ascolto di quei brani che ci emozionano, alla lunga, ne smorza l'impatto.
A me succedeva (e ancora succede: e ne sono felice!) che ascoltando alcune interpretazioni di Eva Cassidy (la mia cantante preferita, in assoluto) mi venissero la "pelle d'oca" e le lacrime agli occhi. E questo anche se quelle canzoni non avevano alcun riferimento ad un mio passato o presente, ad alcun mio ricordo o stato d'animo.
Ascoltandole spesso, però, l'effetto diminuiva: ora le ascolto molto meno, ma... mi emozionano ancora!