Obiettivo Trop Model

novembre 01, 2010

La donna cannone

Una i propri lutti se li porta dentro e qualcuno lo supera condividendolo, qualcunaltro lo supera facendo finta che non ci sia, qualcunaltro ancora non lo supera e lo conserva dentro o lo supera e lo conserva dentro lo stesso.

Supera, poi, cosa vuol dire? che non fa più male? ma come fa - un lutto - a non far più male? forse vuol solo dire che è una ferita che non sanguina più. Quelle cicatrici che non hai bisogno di guardarle per sapere che esistono. Quelle che ci passi le dita sopra e lo senti quel cordoncino, non fa più male ma è lì e ti basta allungare una mano per sentirlo, anche sotto i vestiti. Qualche volta - quando cambia il tempo magari? - fa male, tira, brucia un pò....

Ecco per me la donna cannone è tutto questo, non l'ho più ascoltata per anni perchè mi veniva subito un groppo lì e mi mettevo a piangere. E la princi dice che io non accetto di piangere e quindi tengo tutto chiuso in una scatoletta e faccio ben attenzione a non aprirla.

Ha ragione però non è una scatoletta è uno scrigno di legno pregiato, un legno unto di olii pregiati e profumato di fiori e spezie. Ci sono le cose più preziose, quelle che mi commuovono ancora. E sono quasi tutti dolori, perchè le cose belle, quelle che mi arricciano gli angoli della bocca sono tutte a giro per casa ed io ci passo davanti e sorrido.

Ci sono un sacco di canzoni nel mio scrigno, ed ogni volta che le ascolto mi si stringe il cuore e quindi non le voglio ascoltare più, perchè l'emozione è troppo forte ma anche perchè non la voglio consumare l'emozione, voglio che rimanga lì a dirmi che non dimentico e che il ricordo non sbiadisce.

Un paio di giorni fa passeggiavo in un grande magazzino e mi sono scoperta a canticchiare, con la musica di sottofondo; poi, due giorni dopo, di nuovo, in macchina, la stessa canzone

Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno, giuro che lo farò,
e oltre l'azzurro della tenda nell'azzurro io volerò

e la vedo come fosse adesso la mia cucina, ed il termosifone dove lui stava appoggiato quando l'ho abbracciato, il mio amore ammalato, lui che si era rimesso in piedi a colpi di forza di volontà, lui che quando avevamo rifatto l'amore io ero morta di paura, noi che stavamo disperatamente cercando di provare a noi stessi che la normalità era tornata e non era facile. No, non era proprio facile

E in faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà,
dalle porte della notte il giorno si bloccherà,
un applauso del pubblico pagante lo sottolineerà
e dalla bocca del cannone una canzone suonerà.

L'ho abbracciato, il mio amore, e gli ho detto che sarebbe arrivato un nuovo bambino; dopo quello che avevamo perso, dopo i mesi della sua malattia, questo nuovo bambino era la speranza che ci mostrava il futuro. E noi guardavamo il futuro con gli occhi luminosi ma anche con un pugno alzato che voleva dire "ce la facciamo, ce la stiamo facendo, ce la faremo"

E con le mani amore, per le mani ti prenderò
e senza dire parole nel mio cuore ti porterò
e non aver paura se non sarò come bella come dici tu
ma voleremo in cielo in carne ed ossa, non torneremo più ....
E senza fame e senza sete
e senza aria e senza rete voleremo via.

Oggi quel bambino ha 25 anni e fa il bartender ma il mio amore non c'è più da tanto tempo e non c'è più nemmeno il ragazzo che era il mio amore, uomo non è riuscito a diventarlo, la sua corsa si è fermata prima. Io non l'ascolto questa canzone perchè mi scava dentro e mi fa star male ma anche perchè non la voglio consumare quest'emozione. Voglio che rimanga così, un ricordo dolce e amaro, che mi fa male ma mi fa anche bene. Voglio ripensarli com'erano quei due. Oggi entrambi non ci sono più.

14 commenti:

Mr. G ha detto...

Capisco benissimo il tuo voler conservare gelosamente quel ricordo, quelle emozioni, quel vissuto: anche se, come dici tu, sono sentimenti dolci-amari.
Credo sia un tuo diritto farlo, e a buona ragione.
Quella "realtà in divenire" che poi non si è realizzata - per i motivi più disparati ed imprevisti - ti appartiene, e ti rende più forte e consapevole di come il "presente" che stai vivendo (pur diverso da come ve lo eravate immaginato e prospettato) comprenda tutt'ora anche la sua presenza, silenziosa e triste, nei tuoi ricordi (e non solo).
Sono convinto che non sei sola, Graz: la sua vita, la sua forza, la sua sofferenza tutt'ora aiuta anche te.
E so che, nonostante tutto, di ciò gli sei grata.

strega reticente valverde ha detto...

***

Mammamsterdam ha detto...

Niente, non ci riesco. Mi commuovo. Lasciamo perdere.

Un bacio

widepeak ha detto...

mi siedo qui vicino se non ti dispiace, senza poter aggiungere niente...

LGO ha detto...

Hai ragione, sai. Ci sono dei ricordi dolorosi che sono preziosissimi così. Però la canzone mi ha sempre messo i brividi di suo, anche senza ricordi.

Pontitibetani ha detto...

Certo che tra te e mammam... Di questo periodo...
Fa bene e fa male sentire le cose che leggo.
Un abbraccio ... Pontitibetani

lerinni ha detto...

mi siedo anch'io, in silenzio, vicino a te. con una mano sulla gamba, magari.

Anonimo ha detto...

Complimenti per questo tuo piccolo e meraviglioso spazio :) Sono capitata qui per caso e ho dato una sbirciatina in giro! Credo che la penna sia una tua inseparabile compagna e se leggere ti piace almeno quanto scrivere, ti consiglio questa pagina:
http://misselizab3th.blogspot.com/
Sono certa ti piacerà!
A presto...spero di leggerti ancora!

graz ha detto...

Mr. G., grazie per le tue parole che, tra tutte, mi toccano nel profondo perchè so che sai. Son 15 anni che non c'è più ed eran tre anni che eravamo separati. Immagino che non ti stupisca sentire che non penso a lui proprio tutti i giorni ma quasi. Ciò che mi strugge, ripensando al passato, è l'idea della potenzialità andata persa. Di ciò che poteva essere e non è stato. Inutile dire che in fondo in fondo, dentro di me, sono convinta che se non lo avessi lasciato non sarebbe morto. E bada bene, non è un senso di colpa, bensì una sorta di serena consapevolezza. Ok, le cose sono andate come sono andate e non sono certo tipo da star girata indietro a rimirare il passato, ma dici giustamente tu che sta tutto qui, accanto a me, parte di chi sono io oggi.

@Lizzy grazie, torna presto. Ho fatto un salto da te e tornerò anche io appena riuscirò a trovare un pò di tempo per le amicizie in rete.

ziacris ha detto...

sono ricordi tuoi, tutti tuoi

Anonimo ha detto...

ho trovato il tuo blog dopo aver letto il commento da mammamsterdam. Ti ho letta solo oggi e non so se le circostanze sono le stesse. ma sono grata per averti letto, perche' hai raccontato anche un po' di me.Roberta

graz ha detto...

Ciao Roberta, benvenuta. Torna presto. Ti abbraccio

Eh ZiaCris, giustappunto, sono miei e di nessunaltro e forse tali dovevano rimanere?? (ma poi s'è visto che non era già così) (vabbè sarà che sono rinco ...)

ziacris ha detto...

Io non intendevo dire che non li dovevi sbloggare, volevo solamente dire che rimarranno sempre e solo tuoi, anchecon il passare degli anni, anche se tu non nre parli, anche adesso che tu nei hai parlato qui, noi non possiamo interferire nei tuoi ricordi, belli o brutti che siano. io tutti gli anni immancabilmente scrivo 2 post, con lo stesso argomento: il giorno della morte di mio padre e il giorno del suo compleanno. tutti gli anni rivivo il dolore della sua morte e la nostalgia del suo compleanno mancato, vengono scritti qui, vengono esposti a parole a chi mi sta afianco, ma allafine sono ricordi solo miei, che mi custodisco dentro di me, se a qualcuno vengono a noia, non mi interessa

Anonimo ha detto...

Io non trovo parole belle come quelle che tu hai trovato per me, un mese prima di scrivere questo post. Ogni tanto ascoltare la musica che apre le nostre ferite deve essere fatto. Un abbraccio