Obiettivo Trop Model

giugno 22, 2011

Peccato di pensiero e di scrittura

Fatemi capire per favore se sono io che sono un mostro o che.

Io qualche volta faccio le puzzette. Qualche volta mi metto le dita nel naso, altre mi gratto in posti non menzionabili. Difficilmente faccio tutte queste cose assieme ma perchè no, potrebbe pure capitare. Quel che mi sembra più importante è che cerco di fare queste cose in modo discreto, possibilmente in camera caritatis e senza coinvolgere nessuno. Non le faccio in pubblico, non le faccio in faccia a qualcuno, non istigo nessuno a farle con me, come me o a causa mia.

QUESTO FA DI ME UNA SPORCACCIONA?

e anche

VOI CHE LEGGETE, QUESTE COSE NON LE FATE MAI?

Ora, la metafora scatologica mi serviva per arrivare a parlare di altre azioni men che nobili, questa volta atti di pensiero e non materiali.

Sono io che sono una malata terminale di cattiveria, di pettegolezzo spinto, di criticismo fine a se stesso? Oppure è normale che di fronte ad un qualsiasi avvenimento una abbia un proprio pensiero, un proprio giudizio e che questo non sempre sia quello che darebbe santa maria goretti?

Perchè probabilmente è vero che io sono venuta qua ed ho espresso sentimenti che provavo in quel momento e che non mi facevano onore ma a me sembra che la cosa importante sia il fatto che io mi sono limitata a scriverli su queste pagine virtuali tali sentimenti e pensieri e che questo mi sia servito per distillarli e dar loro una forma gestibile senza che questi diventassero delle spinte ad azioni reali.

Sono troppo indulgente con me stessa oppure è vero che quale che sia il pensiero ciò che poi importa è come o quanto tale pensiero viene poi agito nella realtà?

E necessariamente ipocrisia il fatto che, qualunque cosa una pensi, poi l'azione sia commisurata al risultato che vuole o deve ottenere nelle relazioni sociali?

Generalizzando tanticchia (che qua il discorso sarebbe lungo e complicato) a me pare che se penso che Tizio è uno stronzo colossale e che sbaglia nel vivere la sua vita come fa io abbia fondamentalmente due alternative: Tizio è verosimile che cambi (???) allora glielo dico e Tizio smette di agire da stronzo o smette di essere amico mio, Tizio non è verosimile che cambi ed allora non glielo dico ma smetto di essere amica sua. E se queste alternative non ce le ho? Cioè se Tizio è persona che necessariamente deve far parte della mia vita, o addirittura io voglio che faccia parte della mia vita anche se non sono d'accordo con i suoi valori, che faccio? Sono ipocrita se continuo a pensare quello che penso ma trovo un modo per non agire questi miei pensieri e per mantenere una buona relazione con Tizio?

E poi ancora, io ho un pensiero di qualsivoglia genere ma nessuno mi ha messo in mano il metro per giudicare la stronzaggine altrui ed io non ho il diritto di sproloquiare in materia pertanto il pensiero me lo tengo e cerco, ancora, di far si che non influisca sui miei rapporti con Tizio.

Ammesso e non concesso che ciò sia davvero possibile, claro.

Perchè qui il problema è questo, pare. Pare che a dispetto di qualsiasi cosa che io abbia fatto o detto nel passato ad un certo punto ho pensato delle cose e per soprammercato le ho scritte qua. E siccome poi sono state lette, chi le ha lette è caduto dal pero e si è scandalizzato ed infuriato perchè proprio non se lo aspettava, ed io forse sono Dr. Jeckyll e Mr. Hyde insieme con una spiccata propensione verso il secondo, ovviamente, sono cattiva, giudicante e falsa.

Quindi il mio peccato è di pensiero prima e di scrittura poi. Il mio peccato, chiaramente, che qua il peccatore è uno ed uno soltanto e come tale si deve scusare.

Adesso per favore ditemi che io sono Belfagor ed a voi tutte pensieri irritati, cattivi, politically scorrect e quant'altro fa stronzaggine non appartengono? Non li fate mai e se per caso accade li scacciate rapidamente?


Insomma, le puzzette le faccio solo io?

14 commenti:

LA LUNA NERA ha detto...

Certo che questo è periodo cervellotico, da quelle parti!
Ma non conviene lasciare che ognuno si appoggi sui propri, personalissimi valori, e intervenire solo nel caso ne subiamo dei danni anche noi?
Non voglio semplificare troppo, ma anche logorarsi il cervello per gli altri, forse non fa bene...

ziacris ha detto...

il problema, a sentire chi annusa le nostre "puzzette", è che i nostri pensieri sono stati divulgati via Internet, che, a snetire loro, tutti leggono, manco fossimo Alighieri, maco fossimo chissà chi, manco ci fossel a fila fuori al egger quello che noi scriviamo, manco loro fossero Berlusconi....

graz ha detto...

Na, mi sa che non mi sono spiegata. Infatti io parlo solo di pensiero o, per meglio dire, di pensiero scritto sulle pagine del mio blog. Pensiero che poi non viene agito perchè ritengo opportuno non agirlo o perchè non mi riconosco il diritto di agirlo in nessun modo. Quindi in questo senso "lasciare che ognuno si appoggi sui propri personalissimi valori". Dopodichè i suoi valori non sono necessariamente i tuoi e quando tu lo realizzi cosa fai? Allontani con grazia qualsiasi pensiero molesto e non pensi nulla? Oppure pensi quello che ti pare ma semplicemente lo tieni per te (e per il tuo blog, in questo caso)?

PS: cmq sì periodo di spremitura di cervello ...

graz ha detto...

@ZiaCris: esatto!! e in effetti posso capirlo ma a me personalmente sembra un peccato davvero veniale nel momento in cui a) non rendi riconoscibili le persone nella realtà b) non interagisci con nessuno della tua vita reale, men che meno conoscenza condivisa

E cmq che anni di sforzi vengano vanificati da parole scritte dietro le quali ci possono stare millemila giustificazioni piuttosto che interpretazioni ... ecco io questo non l'accetto.

Mammamsterdam ha detto...

Senti, mio fratello è fascista e se l' è pure fatto tatuare. Smette di essere mio fratelo? Capisce che è un coglione e si fa fare il laser? O resta mio fratello, gli voglio bene dove posso e abbiamo imparato a girare attorno agli argomenti scomodi per quel paio di mezz' ore l' anno che ci vediamo? E sbaglio io a non spiegargli che sbaglia? Questo per l' ipocrisia.

Poi sapendo cosa scrivo, penso ed elaboro io, immagino che una mia qualsiasi risposta ormai sia ridondante, ma se ti è utile: no, non ti devi scusare, e ci mancherebbe e chi ha un problema del genere su ciò meglio smetta di leggere e se non volete nè potete fare a meno di frequentarvi, meglio che parlate d' altro.

È possibile giuro, è possibile persino volendosi bene. Quella dei blogger è una sottocultura, che lo dicamo a fare, con le sue abitudini, le sue regole di buona educazione e quant' altro, basta abituarsi o lasciar perdere. Io mica giudico un cretino retrogrado chi non ne vuole sapere, dico solo che a me fa bene e mi evita a volte di sputare nell' occhio dell' umanità che incrocio, meglio di così, veramente. Siamo mica come la Chiesa cattolica noi blogger, che fai come il prete dice e non come il prete fa. Noi ci facciamo i fatti nostri in senso lato.

emily ha detto...

è la solita storia. nessuno sa come ci vedono gli altri e soprattutto sono sicura che nessuno è visto x quello che è realmente (oppure gli altri ci "vedono" meglio di quanto ci vediamo noi stessi? quesito interessante) x cui vedersi scritta nero su bianco da un'altra persona 99 volte su 100 fa l'effetto di un tradimento.
ecco perchè non voglio che nessuno dei miei amici mi legga, sono sicura che mi "vedono" in maniera diversa da come mi sento io ( e anche xkè voglio essere libera di sparlare di tutti eheheheh)
insomma x capirci ci sta che la persona che si è vista sul tuo blog ci sia rimasta male, xkè sicuramente nn credeva che tu pensassi quelle cose di lei e se anche gliele hai detto vederle scritte è tutta un'altra cosa
ecco quello che volevo dirti la settimana scorsa ma nn so se mi sono capita solo io

silvia.moglie ha detto...

non leggo i commenti per non farmi influenzare. che voglio scrivere di getto. allora: io penso spesso che mio marito, MIO MARITO, mi racconti bugie per salvarsi il culo. bugie grosse che si leggono a caratteri cubitali. ma se lo sgamo, se lo penso, se lo scrivo ma soprattutto se glielo dico...apriti cielo e cateratte tutte. ecco, il peccato è se "loro" lo leggono loro SI evidenziano. cioè, ho fatto fatica a seguirti ma anche a seguirmi. se noi lo scriviamo loro lo leggono e sanno che sappiamo. e il gioco è finito.
io faccio le puzzette. e farmi grattare è una necessità ...ci sarà un motivo per cui sono ancora con lui no?

Anonimo ha detto...

Pecchi di pensieri, parole, opere e omissioni? No dai, è ridicolo! Ci sta assolutamente che uno i propri pensieri a volte li tenga per se o che, come tu dici, cerchi di renderli più gestibili scrivendoli in uno spazio virtuale. Il fatto poi che gli interessati li leggano è un rischio non calcolato, proprio per la virtualità di tale spazio. Non è pettegolezzo. Piuttosto è terapia di gruppo. Se Tizio non ha la flessibilità per capire certi semplici concetti, non è un problema tuo. Io volutamente non ho divulgato, a parte un'eccezione (;)), tra gli amici il mio blog. E non lo farò mai, proprio per avere la libertà di scrivere quello che mi passa per la testa. Se poi si dovessero imbattere per caso nella "me" virtuale e offendersi per qualcosa, non è un problema mio.
Un bacio

Anonimo ha detto...

Pecchi di pensieri, parole, opere e omissioni? No dai, è ridicolo! Ci sta assolutamente che uno i propri pensieri a volte li tenga per se o che, come tu dici, cerchi di renderli più gestibili scrivendoli in uno spazio virtuale. Il fatto poi che gli interessati li leggano è un rischio non calcolato, proprio per la virtualità di tale spazio. Non è pettegolezzo. Piuttosto è terapia di gruppo. Se Tizio non ha la flessibilità per capire certi semplici concetti, non è un problema tuo. Io volutamente non ho divulgato, a parte un'eccezione (;)), tra gli amici il mio blog. E non lo farò mai, proprio per avere la libertà di scrivere quello che mi passa per la testa. Se poi si dovessero imbattere per caso nella "me" virtuale e offendersi per qualcosa, non è un problema mio.
Un bacio

silvia.moglie ha detto...

ho recuperato i commenti. e mi ritrovo in quasi tutte le considerazioni. tranne quella del riuscire a tenere segreto il blog. a parte che io non riesco a essere sotterfugiante, diamo troppo per scontato che le persone a noi vicine non si facciano i fatti nostri. sono rimasta basita quando mi è arrivato tempo fa un messaggio di una ragazza del mio paese che mi aveva riconosciuta dai cappelletti. avevo solo parlato del rituale casalingo, ma era probabilmente un rituale molto singolare ...solo per dire che non possiamo essere sicure di essere "segrete" dobbiamo essere sicure di voler esser noi stesse almeno nei nostri spazi. e io credo che ce lo dobbiamo. a noi. anche per imparare a conoscerci rileggendoci.

graz ha detto...

@tutte, sorry sono di corsa che mi aspettano i vecchietti. E' solo che mi sono pesata e non ho resistito ... :-))))

Ci torno, aspettatemi eh?

Anonimo ha detto...

@Silvia.moglie: concordo pienamente con quanto affermi nel tuo ultimo post. E proprio per riuscire ad essere pienamente me stessa non ho divulgato il mio blog. Poi se qualcuno lo trova e mi riconosce scatta il "chissenefrega". È molto liberatorio.....

graz ha detto...

Ho letto tutti i commenti e velocemente (che so' le due) mi viene solo da aggiungere che sono d'accordo con Emily che scovare il blog e leggere dei pensieri prima insospettati sia stato uno choc. Questo non lo discuto minimamente. C'erano anche altri modi per affrontarlo ma lasciamo perdere.

Quel che io mi domando/avo è se ad avere occasionali pensieri personali men che generosi verso chiunque sono solo io (e quindi ha ragione chi mi dà del Dr. Jeckyll/Mr. Hyde) oppure poi alla fine tutti noi abbiamo un io men che angelico che abita nel basso della nostra pancia. E vedo che non solo sono io ... Alla fine tratta "solo" di vedere come gestirli questi pensieri e sono d'accordo con La Pignatta quando dice io scrivo qua, non faccio pubblicità a nessuno ma se qualcuno mi trova e legge alla fine sono fatti suoi". E poi "let's agree we disagree" come suggerisce MammAm, se entrambi hanno lucidità sufficiente.

Anonimo ha detto...

Semplicemente: La perfezione non esiste.
Ma chi l'ha deciso che ognuno di noi non può avere una testa pensante a 360 gradi?
Ma toglimi una curiosità, ma tu pensi che gli altri, amici, conoscenti, parenti, vicini di casa e tutta la company si preoccupino di come tu ci rimarresti se il problema fosse al contrario??
Hai ammazzato qualcuno??
Hai ferito qualcuno nell'anima bella? Vi siete chiariti? Avete avuto un confronto? Ti hanno fatto spiegare il perchè e il per come???
Se a tutto ciò non c'è volontà di chiarezza dall'altra parte, basta, stop, finish.
Cosa te ne fai di una relazione dove non sei libera di esprimerti.
Ti va il cervello in fumo, il Tizio non ti merita, fattene una ragione, scusa la mia franchezza.
Un caro saluto
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