Obiettivo Trop Model

maggio 29, 2011

U.C.A.F.

ovvero Ufficio Complicazione Affari Semplici.

uì. s'è muà!!

Perchè non sia mai che io riesca a vivere qualcosa in modo semplice e piano. No. Io se non incasino la cosa semplice e piana facendola diventare un bordello, se non mi ingarbuglio tra me e me dando prova di schizofrenia, se non rompo le balle al popolo con i miei se e ma ... ecco non sto bene, non sono contenta, non mi sento a mio agio.

E pure questa volta non mi smentisco. Con la fissa del ballo, intendo (che io sia in fissa è innegabile, btw). Insomma il punto è che questa cosa mi coinvolge sul piano emotivo così tanto, ha tali implicazioni che vorrei davvero se non risolvere quanto meno affrontare, che mi pare che sia una sorta di terapia, quelle robe tipo lo psico dramma o quelle terapie che una si mette in gioco a fare il clown ed intanto affronta la malmostosa che è in lei...

Silvia l'altro giorno mi scriveva che lei balla anche il suono del campanello, ed io lo so che esistono persone per le quali muovere il corpo a ritmo della qualsiasi è naturale come respirare. Perchè? e perchè io no? è un fatto di fisiologia del mio cervello? me ne manca un pezzetto? quello che controlla certi movimenti o certe risonanze? Oppure "semplicemente" le inibizioni trasmesse in famiglia e nel proprio contesto sociale nonchè quelle raccolte per strada cammin facendo sono solo quelle a fare da padrone??

Io sento che potrei lasciarmi andare, che potrei imparare a farmi guidare solo dalla musica o da colui con cui sto ballando, sento che potrei mollare il controllo, che potrei spegnere il cervello. Ma non ci riesco. Quando sto ballando e mi rendo conto che sto seguendo il ritmo è come se mi spaventassi di me stessa e trac! sicuro che lo perdo. Quando qualcuno si presta ad insegnarmi io sono imbarazzata da questa disponibilità, ho paura di fargli sprecare del tempo che potrebbe impiegare a divertirsi. Eppure come sarebbe bello affidarsi a qualcuno, anche solo per la breve durata di una danza e lasciare che guidi lui! Del resto in ogni caso quando una persona mi fa una gentilezza, o fa qualcosa per me io non riesco ad accettarlo con naturalezza: rispondo con una gratitudine eccessiva oppure mi ritraggo pensando che sicuramente ha un secondo fine. E' molto più facile farle le gentilezze che riceverle, come i regali.

E della fisicità, vogliamo parlarne? Sono troppo vicina all'altra persona? sono troppo distante? sono troppo pesante? e se questa persona è sudata? e se io sono sudata? e le persone che ti si avvicinano ed hanno odori troppo forti? o presenze troppo forti?

Quando un paio di anni fa fui scossa fortemente da quel minimo inizio di cena al buio totale, la prima impressione negativa che ebbi fu la presenza di altri corpi la distanza dai quali non era sotto il mio controllo. La seconda l'odore di cibi che non potevo vedere, la terza il caldo umido nella stanza. Tutte sensazioni fisiche di eccessiva vicinanza al mio corpo in una condizione di mancanza di possibilità di controllo da parte mia.

Che c'entra tutto questo con il ballo? Boh, non so. Certo è che sono sovrastrutture psicologiche che ho raccolto man mano durante la mia vita e che oggi sono come un muro tra il mio corpo e la mia mente. Se son trent'anni che tiri la carretta da sola, o con la sensazione di essere sola, non riesci più a lasciarti andare nelle braccia di un perfetto sconosciuto il cui corpo ti dice 'fai come me ma fallo camminando all'indietro'. Se la tua 'one night stand' si è trasformata in una relazione ventennale non riesci (posto che tu l'abbia mi fatto) ad affidarti nelle braccia di uno sconosciuto senza se e senza ma ...

Al tempo stesso però credo che se riuscissi a dimostrare a me stessa che si può lasciare andare il proprio corpo senza che questo si trasformi in una colossale figura di sterco (e poi cos'è una figura di sterco? e perchè bisogna fuggirla come il diavolo l'acqua santa?), se riuscissi a sperimentare che lasciare il bastone del comando ad un'altra persona (e per di più un uomo) non implica nulla se non un pò di sano divertimento, se mi concedessi di avvicinarmi ad un altro corpo senza cominciare a farmi troppe domande .. se tutto ciò accadesse riuscirei a trasformarmi in una persona più leggera e, suppongo, più felice.

Ma si può, arrivata a 54 anni, diventare altro da sè?

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Non mollare, continua, secondo me, ci sei vicina.
Mi sembra di capire, che sia il tuo corpo il primo ostacolo, non la mente, perchè se fosse così non ti porresti manco il problema.
Tu vuoi lasciarti andare insieme alla musica, giusto??
Allora prova ad ogni occasione che senti della musica a seguirla con le dita, batti il ritmo, la gambetta pure, le spalle, le anche, la mente e l'anima seguono a ruota vedrai.
E' troppo grande la sensazione che la musica ci regala, per non esserle in un certo qual modo,
riconoscenti.
Provaci, ma prima di viverla in copia, la musica, va vissuta con se stessi, bisogna prendere confidenza e poi......... verrà da sè.
Boh io la penso così, cioè più che pensare la vivo in questo modo.
Mi muovo a tempo, i passi non li so, e non me ne frega una bella mazza, ma quando mi capita io mi butto.
4 p

Mammamsterdam ha detto...

Certo che si può e il fatto stesso che ci stai litigando da qualche annetto con questo ballo e ti fai domande sensate, lo dimostra. A me da questo punto di vista ha fatto tanto il weekend di yoga demenziale ad Alcatraz quando la moglie di Jacopo Fo, Eleonora, a un certo punto ha detto che l' essenziale sarebbe ballare come se nessuno ti stesse guardando, mentre secondo me io e te anche se siamo da sole non ci riusciamo perchè comunque ci sentiamo guardate e controllate anche se nno c' è anima viva (secondo me la storia dell' angelo custode ha fatto male a un muscchio di gente).

E l' altra cosa che mi ha fatto un gran bene è stato il workshop di psicomotricità con il mio amico veneto, che a desso se non sbaglio fa dei workshop a Trieste, ma magari prima o poi ne rifà dalle sue parti, poi ti do il contatto se ti dovesse interessare.

Ma tu stai già esplorando a modo tuo la cosa, e vedrai che prima o poi ne esci, solo perchè ci stai lavorando.

emily ha detto...

ehm...secondo me no. con la testa e con l'impegno puoi cercare di sforzarti, ma diversa.....però graz, a me piaci così, PIACCITI anche a te!!!!!

LA LUNA NERA ha detto...

si può, si può.
54, 94, 104: sono SOLO numeri!!
concordo con chi dice che farsi le domande è già segno che le risposte stanno arrivando.
anch'io ho avuto le tue sensazioni e i tuoi dubbi per 40 anni poi...mi sono ritrovata a ballare anche da sola in piste da ballo deserte: io che "aprivo le danze" in discoteca!!!
il bello è che succede in maniera così naturale che ti diverti tanto e ridi tanto (con la te stessa che non sei più).
avanti tutta, sei ad un passo dalla vittoria!

graz ha detto...

Grazie a tutte per il supporto meno che ad Emily che mi sta un pò sul cubo con i suoi commenti!!!
:-))))))))) NON MI PRENDERE SUL SERIO CHE STO SCHERZANDO EHHHHHH??? :-))

@Emily: boh, io non credo che si possa cambiare in modo radicale ma che si possa lavorare su alcune componenti si. E per me questa cosa qua dell'espressione corporea (che adesso si coagula nel ballo ma il punto è chiaramente un altro) è troppo tempo che spinge dentro per uscire. Forse che adesso siamo lì?

@4P: no il punto è proprio il contrario!! riuscire a lasciare che il corpo vada e spegnere il soldato interiore che ti impone di non uscire dalle righe, di non fare figuracce, di non andare troppo vicino agli altri che poi pare che gliela stai offrendo stile piatto di spaghetti ma di non stare nemmeno troppo lontana che poi sembra che te la tiri, insomma una sorta di signorina Rottermeier interiore. Io lo chiamo il mio sergente di ferro ... (con grossa goduria del mio omeopata che quando gliel'ho detto la prima volta a momenti mi bacia)

@MammAm: guarda a me Fo sta sulle balle in modo tale e tanto che se fosse l'unico in grado di salvarmi penso che piuttosto affogherei. Alle volte ho anche pensato che co' sti due genitori ancora grazie che non è venuto fuori scemo .... però che sia psicomotricità, ballo, teatranza, clown terapia o chennesò io da sta cosa debbo uscire perchè sennò mi si frigge il cervello

@Luna: sono d'accordo solo in parte perchè ahimè 24-44-54-74 ... la loro differenza la fanno eccome!! Che poi una a 54 possa ancora fare la sua porca figura in termini di esuberanza, voglia di vivere, allegria e tutto quanto fa spettacolo io non lo metto in dubbio (anche se c'è stato un periodo in cui non lo vedevo proprio questo). Però però però ... io trovo che è molto più facile sentirsi fuori posto oggi che trent'anni fa e quando mia figlia se ne viene con paranoie molto simili alle mie avendo lei 23 anni ed essendo lei parecchio figa ... beh mi vien voglia di prenderla a testate, francamente!!

LA LUNA NERA ha detto...

come sempre, nella foga di dire, non mi sono espressa bene: non è che si cambi ma "si diventa", cioè si dà il permesso di manifestarsi, anche a quei lati che abbiamo sempre tenuto a bada per non infrangere le convenzioni e le aspettative altrui.
E' la conquista della vera libertà, quella totale, quella che ti permette di NON sentirti fuori posto purchè ti senta a tuo agio con te stessa.
Però è un passaggio graduale e spontaneo che non richiede sforzo, nè volontà.
alla rottermeier dille che TU non devi dimostrare niente a nessuno e che stai "solo" cercando di stare bene. com'è tuo diritto.
trovo che il ballo sia un ottima attività per raggiungere lo scopo.
un abbraccio!

moglie ha detto...

alt! ferma lì! io ballo anche al suono del campanello da sola! da sola! e non ho problemi a ballar saltarelli, a far caciara e ballo libero con chicchessia, ma datemi un tempo preciso, un ballo con dei movimenti prestabiliti e sono negata come e tale a te! solo il valzer con il babbo e il tango a 14 anni con un nonnino bravissimo mi videro libera di lasciarmi andare. adesso mi ritraggo e mai mi hanno affascinata i balli latini che hanno distrutto in zona tanti matrimoni. lì ci si deve abbandonare all'altro e sono cazzi. in tanti sensi. però mi accontento. e se divento un bastone in un qualche ballo...mi metto uno straccio e ramazzo!

graz ha detto...

@Luna: esatto!!! è proprio questo il punto: darsi il permesso di essere come (forse) non dovresti essere. Darsi il permesso di lasciarsi andare, di lasciare il bastone del comando, di raccogliere qualche figura di sterco ...

@moglie: vabbuò ma allora è facile anch'io zompo e salto come un'orsa marsicana sui carboni ardenti!!! :-)))

Cmq stasera mi guardavo intorno e mi dicevo che sono proprio stupida! che ballassero bene o male scommetto che nessuno in quella sala si fa le pippe che mi faccio io (e, a ben vedere, c'è proprio da sentirsi deficiente)

Anonimo ha detto...

....giorno, sempre io sono.
Mi permetto d'insistere e tu liberissima di mandarmi a........
Dunque, a mio avviso devi liberare il tuo corpo. Ma farlo con passi prestabiliti, con balli di gruppo, non è un grande aiuto iniziale.
E' come se tu facessi giaà il passo successivo, senza prima stare in equilibrio su te stessa.
Se non ti sciogli, prima tu da sola, muovendoti a cazzum come ti viene, ascoltando la musica , come puoi pretendere da stessa di riuscire ad esprimerti nei balli di gruppo o in coppia.
Io per i balli di gruppo sono negata, la memoria fa cilecca.
Buona serata
4 p

moglie ha detto...

io sono d'accordo con 4p. libera la bestia!