Obiettivo Trop Model

ottobre 07, 2010

C'era ...

... un ragazzo, nato nell'85 come mio figlio. Mio figlio era un suo grandissimo amico, si erano conosciuti al prim'anno di università dove entrambi splendevano per essere dei gran cazzari. Le aule non le vedevano più di tanto, in compenso conoscevano tutti i bar della zona dove amavano campeggiare a lungo. E questa è la parte che una pora madre può conoscere, seppur moooolto di straforo. Il resto era allora, ed è tutt'ora, coperto da assoluto riserbo. Siccome la pora madre di cui sopra le antenne le usa in modo lecito e qualche volta anche illecito, aveva al tempo intuito che era meglio lasciar perdere e non approfondire il discorso: visto che non era più in suo potere intervenire tanto valeva salvare almeno le coronarie con il vecchio occhio che non vede ...

La luce di questo ragazzo un anno fa si è spenta contro un albero in un dei nostri grandi viali, la moto da una parte e lui da un'altra, alle otto di mattina mentre sobrio e regolare stava andando a lavorare, il che considerando quel che la pora madre aveva a suo tempo intuito sembrava essere per lo meno poco consueto.

"Gli eroi son tutti giovani e forti. Bello è ricordarli perché è un amore che non finisce mai e che si alimenta con le parole" (cit.) e di parole è piena ancora oggi la sua pagina su fb: parole di amici che lo ricordano, che lo piangono, che ridono con e per lui, postano video e canzoni. Ogni tanto ci vado, sempre di straforo come di straforo osservavo quel poco che mio figlio lasciava trapelare o da quei pochi buchi che lui lasciava aperti. Ogni volta è una stretta al cuore perchè quel figlio altrui potrebbe essere mio figlio e mi si spezza il fiato in gola, mi si riempiono gli occhi di lacrime, solo a pensarlo. E non penso a quella madre, penso proprio a lui, a ciò che ha perso, ed ai suoi amici, a ciò che loro hanno perso.

Ci sono andata stasera perchè qualcuno ha pubblicato le foto della festa che qualche giorno fa per la seconda volta i suoi amici più stretti, tra cui il bartender, hanno organizzato per ricordarlo e per raccogliere dei fondi a suo nome per un'associazione di volontariato locale.

Sulla sua pagina fb ho letto queste parole scritte da una ragazza, le voglio riportare qui anche se non so se è corretto, anzi forse non lo è ma non credo di far nulla di male. Mi sono sembrate sincere e non più retoriche di tanto, e mi sembra dicano chiaro e forte lo sperdimento esistenziale di questa generazione di figli che abbiamo esageratamente protetto ma al tempo stesso non abbiamo preparato ad affrontare quella che poi si è rivelata essere la realtà.

Volendo il loro bene abbiamo causato il loro male?

Insomma, proprio il loro male magari no ma sicuramente non gli abbiamo dato gli strumenti necessari, e questa è quella che io credo essere la mia colpa in quanto genitore. Non mi ci struggo sopra, quel che fatto è fatto, ma nessuno me lo toglie dalla testa.

Ecco quel che scrive F a W (e se F capiterà mai qui, non vedo come ma potrebbe sempre accadere, spero mi perdoni)

W com'è che da lassù hai ancora così tanto da dire?Com'è che non smetti di cercare il modo di insegnarci a vivere?



Eravamo un sacco ieri, tutti per te!Chi ti conosceva appena, chi forse con te aveva bevuto un paio di drink e chi, perdendo te, ha perso un pezzo di se stesso. Tra la gente, mi guardavo intorno e mi ...rendevo conto di quanto tu fossi li a cercare ancora una volta di dirci qualcosa, con tutte le tue forze. Ho rivisto persone che non vedevo da anni, persone che hanno rappresentato tantissimo e persone che, ammettiamolo, non hanno senso di esistere. E' in quel momento che mi hai spiegato quanto tutto sia dannatamente effimero. Ci hai urlato di smetterla di perderci in mille stronzate, perchè il nostro piccolo problematico mondo ci fa dimenticare che al dilà delle nostre cittadelle fortificate, lastricare di infinite immagini si noi stessi, c'è molto di più. Ci hai visto imbrigliati in storie scritte da altri e congelati dalla paura di vivere, lasciandoci sfuggire la vita dalle mani, un po' come le saponette nelle docce di un carcere, sappiamo tutti come va a finire!!



Poi ti sei acceso una siga e te ne sei andato sperando che imparassimo a goderci ogni respiro..


buonanottebruttagente
 

2 commenti:

widepeak ha detto...

commento solo il tuo dubbio sull'eccessiva proteziona. sai io credo che non si possa preparare mai i figli alla realtà. perché quella che sarà la loro realtà non sarà quella che è stata la nostra. li proteggiamo come possiamo da quello che ha fatto e fa paura a noi. ma le loro paure dovranno affrontarle da soli. ed uscirne - speriamo - a modo loro. un modo che noi nemmeno possiamo immaginare. quello che possiamo fare è cercare di fargli capire che noi ci siamo. comunque. qualunque cosa succeda. o che almeno faremo del nostro meglio per esserci

supermambanana ha detto...

leggo il tuo commento e lo capisco ma devo dire che non lo comprendo a fondo, forse ci sono dei pensieri inespressi perche' proprio nelle parole che tu citi non mi pare di cogliere uno smarrimento "anomalo", smarrimento magari si ma nulla che magari noi della generazione precedente non abbiamo provato, la preparazione a vivere esiste fino ad un certo punto, non c'e' stata per noi (chi ci poteva mai preparare a vivere fuori e dentro i media in questo modo? E chi ci pensava?) ed e' giusto che non ci sia neanche per loro, cio' che possiamo fare noi, cio' che spero di fare coi miei bimbi che sono ancora piccoli quindi magari non vedo le cose che vedi tu, e' restare in ascolto, e avere una mente aperta, poi per il resto mi pare che siano in molti che oggi se la stanno cavando piu' che egregiamente, in un mondo oggettivamente complicato vieppiu'.