Obiettivo Trop Model

dicembre 12, 2010

Sabato cittadino

In effetti era un pò che non accadeva e debbo ammettere che il mio buen retiro montano ha il suo fascino ma anche la città ....

La princi ed io ci siamo coccolate con una passeggiata al mercato torinese dei robivecchi, il Balon.
Erano secoli che non ci andavo. E' a Porta Palazzo, zona di immigrazione per definizione, e sebbene sembrerebbe tutto cambiato, in realtà io credo che sia sempre tutto uguale. Oggi la zona è in mano a maghrebini, africani e cinesi ed a chi, come noi, vive normalmente in zone cittadine dove l'immigrazione è ancora poco visibile, lascia un mix di sensazioni discordanti.  Sicuramente il fascino per usi e costumi altri ma anche l'imbarazzo nel passare in mezzo a questi nutriti gruppi di uomini stranieri che ti piazzano gli occhi addosso e non si spostano manco a pagarli e che ti costringono a fendere la folla ad occhi bassi che preferiresti non essere interpretata come una che li sfida, per lo meno quando ne hai una bella cinquantina attorno a te ... se poi sei con una giovane ragazza peggio che mai, ovvio (c'è da dire che i 50plus ed i capelli grigi aiutano parecchio eh eh eh!!).

Per non parlare della consapevolezza che mani leste e traffici loschi sono roba ordinaria, spaccio in primis ma non solo. Ma anche la constatazione che i poveri sempre poveri rimangono e se da una parte del grande viale trovi la quiete delle case borghesi ed il mattino pigro di un quartiere di movida notturna, dall'altro lato trovi le case macilente, gli affitti a strozzo, la gente appesa al permesso di soggiorno, la dispensa del Cotolengo e via narrando ... Ripenso alle storie di immigrazione che raccontava mammà, lei e la sua famiglia arrivavano dal sud ed hanno fatto tutta la trafila dal capo famiglia che con i due figli più grandi che arriva ed abita nelle case con le blatte di quella stessa zona fino al ricongiungimento di tutta la famiglia e la casa popolare nella zona operaia.

E ricordi i racconti della diffidenza verso i 'terroni', sporchi, urlanti e pieni di figli, quelli che coltivavano i pomodori nella vasca da bagno e cucinavano con l'aglio e tiravano il collo alla gallina sul balcone lasciandola appesa a testa in giù che drenasse il sangue. I mariuoli che rubavano le biciclette e la gente per bene andava a ricomprarle proprio a Balon, questo prima che diventassimo tutti ricchi ma poi si andava lo stesso per l'autoradio e dopo ancora per il telefonino .... Plus ça change, plus c'est la même chose

foto presa dalla rete se qualcuno se ne risente che me lo dica, la tolgo immediatamente
Oggi noi romantici e nostalgici ancora ricordiamo bene i millemila banchi di ravatti con il feramiu' (robivecchi, appunto) che parlava piemontese ed i mobili vecchi da comprare e restaurare e il giro fatto il mattino presto anche con il freddo che mozza le mani perchè, si sa, la speranza di capitare su qualche affare c'era sempre; banchi tanti, qualche interno macilento di case che ti chiedevi se era quella la volta che sarebbero cascate. E ci sentiamo un pò a disagio nel constatare che la maggior parte di coloro che stanno dietro ai banchi non è piemontese ma per la verità nemanco italiano ... e francamente ci dà da pensare anche il fatto che i negozi di mobili vecchi sono invece tutti in mano ad italiani, il più delle volte piemontesi ...

E per il piacere di mettere insieme ciò che insieme non può stare, ancora con la princi, concludiamo la giornata con uno dei due balletti di Natale nella programmazione del teatro lirico cittadino: la Cenerentola di Prokoviev messa in scena dal Balletto di Montecarlo.
un allestimento che poco conserva del balletto di repertorio, molto concede alla danza contemporanea con una scenografia scarna, leggera, luminosissima, costumi essenziali e trovate affascinanti

Bello, elegante e davvero piacevole. Peccato per i 60€ cadacranio del biglietto che davvero fanno venire un pò i vermi soprattutto quando realizzi che lo spettacolo è molto leggero e veloce, dura due ore risicate e siccome l'inizio è stato anticipato alle 20, questo significa che alle 22 si va tutti a nanna. Ti chiedi perchè visto che i nostri ritmi non sono esattamente quelli di un paese nordico e ti rispondi che con buona probabilità dalle 22 in poi il regime di straordinario delle maestranze del teatro (dagli orchestrali in poi) diventa più dispendioso per il teatro e quindi il semplice trucchetto di anticipare l'inizio di mezz'ora consente di portare a casa delle belle ottimizzazioni economiche ... Vabbè a pensar male si fa peccato etc etc., dico solo che per arrivare in tempo ti ammazzi e poi alle 22 tocca suonar la ritirata o inventarsi qualche attività compatibile cercando di non andare in fallimento.

Il BID a casa è perso nelle sue attività informatiche e non chiede di meglio di restare unico padrone del nido, senza la sottoscritta che pretende che ogni tanto si fermi e si manifesti tra noi viventi o magari gli chiede gentilmente di fare qualche mestiere (diocenescampi!!! ...).

La princi sembra risalire la china e anche se non ne parla si vede che va meglio.

Io ho trottato tutto il giorno (pomeriggio di veterinario) come un leprotto ma francamente non mi sento stanca(solo vagamente preoccupata)

1 commento:

ziacris ha detto...

cheforse è la naturale conseguenza del trottamento e del fare compagnia alla figlia