Obiettivo Trop Model

dicembre 15, 2010

Esterina

Nel novembre '85 avevo 28 anni, un bambino di pochi mesi, un marito poco sano, un mutuo ed un sacco di debiti. Ed ero appena arrivata in una casa nuova di pacca, in uno stabile nuovo di pacca pieno di altre famiglie indebitate come la nostra.

Al piano di sopra del mio era appena arrivata Esterina, pugliese, un pò più grande di me, due ragazzini adolescenti ed un marito simpa. Ed un mutuo. Ed un sacco di debiti.

E fu subito amicizia, accomunati dai nostri debiti, ci si intratteneva gli uni con gli altri.

Nell'86 però ad Esterina fu diagnosticato un grande show-stopper: carcinoma mammario. Lei non si fece impressionare più di tanto e cominciò la sua battaglia.

Quando le operarono il primo seno si alzò dal letto una delle primissime notti, per aiutare un pipistrello che - incauto - aveva pensato bene di entrare dai finestroni aperti del reparto. Infermiere in panico che si coprivano i capelli temendo che il pipistrello li scegliesse come nido e lei che, tenendosi con la mano quel che rimaneva della sua tetta, convinceva il poveretto a trovare la via di casa.

Terapie, radiazioni, chemio ... non mollava un colpo. Quando i farmaci le risparmiavano i capelli una volta la settimana andava comunque dalla parrucchiera, riusciva a vomitare appena prima di uscir di casa e subito dopo esserci rientrata ma lei alla piega non rinunciava. Le piacevano le cose belle e, con la scusa che del diman non aveva certezza, se le concedeva appena poteva.

Dalla Puglia era arrivata a Torino già grandicella, forse non aveva nemmeno la terza media ma era una delle persone dall'intelligenza più viva e bella che io abbia mai conosciuto. Si interessava a tutto, era informata di tutto, leggeva, amava viaggiare, ascoltare musica, ricamare, cucinare. I suoi dolci pugliesi a Natale erano un tripudio.

Aveva una gatta bianca e nera a forma di palla, si chiamava Annarella. Ed un'altra nera e cattivissima, Cesira. Ed un servizio di piatti della festa con su delle galline bellissime.
Quando le cure non le risparmiavano i capelli si armava di parrucca ma non la sopportava e più di una volta, in giro per la città in auto ed alla guida (e dove sennò?) la acchiappava e la scaraventava sul sedile posteriore dicendo 'a chi non piaccio .. che guardasse da un'altra parte'.

Ricordo ancora i miei figli, meno di 15 anni in due, guardare con sospetto il soffitto mentre io leggevo la descrizione che Roal Dahl fa de Le streghe e della parrucchite, hai visto mai che Esterina fosse una di loro????

Quando la nostra vita divenne complicata, lei diventò la vice madre dei miei figli, quando la sua malattia la metteva ko io diventavo uno dei suoi punti di riferimento. Passavo da lei appena arrivata a casa e poi subito dopo cena, con la scusa del caffè. Lei era spesso da sola perchè il marito piacione correva la cavallina da qualche parte ed i figli, si sa, avevano i loro giri. Diventammo molto impotanti una per l'altra, ci aiutavamo a vicenda.

I suoi cicli di cura divennero sempre più frequenti ed invasivi fino a quando Esterina dovette gettar la spugna. Lei avrebbe voluto capire di più, fare mille domande, codividere paure, dubbi, ansie ed io facevo quel che potevo nel portarle a casa informazioni, articoli, puntatori alla televisione.

Lei cercava in tutte le direzioni. Cercava appigli, speranze, alternative. Cercava la fede in qualcosa che però non trovò mai.

Se

fosse esistito allora sarebbe stato una risorsa importante per lei. E per me assieme a lei.

La strada di Esterina si è interrotta nel 2001, non dico che non passi giorno senza che io la pensi ma quasi

8 commenti:

Mr. G ha detto...

La vita, prima o poi, in un modo o nell'altro, la perderemo tutti.
La dignità, c'è chi la perde già molto presto (e in cambio di ben poco...).
La tua amica Esterina la sua dignità l'ha conservata fino alla fine dei suoi giorni: e questa non è cosa da tutti.

ziacris ha detto...

Grazie

graz ha detto...

@Mr. G, no lei la dignità non l'ha persa proprio per nulla, non si può dire di tutti in effetti e se guardiamo agli accadimenti pubblici presenti (ma anche passati e, temo, futuri) ne abbiamo squallide dimostrazioni. Alle volte vorrei credere in un al di là dove i torti saranno raddrizzati ma purtroppo non ci riesco proprio.

@ZiaCris: e de che? io non ero ancora riuscita a commentare la vostra iniziativa e francamente non ci riesco nemmeno ora ma è perchè sono ammutolita, dal rispetto, dall'ammirazione e dai ricordi. Grazie a voi piuttosto!

cautelosa ha detto...

Un post bellissimo, dal quale esce la figura, grande, coraggiosa e piena di dignità di Esterina.

La mia collega Mavi, invece, era stata colpita da un cancro alle ovaie. Tre interventi nel giro di quattro anni ed una voglia di vivere fortissima, anche per il figlio, un bambino down e neppure dei più 'facili'. Invece.... Mavi non ce l'ha fatta e l'anno scorso, proprio in questi giorni, se n'è andata...

LGO ha detto...

Avevo una cuginetta di qualche anno più piccola, che un giorno è stata ricoverata in ospedale e qualche mese dopo non c'era più. L'ultima volta che andai a trovarla era senza capelli, e mi regalò il suo anellino. Perchè è così che l'ho conosciuto il cancro, io: in un ospedale pediatrico.

graz ha detto...

@Caute, io non ho parole. Per Mavi, per Esterina ... per tutti quelli che la battaglia l'hanno persa, nonostante abbiano combattuto con tutte le loro forze. Possa il loro ricordo accompagnarci, possiamo noi lasciarle/i andare ...

graz ha detto...

@LGO, mammamia che brutto, non posso nemmeno sentirne parlare! Quando mio figlio aveva ca. 3 anni dovette subire un piccolo intervento chirurgico e chiaramente io mi ricoverai con lui. Eravamo all'ospedale infantile e guardandomi intorno mi resi conto che una cosa che sicuramente mancava a quei tempi era un'assistenza di gioco e di intrattenimento che distraesse un pò i piccoli e contribuisse a dare un poco di fiato ai genitori. Tornati a casa mi attivai per cercare di fare volontariato in quella direzione. L'UGI stava per far partire un corso e mi avrebbero preso ma mi dissero che la destinazione era verso il reparto di oncologia pediatrica. Non ne feci nulla, non ne ebbi il coraggio.

widepeak ha detto...

esterina è un nome bellissimo, come la sua storia. grazie